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Full text of "I quattro libri dell'architettura di Andrea Palladio."

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Glasgow  School  of  Art  Library 


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Pp\U-AJMO 


GLASGOW  SCHOOL  OF  ART  LIBRARY 


014     268 


Digitized  by  the  Internet  Archive 

in  2011  with  funding  from 

National  Library  of  Scotland 


http://www.archive.org/details/iquattrolibridel01pall 


IX    PR  I  MO    LIBRO 

DELI/ARCHITETTVRA 

DI  ANDREA  PALLADIO. 


I  Ht-  GLASGOW  I 
SCHOOL °p ARTI 

library: 


TXJDE7UIQ   *4    I   LETTO^l. 

A  NATVRALE  inclinatione  guidato  mi  diedine  imieiprimi  anni  alio  ftudio 
dell'Architettura :  epercbe  fempre  fui  diopinione  chegliAntichiRomanicomein 
molt'altre  cofe,cofineifabricar  bene  habbiano  digran  lunga  auanzato  tutti  quelli  > 
cbe  dopo  loro  fono  ftati  ,mi  propofi  per  maeftro,e  guida  Vitruuio :  ilquale  e  folo  an- 
tico  fcrittore  di  queft'arte;&  mi  mifi  alia  inueftigatione  delle  reliquie  de  gli  Antichi 
edifici  j,  lequali  rnal  grado  del  tempo,&  della  crudelta  de'  Barbari  ne  fono  rimafe:  & 
ritrouandoledi  molto  maggiore  ofieruitjone  degne,ch'io  non  mi  haueua  prima  penlato  j  cominciai 
a  mifurare  minutifsimamente  con  fomma  diligenza  ciafcuna  parte  loro:  delle  quali  tanto  diuenni  fol 
Jecito  inueftigatore ,  non  vi  fapendo  conofcer  cofa ,  che  con  ragione  ,  &  con  bella  proportione  non 
fuffe  facta,  che  poi  non  vna ,  ma  piu  e  piu  volte  mi  (on  trasferito  in  diuerfe  parti  d'ltalia,  &  fuori  per 
potereintieramente  daqueIle,qualefuffeiltutto3comprendere,8cindifegno  ridurlo.  Laondeveg- 
gendo,quanto  quefto  commune  vfo  di  fabricare,fia  lontano  dalle  offeruatioui  da  me  fatte  ne  i  detti 
edifici;,  &  lette  in  Vitruuio,&  in  Leon  Battifta  Alberti,&  in  altri  eccellenti  fcrittori  che  dopo  Vitru- 
uio fono  ftati,&  da  quelle  ancho,  che  di  nuouo  da  me  fono  ftate  praticate  con  molta  fodisfattione , 
&  laude  di  quelli,che  fi  fono  feruiti  dell'opera  mia;  mi  e  parfo  cofa  degna  di  huomojilquale  non  folo 
a  fe  ftefso  deue  effer  nato ,  maad  vtilita  ancho  de  gli  altri  i  il  dare  in  luce  i  difegni  di  quegli  edifici; , 
che  in  tanto  tempo,  &  con  tantimieipericoli  ho  raccolti,&ponerebreuementecio  che  inefsi  m'c 
parfo  piu  degno  di  confiderationei  &  oltre  a  cio  quelle  regokj  che  nel  fabricare  ho  offer uate,  &  of- 
feruo ;  a  fine  che  coloro ,  i  quali  leggeranno  quefti  miei  hbri  pofsino  feruirfi  di  quel  tanto  di  buono 
che  vi  fara,&  in  quelle  cofe  fupplire,nelle  quali  (come  che  molte  forfe  ve  ne  faranno)  io  hauerd  man 
cato:  onde  cofi  a  poco  a  poco  s'impari  a  lafciar  da  parte  gli  ftrani  abufijle  barbare  inuentioni,&  le  fu- 
perflue  fpefe,  &,(quello  che  piu  importa)  afchifarelevarie3econtinouerouine,chein  molte  fabri- 
che  fi  fono  vedute,  Et  a  quefta  imprefi  tanto  piu  volentieri  mi  fon  meffo,quanto  ch'io  veggo  a  que- 
fti tempi  effere  aflaifsimi  di  quefta  profefsione  ftudiofi;  di  molti  de"  quali  neTuoi  libri  fa  degna,&  ho 
norata  memoria  Meffer  Giorgio  Vafari  Aretino  Pittore,  &  Architetto  raro ,  onde  fpero  che'l  modo 
di  fabricare  con  vniuerfale  vtilita  fi  habbia  a  ridurre,  e  tofto  a  quel  termine,  che  in  tutte  le  arti  e  fom- 
mamentedefideratoi&al  quale  in  quefta  parte  d'ltalia  par  che  molto  auicinato  fi  fia :  conciofia  che 
non  folo  in  Venetia,  oue  tutte  le  buoni  arti  fioriicono,&  che  fola  n'e  come  efempio  rimafa  della  gran 
dezza,  &  magnificenza  de'  Romanii  fi  comincia  a  veder  fabriche  c'hanno  del  buono ,  dapoi  che  Mef- 
fer Giacomo  Sanfouino  Scultore ,  &  Architetto  di  nome  celebre ,  comincio  primo  afar  conofcere  la 
bella  maniera, come  fi  vede  (per  lafciare  a  dietro  molte altre fue  belle  opere) nella  Procuratia  noua> 
la  quale  e  il  piu  ricco ,  &  ornato  edificio ,  che  forfe  fia  ftato  fatto  da  gli  Antichi  in  qua :  Ma  ancho  in 
molti  altri  luoghi  di  minor  nome ,  &  mafsimamente  in  Vicenza  Citta  non  moltogrande  di  circuito , 
ma  piena  di  nobilifsimi  intelletti,  Sc  di  ricchezze  afTai  abbondante:  &  oue  prima  ho  hauuto  occafione 
di  praticare  quello,  che  hora  a  commune  vtilita  mando  in  luce ,  fi  veggono  afTaifsime  belle  fabriche » 
&  molti  gent il'huomini  vi  fono  ftati  ftudiofifsimi  di  quefFarte ,  i  quali  e  per  nobilta,  e  per  eccellente 
dottdna  non  fono  indegni  di  effer  annouerati  tra  i  piu illuftrijcome  il  Signor  Giouan  Giorgio  Trifsi- 
nofplendore  de'tempinoftrij&i  Signori Conti Marc'Antonio , &  Adriano  fratellide"Thieni;&il 
Signor  Antenore  Pagello  Caualier  ; &  oltre  a  quefti,  i  quali  paffati  a  miglior  vita  nelle  belle,&  orna- 
te fabriche  loro  hanno  lafciato  di  fe  vn'eterna  memoria  j  vi  e  hora  il  signor  Fabio  Monza  intelligente 
diaffaifsimecofe  > il  Signor  Eliode' Belli  figliuolo  che  fu  del  Signor  Valerio,  celebreper  Tartificio 
de'Camei,  &dello  fcolpire  inCriftaUo,  il  Signor  Antonio  FrancefcoO!iuiera>  il  quale  oltra  la 
cognitionedi molte fcienzee  Architetto,  ScPoeta  eccellente,  come  ha  dimoftrato  nclla  fuaAle- 
mana,  poema  in  verfo  Heroico,  &  inyna  fua  fabrica  a'Bofchi  di  Nanto,  luogo  del  Vicentino  t 

B  &  final- 


6  L    I    B    R    O 

&  finalmente  (per  lafciare  molti  altri ,  i  quali  con  ragione  fi  potrebbono  in  quefto  numer o  porre )  il 
Signor  Valerio  Barbarano,diligentifsimo  offeruatore  di  tutto  quello,che  a  quefta  profefsione  s'ap- 
partiene.  Ma  per  ritornare  al  propofito  noftro;  douendo  io  dare  in  luce  quell  efatiche,  chedalla 
mia  giouanezza  infino  a  qui  j  ho  fatte  nell'inueftigare ,  &  nel  mifurar  con  tuna  quella  diligenza ,  c'ho 
potuto  maggiore ,  quel  tanto  de  gli  antichi  edificij ,  che  e  peruenuto  a  notitia  mia ,  &  con  quefta  oc- 
cafione  fotto  breuita  trattare  delTArchitettura  piu  ordinatamente ,  &diftintamente,  chemifufle 
pofsibile  j ho  penfato  efler  molto  conueneuole  cominciare  dalle  cafe  de'  Particolari : fi  perche  fi  de- 
ue  credere ,  che  quelle  a  i  publici  edificij  le  ragioni  fomminiftraflero ,  effendo  molro  verifimile  ,  chc 
jnnanzi,  l'huomo  da  per  fe  habitaffe,  &  dopo  vedendo  hauer  meftieri  dell'aiuto  de  gli  altri  huoraini, 
a  confeguir quelle cofe  , che lo poflono render felice  ( fe  felicita alcuna fi  ritroua qua giu )  la compa- 
gniade  gli  altri  huomininaturalmentedefideraffe,&  amaife  iondedi  moke  cafe  fi  fa  cefTeroli  Bor- 
ghi ,  e  di  molti  Borghi  poi  le  Citta ,  &  in  quelle  i  luoghi ,  &  gli  edificij  publichi ;  fi  ancho ,  perche  tra 
tutte  le  parti dell'Archittetura ;  niuna  e  piu  neceffana  a  gli  huomini,  ne  che  piii  fpeflo  fia  praticata  di 
quefta ,  Io  dunque  trattero  prima  delle  cafe  priuate ,  &  verro  poi  a  publici  edificij :  e  breuemente 
tratcero  delle  ftrade, de  i  ponti,  delle  piazze,  delle  prigioni ,  delle  Bafiliche ,  cioe  luoghi  del  giudi- 
ciOjdeiXiftijedellePaleftrejch'eranoluoghi^ueglihuominifiefercitauano;  de  iTempij,  dei 
Theatri,  &  de  gli  Anfitheatri }  de  gli  Archi,  delle  Terme  5  de  gli  Acquedotti ,  e  finalmente  del  modo 
di  fortiricar  le  Citta ,  &  de  i  Porti.  Et  in  tutti  quefti  libri  io  fuggiro  la  lunghezza  delle  parole,&  lem- 
plicemente  daro  quelle  auertenze,  che  miparrannopiunecefIarie;&mi  feruirodiqueinomi,  che 
gliartefici  hoggidi  communementevfano.  E  perche  di  me  fteffonon  poffo  prometter  altro,che 
vna lunga  fatica ,  e gran  diligenza ,  &  amore,  ch'io ho  pofto  per  intendere }  &  pratieare  quanto  pro- 
metto ,  s'egli fara  piaciuto  a  Oio,  ch'io non m'habbia  afraticato  in  darno; ne  ringratieio  la  bon ta  fua 
con  tutto  il  cuore ;  reftando  appreffb  molto  obligato  a  quelli,  che  dalle  loro  belle  inuentioni,&  dal- 
le efperienze  fatte,  ne  hanno  lafciato  i  precetti  di  tal'arte;  percioche  hanno  aperta  piu  facile,&  elpe- 
ditaftrada  alia  inueftigationedi  cofe  nuoue  j  edi  moke  (merceloro)  habbiamo  cognitione  chene 
farebbono  perauentura  nafcofte .  Sara  quefta  prima  parte  in  due  libri  diuifa :  nel  primo  fi  trattera 
della  preparatione  della  materia ,  e  preparata }  come ,  &  in  che  forma  fi  debba  metrere  in  opera  dalle 
fondamenta  finoal  cogerto:  ouefarannoquei  precetti,  chevniuerfalifono,&iideono  otfetuare 
in  tutti  gli  edificij  cofi  publici ,  come  priuati  ♦  Nel  fecondo  trattero  della  qualita  delle  fabriche  > 
che  a  diuerfi  gradi  d'huomini  fi  conuengono ,  e  prima  di  quelle  della  Citta ,  e  poi  de  i  fiti  opportu- 
ni ,  &  commodi  per  quelle  di  Villa ,  c  come  deono  effere  compartite .  Et  perche  in  quefta  parte 
noi habbiamo  pochifsimi  efempi antichi ,  de' quali  ce ne pofsiamo feruire  ,*  io  porrole piante  ,& gli 
impiedi  dimolte  fabriche  da  me  per  diuerfi  Gentil'huomini  ordinate :  &idifegni  delle  cafe  de  gli 
Antichi,  &di  quelle  parti,  che  in  loro  piu  notabili  fono,  nel  modo,  che  ci  inlegna  Vitruuio,che 
cofi  efsi  faceuano . 

QVALI  COSE  DEONO  CONSIDERARSI,  E  PREPARARSI 
auantichealfabricarfiperuenga.  Cap.    I. 

E  V  E  S I  auanti  che  a  fabricar  fi  cominci ,  diligentemente  confiderare  ciafcuna  parte 
della  pianta,&  impiedi  della  fabricache  fi  ha  da  fare.  Tre  cofe  in  ciafcuna  fabrka 
( come  dice  Vitruuio)  deono  confiderarfi,fenzalequaliniuno  edihcio  meriteraef- 
fer  lodato ;  &  quefte  fono ,  l'utile ,  6  commodita ,  la  perpetuita ,  &  la  bellezza :  percio- 
che non  fi  potrebbe chiamare perfetta  quell'opera,chevtilefuffe,ma  per  poco tem- 
po jouero  che  per  molto  non.  fuffe  coinmoda  i  ouero  c'hauendo  amendue  quefte ;  niuna  gratia  poi 
in  fe  contenefle .  La  commodita  fi  ham  a ,  quando  a  ciafcun  membro  fara  dato  luogo  atto ,  fito  ac- 
commodato ,  non  minore  che  la  dignita  fi  richiegga ,  ne  maggiore  che  Tufo  fi  ricerchi :  &  fara  pofto 
in  luogo  proprio ,  cioe  quando  le  Loggie ,  le  Sale ,  le  Stanze ,  le  Cantine ,  e  i  Granari  faranno  pofti 
a' luoghi  loro  conueneuoli.  Alia  perpetuita  fi  haura  rifguardo ,  quando  tutti  imuri  faranno  diritti 
a  piombo ,  piu  grofsi  nella  parte  di  fotto ,  che  in  quella  di  fopra,  &hauerannobuone,  &fofficienti 
le  fondamenta :  &  okre  a  cio,  le  colonne  di  fopra  faranno  al  dritto  di  quelle  di  fotto,  &  tutti  i  fo- 
ri,  come  vfci ,  e  feneftre  faranno  vno  fopra  1  altro :  onde  il  pieno  venga  fopra  il  pieno ,  &  il  voto  fo- 
prailvoto.  Labellezzanfukerada]labellaforma,edallacorrifpondenzadeltuttoalleparti, del- 
le parti  fra  loro  ,  e  di  quelle  al  tutto :  conciofiache  gli  edificij  habbiano  da  parere  vno  intiero , 
e  ben  fimto  corpo :  nel  quale  l'un  membro  all'akro  conuenga,  &  tune  le  membra  fiano  neceffarie 

a  quello  3 


P    R    I    M    O.  7 

aquellojche  R  vuolfare.  Confiderate  quefte cofe,nel difegno,e nel  Modellojfi  deue  fare  diligente- 
mente  il  conto  di  tutta  la  fpefajche  vi  pud  andare :  e  fare  a  tempo  proui/ione  del  danaro,e  apparec- 
chiar  la  inateria,che  parera  far  di  meftierijaccioche  edificando,non  manchialcuna  cofa,che  impedi- 
jca  il  compimento  deH'opera,effendo  che  non  picciolalode  fia  dell'edificatorce  noD  mediocre  vti- 
lita  a  tutta  la  fabrica  >  fe  con  la  debita  preftezza  vien  fornita,  &  che  tutti  i  muri  ad  egual  fegno  tirati ; 
egualmentc  calino:onde  non  facciano  quelle  feffure,  ch*e  fi  fbgliono  vedere  nelle  fabriche  in  diuerfi 
tempi,&  inegualmente  condotte  al  fine.  E  pero  eletti  i  piu  periti  artefici,che  fi  pofTano  hauere,accio- 
che  ottimamente  l'opera  fia  dirizzata ,  fecondo  il  loro  configliosfi  prouedera  di  legnami ,  di  pietre , 
d'arena,di  calce,e  di  metallircirca  lequali  prouifioni  fi  haueranno  alcune  auertenze,come  che  per  fa 
re  le  trauamenta  de'  folari  delle  5ale,e  delle  ftanze,  di  tante  traui  fi  proueda,  che  ponendole  tutte  in 
opera*  refti  fra  luna,e  l'altra  lo  fpatio  di  vna  groffezza,e  meza  di  traue:  medefimamente  circa  le  pie- 
trejfi  auertira,che  per  fare  le  erte  delle  porter  delle  feneftre;  non  firicercano  pietre  piu  groffe  della 
quinta  parte  della  larghezza  della  luce,ne  meno  della  fefta.  E  fe  nella  fabrica  anderanno  adornamen 
ti  dicolonne,6  di  pilaftri;fi  potranno  far  le  bafe,i  capitelli,e  gli  architraui  di  pietra,  e  l'altre  parti  di 
pietracotta.  Circa  i  muri  ancora  fi  hauera  confideratione,che  fi  deono  diminuire  fecondo  che  fi  in- 
alzano :  lequali  auertenze  gioueranno  a  fare  il  conto  giufto ,  e  fcemeranno  gran  parte  della  fpela. 
£  perche  di  tutte  quefte  parti  fi  dira  minutamente  a'  luoghi  loroj  baftera  per  hora  hauer  dato  quefta 
vniuerlale  cognitione,e  fatto  come  vn'abozzamento  di  tutta  la  fabrica.Ma  perche  oltra  la  quantita, 
fi  deue  ancho  hauer  confideratione  alia  qualita3e  bonta  della  materiajad  elegger  la  migliore;ci  gio- 
uera  molto  la  efperienza  pigliata  dalle  fabriche  fatte  da  gli  altri :  perche  da  quelle  auifati  j  potremo 
facilmente  determinare  cio  che  a'  bifbgni  noftri  fia  acconcio ,  &  cfpediente .  E  benche  Vitruuio , 
Leon  Battifta  Alberti ,  &  altri  eccellenti  fcrittori  habbiano  dato  quegliauertimenti3  chefi  debbono 
hauereneU'eleggerefTa materia  jionondimenoaccio  chenienteinqueftimiei  libripaia  mancare, 
ne  diro  alcuni,  reftringendomi  a  i  piu  neceflarij . 

DE    I    LEGNAMI.  Cap.    I  I. 

LEGNAMI  (come  ha  Vitruuio  al  cap.ix  del  ij.lib.)  fi  deono  tagliarel'Autunno, 
e  per  tutto  il  Vernojpercioche  allhora  gli  alberi  ricupetano  dalle  radici  quel  vigore, 
e  fodezza,che  nella  Primauera,  e  nella  Mate  per  le  frondi3e  per  li  frutti  era  fparfo :  c 
fi  taglieranno  mancandola  Luna  j  perche  quell'humore  s  che  a  corrompereilegnie 
attiisimoja  quel  tempo  e  confumato:  onde  non  vengono  poi  da  tignole,6  da  tarli  of 
fefi.  Si  deono  tagliare  folamente fino  al  mezo  della  midolla,  e  cofi  lafciarli  fin  che  fi 
fecchino.-percioche ftilandoivfcira fuori  queH'humorej  che faraatto alia  putrefattione.  Tagliati ; fi 
riporranno  in  luogo,oue  non  vengano  caldifsimi  Soli,ne  impetuofi  venti,ne  pioggie:  e  quelli  mafsi- 
mamente  deono  effere  tenuti  al  copertOjche  da  fe  ftefsi  nafcono:&  accioche  non  fi  fendano,&  egual 
mente  fi  fecchino  jfi  vngeranno  di  fterco  di  bue.  Non  fi  deono  tirare  per  la  rugiada5ma  dopo  il  mezo 
di :  ne  fi  deono  lauor  are ,  effendo  di  rugiada  bagnati ,  6  molto  fecchi  j  percioche  quelli  facilmente  fi 
corrompono,  equeftifannobruttifsimolauoro:  Neauantitreanni  faranno  ben  fecchi  pervfode* 
palchije  delle  porte,e  delle  feneftre.Bifogna  che  i  padroni3che  vogliono  fabricareis'informino  bene 
da  i  perithelia  natura  de  i  legnami,e  qual  legno  a  qual  cofa  e  buono,e  quale  non.  Vitruuio  al  det- 
to  luogo  ne  da  buona  inftruttionej  &  altri  dotti  huominij  chene  han  fcritto  copiofamente. 

DELLEPIETRE.  Cap.    II I . 

E  L L E  pietre  altre habbiamo  dalla Natura,altre fono  fatte  dallinduftria degli huo 
mini :  le  naturali  fi  cauano  dalle  petraie ,  e  fono  6  per  far  la  calce  >  6  per  fare  i  muri : 
di  quelle ,  che  fi  tolgono  per  far  la  calce;  fi  dira  piu  di  fotto  I  Quelle  delle  quali  fi  fan- 
no  i  muri ,  6  fono  marmi ,  e  pietre  dure ,  che  fi  dicono  ancho  pietre  viue ;  ouero  fo- 
no pietre  molli,e  ten  ere.  lmarmi,ele  pietre  viue  fi  lauoreranno  fubito  cauate: 
perche  fara  piu  facile  illauorarle  all'hora,  che  fe  per  alcun  tempo  f  ulfero  ftate  all'ae- 
re,  effendo  che  tutte  le  pietre  ,quanto  piuftanno  cauate,  tanto  piudiuengono  dure:e  fi  potranno 
metter  fubito  in  opera  .1  Ma  lepietre  molli ,  e  tenere,  mafsimamente  fe  la  natura,e  foficienza loro  ci 
fara  incognita,  come  quando  fi  cauaffero  in  luogo, oue  per  adietrononne  foffero  ftate  cauate  ;fi 
deono  cauare  la  Eftate ,  e  tenere  alio  fcoperto ,  ne  fi  porranno  anzi  due  anni  in  opera :  fi  cauano  la 
Eftate,  accioche  non  effendo  elle  auezze  a' vend,  alle  pioggie,  &al  ghiaccio  ;  apoco  apocos'in- 
durifcano ,  &  diuengano  atte  a  refiftere  a  fimili  ingiurie  de'  tempi .    Et  tanto  tempo  fi  lafciano , 

B     z        accioche 


8  L    I    B    R    O 

accioche  fcelte quelle, chefarannoftateoffefe;  fiano  poftenelle  fondamenta,  el'altre  nonguaftc, 
come  approuatejfi  pongaho  fopra  la  terra  nelle  fabriche.-perche  lungamente  fi  manterranno.  Le  pie- 
tre ,  che  fi  fanno  da  gli  huomini }  volgarmente  per  la  loro  forma  fi  chiamano  qua  drelli :  quefte  deono 
farfi  di  terra  cretofa ,  bianchiccia ,  e  domabile :  fi  lafciera  del  tutto  la  terra  ghiarofa ,  e  fabbioniccia . 
Si  cau<°  ra  la  terra  neH'Autunno 5  e  fi  macerera  nel  Vemo ,  e  ii  f ormeranno  poi  i  quadrelli  commoda- 
mente  la  Primauera .  Ma  fe  la  necefsita  ftrigneffe  a  formargli  il  Verno ,  6  la  Eftate  ;  fi  copriranno  il 
Verno  di  fecca  arenas  la  Eftate  di  paglia.  Formati  deonfi  feccare  per  molto  tempo,&  e  meglio  fee- 
cargliall'ombra,  accioche  non  folamente  nella  fuperficie,  maancho  nelle  parti  di  mezo,  fiano  egual- 
mente  fecchi :  il  che  non  fi  fa  in  meno  di  due  anni .  Si  fanno  e  maggiori ,  e  minori  fecondo  la  qualita 
de  gli  Edificij  da  farfi,  e  fecondo  che  dilorocivogliamoferuire:  onde  gli  Antichi  feceroi  mattoni 
de  i  public!  3  egrandi  edificij  molto  maggiori  dei  piccioli,  epnuati  ,  Quellichealquanto  grofsifi 
fanno  >fi  deono  forare  in  piii  luoghi,  actio  che  meglio  fi  fecchino  ,  e  cuocano . 

DELL'ARENA.  Cap.    Ill  I. 

I  RITROVA  fabbia  ,  ouero  Arena  di  tre  forti ,  cioe  di  caua ,  di  fiume  ,  e  di  mare . 
Quella  di  caua  e  di  tutte  migliore ,  &  e  6  nera,  o  bianca ,  6  rofla ,  6  carboncino ,  che  e 
vna  forte  di  terra  arfa  dal  fuoco  rinchiufo  ne'  monti,e  fi  caua  in  Tofcana.  Si  caua  an- 
cho  in  Terra  di  Lauoro  nel  territorio  di  Baia » e  di  Cuma ,  vna  poluere  detta  da  V  i- 
truuio  Pozzolana:  la  quale  nelle  acque  fa  preftifsimo  prefa,  e  rende  gli  edificij  fortifc 
fimi.  Per  lunga  efperienza  s'e  vifto,che  la  bianca  tra  le  arene  di  caua  e  la  peggioi  e,& 
che  fra  le  arene  di  fiume  la  migliore  e  quella  di  torrente,che  fi  troua  fotto  la  balza,onde  l'acqua  feen 
de  :perche  e  piu purgata.  L'arena  di  mare  e  di  tutte  l'altre  men  buona  s  e  deue  negreggiare ,  &  effere 
come  vetro  lucidarma  quella  e  migliore,che  e  piu  vicina  al  litto3&  e  piu  grofla.  L'Arena  di  caua  per- 
che  e  grafia;e  piu  tenace:ma  fi  fende  facilmente:e  pero  fi  via  ne  i  muri5e  ne  i  void  continouati.  Quella 
di  fiume  e  buonifsima  per  le  intonicature,6  vogliam  dire  per  la  lmaltatura  di  fuori.  Quella  di  mare  , 
perche  tofto  fi  fecca ,  e  prefto  fi  bagna ,  e  fi  disfa  per  lo  falfo ;  e  meno  atta  a  foftenere  i  pefi .  Sara  ogni 
fabbia  nella  fua  fpecie  ottima ,  fe  con  mani  premuta3  e  maneggiata  ftridera :  e  che  pofta  fopra  Candi- 
da veftenon  la  macchiera ,  ne  vi  lafciera  terra .  Cattiua  fara  quella,  che  nell'acqua  mefcolata la  fara 
torbida,  e  fangofa,  e  che  lungo  tempo  fara  ftata  aH'Aria,  al  Sole  alia  Luna ,  &  alia  Pruina :  percioche 
haura affai  di  terreno, e di  marcio humore 3 atto aprodurre  arbofcelli3  e fichifeluatichi,che fono  di 
grandifsimo  danno  alle  fabriche. 

DELLA  CALCE,  E  MODO  D'IMPASTARLA.  Cap.  V. 

E  PIE  TRE  perfarlacalce,6ficauano^aimonti,6fipiglianodaihumi.  Ogni 
pietra  de'  monti  e  buona,che  fia  fecca,di  humori  purgata,  e  frale,  e  che  non  habbia  in 
fe  altra  materia ,  che  confumata  dal  fuoco ,  lafci  la  pietra  minore :  onde  fara  miglioc 
quella,  che  fara  fatta  di  pietra  dunfsima ,  foda ,  e  bianca ,  e  che  cotta  rimarra  il  terzo 
piu  leggiera  della  fua  pietra.  Sono  ancho  certe  forti  di  pietre  fpugnofe,la  cake  del- 
lequali  fara  molto  buona  all'intonicaturede'muri.  Si  cauanone  i  monti  diPadoa 
alcune  pietre  fcagliofe,la  cake  delle  quali  e  eccellente  nelle  opere  che  fi  fanno  alio  koperto ,  &  nel- 
l'acque:  percioche  prefto  fa  prefa ,  e  fi  mantiene  lungamente .  Ogni  pietra  cauata  a  far  la  cake  e  mi- 
gliore della  raccolta ,  e  di  ombrofa ,  &  humida  caua  piu  tofto  che  di  fecca ,  e  di  bianca  meglio  fi  ado- 
pra,che  di  bruna.  Le  pietre  che  fi  pigliano  da  i  fiumi,e  torrenti,cioe  i  ciottoli,  6  cuocoli;  fanno  cake 
bonifsima ,  che  fa  molto  bianco ,  e  polito  lauoro :  onde  per  lo  piu  fi  vfa  nelle  intonicature  de'  muri . 
Ogni  pietra  si  de'  monti,  come  de'  fiumi  fi  cuoce  piu,  e  manco  prefto  fecondo  il  fuoco  che  le  vien  da- 
to :  ma  regolarmente  cuocefi  in  hore  feffanta .  Cotta  fi  deue  bagnare ,  e  non  infondere  in  vna  volta 
tutta  l'acqua,  ma  in  piu  h"ate,continuatamente  pero  accio  che  non  l\  abbruci,  fin  ch'ella  fia  bene  ftem- 
perata.  Dipoifiripongain  Iuogohumido,enell'ombra,fenzamefcolarui  cofa  alcuna,  folamente dt 
leggiera  fabbia  coprendola :  e  quanto  fara  piu  macerata ,  tanto  fara  piu  tenace ,  e  migliore ,  eccetto 
quella,  che  di  pietra  fcagliofa  fara  fatta,  come  la  Padouana;  perche  fubito  bagnata;  bifogna  metterla 
inopera:  altrimentificonfuma,&abbruccia:onde  nonfa  prefa, ediuiene  del  tutto  inutile.  Perfar 
lamalta  fi  deue  in  quefto  modo  con  la  fabbia  mefcolarejchepigliandofi  arena  di  caua;fipongano  tre 
parti  di  effa,  &  vna  di  cake:  fe  di  fiume,  6  di  mare}  due  parti  di  arena,  &  vna  di  cake. 

D  E    I 


P    R    I    M    O.  .    p 

D  E    I    METAL  LI.  Cap.    VI. 

M  6  T  A  L  L I ,  che  nelle  fabriche  fi  adoperano;  fono  il  ferro  ,  il  piombo,  &  il  ranie. 
II  ferro  ferue  per  fare  i  chiodi,i  cardini,i  catenacci,co'  quali  fi  chiudono  le  porte:  per 
fare  le  porte  ifteffe,  le  ferrate,  e  fimiii  lauori.  In  niun  luogo  egli  fi  ritroua,  e  caua  pu- 
ro:  ma  cauato  fi  purga  co'l  fuoco:  conciofia  che  egli  fi  liquefaccia  in  modo,  che  fi  pud 
fondere:  e  cofi  auantiche  fi  raffreddi;  fe  glileuano  lefeccie :  ma  dapoi  ch  e  purgato, 
e  raffreddato;  fi  accende  bene,e  diuenta  molle,  e  fi  lafcia  dal  martello  maneggiare , 
c ftendere .  Ma  non pud  gia facilmente fonderfi ,  fe  non  e  di  nuouo  meffo  in  fornaci  fatte per  quefto 
effetto :  fe  infocato  ,  &  accefo  non  fi  lauora ,  e  reftrigne  a  colpi  di  martello ;  fi  corrompe  ,  e  confiima . 
Sara  fegno  della  bonta  del  ferro,  fe  ridotto  in  mafia ;  fi  vederanno  le  fue  vene  continouate,  e  diritte, 
&  non  interrottere  fe  le  tefte  della  maffa faranno  nette,e  fenza  feccie :  perche  le  dette  vene  dimoftre- 
ranno  che'l  ferro  fia  fenza  groppi,e  fenza  sfogli;  e  per  le  tefte  fi  conofcera,qua!e  egli  fia  nel  mezo:  ma 
fe  fara  ridotto  in  lamifte  quadre,d  di  altra  figur  a,f  e  i  lati  faranno  diritti;diremo  ch'egli  fia  vgualmen- 
te  buono,hauendo  potuto  vgualmente  refiftere  a  i  colpi  de  i  martelli. 

Di  piombo  fi  cuoprono  i  Palagi  magnifici,i  Tem.pij,le  torri,&  altri  edificij  publici :  fi  fanno  le  fiftu- 
le,d  canaletti  che  diciamo  da  condurre  le  acque:  e  fi  aff  ermano  con  piombo  i  cardini,e  le  ferrate  nel- 
le erte  delle  porte,  e  delle  fineftre.  Si  ritroua  di  tre  forti ,  cioe  bianco,  negro,  e  di  color  mezano ,  tra 
quefti  due;  onde  da  alcuni  e  detto  Cineraccio :  II  negro  cofi  fi  chiama,  non  perche  fia  veramente  ne- 
gro ,  ma  perche  e  bianco  con  alquanto  di  negrezza :  onde  a  rifpetto  del  bianco  con  ragione  gli  Anti- 
chi  gli diedero tal nome .  II bianco epiiiperfetto,e  piiipreciofodel  negro:  II cineraccio  tiene tra 
quefti  due  vn  luogo  di  mezo.  Si  caua  il  piombo  6  in  maffe  grandidequali  fi  ritrouano  da  per  fe  fenza 
altroj  d  fi  cauano  di  lui  mafTe  picciole,  che  lucono  con  certa  negrezza :  6  fi  trouano  le  fue  fottilifsime 
sfoglie  attaccate  ne  i  fafsi,ne  i  marmi,e  nelle  pietre.  Ogni  forte  di  piombo  facilmente  fi  fonde  :  per- 
che con  l'ardore  del  fuoco  fi  liquefa  prima  che  fi  accenda:  ma  pofto  in  fornaci  ardentifsime  non  con- 
ferua  la  fua  fpecie,e  non  dura:  perche  vna  parte  fi  muta  in  litargirio,  vn'altra  in  Molibdena.  Di  que- 
fte  forti  di  piombo,  il  negro  e  molle ,  e  per  quefto  fi  lafcia  facilmente  maneggiar  dal  martello ,  e  dila- 
tarfi  molto ,  &  e  pefante ,  e  grieue :  il  bianco  e  piii  duro ,  &  e  leggiero :  il  cineraccio  e  molto  piii  duro 
del  bianco,  &  quanto  al  pefo  tiene  il  luogo  di  mezo. 

Di  Rame  fi  cuoprono  alcuna  volta  gli  edificij  publici ,  e  ne  fecero  gli  Antichi  i  chiodi ,  che  doroni 
volgarmente  fichiamano:i  quali  nellapietradifotto,&  in  quelladifoprafifsi,  vietano  che  le  pietre 
non  vengano  fpinte  di  ordine,&  gli  arpefi,  che  fi  pongono  per  tenire  vnite ,  e  congiunte  infieme  due 
pietre  a  paro ;  &  di  quefti  chiodi ,  &  arpefi  ci  feruimo ,  accioche  tutto  l'edificio ,  ilquale  per  necefsita 
non  fi  pud  fare  fe  non  di  molti  pezzi  di  pietra,  effendo  quelli  in  tal  modo  congiunti,  e  legati  infieme  ; 
venga  ad  eifere  come  di  vn  pezzo  folo ,  e  cofi  molto  piu  foi  te ,  e  durabile .  Si  fanno  ancho  chiodi  & 
arpefi  di  ferro,ma  efsi  li  fecero  per  lo  piii  di  rame,perche  meno  dal  tempo  pud  effere  confumato,  ef- 
fendo ch'egli  non  rugginifca.  Ne  fecero  ancho  le  lettere  per  le  infcrittioni,chc  fi  pongono  nel  fregio 
degliedificij,efileggechediquefto  metallo  erano  le  cento  porte  celebridiBabilonia;  enell'Ifole 
di Gade  due  colonne  di  Hercole  alte  otto  cubiti.Si  tiene  per  eccellentifsimo,e  per  lo  migliore  quel- 
16,  che  cotto,e  cauato  per  via  del  fuoco  dalle  mineraliedi  color  roffo  tendence  al  giallo,&  eben 
fiorito,cioe  pieno  di  buchi :  perche  quefto  e  fegno  ch'egli  fia  purgato ,  e  libero  da  ogni  feccia .  11  ra- 
mefi  accende  come  il  ferro ,  e  fi  liquefa ,  onde  fi  pud  fondere :  ma  in  ardentifsime  fornaci  pofto  non 
tolera  le  forze  delle  fiamme,ma  fi  confuma  a  fatto.  Egli  benche  fia  duro  fi  lafcia  nondimeno  maneg- 
giare dal  ferro,  e  dilatarli  ancho  in fotti li  sfoglie.  Si  conferua  nella  pece  liquida  ottimamente,  e  tut- 
to  che  non  fi  rugginifca ,  come  il  ferro ;  fa  nondimeno  ancor  egli  la  fua  ruggine ,  che  chiamiamo  ver- 
derame,mafsimamente  fe  toccacofeacri;eiiquide.  Diquefto  metallo mefcolato con  ftagno,  d 
piombo,d  ottone  che  ancor  effo  e  rame,ma  colorito  con  la  terra  cadmia  ;  fi  fa  vn  mifto  detto  volgar- 
mente Bronzo :  del  quale  fpefsifsime  volte  gli  Architetti  fi  feruono :  percioche  fe  ne  fanno  bafe ,  co- 
lonne, capitelli,  ftatue ,  &  akre  cofe  fimili.  Si  veggono  in  Roma  in  San  Giouanni  Laterano  quattro 
colonne  di  Bronzo :  delle  quali  vna  fola  ha  il  capitello:  e  le  fece  fare  Augufto  del  rnetallo,ch'era  nel- 
li  fperoni  delle  naui  ch'egli  conquiftd  in  Egitto  contra  M.  Antonio .  Ne  fono  ancho  reflate  in  Roma 
fin  ad  hoggi  quattro  antiche  porte,cioe  quella  della  Ritonda,che  fu  gia  il  Pantheone:  quella  di  Santo 
Adriano,  che  fu  il  Tempio  di  Saturno  rquella  di  S.Cofmo,  e  Oamiano,  che  fu  ii  Tempio  di  Caftore , 
ePolluce,d  pure  diRomulo,eRemo:&  quella,  che  fi  vede  in  Santa  Agnefe  fuori  della  porta  Vi- 
minale ,  hoggi  detta  di  Santa  Agneta ,  fu  la  via  Numentana .   Ma  la  piu  bella  di  tutte  quefte  e  quella 

di  Santa 


io  L    I    B    R    O 

di  Santa  Maria  Ritonda  j  nella  quale  volfero  quegli  Antichi  imitare  con  l'arte  quella  fpecie  di  metal- 
lo  Corinthio,  in  cui  preualfe  piu  la  natura  gialla  dell'oro:  percioche  noi  leggiamo  che  quando  f  u  de- 
ftrutto,&  arfo  Corintho5che  hora  fi  chiama  Corantosfi  liquefecero,&  vnirono  in  vna  mafia  l'oroj'ar 
gento,&  il  rame,e  la  fortuna  tempro3e  fe  la  miftura  di  tre  fpecie  di  rame,che  fu  poi  detto  Corinthio: 
in  vna  dellequali  preualfe  l'argentcondereftd  bianca,e  ii  accofto  molto  col  fuo  fplendore  a  quello  : 
in  vna  altra  preualfe  l'oro,  e  pero  refto  gialla  j  e  di  color  d'oro :  e  la  terza  fu  quella  ,  doue  fu.  vguale  il 
temperamento  di  tutti  quefti  tre  metalli;  e  quefte  fpecie  fono  ftate  poi  diuerfamente  imitate  da  gli 
huomini .  Io  ho  fin  qui  efpofto  quanto  mi  e  parfo  neceffario  di  quelle  cofe ,  che  fi  deono  confidera- 
re  3  &  appreftare ,  auanti  che  a  fabricar  fi  incominci :  refta  hora  che  alcuna  cofa  diciamo  de'  fonda- 
menti :  da'  quali  la  preparata  materia  fi  cornincia  a  mettere  in  opera. 

DELLE  QVALITA'  DEL  TERRENO,  OVE  S'HANNO  DA 

ponerle  fondamenta.  Cap.    VII. 

E  FOND  AMENTA  propriamentefidiconolabafedella  fabrka,cioe  quella 
parte ,  ch'e  fotto  terra :  laquale  foftenta  tutto  l'edificio  ,  che  fopra  terra  fi  vede.  Pero 
tra  tutti  gli  errori ,  ne'  quali  fabricando  fi  p  uo  incorrere ;  fono  dannofifsimi  quelli  > 
che  nelle  fondamenta  fi  commettono:perche  apportano  fecola  rouina  di  tutta  l'ope- 
ra3ne  fi  ponno  fenza  grandifsima  difficulta  emendare:  onde  TArchitetto  deue  poner- 
uiognifuadiligenzajpercioche  in  alcunluogofihannole  fondamenta  dallaNatura> 
e  altroue  e  bifogno  vfarui  l'arte.  Dalla  Natura  habbiamo  le  fondamenta ,  quando  fi  ha  da  fabricare 
fopra  il  faflo  3  tofo ,  e  fcaranto :  ilquale  e  vna  forte  di  terreno ,  che  tiene  in  parte  della  pietra :  percio- 
che quefti  fenza  bifogno  di  cauamento ,  6  d'altro  aiuto  dell'arte  fono  da  fe  ftefsi  buonifsimo  fonda- 
mento  ,  &  attifsimo  a  foftenere  ogni  grande  edificio ,  cofi  in  terra ,  come  ne  i  fiumi  -  Ma  fe  la  Natura 
non  fomminiftrera  le  fondamenta ;  fara  di  meftieri  cercarle  con  l'arte,  &  all'hora ,  6  fi  haura  da  fabri- 
care in  terren  fodo,ouero  in  luogo,  oue  fia  ghiara,  6  arena,  o  terren  moffo,o  molle,e  paludofo.  $el 
terren  fara  fodo3e  fermo;  tanto  in  quello  fi  cauera  fotto  3  quanto  pareraalgiudiciofo  Architetto,  che 
richieda  la  qualita  della  fabricate  la  fodezza  di  eflo  terreno .  laquale  cauatione  per  lo  piii  fara  la  fefla 
parte  deli'altezza  dell'edificio,  nonvolendour  far  cantine,6altri  luoghi  fotteranei .  Aconofcer 
quefta  fodezza ;  giouera  l'offeruanza  delle  cauationi  de'  pozzi3  delle  cifterne,  &  d'altri  luoghi  fimili ; 
eficonofceraancho  dalle  herbe3  che  vi  nafceranno ,  fe  efle  faranno  folite  nafcerefolamenteinfer- 
mi ,  e  fodi  terreni :  &  oltre  a  cid  fara  fegno  di  fodo  terreno  3  fe  effo  per  qualche  graue  pefb  gettato  in 
terra ;  non  rifuonera,6  non  tremera :  il  che  fi  potra  conofcere  dalle  carte  de'tamburi  mcfsi  per  terra, 
fe  a  quella  percofTaleggiermente  mouendofi non rifuoneranno;& dallacqua polta in vn  vafo,fe non 
fi  mouera .  I  luoghi  circonuicini  ancora  daranno  ad  intendere  la  fodezza ,  e  fermezza  del  terreno . 
Ma  fe'l  luogo  fara  arenofo  3  o  ghiarofo ;  fi  doura  auertire,  fe  fia  in  terra,  6  ne  i  fiumi :  percioche  fe  fara 
in  terra;  fi  offeruera  quel  tanto3che  di  fopra  e  ftato  detto  de*  fodi  terreni.  E  fe  fifabricherane' fiumi; 
l'arena,e  la  ghiara  farannodel  tutto  inutili:percioche  l'acqua  co'icontinouo  fuo  corfo,e  con  lepiene 
varia  continouamente  il  fuo  letto:pero  fi  cauera  fin  che  fi  ritroui  ilfondo  fodo,e  fermo;ouero,fe  cio 
fufie  difficile;  fi  cauera  alquantoneH'arena,&ghiara,e  poi  fi  faranno  le  palificate3che  arriuinoconle 
punte  de'pali  di  rouere  nel  buono3e  fodo  terreno3e  fopra  quelle  fi  fabrichera  Ma  fe  fi  ha  da  fabricare 
in  terreno  mofTo3e  non  fodo;  all'hora  fi  deue  cauare  fin  che  fi  ritroui  il  fodo  terreno,e  tanto  ancho  in 
quello,  quanto  richiederanno  la  groffezza  de'  muri,  e  la  grandezza  della  fabrica.  Quefto  fodo  ter- 
reno3&  atto  a  foftenere  gli  edificij  e  di  varie  forti: percioche  (come  ben  dice  rAlberti)  altroue  e  cofi 
duro  3  che  quafi  il  ferro  non  lo  puo  tagliare ;  altroue  piu  fodo ;  altroue  negreggia ,-  altroue  imbianca 
(e  quefto  e  riputato  il  piu  debole)aItroue  e  come  creta;altroue  e  di  tofo.  l3i  tutti  quefti  quello  e  mi- 
gliore3che  afatica  fi  taglia,e  quello  che  bagnato  non  fi  diflblue  in  fango.  Non  fi  deue  fondare  fopra 
ruina,fe  prima  non  fi  fapra3come  ella  fia  fufficiente  a  foftenere  redifkio,e  quanto  profondi.  Ma  fe'l 
terreno  fara  molle3e  profondera  molto3come  nelle  paludiiall'hora  fi  faranno  le  palificate:  i  pali  del- 
le quali  faranno  lunghi  per  la  ottaua  parte  deli'altezza  del  muro,e  grofsi  per  la  d  uodecima  parte  del- 
la loro  lunghezza.  Si  deono  ficcare  ipali  fi  fpefsi,che  fra  quelli  non  ve  ne  poffano  entrar  de  gli  altri: 
&:  deono  efter  battuti  con  colpi  piii  tofto  fpefsi ,  che  graui  3  accioche  meglio  venga  a  confolidarfi  ii 
terreno,e  fermarfi.  Si  faranno  le  palificate  non  folo  fotto  i  muri  di  fuori,  pofti  fopra  i  canali;  ma  an- 
cora fotto  quelli,che  fono  fra  terra3e  diuidono  le  fabriche:  perche  fe  fi  faranno  le  fondamenca  a',  mu- 
ri di  mezoj  diuerfe  da  quelle  difuorij  mettendo  delle  traui  vna  a  canto  dell'altra  per  lungo ,  &  altre 

fopra 


P    R    I    M    O 


ii 


fopra  pertrauerfo  j  fpeffe  volte  auerra ,  che  i  muri  di  mezo  caleranno  abaflo :  e  quellidifuoriper  ef- 
fer  fopra  i  pali ;  non  fi  moueranno :  onde  tutti  i  muri  verranno  ad  aprirfi :  ilche  rende  ruinofa  la  fabri- 
ca, &e  bruttifsimo  da  vedere .  Pero  fi  fchifera  quefto  pericolo  facendofi  mafsimamente  minore 
fpefa  nelle  palificate :  pevche  fecondola  propoitionede^nuri,cofidette  palificate  di  mezo  ande- 
ranno  piu  (ottili  di  quelle  di  fuora . 


DELLE  FONDAMENTA. 


Cap.    VIII. 


E  O  N  O  eflere  le  f ondamenta  il  doppio  piu  grofle  del  muro }  c'ha  da  eflerui  pofto 
fopra:  &  in  quefto  fi  douera  hauer  rifguardo  alia  qualita  del  terreno5&  alia  grandez- 
za  deU'edificio  ,facendole  ancho  pm  larghe  ne'  terreni  mofsi,  e  men  fodi,e  doue  ha- 
ueffero  da  foftentare  grandifsimo  carico .  11  piano  della  fofia  deue  eflere  vguale : 
accioche'l  pel  o  prema  vgualmente ,  e  non  venendo  a  calare  in  vna  parte  piu  che  nel- 
l'altra ,  i  muri  fi  aprano .  Per  quefta  cagione  laftricauano  gli  Antichi  il  detto  piano 
di  Teuertino,e  noi  fiamo  foliti  a  ponerui  delle  tauoie,  ouero  delle  traui,e  fopra  di  quelle  poi  fabrica- 
re .  Si  fanno  le  fondamenta  a  fcarpa ,  cioe  che  tanto  piu  decrefcano ,  quanto  piu  s'malzanoj  in  mo- 

irtefialafciato,quantodairaltra,  onde  il  mezo  diqueldi  fopra cafchi a 


a 


do  pero ,  che  tanto  da  vna  parte 

piombo  al  mezo  di  quel  di  fotto :  il  che  fi  deue  oflTeruare  ancho  nelle  diminutioni  de'muri  fopra  ter- 
ra: percioche  in  quefto  modo  la  fabrica  viene  ad  hauere  molto  maggior  fortezza,che  facendofi  le  di- 
minutioni altramente .  Sifanno  alcuna  volta  ( mafsimamente  ne  i  terreni  paludofi ,  doue  interuen- 
gano  colonne )  per  far  minore  fpefa  le  fondamenta  non  continouate ,  ma  con  alcuni  volti ,  e  fopra 
quelli  poi  fi  fabrica.  Sono  affai  lodeuoli  nelle  fabriche  grandialcuni  fpiragli  per  la  groifezza  del  mu- 
ro dalle  fondamenta  fino  al  tetto3  percioche  danno  efito  a  venti ,  che  meno  diano  noia  alia  fabrica  , 
fcemano  la  fpefa ,  e  fono ,  di  non  picciola  commodita ,  le  in  quelli  fi  faranno  fcale  a  lumaca :  le  quali 
portino  dal  fondamento  fino  al  fommo  deh'edificio. 


DELLE  MANLERH  DE'  MVRI. 


Cap.    IX. 


ATT  E  le  fondamentajrefta  che  trattiamodel  muro  diritto  fopra  terra.  Sei  appreflb 
gli  Antichi  furono  le  maniere  de'  muri;  l'una  detta  reticolata ,  l'altra  di  terra  cotta,  6 
quadrello:  la  terza  di  cementi,  cioe  di  pietre  roze  di  montagna,  odi  fiume :  la  quarta 
di  pietre  incerte:  la  quinta  di  fafTo  quadrato:  e  la  fefta  la  riempiuta.  Della  reticolata 
a'  noftri  tempi  non  fe  ne  ferue  alcuno:ma  perche  Vitruuio  dice,che  a  fuoi  tempi  com 
munemente  fi  vfauajho  voluto  porre  ancho  di  quefta  il  difegno.  Faceuano  gli  ango- 

lijouer  cantoni  della  fabrica  di  pietra  cotta,  &  ogni  due  piedi  e  mezo  tirauano  tre  corfi  di  quadrelloj 

i  qualilegauano  tutta  la  groifezza  del  muro. 


A ,  Cantonate  fatte  di  quadrello. 

B ,  Corfi  di  quadrello  che  legano  tutto  il  muro. 

C,  Ooera  reticolata. 

D ,  Corfi  de  i  quadrelli  per  la  groflezza  del  muro. 

E ,  Parte  di  mezo  del  muro  fatta  de  cementi. 

I  muri  di  pietra  cotta  nelle  muraglie delle Crtta,  din  altri  molto  grandi  edifici]  fidebbono  farc9 
che  nella  parte  di  dentro ,  &  in  quella  di  fuori  fiano  di  quadrello,e  nel  mezo  pieni  di  cementi  infieme 
co*l  copo  pefto;  e  che  ogni  tre  piedi  di  altezza  vi  fiano  tre  corfi  di  quadrelli  maggiori  de  gli  akri,che 

piglino 


il 


L    I    B    R    0 


pigUnotuttalalarghezzadelmuror&nprimo  corfofia  in  chiaue,cioe  che  fiveggaillitominoredel 
quadrello,  ilfecondoperlungo,  cioeco'I  Iatomaggioredifuori,&ilterzoin  chiaue,  Di  quefta. 
maniera  fono  in  Roma  i  muri  della  Ritonda  5  e  delle  Terme  di  Dioditiano ,  &  tqtti  gli  Ediiicij  ami- 
chichevifono,.  . 


E,  Corfidi  quadrelli  che  legano  tuttoilmuro. 

F,  Parte  dimezo  del  muro  fa  ttadi  cementi  fralHincorfoeraltro&iq^^ 

I  muri  di  cementi  fi  faranna ,  che  ogni  due  piedi  almeno  vi  fiano  tre  corfi  di  pietra  cotta  %  e  fiana 
Je  pietre  cotte  ordinate  al  modo  detto  di  fopra ,  Cofi  in  Piemonte  fono  le  mura  di  Turino ,  lequali 
fono  fatte  di  cuocoli  di  fiume  tutti  fpezzati  nel  mezo  >  e  fono  detti  cuocoli  pofti  con  la  parte  fpezzata 
infuori,ondefannodrittifsimo,epolitJ{simolauoro,  I  muri  dell'Arena  di  Verona  fono  anchefsi 
di  cementi ,  &  ogni  tre  piedi  vi  fono  tre  corfi  di  quadrelli ;  e  cofi  fono  fatti  ancho  altri  antichi  edificijj 
come  fipotra  vedere  ne'  miei  libri  dell'Antichita , 


Fr:^a>; 


r    1     i  ;  1  ^n 


Li     r~ C 


■  i      l       l       i      1— — t — -r-'T- 


G  ,  Cementi,  6  cuocoli  di  fiume, 

H,  Corii  di  quadrelli  che  legano  tutto  il  muro, 

Di  pietre  incerte  fi  diceuano  quei  muri ,  ch'erano  fatti  di  pietre  difugualj  di  angoli ,  e  latj  jj  &  a  far 
quefti  muri  vfauano  yna  lquadra  di  piombo,  la  qua!  piegata  fecondo  il  luogo>doue  douea  efler  pofta 
ia  pietra  j  feruiua  loro  nello  fquadrarla :  e  cio  faceuano ,  accioche  le  pietre  commettelfero  bene  in- 
fieme ,  e  per  non  ha  uer  da  prouare  piu ,  e  piu  volte  (e  la  pietra  ftaua  bene  al  luogo ,  oue  eisi  naueua- 
no  difegnato  di  porla .  Di  quefta  manie.ra  fi  veggono  muri  a  Prenefte  s  ele  ftrade  antiche  fono  in 
quefto  modo  laitricate. 


■r»t'".   T?-£arm 


I  a  Pietre  incerte . 


Di  pietrq 


P     R    I    M    O. 


*J 


Di  pietrc  quadrate  muri  fi  veggono  in  Rotna,oue  era  la  pia7za,  &  il  Tetrpio  di  Augufto :  nt'  quali 
inchiauauano  !e  pietre  minori  con  alcuni  corfi  di  pif  tre  maggiori. 


k  i    Corfi  di  pietre  minori. 
L,  Corfi  di  pietre  maggiori.' 

La  maniera riempiuta ,  che  fi dice  ancho  a  cafTa ,  faceuano  gli  Antichi  pieHando  con tanole pofte 
in coltello  tanto fpacio ,  quanto  voleuano che  ruffe  groffo  i!  muro ,  empiendolo  di  malta ,  e  di  pietre 
di  qualunque  forte  mefcolate  infieme ,  e  cofi  andauano  facendo  di  corto  in  corfo .  5i  veggono  muri 
di  quefta  forte  a  Sirmion  fopra  il  Lago  di  Garda. 


M,  Tauole  pofte  in  coltello. 

N,  Parte  didenr.ro del muto. 

O ,  Faccia  del  muro  tolte  via  le  tauole. 

Di  quefta  maniera  fi  poflono ancho  dire  lemuradi  Napoli,ciocIe  Antiche:le quali hanno  due 
muri  di  faflb  quadrato  grofsi  quattro  piedi,  e  diftanti  tra  fe  piedi  (ei.  Sono  legati  infieme  qucfti  mu- 
ri daaltri  muri  per  trauerfo,  elecaffe,cherimangono  fra  dettitrauerfi,&  muri  efteriori  fono  fci 
piedi  per  quadro ,  e  fono  empiute  di  fafsi  e  di  terra . 


P ,  Muri  di  pietra  efteriori . 

Q.,  Muri  di  pietra  pofti  per  trauerfo. 

R,  Caffepienedi pietre,  edi terra. 


121 : 


Quefte  in  fomma fcrno  le  maniere ,  delle  quali  fi (eruirono  gli  Antichi,  &  hora  fi  veggono  i  velr.i6i 
dalle  quali  fi  comprende  che  ne  i  muri  di  qualunque  forte  fi  fiano ,  debbano  fard  alcuni  corfi ,  i  qua- 
li fiano  come  nerui ,  che  tengano  infieme  legate  l'altre  parti ;  ilche  mafsimamentc.fi  oiferuera, 

.: .  ;■•';  Q  ;:     quando 


i4  L    I    B    R    O 

quando  fi  faranno  i  muri  di  pietre  cotte;  accioche  per  la  vecchiezza  venendo  a  calare  in  parte  la 
ftruttura  di  mezo ;  non  diuentino  i  muri  ruinofi ,  come  e  occorfo  >  &  fi  vede  in  molte  mura  da  quella 
parte  fpecialmente  ch'e  riuolta  aTramontana. 

DEL  MODO  CHE  TENEVANO  GLI  ANTICHI  NEL  FAR 
gli  edificij  di  pietra.  Cap.     X. 

[  E  R  C  H  E  alcuna  volta  occorre  che  la  fabrica  tutta ,  6  buona  parte  fi  faccia  di  mar- 
mojo  di  pezzi  grandi  d'altra  pietra ;mi  pare  conucneuole  in  quefto  luogo  dire  come 
in  tal  cafo  faceuano  gli  Antichirperche  fi  vede  nell'opere  loro  effere  ftata  vfata  tanta 
diligenza  nel  congiungere  infieme  le  pietre,che  in  mold  luoghi  a  pena  fi  difcernono 
le  commeflure:alche  deue  molto  auuertire  chi  oltre  la  bellezza  delidera  la  fermezza, 
e  perpetuita  dellafabrica.E  per  quanto  ho  potuto  comprendere>efsi  prima  fquadra- 
uano,e  lauorauano  delle  pietre  quelle  faccie  folamete  che  andauano  vna  fopra  l'altrajlaflando  l'altre 
parti  rozej  e  cofi  lauorate  le  metteuano  in  opera ;  onde  perche  tutti  gli  orli  delle  pietre  veniuano  ad 
effer  fopra  fquadra,cioe  grofsi,e  fodijpoteuano  meglio  maneggiarle,  e  mouerle  piii  volte  fin  che  co- 
metteffero  bene}fenza  pericolo  di  romperli,che  fe  tutte  le  faccie  fuffero  ftate  lauorate;  perche  all'ho 
ra  farebbono  ftati  gli  orli  6  a  fquadra ,  6  fotto  fquadra  ,  e  cofi  molto  debolij  e  facili  da  guaftarfi  i  &  in 
quefto  modo  faceuano  tutti  gli  edificij  rozi,6  vogliam  dire  ruftichi:&  eflendo  poi  quelli  finiti,  anda- 
uano lauorando,e  poledo  delle  pietre  (come  ho  detto)gia  meffe  in  opera,quelle  faccie,ch'andauano 
vedute.  E'  ben  vero,  che?  come  le  rofe,che  andauano  tra  i  modiglioni,&  altri  intagli  della  cornicej 
checomodamentenon  poteuano  farfi,  eflendo  le  pietre  in  operajfaceuano  mentre  che  quelle  erano 
ancora  in  terra.  Di  cio  ottimo  indicio  fono  diuerfi  edificij  antichirne'  quali  fi  veggono  molte  pietre, 
che  non  furono  finite  di  lauorare,e  polire- L'Arco  appreflo  Caftel  vecchio  in  Verona5e  tutti  queglial 
tri  Archi,  &  edificij  che  vi  fono  furono  fatti  nel  detto  modo :  ilche  molto  bene  conofcera  chi  auertira 
a'colpide  martelli,cioe  come  le  pietre  vifiano  lauorate.  LacolonnaTraianainRoma,erAntonina 
fimilmete  furono  fatte,ne  altramente  s'haurebbono  potuto  cogiungere  cofi  diligentemete  le  pietre, 
che  cofi  bene  s'incontraffero  le  commelTurejlequali  vanno  a  trauerlo  le  tefte,  &  altre parti  delle  figu- 
re;e  il  medefimo  dico  di  quegli  Archi  che  vi  fi  veggono. E  s'era  qualche  edificio  molto  grade}come  e 
l'Arena  di  Verona,l'Anfitheatro  di  Pola,e  fimili,per  fuggir  la  fpefa  e  tepo,  che  vi  farebbe  andato;la- 
uorauano  folamete  l'impofte  de'  volti,i  capitelli,e  le  coi  nici,&  i  I  refto  Iafciauano  ruftico,  tenendo  fo 
lamente  conto  della  bella  forma  dell'edificio.Ma  ne'Tempijv&  ne gli  altri  edificij,che  richiedeuano 
delicatezzamorifparmiauanofatica  nel lauorarli  tutti,e  nel  fregare,elifciarefinoicanali  delle  colon 
ne3&  polirli  diligetemete.Pero  per  mio  giudicio  no  fi  faiano  muri  di  pietra  cottaruftichi,ne  meno  le 
Nap^pe  dcCamini:lequali  deono  eiTer  fatte  delicatifsime:percioche  oltra  I'abufojne  feguira,che  fi  fin 
gera  fpezzato,e  diuifo  in  piu  parti  qllo,che  naturalmete  deue  efiere  intiero:  Ma  fecodo  la  gradezza,e 
qualita  della fabrica3fi fara  6  ruftica,6  polita;e  no  qllo  chegli antichi fecero,necefsitati  dalla  gradez 
za  delle  opere5&  giudiciofametejfaremo  noi  in  vna  fabrica3alla  quale  fi  ricerchi  al  tutto  la  politezza. 

DELLE  DIMINVTIONI  DE'  MVRI,  ET  DELLE  PARTI  LORO.  Cap.XI. 

I  D  E  V  E  olTeruare,che  quanto  piu  i  muri  afcendono  e  s'inalzano,tanto  piu  fi  dimi- 

nuifconorpero  quelli  che  nafcono  fopra  terrajfaranno  piu  fottili  delle  fondamenta  la 
metije  quelli  del  fecondo  folaro  piu  fottili  di  quelli  del  primo  mezo  quadrello,  e  co 
fi  fuccefsiuamente  fino  al  fommo  della  f  abrica:ma  con  difcretione,accioche  non  fia- 
no  troppo  iottili  di  fopra.  II  mezo  de'  muri  di  fopra  deue  eafcare  a  piombo  al  mezo 
di  cjuelli  di  fotto :  onde  tutto  il  muro  pigii  forma  piramidale .  Pur  quando  fi  voleffe 
far  vna  fuperficie ,  o  faccia  del  muro  di  fopra  al  dirkto  d'una  di  quello  di  fotto ;  doura  cio  farfi  dalla 
parte  di  dentro:  perche  letrauaturede  pauimenti,i  volti,  &gli  altri  foftegni  della  fabrica  non  lafce- 
ranno,che*l  muro  cafchi,6  Ci  muoua.  II  relafcio,  che  fara  di  fuori  Ci  coprira  con  vn  procinto,  6  fafcia, 
e  comice,che  circondi  tutto  l'cdificio :  ilche  fara  adornamento,  e  fara  come  legame  di  tutta  la  fabri- 
Cir  Gr  an?°!i  5  Percne  participano  di  due  lati,e  fono  per  tenerli  diritti ,  e  congiunti  infieme  deono 
effere  fermifsimi,  e  con  lunghe ,  e  dure  pietre  come  braccia  tenuti.  Pero  fi  deono  le  feneftre ,  &  l'a- 
priture  allontanare  da  quelli  piu  che  fi  puo ,  6  almeno  laffar  tanto  di  fpatio  dall'apritura  all'angolo  » 
quanto  e  la  larghezza  di  quella .  Hora  c'habbiamo  parlato  de'  muri  femplici  j  e  conueneuole  che 
pafsiamo  a  gh  ornamenti,de'quali  niuno  maggiore  riceue  la  fabrica  di  quello,  che  le  danno  le  colon 
ne,quando  fono  fituate  ne*  iuoghi  conueneuoli,  e  con  bella  propor tione  a  tutto  1'edificio. 

DE' 


P    R    I    M    O. 

DE*  CINQUE   ORDINI,  CHE  VSARONO 
gliAntkhi.  Cap.    XII. 


*J 


I N QV" E  fono gli ordini de  quali gli Antichi fi feruirono, 
cioe  il  Tofcano ,  Dorico ,  I  onico,  Corinthio ,  e  Compofito. 
Quefti  fi  deono  cofi  nelle  fabriche  difporre,ch'el  piii  iodo  fia 
nella  parte  piu  baffa :  perche  fara  molto  piu  atto  a  foftentare 
il  carico,  e  la  fabrica  venira  ad  hauere  bafamento  piu  fermo : 
onde  fempre  il  Dorico  fi  porra  fotto  il  lonico:  il  lonico  fot- 
to  il  Corinthioj  &  il  Corinthio  fotto  il  Compofito.  II  Tofcano,  come  rozo, 
fivfa  rare  volte  fopra  terra, fuorche  nelle  fabriche  di  vn'ordine  folo,  come 
coperti  di  Villa.-ouero  nelle  machine  grandifsime,come  Anfitheatri,e  fimi- 
li :  lequali  hauendo  piii  ordini  quefto  fi  ponera  in  luogo  del  Dorico  fotto  il 
lonko.  E  fe  fi  vorra  tralafciare  vno  di  quefti,come  farebbe,porre  il  Corin- 
thio immediate  fopra  il  Dorico  j  cio  fi  potra  fare,  pur  che  fempre  il  piu  fodo 
fianetla  parte  piu  baffa  per  le  ragioni  gia  dette .  Io  porro  partitamente  di 
ciafcuno  di  quefti  le  mifure,non  tanto  fecondo  che  n'infegna  Vitruuio,quan 
to  fecondo  c^ho  auuertito  ne  gli  edificij  Antichi:  ma  prima  diro  quelle  cofe> 
che  in  vniuerfale  a  tutti  fi  conuengono. 

DELLA  GONFIEZZA,   E   DIMINVTIONE    DELLE 
Colonne,deglilntercolunnij,ede'Pilaftri.         Cap.  XIII. 

E  COLONNHdi  ciafcun'ordine  fi  deono  formare  in  mo 
do  chela  parte  di  fopra  fia  piufottiledi  quella  di  fotto,  enel 
mezohabbianoalquanto  digonfiezza.  Nelle  diminutioni 
s*oflerua,chequanto  le  colonne  fono  piu  lunghe,tantome- 
no  diminuifcono ,  eflendo  chel'altezza  dafe  faccia  l'erfetto 
deldiminuireperladiftanza:pero  (elacolonnafara  altafi- 
no  a  quindeei  piedijfi  diuidera  la  grolfezza  da  baffo  in  fei  parti  e  meza ,  e  di 
cinque  e  meza  fifara  la  grolfezza  di  fopra:  Se  daxv.a  xx.  fi  diuidera  la  grof. 
fezza  di  fotto  in  parti  vi  j.e  vj.e  mezo  iara  la  grolfezza  di  fopra:fimilmente  di 
quelle,che  faranno  da  xx.fino  a  trentajfi  diuidera  la  groifezza  di  fotto  in  par 
ti  viijVe  vijdi  quelle  lara  la  grolfezza  di  fopra:  e  cofi  quelle  colone,  che  faran 
no  piu  alte ;  fi  diminuiranno  fecondo  il  detto  modo  per  la  ratta  parte ,  come 
c'infegnaVitruuioalcap.ij.deliij.lib.  Macomedebbafarfilagonfiezzanel 
mezojnon  habbiamo  da  lui  akro  che  vna  femplice  promelfa:  e  percio  diuerfi 
hannodi cio  diuerfamente  detto.  Io  fono  folito far  lafacomadi  dettagon- 
fiezza  in  quefto  modo.  Partifcoil  fufto  della  colonna  in  tre  parti  eguali,  e 
lalcio  laterza  parte  da  bafib  diritta  a  piombo,a  canto  l'eftremita  della  quale 
pongo  in  taglio  vna  riga  fottile  alquanto,  lungacome  la  colonna,  6 poco 
j>iu,e  muouo  quella  parte,che  auanza  dal  terzo  in  fufo,e  la  ftorco  fin  che'l  ca 
po  fuo  giunga  al  punto  della  diminutione  di  fopra  della  colonna  fotto  il  col- 
larinoje  fecondo  quella  curuatura  fegno:e  cofi  mi  viene  la  colonna  alquan- 
to gonfla  nel  mezo ,  e  fi  raftrema  molto  garbatamente.  E  benche  io  non  mi 
habbiapotuto  imaginare  altro  modo  piu  breue,&  efpedito  di  quefto,  e  che 
riefca  meglio ;  mi  fon  nondimeno  maggiormente  confermato  in  quefta  mia 
|nuentione,poi  che  tanto  e  piaciuta  a  mefler  Pietro  Cattaneo,hauendoglie- 
la  io  detta ,  che  l'ha  porta  in  vna  fua  opera  di  Architettura ,  con  la  quale  ha 
non  poco  illufttato  quefta  profefsione. 

A,  B,  Laterza  parte  della  colonna,che  fi  laleia  diritta  a  piombo. 

B ,  i  C,  I  due  terzi  che  fi  vanno  diminuendo. 

C,  II  punto  della  diminutione  fotto  il  collarino. 
Gli  intercolunnij ,  cioe  fpatij  fra  le  colonne  fi  polfonofare  di  vn  dia me- 
tro e  mezo  di  colonna ,  e  fi  toglie  il  diametro  nella  parte  piu  bafla  della  co- 
'  lonna;  didue  diametrij  di  due,  &vn  quarto ;di tre, &anchomaggiori: 

C     a         Ma 


■ 
■ 


& 


i$  L    I    B    R    O 

Manonglivfaronogli  Antichimaggiori  ditrediamctri  dicolonna,fuorcheneirordineTofcano» 
nel  quale  vfandofi  lo  Architraue  di  legno :  faceuano  gli  intercolunnij  molto  larghi  j  ne  minori  di  vn 
diametro,e  mezo,e  di  quefto  fpatio  fi feruirono  all'hora  mafsimamente,  quando  faceuano  le  eolon- 
ne  molto  grandi.  Ma  quegli  intercolunnij  piu  de  gli  altri  approuarono ,  che  fuflero  di  due  diametri 
di colonna,&  vn  quartoje  quefta  dimandarono  bella,&  elegante  maniera  d'intercolunnij.  Et  fi  de- 
ue  auertire  che  tra  gli  intercolunnij,  ouero  fpatij,e  le  colonne  deue  elTere  proportione ,  e  corrifpon- 
denzajperciochefeneglifpatijmaggiorifiporranno  colOnnefottili,fi  leuera  grandif&ima  parte  del- 
rafpettOjeffendo  che  per  lo  molto  aere,che  fara  tra  i  vani,  fi  fcemera  molto  della  loro  groflezza;  e  fe 
per  lo  contrario  nelli  lpatij  ftretti  fi  faranno  le  colonne  groffc,  per  la  ftrettezza,&  anguftia  de  gli  fpa- 
tij  faranno  vn'afpetto  gonfio*e  fenza  gratia.  E  pero  fe  gli  lpatij  eccederanno  tre  diametrijfi  faranno 
le  colonne  grofle  per  la  fettima  parte  della  loro  altezza,come  ho  ofleruato  di  fotto  nellordine  Tofca 
no.  Ma  fe  gli  lpatij  faranno  tre  diametri  jle  colonne  faranno  lunghe  fette  refte  e  meza,ouero  otto,co- 
menell'ordine  Dorico:e  fe  di  due,&  vn  quarto,le  colonne  laranno  lunghe  noue  tefte,come  nel  loni- 
co:e  fe  di  due,fi  faranno  le  colonne  lunghe  noue  tefte  e  meza,come  nel  Corinthio:e  finalmente  fe  fa- 
ranno di  vn  diametro  e  mezo;  faranno  le  colonne  lunghe  dieci  t  efte,come  nel  Compofito.  Ne'quali 
ordini  ho  hauuto  quefto  rifguardo ,  accioche  fiano  come  vn'efempio  di  tutte  quelle  maniere  d'inter- 
colunnij :  lequali  Ci  fono  infegnate  da  Vitruuio  al  cap.  iopradetto .  Deono  efijerfc nelle  f ronti  de  gli 
cdificij  le  colonne  pari:accioche  nel  mezo  venga  vn'jntercolunnio,il  quale  fi  fara  alquanto  maggiore 
de  gli  altri,accioche  meglio  fi  veggano  le  por  te,e  le  entrate,che  fi  fogliono  metsere  nel  mezo;e  que- 
fto quaoto  a  i  colonnati  femplici.  Ma  fe  fi  faranno  le  Loggie  co  i  pilaftri,  cofi  fi  douerannodjfporre, 
che  i  pilaftri  non  fiano  manco  grofsi  del  terzo  del  vano,che fara  tra pilafh  o5e  pilaftro:  e  quelli,che  fa- 
ranno ne  i  cantoni;  andaranno  grofsi  per  li  due  tef  zi;  accioche  gli  angoli  della  rabrica  vengano  ad  e£> 
ferefodi,eforti.  E quando hauerannoafoftenraregrandifsimocarico,ccrnene gli edificijmoho 
grandi  ;  all'hora  fi  faranno  grofsi  per  la  meta  del  vano ,  come  fono  quclli  del  Theatro  di  V  icenza ,  e 
deH'Anfitheatro  di  Capua ;  ouero  per  li  due  terzi ,  come  quelli  del  Theatro  di  Marcello  in  Roma ;  e 
del  Theatro  di  Ogubio:  il  quale  hora  e  del  iig.Lodouico  de'Gabnelli  gentil'hucmodi  quella  Citta. 
Gli  f  ecero  gli  Antichi  ale  una  volta  aneho  tanto  grofsi,quant  o  era  tutto  il  vano,  come  nel  Theatro  di 
Verona  in  quella  partes  che  non  e  fopra  il  Monte.  Ma  ndle  fabriche  priuate  non  fi  faranno  ne  mena 
grofsi  del  terzo  del  vano,nepiude  j  due  terzi3&dcuerebbono  cfler  quadri:rr.aperfcemarc)a  fpefa, 
e  per  fare  il  luogo  da  pafleggiare  piu  largo  fi:taranno  manco  grofsi  per  fianco  di  quello ,  che  fiano  in 
fronte,e  per  adornare  la  facciatajfi  porranno  rreJ  mezo  delle  fronti  loro  mtze  colonne,oucro  alt  ri  pi- 
laftrijche  tolgano  fufo  la  cornice3che  fara  fopra  gli  archi  della  Loggia;e  laranno  della  gi  ofiezZa^che 
richiederanno  le  loro  altezze4econdo  ciafcun'ordine,  ccmene  i  fegueti  capitoli  &  difegni  fi  vedera. 
A  intelligenza  de'quali  (accio  ch'io  non  habbia  e  replicare  il  medefimo  piu  volte )  e  da  faperfi,  ch 'io 
nel  partire,e  nel  mifurare  detti  ordini  non  ho  voluto  tor  cerraje  determinata  mifura,cioe  particolare 
ad  alcuna  Citra,come,braccio,6  piede,6  palmo;  fapendo  che  le  mifure  fonodiuerfe>  come  fono  di, 
uerfe  le  Citta,e  le  regioni  :Ma  imitando  Vitruuio,  il  quale  partifce,  e  diuide  1'ordine  Dorico  con  vna 
mifura  cauatadalla  groflezza  delle  colonna,laqualee  commune  a  tutti, e  da luichiamata  Modulo  j 
mi  feruiro  ancor  io  di  tal  mifura  in  tutti  gli  ordini,e  fara  il  Modulo  il  diametro  della  colonna  da  baf- 
fodiuifoinminutifeflanta,fuorchenel  Doricomelqualeil  Modulo  fara  per  il  mezo  diametro  della 
colonna,e  diuifo  in  trenta  minutijperche  cofi  riefce  piu  commodo  ne'  compartimenti  di  detto  ordi- 
ne .  Onde  potra  ciafcuno  facendo  il  Modulo  maggiore ,  e  minore  fecondo  la  qualita  della  fabric*, 
feruirfi  delle  proportion!,  &  delle  faebme  difegnate  a  ciafcun'ordine  conuenienti. 


DELL'ORDINE    TOSCANO.  Cap.    XIIII. 

■  ■ . 
|'0  R  D I N  E  Tofcano,per  quanto  ne  dice  Vitruuio,e  fi  vede  in  effetto,e  il  piu  fchiet- 
to,  e  femplice  di  tutti  gli  ordini  dell'Architettura;  perciocheritiene  in  fedi  quella 
primiera  antichita,e  manca  di  tutti  quegli  ornamenti,che  rendono  gli  altri  riguarde 
uoli,e  belli.  Quefto  hebbe  origine  in  Tofcana  nobililsima  parte  di  Italia,onde  anco- 
raferbailnome.  Le  colonne  conbafa,e  capitello  deono  efler  lunghe  fette  moduli,e 
fi  raftremano  di  fopra  la  quarta  parte  della  loro  grofTezza.Se  fi  faranno  di  quefto  or- 
dine  colonnati  femplicijfi  potranno  fare  gli  fpatij  molto  grandi:  perche  gli  Archirraui  fi  fanno  di  le- 
gno,e  pcro  riefce  molto  commodo  per  l'ufo  di  Villager  cagione  de'  Carri,  &  d'altri  iftrumenti  rufti- 
chi,&  e  di  picciola  fpefa;Ma  fe  fi  faranno  porte,  6  loggie  con  gli  Archi  ;  fi  feruaranno  le  mifure  poftc 

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nel  difegno ,  ncl  quale  fi  veggono  difpofte ,  &  incatenate  le  piefre,  come  pare  a  me  che  fi  dourcbbe 
fare,  quando  fi  faceife  di  pietra :  ilche  ho  auertito  ancho  nel  fare  i  difegni  de  gli  aim  quattro  ordini : 
e  quefto  difponere,e  legare  infieme  le  pietre  ho  tolto  da  mold  Archi  Andchi,come  fi  vedera  neixnio 
libro  de  gli  Archi:  &  in  quefto  ho  vfato  grandifsima  diligenza. 

A,  Architrauedilegno. 
1  B ,  Traui ,  che  fanno  la  gronda. 

Ipiedeftilijchefifarannofottolecolonnediqueft'ordine^ia-rannoaltivn  modulo,  e  fi  faranno 
fchietti .  L'Altezza  della  bafa  e  per  la  meta  della  groffezza  dellacolonna .  Quefta  altezza  fi  diuide 
in  due  parti  eguali:  vna  fi  da  all'orlo,  ilquale  fi  fa  a  i'efta:  l'altra  fi  diuide  in  quattro  parti,vna  fi  da  al  li- 
iiello,il  quale  fi  pud  ancho  fare  vn  poco  manco;  &  altramente  fi  dimanda  Cimbia*  &  in  queift'ordine 
folo  e  parte  della  Bafa:perche  in  tutti  gli  altri  e  parte  della  colonna:  e  l'altre  tre  al  torb^ouer  baftone. 
Ha  quefta  bafadifporto  la  fefta  parte  del  diametro  della  colonna. "  IlCapitelloealtoancotjegliper 
la  meta  della  groflezza  della  colonna  da  baflo  :ediuidefi  in  tre  parti  eguali :  vna  fi  da  all*  Abaco,  il 
quale  per  la  lua  forma  volgarmente  fi  dice  Dado :  l'altra  all'Ouolo :  e  la  terza  fi  diuide  in  fette  parti . 
D'una  fi  fa  il  liftello  fotto  f ouolo ,  e  l'altre  fei  reftano  al  collarino .  L' Aftragolo  kalto  il  doppio  del 
liftello  fotto  l'ouolore  il  fuo  centro  fi  fa  fu  la  linea,che  cafchi  a  piombo  da  detto  liftello,e  fopral'ifteC. 
fa  cade  lo  fporto  della  cimbia :  la  quale  e  grofta  quanto  il  liftello .  Lo  fporto  di  quefto  capitello  ri- 
fponde  fu'l  viuo  della  colonna  da  baflo .  II  fuo  Architraue  fi  fa  di  legno  taritb  alto  quanto  largo ,  e  la 
larghezzanoneccedeilviuo  della  colonna  difopra:  Le  traui,  che  tannola  gronda  hannodi  prog- 
gettura ,  6  vogliam  dire  di  fportcil  quarto  della  lunghezza  delle  colonne .  Quefte  (bno  le  mifure 
deli'ordine  Tofcano,come  c'infegna  Vitruuio. 

A,  Abaco.    ,  F,  Viuo  della  colonna  da  baflo. 

B,  Ouolo.  G,  Cimbia. 

C,  Collarino.  H,  Baftone. 

D,  Aftragolo.  I,  Orlo. 

E,  Viuo  della  colonna  difopra.  Itj  Piedeftilo.  .__ 

Le  facome  pofte  a  canto  la  pianta  della  bafa,  e  del  capitello  fono  delle  impofte  de  gli  archi. 

Ma  fe  fi  faranno  gli  Architraui  di  pietra;  fi  feruara  quanto  e  ftato  detto  di  fopra  de  gli  intcrcolunni  j. 
Si  veggono  alcuni  edificij  Antichi ,  i  quali fi poffbno  dire  effer  fattidi  queft'ordine :  perche  tengono 
in  parte  le  medefime  mifure ,  come  e  1* Arena  di  Verona,  1' Arena,  eTheatro  di  Pola,  e  mold  altri :  da 
i  quali  ho  prefe  le  facome  cofi  della  Bafa ,  del  capitello ,  dell'architraue ,  del  fregio ,  e  delle  cornice 
pofte  nell'ultima  tauoladi  quefto  capitolojcome  ancho  quelle  deirimpoftede'  void,  edi  tutti quefti 
edificij  porro  i  difegni  ne' miei  libri  dell'Antichita. 

A 5  Goladiritta. 

B,  Corona. 

C,  Gocciolatoio,e goladiritta.      -■■— 

D,  Cauetto. 

E,  Fregio. 
ps  Arifiitraue. 
ip,  Cimacio. 

H,  Abaco.         7  j  i/-    •    1. 

I,  Goladiritta. ^Capitello. 

K,  Collarino.  .1 

L,  Aftragalo. 
■  M,  Viuo  della  colonna  fotto  il  capitello.  \ 

N,  Viuo  della  colonna  da  baflo.  :;   !| 

O,  Cimbia  della  Colonna.  • 
P,  Baftone,egola.  >  ,  „„n  r 
Q^Orlo.         .      jdellaBafa.^ 

#  d«tto  dell' Architraue  fegnato  F ,  vi  e  la  facoma  dWArchitraue  fatto  piu  delfcatamente. 

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D  E  LTORD  IN  E     DORI  QO.         Cap.   X  V. 


s  'O  R  D I N E  Dorico hebbe  principle  home  da  1  Dori popoli  Greci,  che  ha* 
bitaronoin  Afia.  Lecolonne  fefi  faranno  femplici  fenza  pilaftri  deono  e(V 
ferlunghe fette tefte e meze,ouero otto .  Gli imercolunnii  fono pOco  tneno 
di  tre  diametri  di  colonna,  e  quefta  maniera  di  colonnati  da  Vitruuto  e  detta 
Diaftilos.  Mafefiappoggierannoa  ipilaftrijiifararinoconbafa,  ecapitels 
lo  lnngho  dicefette  moduli,  &  vn  terzo ;  &  e  da  auertire }  che  (come  ho  dett© 
di  fopra  al  cap.  xiii. )  il  modulo  in  queft'ordine  fojo  c  mezpil  diametro  della 
colonna diuilo  in  minuti  trentaj&in  tutti  gli  altri  ordinieildametro  intierO  diuffoin  minuti 
feflanta. 

Ne gli  Antichi non (i vede Piedeftilo  a queft'ordine, ma fibene  ne5  moderni : perd volendoue- 
lo  porre;fi  fara"  che'l  Dado  fia quadro,e  da lui  fi piglicra  la mifura  de gli ornamenti  fiioi:  perche fi 
diuidera  in  quattro  parti  vguali,e  la  bafa  co'l  fuozocco  faraperdue  di  quelle  j  e per  vna  la  Cima- 
cia,alla  quale deueeftereattaccatolNDrlo  della  bafa  della colonna.  Di  quefta  forte  piedeftili  & 
vcdono  ancho  nell'ordinc  Corinthio>  come  in  Verona  nell'  Arco ,  che  fi  dice  de'  Lioni .  Io  ho  pos 
fto  piii  maniere  di  facome ,  che  fi  ponno  accommodare  al  Piedeftilo  di  queft'ordine:  lequali  tuttc 
fono  belle,e  cauate  da  gli  Antichi,e  fono  ftate  mifurate  diligentiflimamente.  Non  ha  queft'ordi- 
ne Bafa  propria:  onsle  in  mold  edificii  fi  veggono  le  colonne  fenza  bafe,  come  in  Roma  nel  Thea^ 
tro  di  Marcello.nel  Tempio  della  Pieta  vicino  a  dctto  Theatro ,  nel  Theatro  di  Vicenza,  &  in  di- 
uerfialtriluoghi.  MaalcunauoltauifiponelaBafa  Attica :laqualeaccrefcemolto  dibellezza, 
c  la  fua  mifura  e  quefta .  L'altezza  e  per  la  meta  del  diametro  della colonna,e  fi  diuide  in  tre  par 
ti  vguali:  vna  fi  da  al  Plinto  6  Zocco:  l'altre  due  Ci  diuidono  in  quatro  parti ,  e  d'vna  fi  fa  il  bafto- 
ne di  fopra:  1'  altre,che  reftano  fi  partifcono  in due,&  vna  fida  al  baftone di  fotto:  1'alrra al  Cauet* 
to  co*  fuoi  liftelli:  perciochc  fi  partira  in  fei  parti :  d'vna  fi  fara  in  liftello  di  fopra :  d'  nn'altra  quel 
di  fotto  :  e  quattro  refteranno  al  cauetto .  Lo  fporto  e  la  fefta  parte  del  diametro  della  colonna: 
La  Cimbia  fi  fa  per  la  meta  del  baftone  di  fopra  facendofi  diuifa  dalla  bafa,il  fuo  fporto  e  la  terza 
parte  di  tiitto  lo  fporto  della  bafa .  Ma  fe  la  bafa  e  parte  della  colonna  faranno  di  un  pezzo;  fi  fa- 
ra la  Cimbia  fottile,come  fi  uede  nel  terzo  difegno  di  queft'ordine ,  oue  fono  ancho  due  manierc 
d'impofte  de  gli  Archi .  i  .   • 

A.  Viuo  della  colonna. 
Bi  Cimbia. 

C,  Baftone  di  fopra. 

D,  Cauetto  co' liftelli. 

E,  Baftone  di  fotto.  ;  ... 
Plinto,ouero  Zocco. 
Cimacia.  ^ 

Dado.     CdelPiedeftiK 
Bafa .       S 


F, 
G, 
H, 
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Kt  Impoftide  gli  archi. 


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16  LIBRO 

11  capitello  deue  effete  alto  la  meta  del  diamerro  delta  colonna:  e  C\  diuide  in  tre  parti :  quella 
di  fopra  C\  da  all'Abaco,e  cimacio:  il  cimacio  e  delle  cinque  parti  di  quella le  due,  e  fi  diuide  in  trc 
partt !  d'una  fi  fa  il  Liftello,e  dell'altre  due  la  Gola  •  La  feconda  parte  principale  fi  diuide  in  trc 
parti  vgiali  vna  fi  da  a  gli  anelli,  6  quadretti: iquali  fono  tre  vguali:  l'altre  due  reftano all'ouolo, 
jlquale  ha  di  fporto  i  due  terzi  della  fua  altezza.  La  terza  parte  poi  fi  da  al  collarino.Tutto  lo  fpor- 
to  c  per  la  quinta  parte  del  diametro  della  colonna.  L'Aftrologo,o  Tondino  e  alto  quanto  fono  tut 
ti  tre  gli  anelli  3  e  fporge  in  fuori  al  viuo  della  colonna  da  baflb .  La  Cimbia  e  alta  per  la  meta  del 
Tondino :  il  fuo  fporto  e  a  piombo  del  centro  di  eflo  Tondino.  Sopra  il  capitello  fi  fa  I'Architraue, 
ilquale  deue  efTer  alto  la  meta  della  groflezza  della  colonna,cioe  vn  modulo.  Si  diuide  in  fette  par 
ti :  d'una  fi  fa  la  Tenia ,  ouero  benda  j  e  tanto  fe  le  da  di  fporto ;  fi  torna  poi  a  diuidere  il  tutto  in 
parti  fei,&  vna  fi  da  alia  goccie ,  lequali  deono  efler  fei ,  &  al  Liftello ,  che  e  fotto  la  Tenia ,  che  e 
per  ilterzodidette  goccie.  Dalla  Tenia  in  giufofi  diuide  il  refto  in  fette  parti  ,•  tre  fi  danno  alia 
prima  fafcia,equattro  alia  feconda  II  fregiova  alto  vn  modulo  e  mezo ;  il  Triglifo  e  largo  vn  mo- 
dulo ;  il  fuo  capitello  e  per  la  fefta  parte  del  modulo.  Si  diuide  il  Triglifo  in  fei  parti ;  due  fi  danno 
a'  due  canali  di  mezo ;  vna  a'  due  mezi  canali  nelle  parti  di  fuori ;  e  l'altre  tre  fanno  gli  fpatii ,  che 
fono  tra  detti  canali .  La  Metopa,cioe  fpatio  fra  Triglifo,e  Triglifo  deue  effere  tanto  larga3quans 
to  alta.  La  Cornice  deue  effere  alta  vn  modulo,&  vn  fefto,  e  fi  diuide  in  parti  cinque,  e  meza :  due 
fi  danno  al  Cauetto,&  Ouolo.  II  Cauetto  e  minor  dell'Ouolo,  quanto  e  il  fuo  liftello ;  le  altre  tre 
c  meza  fi  danno  alia  corona,  6  cornice,che  volgarmente  fi  dice  Gocciolatoio ;  &  alia  gola  diuerfa  , 
&  diritta.  La  corona  deue  hauer  di  fporto  delle  fei  parti  del  modulo  le  quattro,  e  nel  fuo  pi  ano  che 
guarda  in  giii ,  &  fporta  in  fuori  per  il  Iungo  fopra  i  Triglifi  fei  goccie ,  e  per  il  largo  tre  co'  fuoi  lis 
ftelli ,  e  fopra  le  Metope  alcune  rofe .  Le  goccie  vannO  rotonde ,  e  rifpondono  alle  goccie  fotto  la 
Tenia.lequali  vanno  in  forma  dicampana.  La  Gola  fara  piu  groffa  della  corona  la  ottaua  parte  s 
fi  diuide  in  parti  otto, due  fi  danno  aU'orlo,e  fei  reftano  alia  Gola,la  quale  ha  di  fporto  le  fette  par 
ti  e  meza .  Onde  1' Architraue,  il  Fregio,e  la  Cornice  vengono  ad  efler  alti  la  quarta  parte  dell'als: 
tezza  della  colonna.E  quefte  fono  le  mifure  della  Cornice  fecondo  Vitruuio,  dalla  quale  mi  fono 
alqu  an  to  partito  altera  ndola  de'membri,  &  facendolavn  poco  maggiore. 

A,  Gola  diritta. 

B,  Golariuerfa. 

C,  Gocciolatoio. 
D}  Ouolo. 

E,  Cauetto. 

F,  Capitello  del  Triglifo. 

G,  Triglifo. 
H,  Metopa. 
!.->  Tenia. 
K»  Goccie. 

L,  Prima  fafcia. 

M,  Seconda  fafcia. 

Y,  Soifitto del  Gocciolatoio* 

Le  parti  del  Capitello. 

N,  Cimacio. 

O,  Abaco. 

P,  Ouolo. 

Q.  Gradetti.' 

R,  Collarino. 

S,  Aftralogo. 

T,  Cimbia. 

V,  Viuo  della  Colonna;  ,, 

X,  PiantadelCapicello:&UModuIodiuifointrcn«miauti. 

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D  E  L  I/O  K  D  I  N  E    I  O  N  I  C  O.         CAP.    XVI, 


'Orbihb  Ionico  hebbe  ongine  nella  Ionia  prouincia  dell' Afia,e  cliques 
-il'ordineixlegge»che  fu  edificato  in  Efefo  il  Tempiodi  Diana .  LcC^lonneco 
capitello,  e  bafa  fono  lunghe  nouc  tcfte,  cioe  noue  moduli :  perche  tefta ,  s'in*. 
fendeildiametro  dellacolonnada  baflb.  L'Architrane,ilFregio,  e  la  Cor* 
nice  fono  per  la  quinta  parte  dell'altezza  della  colonna;  nel  difegno  de*  colon* 
nati  femplici  fono  gii  intcrcolunnii  di  due  diametri ,  &  vn  quarto  ;  &  quefta  ej 
la  piu  bella ,  e  commoda  maniera  d'intercolunnii :  e  da  Vettruuio  e  dettaj 

Euftilos .  In  quello  de  gli  Archi ,  i  pilaftri  fono  per  la  tcrza  parte  del  vano ,  e  gli  archi  fono  aki 

in  luce  due  quadri. 


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Se  alle  eolonne  Ioni'che  fi  porra  Piedeftilo>come  nel  difegno  de  gli  Archijegli  fi  fara  aIto,quan= 
to  fara  la  meta  della  larghezza  della  luce  dell'Arco,&  fi  diuidera  in  parti  fette  e  mezajdi  due  fi  fa? 
ra  la  Bafa,d*  vna  la  Cimacia,&  qua  ttro,e  meza  refteranno  al  Dado3cioe  piano  di  mezo.  La  bafa  del 
1'ordine  Ionico  e  groffa  mezo  modulo ,  &  fi  diuide  in  tre  parti :  vna  fi  da  al  Zoccojil  fuo  fporto  e  la 
quarta,&  ottaua  parte  del  modulo,l'altre  due  fi  diuidono  in  fette:  di  tre  fi  fa  il  baftone,l'altre  quar. 
tro  dl  nuouo  C\  diuidono  in  due,  &  vna  fi  da  al  cauetto  di  fopra ,  &  l'altra  a  quellodi  fotto :  ilquale 
douerahauerepiu  fporto  dell'altro.Gli  aftragali  deono  eiTere  la  ottaua  parte  del  cauetto:  la  Cim- 
bia della  colonna  e  per  la  terza  parte  del  baftone  della  bafa:  ma.fe  medefimamente  fi  fara  la  ba- 
fa congiunta  con  parte  della  colonna;  fi  fara  la  Cimbia  piu  fottile,  come  ho  detto  anco  nel  Dorico. 
Ha  di  iporto  la  Cimbia  la  meta  dello  fporto  gia  detto .  Quefte  fono  le  mifure della  bafa  Ionica, 
fecondo  Vitruuio: Ma  perche  in  molti  edificii  Antichi  fi  veggono  a queft'ordine  bafe  Attiche ,  $c  a 
tnepiupiacciono;  fopra  il  piedeftilo  ho  difegnatol*  Attica  con  quel  baftoncino  fotto  la  Cimbia; 
non  reftandopero  di  fare  il  difegno  di  quellasche  ci  infegna  Vitruuio.  I  difegni  L,fono  due  facos 
meditTerentiperfarel'impoftede  gli  Archi,  &diciafcunavifononotate  Ic  mifure  per  numeri: 
iquali  fignificano  i  minuti  del  Modulo,  come  fi  ha  fatto  in  tutti  gli  altri  difegni.  Sono  quefte  impo 
fte  akela  meta  di  piu  di  quel  ch'egroflb  il  pilaftro,che  tol  fufo  l'Arco. 


Aj  Viuo  della  colonna. 

B,  Tondino  con  la  Cimbia,e  fono  membri  della  colonna. 

C,  Baftone  fuperiore. 

D,  Cauetto. 

E,  Baftone  inferiors 

F,  Orlo  attaccato  alia  Cimacia  del  Piedeftilo. 

G,  Cimacia  a  due  modi-) 

H,  Dado.  y  del  Piedeftilo. 

I,  Bafa  a  due  modi.       vj 
K,  Orlo  della  Bafa. 
L,  Impoftede  gli  Archi. 


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Per  fare  il  capitello  fi  diuide  il  piede  della  colonna  in  diciotto  parti ,  e  dicenoue  di  quelle  parri  e 
la  larghezza,e  lunghezza dell'  Abaco:e  la mcta  e l'altczza del  capitello con  le  volute-.onde  viene  ad 
etfer  alto  noue  partite  meza.Vna  parte  e  meza  fi  da  all'  Abaco  col  fuo  Cimacio:l'  altre  otto  reftano 
alia  Voluta:la  quale  fi  fa  in  quefto  modo .  Dall'  eftremita  del  Cimacio  al  di  dentro  fi  pone  vna  par- 
te delle  decinoue,e  dal  punto  fatto  fi  lafcia  cadere  vna  linea  a  piombo:  la  quale  diuide  la  Voluta  per 
mezo,e  fi  dimanda  Catheto:e  doue  in quefta  linea  e  il  punto ,  che  fepara  le  quattro  parti  e  meza  fu  [ 
perion,e  le  tre  e  meza  inferiori,  li  fa  il  centro  dell'  occhio  della  Voluta  :  il  diametro  del  quale  e  vna 
clelle-otto  parti:e  dal  detto  punto  fi  tira  vna  linea,la  quale  incrociata  ad  angoli  retti  co'l  cathetojuie 
neadiuidere  la  voluta  in  quattro  parti.  Nell' occhio  poi  fi  forma  vn  quadrato,lacuigrandezza  e 
il  femidiametro  di  dei to  occhio,e  tirare  le  hnee  diagonali ;  in  quelle  Ci  fanno  i  punti  3  oue  deue  efler 
meflb  nel  far  la  Voluta  il  piede  immobile  del  compaflb :  e  fono ,  computatoui  il  centro  dell'occhio , 
tredici  centri:  e  di  quefti  l'ordine  che  d  deue  tenere ;  appare  per  li  numeri  pofti  nel  difegno.  L'Aftra* 
golo  della  colonna  eal  diritto  dell'occhio  della  Voluta.  Le  Volute  vannotanto  groilenel  mezoj 
quanto  e  lo  fporto  dell'Ouolo:  ilquale  auanza  oltra  1' Abaco  tanto ,  quanto  e  1'  occhio  della  Voluta . 
11  canale  della  Voluta ,  ua  al  paro  del  viuo  della  colonna .  L' Afiragalo  della  colonna  gira  per  fot? 
to  la  Voluta ,  e  fempre  f\  vede ,  come  appar  nella  pianta ,  &  e  naturale  che  vna  cofa  tenera ,  co* 
me  e  finta  efler  la  Voluta;  dia  luogo  ad  vna  dura ,  come  e  1'  Aftragolo ;  e  C\  difcofta  la  Voluta  da  queL 
lo  fempre  vgualmente.  Si  fogliono  fare  ne  gli  angoli  de'  colonnati,  6  portici  di  ordine  Ionico  i  capi 
telli,c'habbiano  le  Volute,  non  folo  nella  fronte ,  ma  ancho  in  quella  parte ,  che  facendofi  il  capites 
Io,come  fi  fuol  fare :  farrebbe  il  fiancojonde  uengono  ad  hauere  la  fronte  da  due  bande ,  c  fi  diman- 
dano  capitelli  angolari:i  quali  come  fi  faccianojdimoftrero  nel  mio  libro  de  i  Tempii. 


A,  Abaco. 

B,  Canale5ouero  incauo  della  Voluta. 

C,  Ouolo. 

I>,  Tondinofottol' Ouolo. 
Ef  Cimbia. 
F,  Viuo  della  Colonna. 
G>  Linea  detta  Catheto. 


Nella  pianta  del  capitello  fono  i  detti  membri  eontrafegnati  con  1'iftefle  lettere. 

S,  L'  occhio  della  Voluta  in  forma  grande. 

Membri  della  Bafa  fecondo  Vitruuio  • 

*,  Viuo  della  Colonnat 

L,  Cimbia. 

M>  Baftone. 

K,  Caucttoprimo, 

O,  Tondini. 

P»  Cauetto  fecondo. 

q^  Orlo. 

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L'Architraue 


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L'Architrauejil  Fregio,e  la  Cornice  fonofcome  ho  detto)per  la  quinta  parte  dell'altezza  della co- 
lonna,efi  diuide  iltutto  in  parte  dodeci.L'Archi trauee  parti  quattro:ilFregiotre,e  la  Cornice  cin- 
cue.-L'Architraue  fi  diuide  in  parti  cinque,e  d'vna  fi  fa  il  ho  Cimacio/e  il  refto  fi  diuide  in  dodici.*tre 
fi  danno  alia  prima  fafcia,e  alfu6  Aftragaloj'quattro  alia  feconda,  &  all'AftragalOj  e  cinque  alia  ter» 
za.La  cornice  fi  diuide  in  parti  fette?e  tre  quartudue  fi  danno  al  Cauetto,&  Ouolo,  due  al  modiglio- 
ne:  <k  tre,e'cre  quarti  alia  coronate gola;  e  fporge  tanto in  fuori,qnanto e grotfa.  lo  ho difegnato la- 
tronte,il  fiancoje  la  pianta  del  Capitello,e  1' Architraue,il  Fregio,e  la  Cornice  con  gli  intaglijChe  k  li 
Coduepgono, 

A,  Goladirittai 

"B,  GolariuerJa.  --- 

C,  Gocciolatoio, 

D,  Cimaciodeimodiglioni, 

E,  Modigtfoni. 

F,  Ouolo, 

G,  Cauetto. 
H,  Fregio. 

I,  Cimaciodell'Architraue. 
Jc,  Prima  fafcia. 
L,  Seconda  fafcia, 
M,  Tenia  fafcia. 

MembridelCapitello, 

W*  Abaco, 

O,  Incauo  della  Voluta. 

P,  Ouolo.     " 

Q,  Tondino  della  Colonna,oucroAftragolo« 

R,  Viuo  della  Colonna, 


Poue  fono  le  Rofe  cil  Soffitto  della  cornice  tra  vn  modiglioneje  1'altro. 


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P  RIM  O. 
DELL'ORDINE  CORINTHIO. 


57 


Cap.    XVII. 


N  CORINTHO  nobilifsima  Citta  del  Pclopomefofu  prima  rirrouarol'ors 
dine,che  fi dimanda  Corinthio:ilquale  e  piii  adorno,  e  fuelto  de  i  fopradetti .  Le 
colonne  fono  fimili  alle  Ioniche ,  &  aggiuntaui  la  bafa,  e  il  capitello  fono  lunghe 
moduli  noue  emezo.  Se  fi  faranno  incanellata  douranno  hauere  ventiquattro 

canali  iqualiprofondinoperlametadellalorolarghezza.lpianuzzijouerofpaa 
tii  tra  l'vn  canale ,  e  l'altro ,  faranno  per  il  terzo  della  larghezza  di  derti  canali . 
L'Architraue,  il  Fregio,  e  la  Cornice  fono  per  il  quinto  dell'altezza  delle  colons 
ne .  Nel  difegno  del  colonnato  femplice  gli  intercolunpii  fono  di  due  diametri ,  come  e  il  Portico  di 
Santa  Maria  Ritonda  in  Roma:e  quefta  maniera  di  colonnati  da  Vitruuio  e  detta  Siftilos .  Er  in  quello 
de  gli  Archi;  ipilaftri  fono  per  le  due  parti  delle  cinque  della  luce  dell' Arco,  el'Arcoein  luce  per  als 
tezza  due  quadri,  e  mezo,comprefa  la  gro  flezza  di  effo  Arco . 


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Sotto  le  colonne  Corinthic  fi  fara  il  picdeftilo alto  il  quarto  dell'altczza della  colonna  5  e  fi  diuide* 
ra  in  otto  parti:  vna  fi  dara  alia  Cimacia ,  due  alia  fua  bafa,  e  cinque  refteranno  al  Dado .  La  Bafa  fi  di- 
uidera  in  tre  parti :  due  fi  daranno  al  Zocco ,  &  vna  alia  Cornice .  La  bafa  delle  colonne  e  1' Attica :  ma 
in  quefto  e  diucrfa  da  quella ,  che  fi  pone  all'ordine  Dorico ,  che  lo  fporto  e  la  quinta  parte  del  diame- 
tro  della colonna .  Si pud  ancho in qualche  altra parte  variare,come  fi  vede nel  difegno ;  oue  e  fegna- 
ta  ancho  la  impofta  de  gli  Archi :  laquale  e  alea  la  meta  di  piu  di  quel  ch'e  grollb  il  membretto ,  cioe  U 
pilaftrojche  tol  fufo  1' Arco. 


A,  Viuo  della  Colonna. 

B,  Cimbia,&Tondino  della  colonna. 

C,  Baftonefuperiore. 

D,  CauettocongliAftragali. 

E,  Baftoneinferiore. 

F ,  Orlo  della  Bafa  attaccato  alia  Cimas 

ciadelPiedeftilo. 

G,  Cimacia.  } 

H,  Dado.  >  del  picdeftilo. 

I ,  Cornice  della  bafa.  V 
K,  Orlo  della  Bafa. 


La  impofta  de  gli  Archi  e  a  canto  alia 
colonna. 


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rllcapkcHo  Corinchiodeue  effercalto,  quanto e grofia la  colonna da  baflb ,  edi  piu  la  fefla  parte  y 
laquale  ii  Ha  all' Abaco :  il  rcilo  fi  diuidc  in  tre  parti  vguali .  La  prima  fi  da  alia  prima  foglia,la  fecon^ 
daallafeconda^elaterzadinuouofidiuidein  due,  e  della  parte  proflima  all' Abaco  fi  fanno  icauli- 
coli  conle  foglie,cheparcheglifoftentino:  dallequalielfinafcono:  eperoilfufto  d'onde efcono ,  ft 
jfara  grofio ,  &  eiTI  nc  i  loro  auolgimenti  fi  andaranno  a  poco  a  poco  affottigliando ,  epiglicrcmo  in  cio 
V eflcmpio  dalle  piante  ,  lequal  i  ibno  piu  groffe doue nafcono , che  doue finifcono .  La  campana ,  cioS 
il.viuodel  capiteilo  fottole  foglie  deue  andare  al  difitto del fondo  de'canali  delle  colonne.  Afar 
1* Abaco,  c'habbiaconuenicntefporto;  fi forma vn quadrato :  ciafcun  lato  delqualefia  vn  modulo e 
mezo :  c  fi  tii  ano  in  quello  le  linee  diagonali  5  e doue s'interfecano ,  che  fara  nel  mczo:  fi  pone  il  piede 
immobile  del  compaffo:c  verfo  ciafcun  angolo  del  quadrato  fi  fegna  vn  modulo :  e  doue  faratino  i  puri^ 
tifitirano  1c  lince,ches'interfechino  ad  angoli  retti  con  ledette  diagonali ,c che  rocchino  i  lati  del 
quadrato :  ecjuefte  faranno  il  terminedello  fporto^e  quanto  faranno  lunghe :  tanto  fara  la  larghezza 
delle corna  dell' Abaco .  La curuatura, ouero  fcemita  fi  fara allungando  vn  filo dall'frri corno  all'alt ro,e 
pigliando il punf o,onde  viene a formarfi  vn  triangol6,la cui bafa  ela fcemita . Si  tira poi  vna linea dal- 
r  eftremi  t  a  delle  dctte  corna  ,  all'eftremi  ta  deli' Aftragalo ,  ouero  tondino  della  colonna,  e  fi  fa  che  1  e 
lipgue  delle  foglie  la  tocchinorouero  auancino  alquanto  piu  in  fora,e  quefto  e  il  loro  fporto .  La  Rofa 
deue  effer  larga  la  quarra  parte  del  diametro  della  colonna  da  piedi .  L' Architraue,  il  Fregio,e  la  Cars 
nice  (  come  ho  detto  )  fono  in  quinto  dell'altezza  della  colonna.e  fi  diuide  il  tutto  in  parti  dodici,  come 
nel  lonico :  ma  in  quefto  v'e  differenza,che  la  Cornice  fi  diuide  in  otto  parti  e  meza;d'vna  fi  fa  l'intauo- 
lato,deU'altra  il  dentello,della  terza  l'ouolojdella  quarta  e  quinta  il  modiglioneje  dell'altre  tre  e  meza 
la  corona,e  la  Gola.  Ha  la  cornice  tanto  difporro,quanto  e  alta.  Le  caffe  delle  Rofe,chc  vanno  tra  i  mo- 
diglionijvogliono  effer  quadre,&  i  modiglionigroifiper  lametadel  campodidetteRofe.  Imesubri  di 
queft'ordine  non  fono  ftati  contrafegnati  coa  lettere,come  de  i  paffati :  perche  da  quelli  fi  poflono  que* 
Itifacilmenteconofcere.  ... 


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DELL-ORDINE  COMPOSITO. 


Cap,  XVIII. 


'Ordine  Compo(ito,ilquaievienanchodetroLatino,perchefuinuentionedc 
gli  Antichi  Romani ;  e cosi  chiamato ,  perche participa di  due  de* fopradett i  ordis 
ni,& il piu  regolato,e piu  bello e quello,che  e  compofto di  Ionico,& di  Corinthio. 
Si  fa  piu  fuelto  del  Corinthio ,  &  fi  pud  fare  fimile  a  quello  in  turte  lc  parti ,  fuori 
che  nel  capitello.  Le  colonne  deuono  efTer  lunghe  died  moduli.  Nel  difegno 
delcolonnatofemplice,  gli  intercolunnii  fonod'undiametro  &mezo,  &quefta 
maniera  e  dimandata  da  Vitruuio  Picnoftilos.  Et  in  quello  de  gli  Archi  i  pilaftri  fono  per  la  nieta 
della  luce  dell'  Arco^  gli  Archi  fono  alti  fin  fotto  il  volto  due  quadri  e  mezo. 


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fiperche  (come ho  dctto > fi  deue  far  queft'ordine piii  fuelto  del  Corinrhiojil  fuo  PiedeAilo e  per 
ilterzodell'altezza  della  colonna:  efidiuide  in  parti  otto,emeza.  D'una  parte  fifalaCimacia, 
di  quclla  Bafa,e  cinque  e  meza  refranoal  Dado.  La  Bafa  del  Piedeftilofidiuide  in  tre parti:  dtie 
fi  danno  al  Zocco,&  vna  a'  iuoi  Bafloni  con  la  fua  Gola . 

La  Bafa  della  colonna  fi  puo  far  Atrica,come  nel  Corinthio.e  fi  pud  fare  ancho  compofta  dell' Attis 
ca,e  della  lonica,corae  fi  vede  nel  difegno . 

XaSacomadelPImpoftadegli  Archie  a  canto  al  piano  del  Piedeftilp:  clafuaaltezza£quantoe 
grolfo  il  Membretto  s 

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'71  capitello  Cornpofito  ha  quelle  iftelfe  mifure,  che  ha  il  Corinthio  :  ma  ediuerfo  da  quello  per  la 
Voluta,  Ouolo,  c  Fufarolojche  fono  membri  attribuiti  al  Ionicoj&  il modo di  farlo  e  quefto.  Dall' A^ 
baco  in  giii  fi  diuide  il  capitello  in  tie  parti,  come  nel  Corinthio .  La  prima  parte  fi  da  alia  prima  fo; 
glia,e  la  feconda  alia  feconda,e  la  terza  alia  Voluta;laquale  fi  fa  in  quell'ifteffo  modo>e  con  quei  me- 
defimi  punti,co  i  quali  sjedetto,che  fi  fa  la  Ionica :  &  occupa  tanto  dell'Abaco,  che  paia  ch'ella  nafca 
fuori  dell'Ouolo  appreflb  il  fiore ,  che  fi  pone  nel  mezo  della  curuatura  di  dctto  Abaco :  &  e  grofTa  in 
fronte3quanto  e  lb  fmuffo,  che  fi  fa  fu  le  corna  di  quello,o  poco  piu .  L'Ouolo  e  groffo  delle  cinque 
parti  dell'Abaco  letreila  parte  fua  inferiore  comincia  al  dirittodella  parte  inferiore  dell'occhio del* 
la  Voluta:ha  di  fporto  delle  quattro  parti  della  fua  altezzaje  tre:  e  uiene  co'l  fuo  fporto  al  diritco  del 
la  curuatura  dell'Abaco,6  poco  piii  in  fuori.  HFufarolo  eper  la  terza  parte  dell'altezza  dell'Ouolo, 
&  ha  di  fporto  alquanto  piu  della  meta  della  fua  groffezza,  e  gira  intorno  il  capitello  fotto  la  Voluta , 
e  fempre  fi  uede .  II  Gradetto ,  che  va  fotto  il  Fufarolo,  e  fa  l'orlo  della campana  del  Capitello;e  per 
la  meta  del  Fufarolo.  II  viuo  della  campana  rifpondealdritto  del  fondode  i  canali  della  colonna. 
Di  quefta  forte  n'ho  ueduto  uno  in  Roma:  dalquale  ho  cauate  le  dette  mifure,perche  mi  eparfo  mol- 
tobello,  ebenifsimointefo.  Si  ueggonoanchocapitellifattiinaltromodo,  che  fi  poffono chiamar 
Compofithde' quali  fi  dira,e fi  poneranno  le  figure  ne'miei  libri  delle  antichita .  L' Architraue,  il  Fre- 
gio,  e  la  Cornice  fono  per  la  quintapartedeU'altezzadellacolonna,  eper  quello ch'eftatodettodi 
fopra  ne  gli  altri  ordini,  e  per  li  numeri  pofti  nel  difegno  fi  conofce  beniffimo  il  loro  compartimento . 


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DE  I  PIEDESTILI.  Cap.  XIX. 


1 N  QV  I  ho  detto,quanto  m'e  parfo  bifogneuole  de'  muri  femplici,e  de  i  loro  ors 
namenti ,  e  toccato  in  particolarc  de  i  Piedeftili ,  che  a  ciafcun'ordine  fi  pofibno  at^ 
tribuire :  Ma  perche  pare  che  gli  antichi  non  habbianohauutoqueftaauertenza  di 
fare  vn  Piedeftilo  d'vnagrandezza  piu  ad  vn'ordine,  che  ad  vn'altro,  c  nondimeno 
queftomembro  accrefce  molto  di  bellezza ,  &  d'ornamento ,  quando  eglie  fatto 
con  ragione ,  e  con  proportione  all'altre  parti ;  accioche  fe  ne habbia  perfetta  cognitione » e  fe  ne 
poffa  1' Architetto  feruire  fecondo  le  occafioni ;  e da faperfi che  efli  li  fecero  alcuna  volta  quadri , 
cioe  tanto  lunghi  quanro  larghi,  come  nell'Arco  de'  Leoni  in  Verona :  e  quefti  ibho  dati  all'ordi- 
ne  Dorico,perche  fe  li  richiede  la  fodezza.  Alcuna  volta  li  fecero  pigliando  la  mifura  dalla  luce  de 
ivani,come  nell'Arco  di  Tito  a  Santa  Maria  Noua  in  Roma,  &  in  quello  diTraianofu'l  porto 
d*  Ancona:  doue  il  Piedeftilo  e  alto  per  la  meta  dellaluce  dell'Arcore  di  tal  forte  picdeftili  ho  mef- 
{o  nell'ordine  Ionico .  Et  alcuna  volta  pigliarono  la  mifura  dall'altezza  della  colonna,come  fi  ves 
de  a  Sufa  Citta  pofta  al  le  radici  de*  monti,che  diuidono  la  Italia  dalla  Francia,  in  vn' Arco  fatto  in 
honore  di  Augufto  Cefare :  e  nell'Arco  di  Pola  Citta  della  Dalmatian  neH'Anfitheatro  di  Roma, 
nell'ordine  Ionico,&  Corinthio.ne'  quali  edificii  il  piedeftilo  e  per  la  quarta  parte  deli'altezzadcl 
le  colonne, come  ioho  fatto  nell'ordine  Corinthio.  In  Verona  nell'Arco  diCaftel  Vecchio,ilqua* 
le  e  belliffimo:  il  piedeftilo  e  peril  terzo  deli'altezzadellecolone,come  ho  meflb  nell'ordine  Cos 
pofito.  E  quefte  fona  belliffime  forme  di  Piedeftilij  c  c'hannobellaproportione  all'altre  parti. 
Equado  Vitruuio  nel  fefto  libro  ragionando  de  i  Theatri  fa  mentione  del  poggio,e  da  fapere  che'l 
poggio  e  il  medefmo ,  che'l  piedeftilo  :  ilquale  e  per  il  terzo  della  lunghezza  delle  colonne  poftc 
per  ornamento  della  fcena  .  Ma  de'  piedeftili ,  che  cccedono  il  terzo  della  colonna  fe  ne  vede  in 
Roma  nell'Arco  diConftantinOjOueipiedeftilifono  per  le  due  parti  emeza  dell'altezza  delleco- 

lonne .  E  quad  in  tutti  i  piedeftili  antichi  fi  vede  effere  ftato  ofleruato  di  farlabafadue  volte  piu 
groflajche  la  Cimacia,come  fi.vedera  nel  mio  libro  de  gli  Archi . 

<■  DEGLIABVSI.  Cap.  XX. 

A V EN  D O  io  pofto gli ornamenti  deirArchitettura,cioe i  cinque  ordini,  &inlc- 
gnato  come  fi  debbano  fare,  &  meffe  le  facome  di  ciafcuna  parte  loro,come  ho  tro- 
uato  che  gli  antichi  ofTeruaronomo  mi  pare  fuori  di  propofito  far  qui  auertito  il  Let 
tore  di  molti  abufi ,  che  introdotti  da5  Barbari ;  ancora  fiofleruano; accioche  gli  ftu* 
diofi  di  queft'arte  nell'opere  loro  fe  ne  pofllno  guardare ,  &  nelle  altrui  conofcerli . 
Dico  adunque, che ciTendorArchitettura (come fonoancho  tuttele  altri  arti )  imitatrice  del|a 
Natura,niuna  cofa  patifce  ,  che  aliena , &  lontana  fia  da  quello,che  cfla  Natura  comporta  ,  ondc 
noi  ueggiamo.che  quegli  antichi  Architetti  i  quali  gli  Edificii,che  di  legno  fi  faceuano  cominciaro 
no  a  fare  di  pietre ;  inftituirono  che  le  colonne  nella  cima  loro  foflero  manco  grofle ,  che  da  piedi , 
pigliandol'efempio  da  gli  arbori,  i  quali  tutti  fono  piu  fottili  nella  cima.che  nel  tronco,  &  appref- 
fo  le  radici.Medefimamente,perche  e  molto  conueneuole,  che  quelle  cofe ,  fopra  lequali  qualchc 
gran  carico  e  pofto ,  Ci  fchizzinojpofero  fotto  le  colonne  le  bafe ,  lequali  con  quci  loro  baftoni ,  & 
cauetti  paiono  per  lo  fopra  pofto  pefo  fchizzarfi ,  cofi  ancho  nelle  cornici  introduffero  i  Trighfi  >  i 
Modiglioni,&i  Dentelli:i  quali  rapprefentaffero  le  tefte  di  quelle  traui,cheneipalchi,  e  perfo^ 
ftentamento  de  i  coperti  fi  pongono .  L'ifteflo  in ciafcun'altra  parte  fi  conofcera,fe  ui  fi  ponera  con 
fideratione:il  che  cofi  elTendojno  fi  puo  fe  nonbiafimare  quella  maniera  di  fabricare,  la  quale  par 
tendofi  da  quello,che  la  Natura  delle  cofe  ci  infegna,&  da  quella  femplicita ,  che  nelle  cofe  da  lei 
create  fi  fcorge,quafi  un'altra  natura  facendofi ;  fi  parte  dal  ueio,  buono ,  e  bel  modo  di  fabricare  . 
Per  la  qual  cofanon  fi  doura  in  ucce  di  colonne,6  di  pilaftri,che  habbiano  a  tor  fufo  qualche  pefo, 
'poner  cartelle,le  quali  fi  diconocartocci,che  fono  certiinuolgimentijiquali  a  gli  intelligenti  fan* 

'Bobruttiffima  uifta,&  a  quelli  che  non  fe  ne  intendono  apportano  piu  tofto  confufione,  che  piace« 
re,ne  alcro  effetto  producono,fe  non  che  accrefcono  fpefa  a  gli  edificarori .  Medefimamente  non  (1 
fara  nafcer  fuori  dalle  cornici  alcuni  di  quefti  cartocci ,  percioche  eflendo  dibifogno ,  che  tutte  lc 
parti  della  cornice  a  qualche  effetto  fiano  fatte,  &  fiano  come  dimoftratrici  di  quello ,  che  fi  vede- 
rebbe ,  quando  l'opera  fofl'e  di  lcgname:&  oltrc  a  cid  effendo  conueneuole  che  a  foftentare  vn  ca- 
tV; l  ricojfi 


|i  LI  B   R  O 

ricojfi  richiegga  vna  cofa  dura,&  atta  a  refiftere  al  pefo;  non  e  dubbio ,  che  quefti  tali  cartocci  noa 
fiano  del  tutto  fuperfrui,peft:he impoflfibile  e.che  traue.o  legno  alcuno  faccia  reffetto,che  effi raps 
prefenrano:&  fingendoh"  teneri,&  molli3non  fo  con  qual  ragione  fi  poflano  metter  fotto  ad  vna  co- 
faditra,&  greueaMa  quello ,  che  a  mio  parere  importa  molto ,  e  l'abufo  del  fare  i  frontefpici  delle 
porre  delle  feneftrc,e delle loggie fpezzatinel  mezo,  conciofiache  effendo effi  fatti per  dimoftra* 
re,&  accufare  i!  ptouere  delle  fabriche ,  ilquale  cofi  colmo nel  mezo  fecero  i  primi  edificatori  am- 
maeftrati  dalla  neceffua  iftelfa:  non  fo  che  cofa  piu  contraria  alia  ragion  naturale  fi  poffa  fare ,  ehc 
fpezzar  qudla  parte,che  e  finta  difendere  gli  habitanti3&quelli3  ch'entrano  in  cafa ,  dalle  pioggie, 
dalle  neui3&  dalla  grandineie  benche  il  variare3&  le  cofenuoue  a  tutti  debbano  piacere,ncnu  de- 
ne pero  far  cio  contra  i  precetti  dell'arte^  contra  quello,che  la  ragione  ci  dimonftra:onde  fi  vede 
che  ancho  gli  Antichi  variarono:ne  pero  fi  partirono  mai  da  alcune  regole  vniuerfali ,  &  neceffarie 
dell'  Arte,come  fi  vedera  ne'  miei  Iibri  dell*  Antichita.  Circa  le  progetture  ancora  delle  cornici ,  6c 
altri  ornarnentije  non  picciolo  abufo  il  farli  che  porgano  molto  in  fuori  percioche  quando  eccedos 
noquello^cheragioneuolmertteloro  ficonuiene,oltrachefefonoinluogochiufo  j  lo  fanno  ftrets 
td,e  fgarbatojmettono  fpauento  a  quelli,che  ui  ftanno  fotto,perchefempre  minacciano  di  cafcare. 
Ne  meno  fideue  fuggire  il  fare  le  cornici,cheallecolonnenonhabbiano  proportione,  effendo  che 
fe  fopra  le  colonne  picciole  fi  porranno  cornici  grandi,6  fopra  colonne  grandi  cornici  picciole ,  chi 
dubita  che  da  tale  edificio  non  debba  caufarfi  brutiffimo  afpetto  ?  Oltre  a  cio  il  fingere  le  colonne 
fpezzate  co'l  far  loro  intorno  alcuni  anelli,&  ghirlande,  che  paiano  tenirle  vnite ,  &  falde ,  fi  deue 
quanto  fi  pud  fchifare,perche  quanto  piu  intiere,e  ford  fi  dimonftrano  le  colonne,tato  meglio  pa* 
iono  far  1'eff  etto.al  quale  elle  fono  pofte,che  e  di  redere  l'opera  difopra  ficura,e  ftabile.molti  altri 
fimili  abufipotrei  raccontare,come  di  alcuni  membri,  che  nelle  cornici  fi  fanno  fenza  proportione 
a  gli  altri,  i  quali  per  quello  c'ho  moftrato  di  fopra  e  per  li  gia  detti  fi  lafcieranno  facilmente  cono- 
fcere.Refta  hora  che  Ci  venga  alia  difpofitione  de  luoghi  particolari,e  principali  delle  fabriche, 

DELLE    LOGGIE,  DELL'ENTRATE,  DELLE  SALE, 
e  delle  ftanze :  &  della  forma  loro.  Cap.  X  X I . 

I  S  O  G  L I O  N  O  far  le  loggie  per  lo  piu  nella  faccia  dauanti,&  in  quella  di  dietro 
della  cafa :  e  fi  fanno  nel  mezo,facendone  vna  fola :  6  dalle  bande  facendone  due  » 
Seruono  quelle  loggie  a  molti  commodi3come  a  fpalfeggiare,  a  mangiare ,  &  ad  al- 
tri diporti  e  fi  fanno  e  maggiori ,  eminori  come  ricerca  lagrandezza,e  il  commodo 
della  fabrica,ma per  il  piu  non  fi  farano  meno  larghe  de  dieci  piedi,  ne  piii  di  venti. 
Hanno  okra  di  cio  tutte  le  cafe  bene  ordinate  nel  mezo3&  nella  piu  bellaparte  loro  alcuni  luoghi: 
nC  quali  rifpondono  3  &  riefcono  tutti  gli  altri. Quefti  nella  parte  di  fotto  fi  chiamano  volgarmen- 
te  Entrate  s  &  in  quella  di  fopra  Sale  .  Sono  come  luoghi  publici,e  l'cntrate  feruono  per  luogho, 
cue  ftiano  quelli,che  afpettano3che'l  padrone  efca  di  cafa  per  falutarlo,  &  per  negotiar  feco:&  fo- 
no la  prima  parte  (  oltra  le  loggie  )  che  fi  offerifce  a  chi  enrra  nella  cafa .  Le  Sale  feruono  a  feftc,a 
couiti,ad  apparari  per  recitar  comedie,nozze,e  fimili  folazzi:e  pero  deono  quefti  luoghi  efTer  mol 
to  maggiori  de  gli  altri,&  hauer  quella  forma,che  capaciffima  fia,accid  che  molta  gente  commoda 
mente  vi  polfa  flare ,  &  vedere  quello  che  vi  fi  faccia .  Io  fon  folito  non  eccedere  nella  lunghezza 
delle  Sale  due  quadri-.i  quali  C\  facciano  dalla  Iarghezza:  maquanro  piu.  fi  approffimeranno  al  qua 
drato3tanto  piu  faranno  lodeuoli,&  commode. 

Le  Stanze  deono  elfere  compartite  dall'una ,  c  l'altra  parte  dell'entrata ,  e  della  Sala  :  e  fi  deue 
anertire,che  quelle  dalla  parte  deftra  refpondino,  efianouguali  a  quelle  dalla  finiftra:accioche la 
fabrica  fia  cofi  in  vna  parte  come  nell'altra:&  i  muri  fentano  il  carico  del  coperto  vgualm  ente:Per 
cioche  fe  da  vna  parte  fi  faranno  le  ftanze  grandi3edaH'altra  picciole3quefta  fara  piu  atta  a  refifte- 
re al  pefo  per  la  fpeffezza  de  i  muri,e  quella  piu  debole,onde  ne  nafceranno  co'l  tempo  grandiffimi 
inccmuenienti  a  ruinadi  tutta  1'opera.Le  piu  belle  e  proportionate  maniere  di  ftanze,  e"che  riefco- 
no meglio  fono  fette:percioche  6  fi  faranno  ritonde,e  quelle  di  rado:6  quadrate;  o  la  longhezzalo 
ro  fara  per  la  linea  diagonale  del  quadrato  della  Iarghezza,  o  d' vn  quadro  &  vn  terzo  i  o  d'vn  qua* 
dro  e  mezo,o  d'vn  quadro»e  due  terzi3o  di  due  quadri. 


DE'  PAY  I* 


P    R    I    M    01 

DE'  PAVIMENTI,  E  DE'  SOFFITTATI. 


n 


Cap.  XX  U. 


AVBNDO  veduto le forme  delle Loggie5delle Sale,e delle Stanzeje conueniente 
cofa  che  fi  dica  de'  pauimenti,e  de'  foffitati  loro.  I  Pauimenti  fi foglionofare  6  di  tcr* 
razzo,come  fi  via  in  Venetian  di  pietre  cotte,ouero  di  pietre  viue.  Quei  terrazzi  fb- 
no  eccellenti,che  fi  f anno  di coppo  pefto,e  di ghiara minuta,e  di  calcina di cuocoli di 
fiume,ouer  Padouana,e  fono  ben  battuthe  deuohfifare  nella  Primauera  s  6  nell'Efta- 
te,accioche  fi  poflano  ben  feccare.  I  pauimenti  di  pietre  cotte,perche  le  pietre  fi  poC 
fono  fare  di  diuerfe  forme,e  di  diuerfi  colori  per  la  diuerfita  delle  crete;  riufciranno  molto  belli,e  va- 
ghi  all'occhio  per  la  varieta  de'  colori.  Quelli  di  pietre  viue  rarifsime  volte  fi  fanno  nelle  ftanze:  per- 
che  nel  Verno  rendono  grandifsimo  freddo :  ma  nelle  Loggie,  e  ne'  luoghi  public!  ftanno  molto  be- 
ne.  Si  auertira  che  le  ftanze ,  che  faranno  vna  dietro  l'altra  j  tutte  habbiano  il  fuolo ,  6  il  pauimento 
y<male,di  modo  che  ne  ancho  i  lottolimitari  delle  porte  fiano  piu  alti  del  reftantedel  piano  delle  ftaa 
ze:  e  fe  qualche  camerino  non  giugnera  con  la  fua  altezza  a  quel  fegno ;  fopra  vi  fi  deuera  fare  vn  me- 
zato ,  ouero  folaro  pofticcio .  I  foffitati  ancor  efsi  diuerfamentefi  fanno :  percioche  moltifidilettan 
d'hauerli  di  traui  belle>e  ben  lauoratejoue  bifogna  auertire  che  quelle  traui  deono  eflere  diftanti  vna 
dall'altra,vna  grolfezza,e  meza  di  trauerperche  cofi  riefcono  i  folari  belli  a]l'occhio,e  vi  refta  tanto  di 
muro  fra  le  telte  delle  traui,che  e  atto  a  foftenere  quello  di  fopra:ma  fe  fi  faranno  piu  diftantinon  rea 
deranno  bella  vifta:e  fe  fi  faranno  menojfara  quafi  vn  diuidere  il  muro  di  fopra  da  quello  di  fottoron- 
de  marcendoti,  6  abbrucciandofi  le  traui ;  il  muro  di  fopra  fara  sforzato  a  r  uinare.  Altri  vi  vogliono 
compartimenti  di  ftucchi,6  di  legname,ne'  quali  fi  mettano  delle  pitture:ecofi  fecondole  diuerfe  in- 
uentioni  s'adornano:  e  pero  non  li  puo  dare  in  cio  certa,e  determinata  regola. 

DELL'ALTEZZA    DELLE  STANZE.  Cap.    XXIII. 

E  STANZE  fifannooinvolto,dinfolaro.  Se  in  folaro  :l'altezza  del  pauimento 
alia  trauatura  fara  quantola  loro  larghezza :  e  le  ftanze  di  fopra  faranno  per  la  fefta 
parte  meno  alte  di  quelle  di  fotto.  Se  in  volto  ( come  fi  fogliono  fare  quelle  del  pri- 
mo  ordine5perche  cofi  riefcono  piiibellese  fono  meno  efpofte  a  gli  incendij)  l'altez- 
ze  de'  volti  nelle  ftanze  quadre  fi  faranno  aggiunta  la  terza,  parte  alia  larghezza  della 
ftanza.  Ma  nelle  piu  lunghe  che  larghe  fara  di  bifogno  dalla  lunghezza,  e  larghezza 

ritrouare  l'altezza,  ch'infieme  habbiano  proportione.Quefta  altezza  fi  ritrouera  ponendo  la  larghez 

za  appreflo  la  lunghezza ,  e  diuidendo  il  tutto  in  due  parti 


J 


vguali :  percioche  vna  di  quelle  meta  fara  l'altezza  del  volto, 
come  in  efempio,  fia  b,c,  il  luogo  da  inuoltarfi:aggiungafi  la 
larghezza  a,  c ,  ad  a,  b  5  lunghezza,  e  facciafi  la  linea  e  3  b  ?  la- 
C|ualefidiuida  in  due  parti  vguali  nel  punto  f,  diremo  f,b, 
efter  l'altezza,  che  cerchiamo :  ouero  fia  la  ftanza  da  inuol- 
tarfi  lunga  piedi  xij.e  largha  vj.cougiunto  il  vj.  al  xij.  ne  pro- 
cede  xviij.  la  meta  del  quale  e  noue:  adunque  in  volto  doue- 
ra  efler  alto  noue  piedi . 

Vn'altra  altezza  ancora  fi  trouera  c'hauera  proportione  allalunghezza,e  larghezza  della  ftanza  in 
quefto  modo .  Pofto  il  luogo  da  inuoltarfi  c,  b :  aggiungeremola  larghezza  alia  lunghezza  e  faremo 
la  linea  b ,  f :  dapoi  la  diuideremo  in  due  parti  vguali  nel  punto  e :  ilqual  fatto  centro  j  faremo  il  me- 
zo  cerchio  b,  g,  f ,  &  allungheremo  a,  c ,  fin  che  tocchi  la  cir- 
conferenza  nel  punto  g:&  a,  gj  fara  l'altezza  del  volto  di  c,b. 
Ne  i  numeri  fi  ritrouera  in  quefto  modo.  Conofciuto  quan- 
ti  piedi  fia  larga  la  ftanza  s  e  quanti  lunga ;  troueremo  vn  nu- 
mero  c'habbia  quella  proportione  alia  larghezza,  che  la  lun- 
ghezza hauera  a  lui:  e  lo  ritroueremo  mokiplicando  il  mino- 
re  eftremo  co'I  maggiore:  perche  la radice  quadrata  di  quel- 
lo che  procedera  da  detta  moltiplicatione  fara  l'altezza  che  J> 
cerchiamo ;  come  per  efempio :  fe'l  luogo  che  vogliamo^  in- 
uoltare  e  lungo  ix.piedi,e  largo  iiij.raltezza  del  volto  fara Sd 
piedi, e  quella  proportione,  c'ha  ix.afei,ha  anchofeia  iiij. 
cioe  la  fefquialtera .  Ma  e  da  auertire ,  che  non  fara  fempre 
pofsibile  ritrouar  queft'altezza  co  i  numeri.  $L 


H 


\ 

4 

V''    :    - 

L    I    B    R    O 

Si  pud  ancho  ritrouare  vn'altra  altezza,che  fara  minore : 
ma  nondimeno  proportionata  alia  ftanza  in  quefto  modo . 
Tirate  le  linee  a,b :  a,c ;  c»d :  &  b,d  j  che  dimoftrano  la  lar- 
ghezza, elunghezzadelU  ftazajfiritiouera  l'altezza  come 
nel  primo  modo ,  che  fara  la  c,e :  laquale  fi  aggiungera  alia 
a,c:  e  poj  fifarala  linea  e,d,f,8c  fi  allunghera  a,b:fin  chetoc- 
°  chila  e>d,f,nelpuntof.  L'altezza  del  volto  iara  labjf.Ma 
con  i  numeri  fi  ritrouera  in  tal  maniera.  Ritrouaro  dalla  lun 
ghezza,e  larghezza  della  ftanza  l'altezza fecondoil  primo 
modojlaquale  tenendo  l'efempio  foprapofto  e  il  9ifi  col]or 
cheranno  la  lunghezza,  la  larghezza,  e  l'altezza,  come  nella 
figura:  dipoi  f\  moltiplica  i)  g3co'l  1 23eco'l  "' 

6,&quello,cheproccderadali2,fiponga  I2a  f. 
f  fottoili2:&quello,chedaU,fottoil6,e  Io8»  |*>  5* 
pofciafi  moltiplica  il  5>co'l  i2,e  quel, che ne  procedera;  fi  ponga  fottojl  9:  e  quefto 
fara  il  7  2,  e  ritronato  vn  numero ,  ilquale  moltiplicato  co'l  9,  giunga  alia fomma  del  7 2,  che  nel  cafb 
noftro  farebbe  YB,  diremo  8,  piedi  efter  l'altezza  del  volto.  Stanno  quefte  altezze  tra  loro  in  quefto 
modo  j  che  la  prima  e  maggiore  della  feconda ,  e  quefta  e  maggiore  della  terza :  pero  ci  feruiremo  di 
ciafcuna  d  i  quefte  altezze,fecondo  che  tornera  bene  per  far  che  piu  ftanze  di  diuerfe  grandezze  hab- 
biano  i  volti  egualmente  alti,e  nondimeno  detti  volti  fiano  proportionati  a  quelletdalche  ne  rifulte- 
ra  e  bellezza  all'occhioje  commodita  per  il  fuolo36  pauimenro  che  andara  loro  fopra:perche  verra  ad 
efter  tutto  vguale.  Sono  ancora  altre  altezze  di  voltijlequali  non  cafcanofotto  regola;&  di  quefte  fi 
hauera  da  feruire  l'Architetto,fecondo  il  fuo  giudicio,&  fecondo  la  necefsita. 

DELLE  MANIERE   PE'  VOLTI,  Cap.    XXIIII. 

E I  fono  le  manierede'  volti  cioea  crocterasafafcia,a  remenato  (checofi  chiamanoi 
VoIti,che  fono  di  portione  di  cerchio,e  non  arriuano  al  iemicircolo)  ritondi,a  lunet- 
te^ a  conca;  i  quali  hanno  di  frezza  il  terzo  della  larghezza  della  ftanza.  Le  due  vl- 
time  maniere  fono  ftate  ritrouate  da'  Moderni :  delle  quattro  prime  fi  ieruirono  an- 
cho gli  Antichi.  I  volti  tondi  fi  fanno  nelle  ftanze  in  quadro;&  il  modo  di  farli  e  tale. 
Si  lafciano  ne  gli  angoli  della  ftanza  alcuni  fmufsi ,  che  toghono  fufo  il  mezo  tondo 
del  volto:ilquale  nel  mezo  viene  ad  effere  a  remenaroje  quanto  piii  s'approfsima  a  gli  angoli;tato  piu 
diuenta  ritondo.  Di  quefta  forte  n'e  vno  in  Roma  nelle  Terme  di  Tito,e  quando  io  lo  vidi  era  in  par. 
te  ruinato.    Ho  pofto  qui  di  fotto  le  figure  di  tutte  quefte  maniere  applicate  alle  forme  delle  ftanze. 


DEL< 


P     R     I     M     Oi 


53 


DELLE    MIS 


VRE    DELLE 

fineftre.  Cap. 


PORTE, 
XXV. 


E    DELLE 


■[ON  li  pud  dare  certa  ,  e  determinata  regola  circa  lealtezze  ,  e  larghezze 
delle  porte  principali  delle  fabriche  ,  e  circa leporte  ,  e  fineftre  delle  ftanze  0 
Percioche  a  far  le  porte  principali  fi  deue  l'Architetto  acccmmodare  alia-. 
grandezza  della  fabrica,  alia  qualita  del  padrone  ^&  allecofe,che  per  quelle 
deono  efierecondotte  »  eportate  .  A  meparechetomi  benediuider  lo  fpa- 
tio  dal  piano,  6  fuolo  allafuperficie  della  trauatura in tre parti, emeza, (co- 
me dice  Vitruuioneliiij.  lib.  alvj.  cap.)ediduefamelaJuceinaltizza  ,  edi 
vna  in  larghezza,  manco  la  duodecima  parte  dell'altczza.  Solcano  gli  antichi  far 
le  loro  porte  meno  larghe  di  fopra  che  da  baffo,  comefivedeinvnTempioaTiuoli  ,  e  Vitruuioce 
lo  inftgna  ,  forfepermaggiorforiezza  .  Si  deue  eleggereilhtogoperle  porte  principali,  ouefacil- 
mentedatuttalacafafipoftaandare  .  Le  porte  delle  ftanze  non  fi  faranno  piii  larghe  di  tre  picdi,  & 
altefej,emezo  sne  meno  di  due  piedi  in  larghezza,e  cinque  in  altezza .  Si  dcueauuertire  nel  far  le  fi- 
lieftre,chenepiunemenodilucepiglino3nefianopiurarej6fperTediquello,che'lb!ibgnoiicerchi. 

Pero  fi  hauera  molto  rifguardo  alia  gradezza  delle  ftanze ,  che  da  quelle  deono  riceuere  il  Jume  .*  Per- 
cioche cofamanifeftaechedimoltopiu  luce  hi  dibifogno  vna  ftanzagrande,  accioche  iia  lucida,e 
xhiara,  che  vna  picciola  .re  fefi  faranno  le  fineftre  piii  picciole,e  rare  dique!lo»cheficonuenga  ;ren- 
deranno  i  luoghi  ofcuri:  e  fe eccederanno  in  troppo  grandezza  ;  li  faranno quafi  inhabitubili :  perche 
cfsendoui  portato  il  freddo,  &  il  caldodall'Aria  j  faranno quei  luoghi  fecondo  le  ftagioni  ddl.#anno 
caldiilimi,  e  freddiflimi,  cafo  che  la  regione  del  Cielo,  alia  quale  effi  la  ran  no  volti ,  non  gli  apporti  al- 
quanto  di  giouamento .  Per  la  qual  cofa  non  fi  faranno  fineftre  pm  larghe  della  quarra  parte  della  lar- 
ghtzza  delle  ftanze.-nepjuftrette  della  quinta.-efi  faranno  alte  due  quadri,ed;  piu  la  fella  parte  del- 
la larghezza  loro .  E  perche  nelle  cafefi  fanno  ftanzegrandi,  mczane,e  picciole,e nondimeno  le  fine- 
ftre ckonoeiTereruttevguali  nel  loro  ordine,  ofoiarc-amepiaccionomolto  ,  per  pigliarlamiiura 
delle  dette  fineftre  ;  quelle  ftanze ,  la  lunghezza  delle  quali  e  due  terzi  piii  della  larghezza ,  cioe  ie  la 
larghezza  exviij.piedi,che  la  lunghezza  fia  xxx.e  partifco  la  larghezza  in  quattro  parti,e  meza .  Di  v- 
«a  taccio  le  fineftre  larghe  in  luce,e  di  due  alte,aggiuntaui  la  fefta  parte  della  larghezza  :e  fecondo  la 
grandezza  di  quefte  faccio  tutte  quelle  dell'al  tre  ftanze .  Le  fineftre  di  fopra ,  cice  quelle  del  fecondo 
ordine  deono  eilere  la  fefta  parte  minori  della  lunghezza  della  luce  di  quelle  di  fotto,  e  fe  altre  fine- 
ftre piudi  fopra  fi  faranno  fimilmente  per  la  fefta  parte  fideono  diminuire  .  Debbonole  fineftre da_, 
man  deftra  corrifpondere  a  quelle  da  man  finittra  :  e  quelle  di  fopra  efliere  al  d  i  ritto  di  quelle  di  fotto: 
e  le  porte  fimilmente  tutte  eifere  al  diritto  vna  fopra  1'altra  :  accioche  fopra  il  vano  fia  il  vano,  e  fopra 
ilpienofiailpieno  :  &ancorinconrraifi  accioche  ftando  in  vna  parte  della  cafa,  fi  pofTavedere  fiiu 
dairaltra.*  ileheapporta  vaghezza  ,  efrefcola  Eftate  ,  &altricommodi  .  Sifuoiepcrmaggiorfor- 
tezza , accioche  i  fopradgli ,  6 fopralimirari  delle  porte , e  fineftre  non  fiano  aggrauati  dal pefo ,fjre 
akuni  arthi ,  che  volgarmente fi  chiamano  remenati ,  i  quali  fono di molta  vtilitri  alia  perpetuita  del- 
la f^brica  *  Deonolefintftreallontanarfidagli3ngoli ,  6 cantoni della fabiica,comedi  fopra eftato 
decto. -percioche  non  deue  eftereaperta,&indebolitaquella  parte,  iaquale  ha  da  tenerdiritto,&in- 
fiemetutto'lreftantedeU'Edificio.  LePilaftrate,  oueroErte  delle  porte, e  delle  fineftre  non  vogliono 
eflere  ne  mtno  grofle  della  fefta  parte  della  larghezza  della  luce,ne  piii  della quinta.  Refta  che  noi  ve. 
diamo  dei  loro  ornamenti. 

DE     GLI     ORNAMENTI   DELLE  PORTE,  ET  D'ELLE 

fineftre.  Cap.  XXVI. 

O  M  E  fidebbano  fare  gliornamenti  delle  porte  principal!  dellefabriche  ;  G  pudfa- 
cilmenteconofceredaquello  ,  chec'mfegna  Vitiuuioalcap.vj.  dcliiij.  libro  ,  ag- 
giungendoui  quel  tanto,  cheinqudlucgo  nediee  ,  emoftra  indifegnoilReueren- 
diflimoBaibaro  ,  &daquelloch*iohodetto  ,  edifegnatod<  fopra  in  tutu  i  cinque 
ordjni  .•  pero  lafciandoquefti  da  parte  ;  porrofolamentealcunefacomedegliorna- 
menti  delle  porte  ,  edelle  fineftre  delle  ftanze  ,  fecondo  che  diuerfamente  fi  ponno 
fare,ediraoftreroafegnare  ciafcun  membro  particolarmente  c'habbja gratia, &ilfuodebito fpor- 
to  .  Gliornamenti,  che iidannoalle porte,  e  fineftre  fono  TArchitraue,  ilFregio,e la  Cornice. 
LJArchitraucgiraintornola  porta  ,  edeueefler  groffo  quanta  fono  lehrte  ,  oner  le  Pilaftrare  i 

H     2         lequali 


f€  I    I    B     R     O 

Je  quaii  h d'dettb non  douerfi  far  meno della  fefta  parte  della  Jargbezzadella  luce ,  nc  piu  della  quirts 
ta;e  4a  lui  pigliano  laloro  groffezza  il  Fregio,  &  la  Cornice.  Delle  due  inuentipni  che  feguonp  la  pri- 
ma ,  cioe  quella  d  i  fopra  ha  quelle  mifure ,  S\  partifee  1' Architraue  in  quattro  parti,  e  per  tre  di  quelle 
Itfaraltezzadel  Fregio  3e  per  cinque  quejla  della  Cornice.  SitornaadiuidereVArchirrauein  dieci 
parti  ?  tre  yanno  alia  prima  fafcia,quattro  alia  feconda,e  le  tie  che  reftano fi  diuidono  in  cinque ,'  due. 
(\  danno  al  regolo,  puer -orlo,  e  le  tre  che  reftano  alia  Gob  riuerfa ,  the  altrarnente  fi  dice  intauplato  J 
il  fuo  fporto  equan  to  la  fuaaltezza.-rorlo  fporge  in  fuori  manco  della  meta  della  fua  groffezza .  L'in- 
tauola to  fi  fegna  in  quefto  modo.;fi  tira  yna  linea diritta ,Ja  qual  vada  a finirc  PC i  termini  diquello  fo£ 
loTorlPje  fopra  la  feconda  fafcia  .-efi  diuide  per  mezojC  fi  la  che  tinfeuna  di  quelle  meta  fiala  pafidi 
vn  triangolo  di  due  lati  vguali  ,  eneirangolooppcftoallabafafimetteil  piede  immobile  del  com-, 
paffo,efiriranolelineecuiue,  lequalifannodettointauolato  ,11  Fregio  e  per  le  tre  parti  dellequattro, 
dell\Architraue3  e  fi  fegna  di  portione  d'  cerchio  minore del  mezo  circolo  ?  e  con  la  fua  gonfiezza  vie- 
ne  al  diritto  del  cimacio  dell' Architraue ,  Le  cinque  parti  ,  che  (i  danno  alia  cornice  in  quefto  modo  4 
ifuoimembrifiattribuifcono.'vnafidaalcauetto col  fuo  li(tello,ilqualeeper la quinta parte  del Ca- 
yetto.'ha  il  cauetto  di  fporto  delle  tre  parti  le  due  della  fua  altezza.*per  fegnarlo  fi  forma  yn  triangolp 
di  due  lati  vguali,  e  neirangplo  C,  fi  fa  il  centre  .-onde  il  cauetto  viene  ad  efler  la  bafa  del  Triangolo , 
Waltra  delle  dette  cinque  parti  ii  da  all'Quolo.  Ha  di  fporto  delle  tre  parti  della  fua  altezza  le  due3e 
(i  fegna  facendofi  vn  triangolo  di  due  lati  vguali  3  e  (i  fa  centrp  del  j 

oc^iolatoio,coJfuo 

,efal'incauodelG^, 
~iritta3ealfuoorlo,  ilqualee  per  vna  delle  tre  partis 
ellagola.Pet  formarlacheftiabenej&habbia  gratiajfi  tira  la  linea  diritta  A,  B,efidiuide  in  due  parti 
ygualinelpunto  C,  vnadiquefte meta fl diuide in fetre parti  ,  efi  pigliano jefeinelpiinto  D,  efi 
formanopoiduetriangoli  A,  E,  C,  &  C,  B,  F3  e  ne*punti  E,  &  F,  ft  pone  il  piede  i tnmobi- 
jedcIcompaffo3efitiranolepoitionidiceichioA3  C,  &  C,  B,  lequali  formano  la  Gola , 

L' Architraue  fimilmente  nella  feconda  inuentionefi  diuide  in  quattro  parti  :editrefifaralte2Za 
del  Fregio,  c  di  cinque  quella  della  Cornice .  Si  diuide  ppi  rArchitraue  in  tre  parti ,  edue  di  quelle  fi 
diuidono  in  fctte,  e  tre  fi  danno  alia  prima  fafcia,  e  qu ...  ttro  alia  feconda .  E  la  terza  parte  fi  diuide  iiu 
nouevdi  due  fi  fa  il  tondino.%1altre  fette  fi  d'uidonoincinque:trefannol  mtauolato,eduePorlo.  L'al- 
tezza  della  cornice  fi  diuide  in  parti  cinque  eta  quatti.-vnadiqueftefi  diuide  in  feiparthdi  cinque  fi 
fa  Tintauolato fopra  ilfregiOjed'vnailliitello.H ,  di  fporto  rintauolatoquantpelafuaaJtezzaiecofi 
anco  il  liftello.  Vn'aitra  fi  da  aH'ouolo^ilquale  ha  d?  fporto  delle  quattro  parti  della  fua  altezza  le  tre , 
II  gradetto  fopra  I'ouolo  e  per  la  fefta  parte  deli'ouolo ,  e  tanto  ha  di  fportp .  Le  altrc  tre  parti  fi  diui- 
dono in  dicefette  3  &  otto  di  quelle  fi  danno  al  Gocciolatoio :  ilquale  ha  di  fporto  delle  tre  parti  della 
fua  altezza  le  quattro:  le  altre  noue  fi  diuidono  in  quattro.*  tre  fi  danno  alia  Gola ,  &  vna  aH'orlo  •  I  tre 
quarti  che  reftanojfi  diuidono  in  cinque  parti  e  mtza:  d'vna  fi  fa  il  gradetto,  e  delle  quattro ,  e  meza  i| 
fuo  intauolato  fopra  il  Gocciolatoio.Sporge  quefta  cornice  tanto  in  fuori,quanto  egroffa* 

Membri  della  Cornice  della  prima  inuentione . 

I,  Cauetto, 
k,  Ouolo. 
L,  Gocciolatoio. 
N,  Gola. 
Q,  Qrlo. 

Membri  dell'Architraue  f 

P,  Intauolato^oucrGoIariuerfa, 
Q^  Prima  fafcia. 
V,  Seconda  fafcia. 
R,  Qrlo. 

S,  Gonfiezza  del  Fregio. 
•J*,  Parte  del  Fregio  ch'entra  nel  muroij 
Co'l  mezo  di  quefti  ii  conofcono  arrco  i  membri  della  feconda  inuen^one  * 

P-iqueftc 


P    R    I    M     0. 


58  L  .   I     B     R     O 

Di quefte due  altre inuentioni  l'Architraue della prima  , ch'e il  fegnato  F .,  fi diuide fimilmente  In 
quattro  parti  :di  tre  &vnquartofi  ial'altezza  del  Frcgio,  edi  cinque quella della  cornice  .  Si  diui- 
de l'Architraue  in  parti  otto.' cinque vannoal piano,  etrealcimaciojilqualevaancoreglidiujfoiti 
parti  otto."  tre  fi  dannoall'intauolato,  treal  cauetto  5edueallJorlo .  L'altezza della  Cornice  fi  parti- 
fce  in  fei  parti  •'  di  due  fi  fa  la  Gola  diritta  col  fuo  orlo,e  di  vna  Tin  tauolato .  Si  diuide  poi  dctta  Go  la_ 
in  noueparti ,  e di  otto  di  quelle  fi  fa  il  Gocciolatoio ,  e  Gradetto .  L'Aftragolo ,  o  Tondino  fopra_, 
ilFregioe^erilterzod'vna  delle  dette  fei  parti,  equellojdie  refta  trail  Gocciolatoio ,  eil  Tondi- 
no  fi  lafcia  al  Cauetto . 

Nell'altra  inuentione  l'Architraue  fegnato  H,  fi  diuide  in  quattro  parti,  edi  tree  mezafi  fa  l'al- 
tezza  del  fregio,e  di  cinque l'altezza  della  cornice .  Si  diuide  l'Architraue  in  parti  otto  .•  cinque  van- 
noal piano  ,  etrealcimacio  .  11  Cimaciofi  diuide  in  parti  fette,  d'vnafifai'AftragolOjcV  ilreftofi 
diuide  di  tiuouo  in  otto  parti  ••  tre  fi  danno  alia  Gola  riuerfa ,  tre  al  Cauetto ,  e  due  all'Orlo  .  L'akez- 
za  della  cornice  fi  diuide  in  parti  fei ,  e  tre  quarti .  Di  tre  parti  fi  fa  rintauo!ato,il  dentello ,  e  l'ouolo. 
L'intauolato  hadi  fporto  quanto  egrolToril  dentello  delle  tre  parti  della  fiu aitezza  le  due :  c  lJOuolo 
delle  quattro  parti  le  tre  je  de  i  tre  quarti  fi  fa  l'intauolato  tra  la  Gola ,  e  il  Gocciolatoio :  e  l'altre  tre 
parti  fi  diuidono  in  diciefette.-  noue  fanno  la  Gola ,  &  l'Orlo  ,•  &otto  il  Gocciolatoio  .  Viene  quefta- 
Cornice  ad  bauerdi  fporto  quanpel^fua  groiTezza,comeanco  le  fopradette- 


:■••■. 


DE'CAMINI 


HIM   O, 


I 

u 


■ 

DE*  CAMINI.  Cap.    XXVII. 


5  ARONO  gli  Antichidifcaldarele  loro  ftanze  in  quefto  modo.  Faccuano  i  ca- 
mini nel  mezo  con  colonne ,  o  modiglioni  ,  che  toglieuano  fufo  gli  Architraui :  fopra 
i  quali  era  la  Piramide  del  camino ,  d'onde  vfciua  il  fumo  ,  come  fe  ne  vedeua  vno  a 
Baie  apprefib  laPifcinadi  Nerone;  &  vno  non  moltolontano  daCiuita  Vecchia. 
E  quando  non  vi  voleuano  camini;  faceuano  nella  groffezza  del  muro  alcune  canne, 

6  trombe  per  lequali  il  calor  del  fuoco,  ch'era  f otto  quelle  ftanze  faliua,  &  vfciua  fuo- 
ri  percertifpiragli,6bocche  fatte  nella fommitadi quelle  canne.  Quafineli'ifteflbmodoiTrenti 
Gentil'huominiVicentiniaCoftozalorVillarinfrefcano  l'Eftatele ftanze:  Percioche  eflendonei 
monti  di  detta  Villa ,  alcune  caue  grandifsime ,  che  gli  habitatori  di  quei  luoghi  chiamano  coualij  & 
erano  anticamente  Petraie,  delle  quali  credo  che  intenda  Vitruuio ,  quando  nel  fecondo  libro,  oue 
tratta  delle  pietre,  dice ,  che  nella  MarcaTriuigiana  fi  caua  vna  forte  di  pietra  ,  che  fi  taglia  con  lajfe- 
ga,come  il  legno,  Nelle  quali  nafcono  alcuni  venti  frefchifsimijquefti  Gentirhtfomini  per  certi  volti 
fotterranei ,  ch'efsi  dimandano  Ventidotti ;  gli  conducono  alle  loro  cafe ,  &  con  canne  fimili  alle  fo- 
pradette  conducono  poi  quel  vento  frefco  per  tutte  le  ftanze,otturandole,&  aprendole  a  lor  piacere 
per  pigliare  piu,e  manco  frefco,  fecondo  le  ftagioni .  E  benche  per  quefta  grandifsima  commodita 
fia  quefto  luogo  marauigliofo  i  nondimeno  molto  piu  degno  di  elfer  goduto ,  &  vifto  lo  rende  il  car- 
cere  de  Venti,  che  e  vna  ftanza  fotterra  fatta  dall'fccellenti/simo  Signor  Francefco  Trento ,  &  da  Iui 
chiamata  EOLIA:  oue  molti  di  detti  Ventiduttisboccano:  nella  quale  per  fare  che  fiaornata,e 
bella,ecoriformealnome;egli  nonhafparagnatone  a  diligenza,nea  (pefaalcuna.  Maritornandoa 
i  camini  >  n6i  li  facciamo  nella  grolfezza  de  i  muri ,  &  alziamo  le  loro  canne  fin  fuori  del  tetto :  acrid 
che  portino  il  fumo  nell'Aria .  Doue  fi  deue  auertire  che  le  canne  non  fi  facciano  ne  troppo  larghe  > 
ne  troppo  ftrette :  perche  fe  fifaranno  larghe,  vagando  per  quelle  l'Aria ;  cacciera  il  fumo  all'in  giu}c 
non  lo  lafciera  afcendercj&  vlcir  fuori  liberamente:e  nelle  troppo  ftrette  il  fumo  non  hauendo  libe- 
ra la  vfcita ;  s'ingorghera ,  e  tornera  indietro :  pero  ne'  camini  per  le  ftanze  non  fi  faranno  le  canne  ne 
meno  larghe  di  mezo  piede,ne  piu  di  noue  oncie,e  lunghe  due  piedi  e  mezo:e  la  bocca  delta  Pirami- 
de doue  fi  congiugne  con  la  canna  fi  fara  alquanto  piu  ftretta.-accioche  ritornando  il  fumo  in  giiijtro- 
ui  queH'impedimento,e  non  poflavenir  nella  ftanza.  Fanno  alcuni  le  canne  torte?acci6  che'perquel- 
Iatortuofita,e  per  lo  fuoco  chelofpignein  futbjnon  pofta  il  fumo  tornare  indietro.  I  fumaruoli,cioe 
i  buchi  per  doue  ha  da  vfcire  il  fumo ;  deono  eflere  larghi ,  e  lontani  da  ogni  materia  atta  ad  abbru- 
ciarfi,  Le  Nappe,  fopra  le  quali  fi  fa  la  Piramide  del  camino;  dconO  elfer  lauorate  delicatifsimamen- 
te»  &  in  tutto  lontane  dal  Ruftico  :  percioche  l'opera  ruftica  non  fi  conuiene ,  fe  non  a  molto  grandi 
Edificij  per  le  ragioni  gia  dette. 

DELLE  SCALE,  E   VARIE    MANIERE   DI    QVELLE, 
edelnumerojegrandezzade'gradi.        Cap.  XXVlil. 

I  D  E  V  E  molto  auertire  nel  poner  delle  fcalc :  perche  e  non  picciola  difficulta  i 
ritrouar  fito,che  a  quelle  fi  conuenga ,  e  non  impedifca  il  reftante  della  fabrica. 
Pero  fi  affegnera  loro  vn  luogo  proprio  principalmente;  accioche  non  impedifcano 
gli  altri  luoghi ,  ne  fiano  da  quelle  impedite .  Tre  aperture  nelle  fcale  fi  ricercano : 
la  prima  e  la  porta,  per  doue  alia  fcalafimonta:  la  quale  quantomeno  e  nafcofta  a 
quelli  ch'entrano  nella  cafa  i  tanto  piu  e  da  efier  lodata ;  e  molto  mi  piacera  fe  fara  in 
luogo ,  oue  auanti  che  fi  peruenga ;  fi  vegga  la  piu  bella  parte  della  cafa :  perche  ancor  che  picciola 
cafafuflTe  jparera  molto  grande:  ma  che  pero  fiamanifefta,e  facile  da  trouarfi.  Lafeconda  apertura 
c  le  fineftre,che  a  dar  luce  a  i  gradi  fono  bifogneuoli;  e  deono  eflere  nel  mezo,&  alteraccioche  vgual- 
mente  il  lume  per  tutto  fi  fpanda .  La  terza  e  I'apertura ,  per  la  quale  fi  entra  nel  patiimento  di  fopra . 
Quefta  deue  condurci  in  luoghi  ampij,  belli,  &  ornati.  Saranno  lodeuoli  le  fcale ,  fe  laranno  lucide, 
amp ie,e  commode  al  falire :  onde  quafiinuitino  leperfonead  afcendere.  Saranno  lucide,s'hauran- 
no  U  lume  viuo,e  fe,come  ho  detto,il  lume  vgualmente  per  tutto  fifpargera.  Saranno  aftaiampie,fe 
allagrandezza,equalita  della  fabrica  non  pareranno  ftrette,  &angufte:  ma  non  fi  faranno  giamai 
meno  larghe  di  quattro  piedi :  accioche  fe  due  perfone  per  quelle  s'incontraflero  j  poflano  commo- 
damente  daffi luogo.  Saranno  commode  quanto  a  tuttala  fabrica,fe gli  archi fotto  quelle  potranno 

ieruire 


6t 

feruire  a  riporre  alcune  cofe  necefTarie ;  e  quanto  a  gli  huomini ,  fe  non  haueranno  I'afceia  loro  diffici 
le,&  erta .  Pero fi faralalunghezza loro  il doppio piii dell'altezza .  I  gradi  non  fi  dcono  fare  piualti 
di  fei  oncie  di  un  piede,  e  fe  (i  faranno  piii  bafsi,maisimamente  nclle  (calc  continouate ?  e  lunghe  ;  le 
renderanno  piufacili :  perche  nell'alzarfi ;  meno  fi  ftanchera il  piede ;  ma  non  fi  faranno  mai  meno  alti 
di  quartro  oncie .  La  larghezza  de'  gradi  non  deue  farfi  meno  di  un  piede,  ne  piu  d'vn  piede  e  mezo. 
Oiferuarono  gli  Antichi  di  far  i  gradi  difpari :  afflne  che  cominciandofi  a  falire  co'l  deitro  piede ,  co'l 
medefimo  fi  finifTe :  ilche  pigliauano  a  buono  augurio,&  a  maggior  religione ,  quando  entrauano  ne' 
Tempij.  Per6nonfipaflerailnumerodivndici,6tredicialpiu:egiuntia  quello  fegno,douendoii 
jalire  piu  alto ;  fi  fara  vn  piano ,  che  Requie  fi  chiama :  accioche  i  deboli ,  e  ftanchi  ritrouino  oue  po- 
jarfi :  &  interuenendo  che  alcuna  cofa  di  alto  calchi ;  habbia  doue  fermarfi .  Le  Scale ,  6  fi  ran- 
ao  diritte ,  6  a  Lumaca  .  Le  diritte ,  6  fi  fanno  diftefe  in  due  rami ,  6  quadrate :  le  quali  volta- 
10  in  quattro  rami .  Per  far  quefte fi diuide  tutto  il  luogo  in  quattro  parti :  due  fi  danno  a  gra- 
ii,  e  due  al  uacuodi  mezo  :  dal  quale,  fefi  lafciaflfe  difcopertOieffefcalehaurebbono illume: Si 
polfono  fare  co'l  muro  di  dentro  ,  &  allhora  nelle  due  parti ,  che  fi  danno  a  gradi ;  ii  i-inchiude 
ancho  efifo  muro;  e  fi  polfono  fareancho  fenza.  Queftidue  modi  di  Scale ritrouo  la  feliceme- 
moria  del  Magnifico  Signor  Luigi  Cornaro,  Gentil'huomo  di  eccellentegiudicio, comeii cono- 
fce  dalla  bellifsima  loggia,  &  dalle  ornatifsime  ftanze  fabricate  da  lui  per  fua  habitatione  in  Padoua. 
Le  Scale  a  Lumaca,  che  a  Chiocciola  ancho  fi  dicono  i  fi  fanno  altroue  ritonde ,  &  a'kroue  ouate :  al- 
cuna uolta  con  la  colonna  nel  mezo ,  &  alcuna  uolta  uacue ,  ne  i  luoghi  ftretti  mafsimamente  fi  ufano: 
perche  occupano  manco  luogo ,  che  le  diritte :  ma  lbno  alquanto  piu  difhcili  da  falire .  Benifsimo 
rielcono  quelle,che  nel  mezo  lbno  vacue :  percioche  ponno  hauere  il  lume  dal  di  fopra :  e  quelli,  che 
fono  alfommo  della  Scala ;  ueggono  tutti  queUi,che  falifcono,6  cominciano  a  falire :  e  fimilmente  fo 
no  da  quefti  ueduti .  Quelle  c'hanno  la  colonna  nel  mezo ;  fi  fanno  in  quefto  modo,che  diuifo  il  dia- 
metro  in  tre  parti ;  due  fiano  lafciate  a i  gradi ,  &  vna  fi  dia  alia  colonna,come  nel  difegno  A :  ouero  fi 
diuidera  il  diametro  in  parti  fette,e  tre  fi  daranno  alia  colonna  di  mezo ,  e  quattro  a  i  gradi ;  &  in  que- 
fto modo  a  punto  e  fatta  la  Scala  della  Colonna  Traiana :  &  fe  ii  facelfero  i  gradi  torti,  come  nel  dife- 
gno B;  farebbonomoltobeUidauedere,eriufcirebbonopiulunghi,chefefifacefferodiritti.  Ma 
nelle  uacue  fi  diuide  il  diametro  in  quattro  parti :  due  fi  danno  a  i  gradi,e  due  reftano  al  luogo  di  me- 
zo .  Oltra  le  vfate  maniere  di  Scale  j  ne  ftata  ritrouata  vna  pure  a  Lumaca  dal  Clarifsimo  Signor  Mar 
c' Antonio  Barbaro  Gentil'huomo  Venetiano  di  bellifsimo  ingegno :  la  quale  ne  i  luoghi  molto  ftret 
ti  feme  benifsimo.  Nonhacolonnainmezo,&igradipere(fertortijriefcono  molto  lunghi,&  ua 
diuifacomelalbpradetta.  Le  ouate  ancor  erTe  vanno  diuifealmedefimo  modo  che  le  ritonde.  So- 
no  molto  gratiofe,  e  belle  da  uedere :  perche  tutte  le  fineftre,e  porte  uengono  per  tefta  dellouato  ,& 
in  mezo,  e  fono  alfai  commode.  lone  ho  fatto  vna  vacua  nel  mezo  nel  Monafterjo  della  Carita  in 

Venetia :  la  quale  riefce  mirabilmente . 

■ 

A,  Scala  a  Lumaca  con  la  colonna  nel  mezo. 

B,  S  cala  a  Lumaca  cou  la  colonna,&  co'  gradi  torti . 

C,  S  cala  a  Lumaca  uacua  nel  mezo. 

D,  Scala  a  Lumaca  vacua  nel  mezo,&  co"  gradi  torti . 

E,  Scala  ouata  con  la  colonna  nel  mezo. 


F,  Scala  ouata  fenza  colonna. 


G,  Scala  diritta  co'l  muro  di  dentro . 


H,  Scala  diritta  fenza  muro. 


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Vn'aUrabilhmanlera  di  Scakalumacafecc  giafaica  Sciamburg  Uoco  dclla  1-raneiall Magna 

nimollc  branako  in  vnPalagiodilui  fabricate  in  vn  boko  ,  &e in  .audio  medo.  Sono  quattro 

Scale j  kqiuli  Iv.mno  quart  roentrare,  cioeciafcunala  fua,  cV  afccndopp  vna/opral'alrra,  di  modo 

thcfacendoliftci  papjq  dcllatabrica,  ppnnpfeuiire  a  quattro  appaitanxati,  fenza che  quell;  ,  che 

inynolv.bitano  ,  variano.ro la  icaladcU'alno  :  c per cficr vacua ncj me :o  j  timi (? vejsono )?yn 

l'aicio  lalirc,  ec  kendcre,  lenza  cbcfidianovnminimpimpedinienro  :  c  pcrchee^Mlilfm.iinucn 

t'u  iv\^MXHu}iorhppo{ta,&ccnlcttcrccpntraftgnatcle Scale ncllapian(a,&Pcll\i)7aro  .-  a€ciOe 

cbc  u  \  cd  :  cue  cominciano,  &  come  akcndonp  .  Eranoanco  ne  i  Portici  rli  Pompcio,  i  quah  ionq 

in  Roo» pcrfndarc  in  piazza  Giudca  treicakalumacadinioltoIaudabiVmucntirnc  :  pcicic  J  c 

dkndotlk  potk  ncl  mczo,ondcnon  poteuanohaucr  lumc, tenon di  fqpra  i  eruno  rattc  (u  le  co'.on- 

iH,acLiodu-illunv liipargcik  vgualmcntcpcrturto  .  Ad  dempipdiqtidi;  Bramameafuoi  urn? 

pi  fingolarij^mo  Ari  buetip ,  neivee  vna  in  Bcluedere ,  c  la  feet  knza  gr..di,  St  yi  vclji  i  quamo  or- 

dun  uia  lonru  .,  cicc  .1  lV«rko,  lonicp,Corinth!o,  &  Compofito  .  A'  iartak  kale  iidiuidc  tmolo 

(patio  in  quattio  pai ti  -'  due  ii  d..nr,p  al  vacuo  di  mezoj  &  vna  per  banda  a'graii,  &  col<  mic  .  Mol- 

Kaltrc manicrc di  Scale  ii  veggy-no  negli  antichicdificij,comedcV>angpijfi,  gcdiquifh  lpitc^ 

fono  in  Roma  le  Scale  che  poitVno  loprala cupola  di  Santa  Maiia  Rotonda     e  iono  vacue  pel  me. 

z   ,  ericeut  noil  lumc  d.  i  pia  .  Eranoanco  molto  magnitude quelle,  cheionoa  Santo  Apofto, 

lo  i.d.idctu  Ona  ,etaglit  no  i'u'l  mome  Cauallo .  Erano  quelle  Sc  dedoppu:  onde  mold  hanno 

Lrtlo  pail'i.kmpio,&:  conduct  uanoad\  n  Tcmpio  poito  in  cima  del  Monte  ,  ccmc  dimoitronclmio 
ibiu  dc  j  1  cu  pi»  &  di  qucila  foiie  di  Scale  c  1'vkuno  okgno. 


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P  R  I  M  O. 
DE     I     COPERTI.         Cap.  XXIX. 


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alia  fabrica,  fcacck 


nS$ENDosi  tirati  imuri  allafomita  16ro,e  fatti  i  volti,  mefle  la  trauamenta 
de  folari ,  accommodate  le  fcale,e  tutte  quelle  cofe,  delle  quali  habbiamo  par- 
latodi  fopra  j  fa  dibifogno  fare  il  coperto :  ilquale  abbraciandociafcuna  parte 
della  fabrica ;  e  premendo  col  pefo  fuo  vgualmente  fopra  i  muri:  e  come  vn  Ies 
game  di  tutta  1'  opera,&olrra  il  defendere  gli  habitanti  dalle  pioggie,  dalle  ne= 
ui,da  gli  ardenti  Soli,e  dall'  humidita  della  Notte  ,•  fa  non  picciologiouamento 
:iando  lontano  da  i  muri  1'  acque,che  piouono:lequali  benche  paiano  puoco  nuo 
cere,nodimeno  in  procelfo  di  tepo  fono'jeagione  di  gradiffimi  danni.  I  primi  huomini,come  fi  leg= 
gc  in  Vitruuioifecero  il  coperti  delle  habitation  loro  piani:ma  accorgendofi  che  non  eranojdifefi 
dalle  pioggie;  coftreti  dallaneceflitacominciarono  a  farli  faftigiati,cioe  colmi  nel  mezo.  Que- 
fli  colmi  fi  deono  fare  c  piii ,  e  meno  alti  fecondo  le  regioni  oue  fi  fabrica: Onde  in  Germania  per 
la  grandiflima  quantita  delle  neui ,  die  vi  vengono;  fi  fanno  i  coperti  multo  acuti,e  fi  cuoprono  di 
Scandole,che  fono  alenne  tauolette  picciole  di  legno;ouero  di  tegole  fottiliflime$che  fe  altramen 
te  fi  faceflTero:farrebbono  dalla  grauczza  delle  neui  ruinatnma  noi  che  in  Regione  temperata  vi- 
uiamojdouemo  eleggere  quell'  altezza ,  che  renda  il  coperto  garbato ,  e  con  bella  forma ,  e  pioua 
facilmente.Pero  fi  partira  la  larghezza  del  luogo  da  coprirfi  in  noue  parti ,  e  di  due  fi  fara  1'  altezs 
.za  del  colmorperche  s'  ella  fi  fara  per  il  quarto  della  laarghezzajla  coperta  fara  troppo  rattaronde 

le  tegole,ouer coppiuififermeranno con difficulta:  efe  fifara peril quinto;faratropopiana, on- 
de i  coppi,le  tauole,e  le  neui,quando  uengonoiaggreueranno  molto .  Vfafi  di  fare  le  gorne  intors 
no  le  cafe,nelle  quali  da  i  coppi  piouono  le  acque ,  e  per  cannoni  fono  gettate  fuora  lontano  da  i 
muri.  Quelle  deono  hauere  fopra  die  fe  vn  piede  e  mezzo  di  muro :  il  quale  oltra  il  tenerle  faldc 
difendera  il  legname  del  coperto  dall*  acqua.fe  elfe  in  qualche  parte  faceflero  danno .  Varie  fono 
le  maniere  di  difporre  il  legname  del  coperto :  ma  quando  i  muri  di  mezo  vanno  a  tor  fufo  le  traa 
uijfacilmente  fi  accommodano,  e  mi  piace  molto,'perche  i  muri  di  fuori  non  fentono  molto  cari« 
Co  $  e  perche  marcendofi  vna  tefta  di  qualche  legnomon  epero  la  coperta  inpericolo . 


IL    FINE    DEL    PRIMO    LIBRO. 


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SBifflEEBm  - 


IL  SECONDO 

L  I  B  R  O 

DELL'ARCHITETTVRA 
Di  Andrea  P.ilJadio . 

N  E  L     £^  VA  L     SI     CONTENGONO 

i  difcgni  di  mo'.tecafe  or  dilate  da  hi 

dentro ,  e  fitori  dctta  Ciitib  . 

ET     I      DISEGNI      DELLE 
caftantiche  cie'  Greet ,  &  de'  Latini  . 


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IN     V  E  N  E  T  I  A, 

Appreflb  Bartolomeo 
Carampello. 
r  58r. 


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IL  SECONDO  LIBRO  DELL/ARCHITETTVRA 

PI    ANDREA    PAJLJLADIO. 

DECOR  O,     Os     CONVENIENZA,    CHE 

ii  deue  offeruar  nelle  fabriche  priuate,  Cap.    Primo . 

O  efpofto  nel  paflato  libro  tutte  quelle  cofe,che  mi  fbno  parfe  piu  degne  di  c5 
fideratione  per  la  f  abrica  de  gli  edificij  publici,&  delle  cafe  priuatcondel'ope 
rariefcabella,  gratiofa,  e  perpetua :  &  ho  detto  ancho,  quanto  allecafepri- 
uate,alcunecofepertinentialla  commodita,  alia  quale  principalmentelara 
queffaltro libro indrizzato ,  Eperche commodafi  deueradire quellacafa, 
laqualefara  conueniente  alia  qualiti  dichi  l'hauera  ad  habitare,  elefue  parti 
corrifponderanno  al tutto ,  efrafefteflfe .  Pero  doueral'Architettofopral  tutto auertire,che 
(come  dice  Vitruuio  nelprimo,  e  fefto  libro)a'Gentirhuomini  grandi,e  mafsimamente  di  Re 
publicafirichiederanno  cafe  conloggie,Gfalefpatiofe,&ornate:accio  che  in  tai  luoghi  fipo£ 
ianotrattenere  co  piacerequelli,cheafpettarannoil  padrone  per  falutarlo,6pregarlodiqual- 
che  aiuto,  efauorerEt  a'Gentil'huomini  minori  fi  conuerranno  ancho  fabriche  minori,di  mi- 
norefpefii,  e  di  mancho  adornamenti .  A'Caufidici,  &  Auocati  fi  douera  medefimamentefa- 
bricare,che  nelle  lor  cafe  ui  fiano  luoghi  belli  dapaffeggiare,  &adorni:acciocheiclientiui 
dimorino  fenza  loro  noia.  Le  cafe  de'  mercatanti  haueranno  i  luoghi,oue  fi  ripongano  le  mer 
cantie,riuoltiaSectentrione,«&inmanieradirpofli,cheipadroninonhabbianoatemerede 
i  ladri ,  Si  ferber  i  anco  il  Decoro  quanto  all'opera ,  fe  le  parti  rifponderanno  al  tutto ,  onde 
ne  gli  edificij  grandi ;  ui  fiano  membri  grandi ;  ne'  piccioli ,  piccioli,  e  ne  i  mediocri,mediocri: 
che brutta cola certo  farebbe,  e difconueneuole,chein  una fabricha molto  grade foffero  fale, 
eilanzepicciole ;  eperlo  contrario  in  unpicciola  foffero  due,  6  treftanze,  che  occupaflero  il 
tutto.  Sideueradunquc(come ho detto)per  quanto  fipoffa,hauerrifguardo,&  a  quelli,  che 
uogliono  fabricare ,  e  non  tamo  a  quello ,  che  esfi  poffano,quanto  di  che  qualita  fabricha  lo- 
ro ftiabene;epoi  che  fi  hauera  eletto ;  fi  difporranno  ha  modole  parti,  che  fi  conuengano  al 
tutto,e  fra  fefteife :  &  ui  fi  applicheranno  quelli  adornamenti, che  pareranno  conuenirfi :  Ma 
fpefleuoltefabifognoairArchitetto  accommodarfi  piu  alia  uolonta  di  coloro ,  che fpendo- 
no ,  che  a  quello ,  che  fi  deurebbe  offeruare, 

DEL    COMPART IMENTO    DELLE 
ftanze,&d'altriluoghi.  Cap.    I  I. 

Ccioche  le  cafe  fiano  commode  all'ufo  della  famiglia,  fenza  laqual  commodita 
farebbono  degne  di  grandisfimo  biafmo ;  tanto  farebbe  lontano  che  foffero  da 
effcre  lodate  ;  fi  deuera  hauer  molta  cura ,  non  folo  circa  le  parti  principal^ ,  come 
fonoleloggie,  fale,  cortili,  ftanzemagnifiche,&fcaleampie,lucide,efaciliafalire; 
ma  ancorachele  piu  picciole,ebrutte  parti  fiano  inluoghi  accommodati  per  feruigio  delle 
maggiorie  piu  degne:  Perciocheficomenelcorpohumanofonoalcunepartinobili,ebelle, 
&  alcunepiu  toftoignobih,ebrutte,chealtramente,  eueggiamo  nondimeno  che  quelle  han- 
nodiqueftegrandifsimobifogno,  ne  fenza  loro  potrebbono  flare ;  cofi  ancho  nelle  fabriche 
deono efTerealcune parti riguardeuoli,&honorate,  &  alcunemeno  eleganti:  fenza  lequali 
pero  lefudette  non  potrebbono  reftar  lihere,  &  cofi  perderebbono  in  parte  della  lor  dignita, 
&  bellezza.  Ma  fi  come  Iddio  Benedetto  ha  ordinati  queftimembri  noftri,cheipiu  belli  fiano 
in  luoghi  piu  efpofti  ad  effer  ueduti,  &  i  meno  honefU  in  luoghi  nafcofti;  cofi  ancor  noi  nel  fa- 
bricare; collocheremo  leparti  principali,  eriguardeuoliinluoghifcoperti,  ele  men  belle  in 
luoghi  piu  afcofi  a  gli  o  cchi  noftri  che  fia  po$fibile:perche  in  quelle  fi  riporranno  tutte  le  bru- 
tezze  della  cafa ,  e  tutte  quelle  cofe,  chepoteflfero  dare  impaccio,  &  in  parte  render  bruttele 
parti  piu  belle .  Pero  lodo  che  nella  piu  baffa  parte  della  fabrica ,  lequaleio  faccio  alquanto 
fotterra;  fiano  difpoftele  can  tine,  imagazinidalegne,ledifpenfe,le  cucine,itinelli,i  luoghi 
da  lifcia,  6  bucata,  i  forni,e  gli  altri  fimili ,  che  all'ufo  quotidian©  fono  neceffarij :  dal  che  fi  ca- 
uano  due  commodita;  luna,chela  parte  difoprareflatuttalibera,  e raltra,che  non  meno  im- 
portase,che  detto  ordinedifopradiuien  fano  per  habitarui,  efTendo  ilfuo  pauimento  lontano 

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dall'humido  dclla  terra:oltra  che  alzadofijha  piu  bella  gratia  ad  effer  ueduto,&al  ueder  fuori. 
Si  auertira  poi  nel  refto  della  fabrica,che  vi  fiano  ftaze  grandi,mcdiocri,epicciole:e  tune  i'una 
a  canto  al'altra,onde  poflano  fcabieuolmenteferuirfi.  Le  picciole  fi  amezeranno  per  cauarne 
camerini ,  oue  fi  ripongano  gli  ftudioli,  6  le  librarie,  gli  arndi  da  caualcare,&  aitriinuogli ,  de* 
quali  ogni  giorno  habbiamo  dibilbgno,e  non  fta  bene  che  ftiano  neile  camere,doue  fi  dorme,, 
mangia,efiriceuonoi  foreftieri.Appartieneancho  aUacomodita,cheleftanzeperla  eftatefia 
noampie,elpaciore,eriuolteaSettentrioneiequelleperloinuernoaMeriggie,ePonete,e{ia- 
no  piu  tofto  picciole  che  altramete.-percioche  nella  eftate  noi  cerchiamo  1  ombre,&  i  ucti,  nel 
l'inuerno  i  Soli,&  le  picciole  flazepiu  facilmete  fi  fcalderano  che  le  gradi .  Ma  quelle,dellec[ua 
li  vorremo  feruirci  laPrimauera,e  rAutuno;farano  uolte  all'Orietce  riguarderano  fopra  giar- 
dini,e  uerdure.A  quefta  medefima  parte  farano  anco  gliftudii,6  librarie:perchela  mattina  piu 
che  d  altro  tepo  fi  adoperano.Maleftanze  grandi  con  le  mediocri ,  e  quefte  co  le  picciole  deo 
no  eflere  in  maniera  copartite,che(come  ho  detto  altroue)  vna  parte  della  fabrica  corrifpoda; 
aH'altra,ecofi  tutto  ilcorpo  deiredificio  habbiainfeunacertaconuenienzadimembri,chelo 
reda  tutto  bello,egratiofo.Ma  perche  nelle  citta  quafi  fcmpre,6  i  muri  de'  uicini,6  le  ftrade.e  le 
piazzepublicheafiegnano  certi,termini  oltraiqualino  fi  puo  1  Architctto  eftendere;  fadibifo 
gno  accomodarfi fecodo  Toccafione  de  fiti:alche  daranno  gran  lume(fe  no  m'ingano)le  piate, 
€  gl'alzati  che feguono:  iquali  feruiranno per  efempio  delle  cole  dette  ancho  nel palfato  libro. 

DE  I  DISEGNI  DELLE  CASE  DELLA  CITTA\      Cap.  III. 

O  mi  rendo  ficuro,che  appreffo  coloro,  che  uederano  le  fotto  pofte  fabriche, 
e  conoicono  quanto  fiadifficil  cofa  lo  introdurreuna  ufanza  nuona,masfima 
mentedifabricare,  dellaqualprofesfione  ciafcuno  fiperfuadefaperne  la  parte 
fua;io  faro  tenuto  molto  auenturato,hauendo  ritrouato  gentil'huominidi  co 
fi  nobile,egenerofo  animo,  &  eccellete  giudicio  ,  c'habbiano  creduto  alle mie 
ragioni,eii  fiano  partiti  da  quellainuecchiataufanzadifabricarefenzagratia, 
e  fenza  bellezza  alcuna  5  &  in  uero  io  non  pofib  fe  non  fommamente  ringratiarelddio  (come 
intuttelenoftreattionifideuefare)chem'habbiapr£ftatotantodelfuofauore,ch'iohabbia 
potuto  praticaremolte  di  quelle  cofe,lequali  con  mie  grandisfime  faticheper  lilunghi  uiaggi 
c'ho  fatto,  e  con  molto  mio  ftudio  ho  apprele.  E  perche  fe  bene  alcune  delle  fabriche  difegna- 
tenon  fono  del  tutto  finite;  fi  puo  nondimeno  da  quel  che  e  fatto  comprendere  qual  debba  ef 
fer  l'opera  finita  ch  ellafia;  ho  pofto  a  ciafcunail  nome  deH'edificatorc&illuogo  douefono ; 
affine  che  ciafcuno  uolendo  poffa  uederein  effetto  come  effe  riefcano .  Etin  quefta  parte fara 
auertitoillettore,chenelponereidetti  difegni ;  io  non  hohauutorifpetto  ne  a  gradi,nea  di- 
gnitade'gentil'huominijchefinomineranormaglipofti  nelluogho?,  chemie  uenuto  meglio: 
conciofia  chetutti  fiano  honoratisfimi.Ma  ueniamo  hormai  alle  fabriche,  delle  quali  lafotto- 
pofta  e  in  Vdene  Metropoli  del  Friuli ,  &  e  ftata  edificata  da'  fondamenti  dal  Signor Floriano 
Antonini  gentil'huomo  di  quella  citta.  II  primo  ordine  della  facciata  e  di  opera  ruftica :  le  co- 
lonnedclla  facciata,della  entrata,e  della  loggia  di  dietro  fono  di  ordinelonico.Le  prime  ftaze 
fono  in  uoltojle  maggiori  hano  1'altezza  de'  uolti  fecodo  il  primo  modo  pofto  di  fopra  dell'al- 
tezza  de'  uolti  ne  i  luoghi  piu  lunghi,che  larghi .  Le  ftanze  di  fopra  fono  in  folaro,e  tanto  mag 
gioridi  quelle  di  fotto,quanto  importano  lecontratture,6  diminutioni  de'  muri,&  hanno  i  fo 
lari alti  quanto  fono  larghe.  S opra quefte ui  fono  altre  ftanze :  lequali poflbno feruireper  gra- 
naro.Lafalaarriuacon  la  fuaaltezza  fotto  il  tetto.Lacucina  e  fuori  della  cafa,maperd  com- 
modiisima .  I  cesfi  fono  a  canto  le  fcale ,  e  benche  fiano  nel  corpo  della  fabrica ;  non  rendono 
peroalcun  cattiuo  odore:  perche  fono  pofti  in  luogo  lontano  dal  Sole, &  hanno  alcunifpira- 
gli  dal  fondo  della  foflaper  la  groffczza  del  muro,che  sbocano  nella  fommita  della  cafa . 


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Qv  e  s  t  a  Linea  e  la  meta  del  piede  Vicentino ,  col  quale  fono  ftate  mifurate  le  feguenti 
fabriche . 
Tv  tto  il  piede  fif  artifce  inonciedodici,  e  ciafcunonciainquattrominuti. 


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InVicbnza  fopra  la  piazza,  cheuolgarmente  iidicei'lfolajha  fabricate  fecondo  Iainuea 
tionejChefcgue,iiContcVa]erioChiericato^caualUer&geiitirhiiomohonorato  diquellacit 
td-Haqueftafabricanella  parte  difotto  una  loggia  dauanti,  che  pigliatutta  la  facciata:  il  paui- 
niento  del  primo  ordines'alza  da  terra  cinque  piedi:ilchee  ftato  fat  to  fi  per  ponerux  lotto  le 
cantine,&  altrilucghi  appartenenti  al  commodo  della  cafa,iquali  rion  fariano  riufciti  fe  foise- 
ro  ftati  fatti  del  tutto  fotterra ;  percioche  il  Hume  non  e  molto  difeofto  ;  11  ancho  accioche  gli 
ordini  di  Ibpra  meglio  godeflero  del  be!  fito  dinanziXe  ftanze  maggiori  hanno  i  uolti  loro  al- 
%i  fecondo  il  primo  modo  dell'altezze  de'  uolti:  le  mediocri  iono  inuoltate  a  lunette5&  hanno 
i  uolti  tanto  alti  quanto  fono  quelli  delle  maggiori .  I  camerini  ibno  ancor  esfi  in  uolto ,  e  fo- 
no am  ezati.  So  no  tuttiquefti  uolti  ornatidicompartimentidil^^ 

di  MeiTerBartolameoRidolfi  SclutoreVeronefej&dipitturedimanodi  Melfer  Domenico 
RizzOj&diMeiTerBattifta  Venetiauo  Jiuomini  fingolari  in  quelle  profesiioni.La fala  edi  fo- 
pra nel  mezo  della  facriata:&  occupa  della  loggia  di  lotto  la  parte  di  mezo .  La  fua  altezza  e 
Jin  fottoil  tetto:eperche  efce  alquantoin  fuori;  hafotto  gli  Angolile  cblonne  doppie,daU'- 
una  e  1  akra  parte  di  queftalalauifono  dueloggie,cioe  una  per  banda^lequali  hanno  i  foffit- 
tiloro,ouer  lacunar! ornatidibellisfimiquadridipittura,efanno  bellislimauilia.il primo  or 
<line  della  facciata  e  Dorico,&il  fecondo  eloftico ,     . 


S  e  g  v  e  il  difegno  di  parte  della  facciata  in  forma  maggiorc . 


§  L    I    B    R     O 

I  D  i  se  g  ni  ,  che  feguono ;  fono  della  cafa  del  Conte  Ifeppo  de'  Porti  famiglia  nobiliisima 
della  detta  Citta .  Guarda  quefta  cafafopra  due  ftrade  publiche :  e  pero  ha  due  entrate,  lequa- 
li  hanno  quattro  colonne  per  ciafcuna ,  che  tolgono  fufo  il  uoko ;  e  rendono  il  luogo  di  fopra 
ficuro .  Le  ftanze  prime  fono  inuolto .  L'akezza  di  quelle,  chefono  a  canto  le  derre  entrate; 
e  fecondo  I'ultimo  modo  dell'altezza  de  uolti .  Le  ftanze  feconde ,  cioe  del  fecondo  ordine , 
fono  in  folaro :  E  coil  le  prime,  comele feconde  di  quella  parte  di  fabrica ,  ch'e  ftata  fatta;  fo- 
no ornate  di  pitture ,  e  di  ftucchi  bellisfimi  di  mano  de  fopradetti  ualent'huomini ;  &  di  Me£ 
fer  Paolo  Veronefe Pittore  eccellentifsimo  .  II  cortile  circondato  da  portici ,  alquale  fi  ua da 
dette  entrate  per  un'andito;hauera  le  colone  ake  tretafei  piedi  e  mezo,cioe  quato  e  alto  il  pri 
mo,  e  fecondo  ordine .  Dietro  a  quefte  colonne  ui  fono  pilaftri  larghi  un  piede,  e  tre  quartije 
grosfi  un  piede,e  due  oncie,che  foftenteranno  il  pauimento  della  loggia  di  fopra.Quefto  cor- 
tilediuidetuttalacafiindueparti:quelladauantiferuira  ad  ufo  del  padrone,  e  dellefue  don- 
ne:e  quella  di  dietro  fara  da  metteruii  foreftieri:  onde  quei  di  cafa,&  i  foreftieri  refterano  libe- 
ri  da  ogni  rifpetto :  alche  gli  antichi ,  e  masfimamcntei  Greci  hebbero  grandifsimo  riguardo  . 
Oltra  di  cid  feruira  anco  quefta  partitione  in  cafo  che  i  difcendenti  del  fudetto  gentil'huomo- 
uoleilero  hauerei  fuoi  appartimentifeparati.  Houoluto  poner  lefcale  principalifotto'l  por- 
tico, che  rifpondano  a  mezo  del  cortile:  accioche  quelli,  che  uogliono  falir  di  foprajfiano  co- 
me aftretti  a  ueder  le  piu  belle  parti  della  fabrica;&  ancho  accioche  eflendo  nel  mezo  poflano 
{eruireairuna,eairaltra parte.  Lecantine.ei  luoghi  iimilifono  fotterra.Leftallefonofuori 
del  quadro  della  cafa:  &  hanno  Tentrata  per  fotto  la  fcala .  De'  difegni  in  forma  grande ;  il  pri- 
me e  di  parte  della  facciata ,  &  il  fecondo  di  parte  del  cortile. 


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SECONDO.  ,r 

|  La  fabrics  chc  fegue  e  in  Verona,c  fu  cominciara  dal  Conte  Gio.Battifta  dalla  Torre  Gentil'huomo 
di  quella  Citta:ilqualc  foprauenuto  dalla  mortemon  l'ha  potuta finire:ma ne  e  fatta  una  buona parte. 
Si  entra  in  queita  cafa  da  i  fianchi,oue  fono  gli  anditi  larghi  diece  piedi:da  iquali  fi  peruiene  ne  i  Corti 
li  di  lunghezza  ciafcuno  di  cinquanta  piedi ,  e  da  quefti  in  una  Sala  aperta,laquale  ha  quattro  colonne 
per  maggior  ficurezza  della  Sala  di  fopra.  Da  quefta  Sala  fi  entra  alle  Scale:  Iequali  fono  ouate ,  eua- 
cue  nel  mezzo.  1  detti  Cortili  hanno  i  Corritori,6  Poggiuoli  intorno ,  al  pari  del  piano  delle  feconde 
ftanzc.  Lc  altre  Scale  feruono  per  maggior  commodita  di  tutta  la  cafa.  Quefto  compartimento  riefce 
benifsimo  in  quefto  lito:  ilquale  e  lungo.e  ftretto,  &  ha  la  ftrada  maeftra  da  una  delie  facciate  minori . 


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B  b    a         I  difegni 


I.*  -.  .  LIBRO 

1  P I S  E  G  N I  che  feguono  fono  di  una  fabrica  in  Vicenza  del  Conte  Ottauio  de'Thieni ,  fu  del 
Conte  Marc' Antoniorilqual  le  diede  principio .  E'  quefta  cafa  fituata  nel  mezo  delia  Citta,vicino  al- 
ia piazza,e  peso  mi  e  parfo  nella.  parte ch'e  ucrfo  detta Piazza  difponerui alcune botteghe :  perciochc 
.deuc  1'  Architetto  auercire  ancho  all'utiJe  del  fabricatore,potendofi  fare  commodamente ,  doue  refta 
fito  grande  a  fufficienza.Ciafcuna  bott^gaha  fopra di  fe  vn  mezato  per  ufo  de'botteghieri ;  e  fopra  ui 
fono  le  ftanze  per  i I  padrone.  Quefta  cafa  e  in  lfoIa3cioe  circondata  da  quattro  ftrade.La  entrata  prins 
cipale,6  uogliam  dire  porta  maeftra  ha  vna  loggia  dauanti,  &  e  fopra  la  ftrada  piii  frequente  della  Cic 
ta.  Difopraui  faralaSalamaggiore  :  laqualeufcira  in  fuorial  par©  della  Loggia.  Duealtreentrate 
uifonone'fianchi,  lequalihannolecolonnenelmezo,  che  ui  fono  pofte  non  ranto  per  ornamento» 
quanto  per  rendere  il  luogo  di  fopra  ficuro ,  c proportionare  la  larghezza  all'altezza .  Da  quefte  ens 
trate  (i  entra  nel  cortile  circondato  intorno  daloggie  di  pilaftri  nel  primo  crdine  ruftichi,  e  nel  fecon- 
do  di  ordine  Compofito .  Ne  gli  angoli  ui  fono  le  ftanze  ottangule ,  che  riefcono  bene,fi  per  la  forma 
loro,come  per  diuerfi  ufi,  a'quali  elle  fi  poflono  accommodare .  Le  ftanze  di  quefta  fabrica  c'hora  fo* 
no  finite;  fono  ftate  ornate  di  bellifsimi  ftucchi  da  Melfer  Aleflandro  Vittoria ,  &  Mefler  Bartolomeo 
RidoIfi;edi  pitture  da  Mefler  Anfelmo  Canera,&  Meffer  Bernardino  India  Veronefi,  nonfecondiad 
alcuno  de'noftri  tempi .  Le  Cantine,e  luoghi  fimili  fono  fotto  terra:perche  quefta  fabrica  e  nella  piu- 
alia  parte  della  Citta,ouenon  e  pericQlo,cheracquadia  impaccio * 


DE  I  DI* 


SECOHDO, 


i$ 


DE  I  DISEGNI  che fcguono in  forma  maggiore ;  ilprimo  £  di  pane 
della  facciataj  il  fecondo  di  parte  del  Gorcile  della  foprapofta  fabrica . 


HANNO 


tIBRO 


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F.     C     ON     D     O . 


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FRA  MOLTI  honorati Gentil'huomini Vicentini fi ritroua Monfignor Paolo Almerico huo<* 
modjChiefa>echefureferendariodidueSommiPonteficiPio  II 1 1 3  &  V3  &cheperil  fuo  va- 
lors merito  di  efier  fatto  Cittadino  Romano  con  tutta  cafa  fua.  Qyefto  Gentil'huomo  dopo  l'hauer 
vagato  molt'anni  per  defiderio  di  honore  j  finalmente  morti  tutti  i  fuoij  venne  a  repatriate  per  fuo 
diporto  (iridulTead  vn  fuo  fuburbano  in  monte y  lungi  dalla  Citta meno  di  vn  quarto  di  miglio :  oue 
ha  fabf  icato  fecondo  l'inuentionejchefegue:  la  quale  non  mi  e  parfo  mettere  tra  le  fabriche  di  Villa 
per  la  vicinanza  ch'ella  ha  con  la  Cittijonde  fi  puo  dire  che  fia  nella  Citta  iftefla.  U  fito  e  de  gl  i  ame- 
ni  j  e  diletteuoli  che  fi  poffano  ritrouare ;  perche  e  fopra  vn  monticello  di  afcefa  facilifsima ,  &  e  da 
vnapartebagnatodalBacehiglionefiumenauigabiIe,edaH'altra  e  circondato  da  altri  ameniisimi 
colli ,  che  rendono  l'afpetto  di  vn moko  grande  Thearro?e  fono  tutti  coltiuati ,  & abondanti  di  frutti 
eccellenti(simi  3  &  di  buonifsime  viti ;  Onde  perche  gode  da  ogni  parte  di  bellifsime  viite3delle  quali 
alcune  fono  terminate ,  alcune  piu  lontane,  &  altre ,  che  terminano  con  l'Onzonte ;  vi  fono  ftate  fatte 
Jeloggieintuttequattrolefaccie:fottoil  piano delle quali, edellaSala  fono  leftanzeper  lacom- 
modita,&  vfo  della  famiglia .  La  Sala  e-  nel  mezo3&  e  ntonda,  e  piglia  il  lume  di  fopra .  I  camerini 
fono  amezati .  Sopra  le  ftanze  grandi ,  lequali  hanno  i  volti  alti  fecondo  il  primo  modo ,  intorno  la 
Sala  vi  e  vn  luogo  da  paffeggiare  di  larghezza  di  quindici  piedi  3  e  mezo .  Nell'eftremita  de  i  piede- 
ftili ,  che  fanno  poggio  alle  fcalc  delle  loggie ,  vi  fono  ftatue  di  mano  di  Mefier  Lorenzo  V  icentino 
Sculsore  molto  eccelIenteP 


\  ANCORA 


19 


,    io  LIBRO 

HA  ANCORA  i\ Signor Giulio Capra  dignilfimo Caualiere , & Gentil'huomo Viccntino per 
ornamento  della  fua  patria  piu  tollo  che  per  proprio  bifogno  preparata  la  materia  per  fabricare,&  coa 
minciato  fecondo  i  difegni ,  che  feguono  in  vn  beliflimo  fito  fopra  la  ftrada  prirrcipale  della  Citta.  Ha- 
uera  quefta  Cafa  Cortile,Loggie,Sale ,  e  Stanze ,  delle  quali  alcune  faranno  grandi ,  alcune  mediocri, 
&  alcune  picciole .  La  forma  iara  bella ,  &  varia ,  e  certo  quefto  Gentil'huomo  hauera  cafa  molto  ho- 
norata,e  magnifica,come  merita  il  fuo  nobil'animo . 


C,  Cortedifcoperta. 

D,  Corte  fimilmente  difcoperta. 
L,   Corale. 

S,  Sala  che  nella  parte  di  fotto  ha  le  colonnc,c  di  fopra  £  libcra,cioe  fenza  colonnc. 


feci' 


SECONDO. 


I    I.  <H  111  IUI.il  IJ  I  IMI 


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L  I  ■  B   R   O 


FECI  al  Conte  Montano  Barbarano 
per  vn  fuo  fito  in  Vicenza  la  prefenre  inuen 
tione:.  nellaquale  per  cagion  del  fito  non 
feruai  l'ordine  di  vna  parte ,  ancho  nell'ab 
tra.  Hora  quefto  Gentil'huomo  ha  coma 
praco  il  fito  uicino;  onde  fi  ferua  l'iftefo  ora 
dine  in  tutce  due  le  parri ;  e  fi  come  da  una 
parte  ui  fono  le  ftallc,e  luoghi  per  feruito* 
ri,(  corner!  uedeneldifegno  )  cofidall'al* 
tra  ui  uanno  ftanze ,  che  leruiranno  percu* 
cina,e  luoghi  da  donne,&  per  alrre  commo 
dita.  Sihagia  cominciato  a  fabricare,&fi 
falafacciatafecondoil  diiegno  chefegu© 
in  forma  grande  Non  ho  poito  ancho  il  di~ 
fegno  della  pianta ,  fecondo  che  e  ftato  vU 
timamente  conclufo,  e  fecondo  che  fono 
hormai  Mate  gettace  le  fondamenta  ,  per, 
nonhauere  potuto  farlo  incagliare  atems 
po,  che  fi  pocefle  ftampare  .  La  entrata: 
di  quefta  inuentione  ha  alcune  colonne  , 
chetolgono  fufoil  uoltoper  lecagionigia. 
dette.  Dalladeftra,  e  dalla  finsitra  parte 
ui  fono  due  ftanze  lunghevnquadroe  me- 
20,  &appreflbduealtre  quadre,  &  okra 
quefteduecameririi. 'Ricontro  all'entrata 
ui  e  vn'andito3dal  quale  fi  entra  in  vna  log- 
gia fopra  la  corte  .  Ha  quefto  andito  un 
camerino  per  banda,  e  fopra  mezati,a'quaa 
li  ferue  la  fcalamaggiore,  eprincipaledel-s 
la  cafa .  Di  tutti  quefti  luoghi  fono  i  uol- 
ti  alti  piedi  vent'uno  e  mezo.  La  Sala  di  fo- 
pra,e  tutte  l'altre  ftanze  fono  in  folaro  i  ca* 
merini  foli  hanno  i  uolti  alti  al  paro  de  i  fo- 
lari  delle  ftanze .  Le  colonne  della  faccias 
ta hanno  fotto  i  piedeftili,  e  tolgono  fufo 
vnpoggiuolo:  nelquale  fi  entra  per  la  foffia 
ta ;  non  fifa  la  facciata  a  quefto  modo  (  co- 
me ho  detto  )  ma  fecondo  il  difegno ,  che 
fegue  in  forma  grande. 


DELL'ATRIO 


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24 


L    I    B    R    O 
DELL'ATRIO   TOSCANQ, 


Cap.    1 1 II, 


APOI  c'ho  pofte  alcune  di quelle fabriche ,  ch'io ho  ordinate  nelleCitta  >  emolto 
conueneuole  che  per feruare  quanto  ho  promefib ,  pongai  difegni  di  alcuni  luoghi 
principal  delle  cafe  de  gli  Antichi:eperche  di  quelle  l'Atrioeravna  parte  notabi- 
lifsima ;  diro prima  de  gli  Atrij,&in  confequenza  del  luoghi  a  lui  aggiuntnpoi  verro 
alle  Sale.  Dice  Vitruuio  nel  vj.Iibro3che  cinque  fortidi  Atrij  erano  appreflo  gli  An- 
tichi ,  cioe  Tokano ,  di  quattro  colonne  3  Corinthio  >  Teftugginato ,  &  Difcoperto, 
del  quale  nonintendoparlare.  Dell'AtrioTofcano  fono  ifeguenti  difegni.  Lalarghezza  dique- 
fto  Atrio  e  delle  ire parti della  lunghezza le  due ,  II  Tablino  e  largo  due  quinti  della  larghezza  del- 
1' Atrio ;  e  medefimamentelungo.  Da  quefto  fi  paflanel  Periftiljo ,  cioe nel  cortile  con  portici  intor- 
no :  ilquale  e  vn  terzo  piu  lungo  che  largo .  I  portici  fono  larghi ,  quanto  fono  lunghe  le  colonne . 
Daffianchi  dell' Atrio vi fi potrebbono far Salotti , che  guardaflero  fopragiardini : e fe coil  fx facef- 
fero » corneli  vede nel  difegno ;  le  loro  colonne  farebbono  di  ordine  Ionico  lunghe  venti  piedi  3  &  il 
portico  farebbe largo  quanto  gli  intercolunnij ,  di  fopravi  farebbono  altre  colonne  Corinthie»  la 
cmarta.parteminori  di  quelle  difotto :  traleqiiali  yifarebbono  feneftre  per  pigliareil  lume .  Sopra 
gli  ainditi  non  vi  farebbe  coperta  alcuna -•  ma  intorno  haurebbono  i  poggi .:  e  iecondo  il  iito  fi  potreb- 
bono fare  piu,  e  meno  luoghi  di  quel  c'ho  difegnato,  e  feeondo  che  facefle  dibifogno  all'ufo?  e  corn- 
rnodo  di  chi  yi  haueffe  ad  habitare,    , 


SEGVE 


SECOND    O, 

JSSSSSSS 


Scgueil  difegno  di  qucft'Atrio  in  forma  tnagglore. 

B,  Atrio. 

D,  Fr egio ,  o  uero  traue  Iimitare . 
G,  Porta  del  Tablino. 
F,  Tablino. 
I,  Portico  del  Periftilio . 
K,  Loggia auantil'Atrio,  chcpotrcmochiamarcVeftibulo; 


DD       PELL'ATRIO 


L     I     B     R     O 


S     E     C     O     N    D     O. 
DELL'ATRIO  DI  QVATTRO  COLLONE. 


*7 


Cap.  V. 


LDisegno  che feguej ha  1' Atrio di quattro colonnerilquale e largo del- 
le  cinque  parti  della  lunghezzale  tre .  Le  ale  fono  per  la  quarca  parte  della 
lunghezza.  Lecolonnefono  Corinthie:il  lorodiametro  eperlameta 
della  larghezza  delle  ale :  ll  difcoperto  e  la  terza  parte  della  larghezza  del- 
1'  Atrio:  il  Tablino  e  largo  per  la  meta  della  larghezza  deHAtrio,&  mede- 
fimamentelungo .  Dah"  Atrio  per  il  Tablino  li  pafla  nel  Periftilio :  il  qua- 
le e  lungo  un  quadro  e  mezo:  le  colonne  del  primo  ordine  fono  Doriche, 
&iporticifbno  tantolarghi,  quanto  fono  dette colonne lunghe:  quelle difopra,cioe delie- 
condo  fono  loniche ,  la  quarta  parte  pi  u  fottili  di  quelle  del  primo,  &  hanno  fotto  di  fe  il  pog- 
gio ,  b  piedeftilo  alto  piedi  due ,  e  tre  quarti . 

A,  Atrio. 
B,_  Tablino. 

C,  Porta  del  Tablino . 

D,  Portico  del  Periftilio. 

E,  StanzeappreifoT Atrio. 

F,  Loggia  per  laquale  fi  entra  all'  Atrio. 

G,  Parte  fcoperta  dell' Atrio  co'  Poggiuoli  intorno . 
H,  Ale  dell'  Atrio. 

I ,  Fregio  della  Cornice  dell' Atrio . 
K,  II  p  ieno  che  e  fopra  le  colonne . 
L,   Mifuradidiece piedi. 


DD    a       DELL'ATRIO 


L    I    B     R     O 


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S    E    C    O    N    D    O, 
DELL'ATRIO  CORINTHIQ. 


29 


Cap.  VI. 


A  Segvente  fabricae  del  Conuento  della  Caritirdoue  fono  Canonici 
R  egolari  in  Venetia .  Ho  cercato  di  asfimigliar  quefta  cafa  a  quelle  de  gli 
Antichi:  e  pero  ui  ho  fatto  1' Atrio  Corinthio;il  quale  e  lungo  per  la  linea 
diagonale  del  quadrato  della  larghezza  .  Le  ale  fono  una  delle  tre  parti, 
e  meza  dcllalunghezza :  le  colonne  fono  di  ordine  Compofito groffe  tre 
piediemezo,elunghetrentacinque.Lo  fcopertonelmezo  e  la  terza  par- 
te della  larghezza  dell'AtriorSopra  ie  colonne  ui  e  un  terrazzato  fcoper- 
to  al  pari  del  piano  del  terzo  ordine  dell'Inclauftro  ,  oue  fono  lecellede  i  Frati.  Appreflb 
l'Atrio  da  una  parte  e  laSacreftiacircondata  da  una  Cornice  Dorica,  chetolfufo  iluolto :  le 
colonne,  che  uifi  ueggono  ;foftentano  qu  ella  parte  del  muro  dell'Inclauftro,  chenella  parte 
difopradiuidelecamere,  ouer  celle  dalle  Loggie  .  Serue  quefta  SacreftiaperTablino(cofi 
chiamauano  il  luogo,  oue  poneuanole  imaginide'maggiori)  angora  cheper  accommodar- 
mi ;  io  l'habbia  pofta  da  un  nanco  dell' Atrio.  Dall'altro  fianco  e  il  luogo  per  il  capitolo:ilqua- 
le  rifponde  alia  Sacreftia .  Nclla  parte  appreflb  la  Chicfa  ui  e  una  Scala  ouata  uacuanel  mezo, 
laquale  riefce  molto  commoda,  e  uaga .  Dall* Atrio  G  entra  nell'Inclauftro:  ilquale  ha  tre  or- 
dinidi colonne unofopraraltro:ilprimoeDorico,.e colonne  efconofuori  deipilaftri  piu 
che  la  meta :  il  fecondo  e  Ionico ,  le  colonne  fono  perla  quinta  parte  minori  di  quelle  del  pri- 
mo:  il  terzo  e  Corinthio,&  ha  le  colonne  la  quinta  paite  minori  di  quelle  del  fecondo.In  que- 
fto  ordine  in  luogo  de  Pilaftri,  ui  e  il  muro  continuo ,  k  al  diritto  de  gli  Archi  de  gli  ordiniin- 
feri  ori  ui  fono  feneftre  che  danno  lume  alTentrar  nelte  celle:i  uolti  delle  quali  fono  fatti  di  ca- 
ne, acciochenonaggrauinoi mud.  Rincontro  all'Atrio&Inclauftro  oltra  lacaleiitrouai! 
Refettorio  lungo  due  quadri,  &  alto  fin  al  piano  del  terzo  ordine  dell'Inclauftro :  ha  unalog- 
gia  par  banda,  e  fotto  una  Cantinafatta  al  modo,  chefi  fogliono  far  le  cifterne,  acciochel'ac- 
qua  non  uipofla  entrare .  Daun  capo  ha  la  cucina,  forni,  cortedaGalline,luogo  dalegne,da 
lauare  i  panni,  &  un  giardino  afTai  bello :  e  dall'altro  altriluoghi.  Sono  in  quefta  fabrica  tra  fo- 
reftarie,&  altri  luoghi,che  feruono  a  diuerfi  effetti,  quarantaquattro  ftaze,e  quarantafei  celle. 


DE  I 


L    It  B    R    O 


De  idifcgni  chefcguono ,  ilprimo  e  di  parte  di  quefto  Atrio  in  forma 
maggiore ,  &  il  fccondo  di  parte  dclllnclauftro. 


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DELL'ATRIO 


S     E     C     O     N    D     o. 


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DELL'ATRIO   TESTVGGINATO,  E  DELLA  CASA  PRIVATA 
degliAntichiRomam.  Cap.    VII. 

LTR  A  lefopradettemaniere  d'Atrijvn'altraappreflbgli  Antkhi fumolto  invfb, 
eda  lorodettateftugginata  reperche  quefta  parte  e  dimcilifsima  per  l'ofcurita  di 
Vitruuio ,  &  degna  di  molta  auertenza ,  io  ne  diro  quel  che  ne  credo ,  aggiungendo- 
ui  ancho  la  difpofitione  degliOeci,6Salotti,  CancellariejTinellijBagnij&altri 
luoghi  in  modo  che  nelfeguenre  difegno  fi  haueranno  tutte  le  parti  della  cafa  priuata 
poftene'luoghi  fuoi  fecondo  Vitruuio.  L'Arrioelungoperladiagonaledel  qua- 
drato  della  larghezza ,  &  e  alto  fin  fotto  il  traue  limitare  ,  quanto  egli  e  largo .  Le ftanzea  che gli lb- 
no  a  canto ,  fono  manco  alte  fei  piedi :  e  fopra  i  muri  che  le  diuidono  dall' Atrio  ;  vi  fono  alcuni  pila- 
ftri,  che  tolgono  fufo  la  teftudine ,  6  coperta  dell"  Atrio :  e  per  le  diftanze ,  che  fono  fra  quelli  egli  ri- 
ceue  il  lume :  e  le  ftanze  poi  hanno  fopra  vn  terrazzato  fcoperto .  Rincontro  all'entrata  e  il Tablino: 
il  quale  e  per  vna  delle  due  parti  e  meza  della  larghezza  deH'Atrio :  e  feruiuano'quefti  luoghi ,  co- 
me altroue  ho  detto,  a ripor  le  imagini,  e  ftatue  de'  maggiori .  Piu  auanti  fi  troua  il  Periftilio :  il  qua- 
le ha  i  portici  intorno  larghi  quanto  fono  lunghe  le  colonne .  Le  ftanze  fono  della  medefima  lar- 
ghezza ,  e  fono  alte  fino  all'impofta  de'  volti ,  quanto  larghe ,  &  i  volti  hanno  di  frezza  il  terzo  della 
larghezza.  Piufortidi  Oeci  fono  defcritti  da  Vitruuio,  (eranoqueftiSale,ouerSalotte3neiqualifi 
faceuano  i  conuitij  e  le  fefte,  e  ftauano  le  donne  a  lauorare )  cioe  i  Terraftili,  cofi detti perche  vi  era- 
no  quattro  colonne:  i  Cbrinthij ,  i  quali  haueuano  intorno  meze  colonne :  gli  Egittij :  i  quali  fopra  le 
prime  colonne  eranochiufidavnmuro  con  meze  colonne  al  diritto  delle  prime,  elaquarta  parte 
minori :  ne  gli  intercolunnij  erano  le  feneftre ,  dalle  quali  riceueua  lume  il  luogo  di  mezo :  L'altezza 
delle  loggie ,  ch'erano  d'intorno ,  non  paffauale  prime  colonne ,  e  fopra  vi  era  difcoperto ,  &yn  cor- 
ritore,6poggiuolo  intorno.  Diciafcunodiqueftifarannopoftiidifegnidaperfe.  Gli  Oeci  qua- 
drati  erano  luoghi  da  ftare  al  frefco  la  Eftate :  e  guardauano  fopra  giardini,  &  altre  verd  ure .  Vi  fi  fa- 
ceuano ancho  altri  Oeci ,  che  chiamauano  Ciziceni :  i  quali  feruiuano  ancor  efsi  a  i  commodi  fopra- 
detti .  Le  Cancellarie ,  e  Librarie  erano  in  luoghi  conueneuoli  verfo  l'Oriente ;  &  i  Ticlini ,  i  quali 
erano  luoghi  douemangiauano.  Vi  erano  ancho  ibagni  per  gli  huomini,  per  le  donne  :i  quali  io 
gli  ho  difegnati  neli'ultima  parte  della  cafa. 


EE  A,  Atrio. 


34 


L    I    B    R    O 

A>  Atrio. 

B>  TabJino. 

Cj  Periftilio. 

Dj  Saloti  Corinthij . 

E>  Saloti  diquattrocolonne. 

F,  Bafilica. 

G,  LuoghiperlaEftate. 
H3  Stanze. 

K,  Librarie. 


it-njLEiiajfcwa^f .- 


IL  DISEGNO  chefegueediqueftoifteflb  Atrio  in  forma  maggiore. 

D,  Atrio. 

E ,  Feneftre  che  danno  lume  all' Atrio. 

F,  Porta  del  Tablino. 

G,  Tablino. 

Hj  Portico  del  Cortile . 

I ,    Loggia  auanti  TAtrio . 

kj    Cortile. 

L ,  Stanze  intorno  all' Atrio, 

M,  Loggie. 

N ,  Tjaue  limitare,  ouer  fregio  dell' Atrio. 

O,  Parte delle  Sale Corinthie. 

P ,  Luoco  difcoperto  fopra  il  quale  viene  il  lume  nell' Atrio . 


DELLE 


S  E  CO  N  D  O. 


DELLE 


36 


L    I    B    R    O 


DELLE  SALE  DI  QVATTRO  COLONNE.     Cap.  VIII. 

L  Segvente  difegno e delle Sale,che fi diceuano Tetraftili; percioche haueuano 
quattro  colonne.     Quelle  fi  faceuano  quadre  ,  &  vi  fi  faceuano  lecolonneper 

!  proportionarelalarghezzaallaaltezza,&per  rendere  iljuogodifopraficuroj  il 
che  ho  fatto  ancor'  io  in  moke  fabriche>come  s'e  veduto  ne  i  difegni  pofti  di  ibpra, 

;  &  fi  vedera  in  quelli ,  che  feguiranno . 


DELLE 


S   E  C  O  N   D   O 


3* 


IIBHO 
DELLE  SALE  COIUNT'HJE, 


Cap.  IX 


E  S  a  i  e  Corinthie  fi  faceuano  in  due  modi,cioe  6  con  le  colonne,  che  nafceuano 
da  terra,come  fi  vede  nej  difegno  primo,ouero  con  le  colonne  fopra  i  piedeftiji,  co; 
me  nel  difegno  fecondo .   Ma  cosi  nellVno ,  come  nell'altro  fi  faceuano  le  colonne 


1  apprelfo  il  muro,&  gli  Architraui,i  Fregi,  &  le  Comici  fi  lauorauano  di  ftucco,oue- 
-w^m,  ro  Ci  faceuano  di  legno ,  &  vi  era  vn'ordine  folo  di  colonne .  11  volco  fi  faceua ,  6  di 
mezo  cerchio,  ouero  a  fchiffo,  cioe,che  haueua  ranto  di  frezza,quanto  era  il  terzo  della  larghezza 
della  Sala ,  &  fi  doueua  adornare  con  compartimenti  d  i  ftucchi ,  &  di  pitture .  I,a  lunghezza  di 
quelle  Sale  farebbe  molto  bella  di  vn  cjuadro ,  &  due  terzi  della  larghezza . 


.*'v 


J- 


DEJLLE 


s    E   co    n   n:  o. 


39 


LIBRO 


S    E    C    O    N    D    O. 

DELLE    SALE    EGlTTIE. 


41 


Cap.    X. 


L  D I S  E  G  N  O  the  %ue  $  delle  Sale  Egtttre :  le^uali  erano  molto  fimili  alle 
Bafihche ,  cioe  lu'oghL,  oue  fiifendeua  ragiqne  jdelle^uali  fi  dira ,  quando  fi  trattera 
dellepiazze:percioche  in  quelle  fale  vififaceuavn  portico fccendofi  lecolonne  di 
dentro  lontanedal  muro^comenelleBafilichejefoprale  colonne  Vefano  gli  Ar- 
chitraui,iTregi,eleCornici.  Lo  fpatiofra lecolonne,  &ilmuro  era  coperto  da 
vn  pauimento,&queftopauimento  era  fcoperto,efaceua corritore,  opoggiuolo 
intorno.  Sopraledette  colonne  era  murocontinuato con meze  colonne  didentro,  la  quarta  parte 
minori  dellegiadette,efragliintercolunnijv'eranolefineftre,chedauanolume  allaSala,  eperle 
!quali  da  detto  pauimento  fcoperto  fi  poteua  vedere  in  quella .  Doueuano  hauer  quelle  Sale  vna 
grandezza  mirabile  si  per  l'ornamento  dellecolonne,  fianchoperlafuaaltezza :  Perciocheil  foffit- 
to  andaua  lopra  la  Cornice  del  fecondo  ordine ,  e  doueuano  riufcir  molto  commode  quando  vi  fi 
ifaceuano  fefte  >  6  conuiti . 


FF  BELIE 


42 


w    ir    n^»j 


£ 


SECOND    O.  43 

DELLE  CASE  PRIVATE  DE'  GRECJ,  Cap.    XL 

G  R  E  C I  tennero  diner fo  modo  di  fabricare  da  i  LatinI ;  percioche  (come  dice 
Vitruuio)  lafciate  le  Loggie ,  e  gli  Atrij  fecero  Ja  entrata  della  cafa  angufta,  e  ftrettaj 
e  dall'una  parte  poferoleftaIlede'caualli?edairaltraJeftanzeperliportinari.  Da 
quefto  pr  imo  andito  fi  entraua  nel  Cortile;  ilquale  hauea  da  tre  parti  i  portici}  e  dal- 
h  parte  volta  a  mezo  giornovi  faceuanqdue  Anti?cioepilaftri,jChereggeuanole 
traui  de  i  folari  piu  a  dentro :  percioche  lafciato  alquanto  di  (patio  dall'una  y  e  l'altra 
parte;  erano  luoghi  molto  grandi  deputati  alle  raadri  di  famjglia}  one  ftefiero  ,co  i  Joro  ferui,e  ferue. 
Et  al  pari  di  dette  anti  erano  alcune  ftanze :  lequali  noi  pofsiamo  chiamare  Anticamera  ?  Camera  3  e 
Poftcamera  9  per  effer  vna  dietro  l'altra :  intorno  i  portici  erano  luoghida  mangiares  dadormire,  e  da 
al  fre  eofi  fatte  cofe  neceffarie  alia  famigUa .  A  quefto  edificio  y e  ne  aggiungeuano  vn'altro  di  mag- 
gior  grandezza  >  &  ornamento  con  piuampij cortili :  ne' quali  ouero  fi  faceuanoquattro  portici  di 
vguale  altezza ,  ouero  yno  di  maggiore ,  cioe  quello  ch'era  volto  alMeriggie,  &  ileorj  ile  jc'haueua 
quefto  portico  piu  alto  fidimandaua  Rhodiaco  3forfe  per  efleryenuta  l'inuentionedaRhodi ,  Ha- 
iieuano  quefti  Cortili  le  loggie  dauanti  magnifiche, e  le  porte  p  reprieve yi  habitauano  folamente  gli 
huominu  Apprefroqueftafebricadalladeftraj&dallafiniftra^ 

le  porte  proprie  partkolaria  e  tutte  le  commodita  appartenenti  airhabitarui}&  in  quelle  alloggiaua- 
no  1  foreftieri;  perche  era  quefta  y  fanza  appreflo  quei  popoji,  che  venuto  vn  foreftierojil  primo  gior- 
no  lo  menauano  a  mangiar  feco^e  poi  gli  aflegnauano  yno  alloggiamento  in  dette  cafe,e  li  mandaua- 
jio  tutte  lecofeneceflarieal  viuere:onde  veniuanoi  foreftieri  ad eflerliberidaognirifpetto,&ejOrer 
come  in  cafa  fua  propria.  £  tan  to  bafti  hauer  detto  delle  cafe  de'  G  r  eci  5  &  delle  cafe  della  Citca. 

Le  parti  della  cafa  de  i  G  r  ecL 

A)  Andho, 

B,  Stalle. 

C,  Luoghi  per  liporfinaru 

D,  Cortile  primo  • 

E,  Luoco per douefientrauanelle ftanze. 

F,  Luoghi  oue  ftauano  le  JDonnealauorare- 

G ,  Camera  prima  grande  ?  che  direfsimo  Anticamera  • 
H»  Camera  mediocre. 

I>    Camerino, 

k ,    Salotti  da  mangiarui  dentro. 

Lj  Stanze. 

M,  Cortile  fecondo  maggiore  del  primo. 

N ,  Portico  maggiore  degli  altri  tre  dal  quale  il  Cortile  e  chiamatoRhodiaco. 

O ,  Luogo  per  il  quale  fi  paflaua  dal  cortile  minore  nel  maggiore. 

P>  I  tre  portici  che  hannolecolonnepicciole. 

<£j_  Triclini  Ciziceni?  e  Cancellarie,  ouero  luoghi  da  dipingere. 

R,  Sala. 

S,   Libraria. 

T ,  Sale  quadrate  5  doue  mangiauano . 

V,  Le  cafe  per  i  foreftieri. 

X ,  Stradelle  che  diuideuano  le  dette  cafe  da  quelle  del  padrone* 

Y,  Corticelledifcoperte. 

Z)  Stradaprincipale. 


/ 


ff    i        DEL 


L    1    B    R    O 


S    E    C    O    N    D    O.  45 

DEL  StTO  DA   ELEGGERSI   PER   LE  FABRICAE 

di  Villa.  Cap.    XII. 

E  C  A  S  E  della  Citta  fono  veramente  ai  Gentil'huomo  di  molto  fplendore,e  com- 
modita ,  hauendo  in  elfe  ad  habitare  tutto  quel  tempo,  che  libifbgneraperla  am- 
rniniftratione  della  RepublicasegouernO  delle  cote  proprie:  Manon  minorevtili- 
ta,econfolationecaueraforfe  dailecafe  di  Villa,  doue ilrefto del  tempo  li  paffera 
invederej&ornarele  fuepoffefsioni,econ  induftria,  &  arte  dell'Agricoltura  ac- 
crefcerle  faculta, doue ancho  per  l'efercitio, che  nella  Villa  fi  fuol  farea  piedi,&a 
cauallo ,  il corpo  piu  ageuolmente  conferuera  la  fua  lanita ,  e  robuftezza ,  e  doue  finalmente  l'animo 
(tenco  dalle  agitationi  della  Citta,  prendera  molto  riftauro,  e  confblatione,  equietamente  potra 
attendere  a  gli  ftudij  delle  lettere ,  &  alia  contemplatione ;  come  per  quefto  gli  antichi  Saui  foleua- 
no  fpefTe  volte  vfare  di  ritirarfi  in  fimili  luoghi ,  oue  vilitati  da  vertuofi  amici ,  e  parenti  loro ,  hauen. 
do  cafe ,  giardini ,  fontane>e  fimili  luoghi  follazzeuoli,e  fopra  tutto  la  lor  Vertu;  poteuano  facil- 
mente  confeguir  quella  beata  vita,  che  qua  giu  fi  pud  ottenere .  Per  tanto  hauendo  con  l'aiuto  del 
Signore  Dio  efpedito  di  trattare  delle  cafe  della  Citta ;  giufta  cofa  e  che  pafsiamo  a  quelle  di  Villa : 
nelle  quali  principalmenteconfifte,  ilnegotio  famigliare,epriuato.  Maauanti  che  a'difegni  di 
quelle  fi  venga ;  parmi  molto  a  propofito  ragionare  del  fito,  6  luogo  da  eleggerfi  per  eflefabriche  j  c 
del  compartimento  di  quelle :  percioche  non  effendo  noi  ( come  nelle  Citta  fuole  auenire)  da  i  muri 
publici ,  6  de'  vicini  fra  certi ,  e  determinati  confini  rinchiufi ,  e  officio  di  faggio  Architetto  con  ogni 
follicitudine ,  &  opera  inueftigare  ,e  ricercare  luogo  commodo ,  e  fano ,  ftandofi  in  Villa  per  lo  piu 
nel  tempo  della  Eftate :  nel  quale  ancora  ne  i  luoghi  molto  fani  i  corpi  noftri  per  il  caldo  smdeboli- 
fcono  i &  ammalano .  Primieramente  adunque  cleggerafsi  luogo  quanto  fia pofsibile  commodo  al- 
le  poffefsioni ,  e  nel  mezo  di  quelle :  accioche  il  padrone  fenza  molta  fatica  poffa  fcoprire ,  meglio- 
rareifuoi  luoghi d'intorno,eifruttidiqucllipofranoacconciamente  alia  cafa  dominicaleefferdal 
iauoratore  portati.  Sefi  potra  fabricare  fopra  ilfiumejfara  cofa  molto  commoda,ebella:percioche 
e le entrate  con poca  fpefa  in  ogni  tempo  fipotranno  nellaCittacondurreconlebarche,eferuiraa 
gli  xfi  della  cafa,  e  de  gli  animali ,  oltra  che  apportera  molto  frefco  la  Eftate,  e  fara  bellifsima  vtfta,  c 
con  grandifsima  vtilita,&  ornamento  fi  potranno  adacquare  le  poffefsioni,i  Giardini,  e  i  Bruoli,  che 
fono  l'anima,  e  diporto  della  Villa.  Ma  non  fi  potendo  hauer  fiumi  nauigabili ;  fi  cerchera  di  fabrica- 
re appreffo  altre  acque  correnti ,  allontanandofi  fopra  tutto  dalle  acque  morte ,  e  che  non  corrono : 
perche  generano  aere  cattiuifsimo :  llchefacilmente  fchiueremo,  fe  fabricheremo  in  luoghi  eleuati , 
6c  allegri:cioe  doue  l'aere  fia  dal  continuo  fpirar  de'  venti  moffoje  la  terra  per  la  fcaduta  fia  da  gli  hu- 
midi,  e  cattiui  vapori  purgata:  onde  gli  habitatori  fani,  &  allegri,  e  con  buon  colore  fi  mantengano;  e 
non  fifenta  la  moleftia  delle  Zenzale,&  d'altri  animaletti,che  nafcono  dalla  putrefattione  dell'acque 
morte,epaludofe«  E perche  le  acque  fono  neceffariifsime  al  viuere  humano,  efecondo  Ievarie 
qualita  loro  varij  erfetti  in  noi  producono ;  onde  alcune  generano  milza,  alcune  gozzi,  alcune  il  mal 
dipietra,&alcun'altre  altri  mali;fi  vfera  grandifsimadiligenza,che  vicino  a  quelle  fi  fabrichi,le  quali 
non  habbianoalcuno  ftiano  fapore,e  di  niun  colore  partecipino  :  ma  fianolimpide,chiare5efottili3e 
che  fparfe  fopra  vndrappo  bianco  non  lomacchino  :  perche  quefti  faranno  fegni  della  bonta  loro. 
Moltimodi  dafperimentare  fe  l'acque  fonobuonc  cifonoinfegnatida  Vitruuio:imperoche  quel- 
l'acqua e  tenuta  perfetta  che  fa  buon  pane,e  nella  quale  i  legumi  prefto  l\  cuoceno,e  quel!a,che  bol- 
litanon  lafciafeccia  alcuna  nel  fondo  del  vafo.  Sara  ottimo  inditio  della  bonta  dell'acqua,  fe  doue 
ella  paflera  non  fi  vedra il  mufco,ne  vi  nafcera  il  giunco :  ma  fara  il  luogo  netto,  e  bello  con  fabbia,  6 
ghiara  in  fondo,e  non  fporco,  o  fangofo.  Gli  animali  ancora  in  quelle  foliti  beuere  daranno  inditio 
della  bonta,e  falubrita  deiracqua,fe  lar  anno  gagliardi,fbrti,robuiti,e  grafsi,e  no  macilenti,  e  deboli. 
Ma  quanto  alia  falubrita  dell'acie,oltra  le  fopradette  cofe;  daranno  inditio  gli  edificij  antichi,  fe  non 
faranno  corrofi,  e  guaflirfe  gli  arbori  faranno  ben  nodriti,  belli,  non  piegati  in  alcuna  parte  da'  venti, 
e  non  faranno  di  quelli,che  nafcono  in  luoghi  paludofi.E  fe  i  fafsi,6  le  pietre  in  quei  luoghi  nate,nel- 
la  parte  di  fjpra  non  appareranno  putreratte:&  ancho  fe'l  color  de  gli  huomini  fara  na'turale,e  dimo- 
firera  buona  temperatura .  Non  fi  deue  fabricar  nelle  Valli  chiufe  fra  i  monti :  percioche  gli  edificij 
tra  le  Valli  nafcofti,oltra che  fono  del  veder  da  lontano  priuati,e  deU'efTer  veduti,&  fenza  dignita,  c 
maefta  alcuna;  fono  del  tutto  contrarij  alia  /anita:  perche  dalle  pioggie,che  vi  concorrono  fatta  pre- 
gna  la  terra ;  manda fuori  vapori  a  gli  ingegni,&  a  i  corpi  peftiferi ;  effendo  da  quelli  gli  fpniti inde- 
bolitije  macerate  le  congiunture,&  i  nerui:  e  cio  che  ne'granari  fi  riporra  per  lo  troppo  humido  cor- 

romperafsi . 


46  L    I    B    R    O 

j-omperafsi ,  Oltra  di  cio  fe  v'entrerd  il  Sole  per  la  reflefsione  de'raggi ;  vi  faranno  eccefsiui  caldi ,  c 
fenon v'entreraper  I'ombra  continua  diuenteranno  le  perfone  come  ftupide,  edi  cattiuo  colore. 
1  yenti  ancora  fe  in  dette  valli  entreranno ,  come  per  canali  riftretti  troppo  furore  apporteranno,  e  fe 
non  vi  foffieranno  jraereiuiamaflatodiuentera  denfo,emal  fano ,  Facendodimeftierifabricare 
nel  monte ;  eleggafi  vn  fito,ehe  atemperata  regione  del  Cielo  fia  riuolto,e  che  ne  da  monti  maggio- 
ri  habbia  continua  ombra,ne  per  lo  percuoter  del  Sole  in  qualche  rupe  vicina  quafi  di  due  Soli  fenta 
J'ardore ;  perche  neH'uno9  e  neH'aitro  cafo  fara  pefsimo  l'habi tarui.  H  fina  lmente  neU'eleggere  il  fito 
per  la  fabricadi  Villa  tutte  quelle  confiderationi  fi  deono  hauere,  che  fihanno  neU'eleggere  il  fito 
per  le  Citta :  conciofiache  la  Citta  non  fia  altro  che  vna  certa  cafa  grande  3  e  per  lo  contrario  la  cafa 
yna  citta  picciola, 

PEL   COMPARTIMENTO    DELLE   CASE 
di  Villa,  Cap.    XUU 

I T  R  O  V  A  T  O  il  fito  lieto ,  ameno ,  commodo ,  e  fano  fi  attendera  aU'elegante ,  e 
commoda  compardtion  fua .  Due  forti  di  fabriche  fi  richiedono  nella  Villa :  Tuna 
per  l'habitatione  del  Padrone  s  e  della  fua  famiglia :  1'altra  per  gouernare ,  e  cuftodi- 
rerentratej&glianiroalidellaVilla.  Pero  fidoura  compartireil  fito  inmodoche 
ne  quella  a  quefta,  ne  quefta  a  quella  fia  di  impedjmento .  L'habitatione  del  padro- 
ne deue  eflerfatta,hauendori(guardoallafuafamiglia,econditione,  e  fifacomefi 
yfanelle Citta,  ene  habbiamo  di  fopra trattato .  Icopertiperle  cofedi  Villa  fi  faranno hauendo 
rifpetto  alle  entrate ,  &  a  gli  animali ,  &  in  modo  congiunti  alia  cafa  del  padrone  3  che  in  ogni  luogo 
fi  pofia  andare  al  coperto :  accio  che  ne  le  pioggie?  ne  gli  ardenti  Soli  della  State  li  fiano  di  noia  nel- 
l'andare  a  vedere  i  negotij  fuoi :  il  che  fara  ancho  d  j  grandifsima  vtilita  per  riporre  al  coperto  legna- 
mi,&  infinite  altre  cofe  della  Villa ,  che  fi  guafterebbono  per  le  pioggie  5  e  per  il  Sole :  oltra  che  que- 
fti  portici  apportano  molto  ornamento ,  Si  rifguardera  ad  allogare  commodamente  >  e  fenza  ftret- 
jtezza  alcuna  gli  huomini  all'ufo  della  Villa  applicati ,  gli  animali  3  le  entrate  3  e  gli  iftrumenti .  Le 
ftanze  del  Fattore5  del  Gaftaldo,  e  de'  lauoratori  deono  effere  in  luogo  accommodato,  e  pronto  alle 
porte  3  &  alia  cuftodia  di  tutte  Taltre  parti .  Le  ftalle  per  gli  animali  da  Iauoro ,  come  buoi  3  e  caualli 
deono  effer  dilcofte  dall'habitatione  del  Padrone ,  aceioche  da  quella  fiano  lontani  i  letami:  e  fi  por- 
ranno  in  luoghi  molto  caldi,e  chiari.  I  luoghi  per  gli  animali,  che  fruttanOj  come  fono  porci,peco- 
re,colombi,pollami,e  fimili,fi  collocherannofecondole  qualita,e  nature  loro:  &  in  quefto  fi  deuera 
auercire  quello,che  in  diuerfi  paefi  fi  coftuma.  Le  Cantine  fi  deono  farefottoterra,rinchiufe,  lonta^. 
ne  da  ogni  ftrepito,e  da  ogni  humore,e  fettore,e  deono  hauere  il  lume  da  Leuante,oucro  da  Setten- 
trione :  percioche  hauendolo  da  altra  parte ,  oue  il  Sole  poffa  fcaldare ;  i  uini ,  che  ui  fi  porranno  dal 
calore  rifcaldati ;  diuenteranno  deboli,efiguafteranno.  Si  faranno  alquanto  pendemi al  mezo,  e 
c'habbiano  il  fuolo  di  terrazzo ,  ouero  fiano  laftricate  in  modo ,  che  fpandendofi  il  uino ;  poffa  effer 
raccolto .  1  tinacci,doue  bofle  il  uino  fi  riporranno  fotto  i  coperti,che  fi  faranno  appreffo  dette  can- 
tine,  e  tanto  eleuati,  che  le  loro  fpine  fiano  alquanto  piu  alte  del  buco  fuperior  della  Botte ;  aceioche 
ageuo lmente  per  maniche  di  coro,  o  canali  di  legno  fi  pofTa  il  uino  di  detti  Tinacci  mandar  nelle  bot 
ti .  I  Granari  deono  hauere  il  lume  uerfo  Tramontana :  perche  a  quefto  modo  i  grani  non  potranno 
pofi  prefto  rifcaldarfi :  ma  dal  uento  raff  reddati  j  lungamente  fi  conferueranno ,  e  non  ui  nafceranno 
quegli  animaletti ,  che  ui  fanno  grandifsimo  nopumento .  II  fuolo ,  6  pauimento  loro  deue  effere  di 
terrazzato ,  potendofi  hauere ,  o  almeno  di  tauole :  perche  per  il  toccar  della  cake  il  grano  fi  guafta . 
L'altre  faluarobeancora  perle  dette  cagioni  alia  medefima  parte  del  cielo  deono  rifguardafe,  Lc 
Teggie  per  li  fieni  guarderanno  al  Mezogiorno ,  ouer  al  Ponente :  perche  dal  calore  del  Sole  feccati 
nonfarapericolojche  fi  fobbollifcano ,  &  accendano .  Gliinftrumenti,  chebifognanoagliAgri- 
cokori ,  fiano  in  luoghi  accommodati  fotto  il  coperto  a  Mezodi .  L'Ara  done  fi  trebbia  il  grano 
deue  effer  efpofta  alSole  ,fpatiofa,&ampia,battuta,  &  alquanto  colma  nel  mezo ,  &  intorno ,  6 
almeno  da  una  parte  hauere  i  portici:  aceioche  nelle  repentine  pioggie  fi  poffanoi  grani  condurre 
prefto  al  coperto :  e  non  fara  troppo  uicina  alia  cafa  del  Padrone  per  lapoluere ;  netanto  lontana, 
che  non  poffa  effer  ueduta .  E  tanto  bafti  hauer  detro  in  uniuerfale  dell'eletione  de'fiti ,  e  del  com- 
partimentoloro.  Refta,che  (come  io ho promeffo)io pongaidifegnidi alcUne fabriche, che fe- 
condo  diuerfe  inuentioni  ho  ordinate  in  Villa . 

DE  I 


S    E    C    O    N    D    O. 


47 


DE   £  DISEGNI   DELLE 

nobili  Venetiani. 


CASE  DI  VILLA  DI  ALCVNl 
Cap.    XI  III. 


A  FABRIC  A,  chefegueeinBagnololuogoduemiglia  lontano  da  Lonigo  Ca- 
ftellodelVicentino, &  e de*  MagnificiSignoriContiVittore,  Marco,  eDanielefra- 
telli  de'  Pifani .  Dall'una ,  e  l'altra  parte  del  cortile  vi  fono  le  ftalle ,  le  cantinc ,  i  gra- 
nari,  efimilialtriluoghiperl'ufodella  Villa.  Lecolonne  deiporticifonodiordi- 
ne  Oorieo .  La  parte  di  mezo  di  quefta  fabrica  e  per  l'habitatione  del  Padrone :  il 
pauimento  delle  prime  ftanze  e  alto  da  terra  fette  piedi :  lotto  vi  iono  le  cucine,  &  al- 
tri  fimili  luoghi  per  la  famiglia .  La  Sala  e  in  volto  alta  quanto  larga,  e  la  meta  piu :  a  quefta  altezza 
giugne  ancho  il  volto  delle  loggie:  Lc  ftanze  fono  in  fblaro  alte  quanto  larghe:le  maggiori  fono  lun- 
ghe  vn  quadro  e  due  terzi :  le  altre  vn  quadro  e  mezo .  Et  e  da  auertirfi  che  non  fi  ha  hauuto  molta 
confideratione  nel  metter  le  fcale  minori  in  luogo,  che  habbiano  lume  viuo  ( come  habbiamo  ricor- 
dato  nel  primo  libro)  perche  non  hauendo  efle  a  feruire,fe  non  a  i  luoghi  di  lotto,&  a  quelli  dilbpra, 
I  quali  feruono  per  granari  ouer  mezati ;  li  ha  hauuto  rifguardo  principalmente  ad  accommodar  bene 
I'ordine  di  mezo :  il  quale  e  per  l'habitatione  del  Padrone,  e  de"  foreftieri :  e  le  Scale,  che  a  queft'or- 
dine  portano;fono  pofte  inluogoattifsimo,comefivedeneidifegni.  Eciofaradetto  ancho  per 
auertenza  del  prudente  lettore  per  tuttele  altre  fabriche  feguentidi  vn'ordine  folo :  percioche  in 
quelle,che  ne  hanno  due  belli>&  ornati;ho  curato  che  le  Scale  fiano  iucide,e  pofte  in  luoghi  commo 
di :  e  dico  due  jperche  quellojche  va fotto  terra  per  le  cantine,  e  fimili  vfi,  e  quello  che  va  nella  parte 
di  fopra,e  ferue  per  granari,e  mezati  non  chiamo  ordine  principals  per  non  darfi  all'habitatione  de' 
Gentil'huomini. 


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LA  SEGVENTE 


48  L    I    B    R    O 

LA  SEGVENTE  fabrica e del Magnifieo Signor Franeefco Badocro nel Polefittead vn Iuo 
go  detto  la  Frata, in  vn  fito  alquanro  rileuato,  e  bagnata  da  vn  ramo  dell'Adige ,  oue  era  anticamen- 
te  vn  Caftello  di  Salinguerra  da  Efte  cognato  di  Hzzelino  da  Romano .  Fa bafa  a  tutta  la  fabrica 
vn  piedeftilo  alto  cinque  piedi  5  a  quefta  altezza  e  ilpauimento  delle  ftanze :  lequali  tutte  fono  in  fo- 
laro  3  e  fono  ftate  ornate  di  Grottefche  di  bellifsima  inuentione  dal  Giallo  Fiorentino .  pi  fopra 
hanno  il  granaro ,  e  di  fotto  la  cucina }  Je  cantine ,  &  altri  luoghi  alia  commodita  pertinenti :  Le  co- 
lonne  delle  Loggiedellacafa  del  padrone  fono  Ioniche?  La  Cornice  come  corona  circonda  tutta  la 
cafa .  11  frontefpicio  fopra  loggie  fa  vna  bellifsima  vifta ;  perche  rende  la  parte  di  mezo  piu  emi- 
nente  de  i  fianchi .  Difcendendo  poi  al  piano  fi  ritro  uano  luoghi  da  Fattore ,  Gaitaldo ,  ftalle ,  & 
altri  alia  Villa  conueneuoli , 


IL  MAGNIFICO 


49 


SECO  N  D  O. 
1 L  M  A G N I F ICO  Signor Marco  Zeno ha  fabricate* fecondo la inuentione,che fegue'in CefaK 
to  luogo  propinquo  alia  Motta,Caftello  del Triuigiano .  Sopra  vn  baiamento ,  ilquale  circonda  tutta 
la  fabrica,e  il  pauimento  delle  ftanze :  lequali  tutte fono  fatte  in  volto  :  i'altezza  de  i  voln  delle mags  • 
giorie  fecondo  il  modo  fecondo  delle  altezzede' volti.     Le  quadre  hanno  le  lunette  ne  gliangoJi,  ; 
al  diritto  delle  fineftre :  i  camerini  appreflb  la  loggia,hanno  i  volti  a  fafcia,  e  cofi  anco  la  fata :  il  vol ' 
to  della  loggia  e  alto  quanto  quello  dellafala,efuperanotutti  due  I'altezza  delle  ftanze.  Ha  que-  > 
fta  fabrica  Giardini,  Cortile,Golombara3e  tutto  quello,  che  fa  bifogno  all'ulo  di  Villa . 


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NON  MOLTO 


5o  L  I    B    R   O 

NON  MOLTO  lungi  dalle  Gambarare  fopralaBrentaelafeguente  fabricadelli  MagnifTci  Si- 
enori  Nicolo,  e  Luigi  de*  Fofcari .  Quefta  fabrica  e alzata  da  terra  vndici  piedi,  e  fotto  vi  fono  cucinc, 
tinelli,  e  fimili  luoghi,  &  e  fatta  in  volto  cofi  di  fopra  come  di  fotto .  Le  Pcanze  maggiori  hanno  i  volti 
alti  fecondo  il  primo  rnodo  delle  altezze  de'  volti .  Le  quadre  hanno  i  volti  a  copula  :  iopra  i  camerini 
vi  fono  mezati ;  il  volto  della  Sala  e  a  Crociera  di  mezo  cerchio :  la  fua  impofta  e  tanto  alta  da  piano  2 
quanto  e  larga  la  fala :  laquale  e  ftata  ornata  di  eccellentiffime  pitture  da  MefTer  Battifia  Venetiano . 

MeflTer  Battifta  franco  grandifli mo  difegnatorea  noftri  tempi  hauea  ancoreflbdatoprincipio  adi* 
pingere  vna  delle  ftanze  grandi,  ma  foprauenuto  dalla  morte  ha  lafciata  l'opera  imperfetta .  La  loggia 
e  di  ordine  lonico  :  La  Cornice  gira  intorno  tutta  la  cafa ,  e  fa  frontefpicio  fopra  la  loggia ,  e  nella  parte 
oppofta .  Sotto  la  Gronda  vi  e  vn'altra  Cornice,  che  camina  fopra  i  frontefpicii :  Le  camere  di  fopra  fo- 
no come  mezati  perlaloro  baffezza,  perche  fono  altefolo  otto  piedi. 


LA  SOTTOPOSTA 


S  E  CON   DO.  yi 

LA  SOTTOPOSTA  fabrica  e  a  Mifera  Villa  vicina  ad  Afolo  Caftello  del  Triuigiano .,  di 
M.jniignor Reucreadiflimo Eletto di  Aquileia ,  e del Magnifico Signor  Marc'Antonio  fi atelli-de? 
Barbari .  QjJella  parte della  fabrica,che  efce  alquanto  in  fuori,ha  due  ordini  di  ftanze,il, piano  di 
quelle  di  fopra  e  a  pari  del  piano  del  corcile  di  diecro ,  oue  e  tagltata  nel  monte  rincontro  alla.cafa 
Vna  foiitana  con  infiniti  ornamenti  di  ftucco,e  di  pittura.Fa  quelta  fonte  un  laghetto,che  feme  per 
j>efchiera:daqueftoluogopartitauTacqua  fcorrenellacucina>&dapoi  irrigati  i  giardini.chefono 
dalla  deftra,c  iiniftra  parte  della  ftrada,la  quale  pian  piano  afcendedo  conduce  alia  fabrica,  fa  due 
pefchiere  co  i  lori  beueratori  fopra  la  ftrada  commune,  donde  partitan\adacqua  il  Bruo!o,ilqualc 
t  grandiflim3,e  pieno  di  frutti  eccellentiflimi,e  di  diuerfe  feluaticine.La  facctata  della  cafa  del  pa 
drone  ha  quattrocolonnediordine  lonico.  il  capitellodi  quelle  degliangoli  fa  frontedadue  pac 
ti:i quali capitelli  come  l\  facciano.porro  nel  libro  de  i  Tempii. Dall*  vna,e  I'altra parte ui  fono log 
gie,lequali  neU'eftremita  hano  due  colombare.e  (otto  quelle  ui  fono  luoghi  da  fare  i  uini,  eleltat 
le,egh  altri  luoghi  per  l'ufo  di  Villa. 


...        i        •■  ■ 


G$    t       LA  SEGVENTE 


■ji  1  1  BR   O 

LA  SEGVENTE  fabrica  e  appreffo  la  porta  di  Montagnana  Caftello'del  P;tdcario5e  fu  edi 
ficata dal  Magnifico  Signor  Francefco  Pifano:ilquale paffato  a  raiglior  vita hon  la  ha  potuta  finire. 
Lc  ftanze  maggiori  fono  lunghe  vn  quadro  e  tre  quarti  :i  uolti  fono  a  fchiflfb,  alti  fecondo  il  fecon- 
do  modo  dell'altezze  de'  volti,Ie  mediocri  fono  qnadre ,  &  inuoltate  a  cadino; I  camerini, e  1'andi 
to  fono  di  vguale  larghezza,i  uolti  loro  fono  alti  due  quadruLa  entrata  ha  quattro  colonne.il  quia 
to  piu  fottili  di  quelle  di  fuori,lequali  foftentano  il  pauimento  della  Sala  e  fanno  l'al  tezza  del  vol 
to  bdla,e  fecura.Nei  quattro  niccht,che  ui  fi  veggono  fono  ftati  fcolpiti  i  quattro  tempi  dell*  anno- 
xiaMelTer  AleflTandro  Vittoria  Scultoreec.cellente,ilprimoordinedellecolonne  e  Dorico,  ilfe- 
condo  Ionico.Le  ftaze  di  fbpra  fono  in  folaro;L'altezza  della  Sala  giugne  fin  fotto  il  tetto.  Ha  que 
fta  fabriea  due  ftrade  da  i  fianchi,doue  fono  due  porte^fopra  lequali  ui  fono  anditijche  conducon* 
in  cucina,e  luoghi  per  feruitori.  •  :j| 


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LA  FABRICA 


S  E  C"  O'NDO.  r> 

LA  FABRICA,  che fegue  e  del MagniSco Signor Giorgio Corriaro in Piombino luogo di 
Cartel  Franco.il primo  ordine dellc  ioggie  e  Ionico.  La  fcala e pofta nella  parte piii a dentro del- 
lacafa,acciocheu*alontanadalcaldo,edal  freddo:leale  ouefi  veggono  i  nicchi  fono  larghelater 
fca  parredella  fua  lunghezza,le  colonne  rifpondono  al  di'ritto  dellc  penultime  delle  loggie,e  fono 
tamo diftanti  tra  fe,quanto  alte :  le  ftanze  maggiori  fono  iunghe  vn  quadro,e  tre  quam:i  uolti  fos 
noalti  fecondo  il  primo  modo  delle  altezze  de'  volti5le  mediocri  fono  quadre  il  terzo  piu  alte  die 
larghe.i  volci  fono  a  Iunette3fopra  i  eamerini  vi  fonomezati.Le  Ioggie  di  fopra  fono  di  ordine  Co- 
rinthio.le  colonne  fono  la  quinta  parce  piu  fottili  di  quelle  di  fotto.Le  ftanze  fono  in  folaro,&  han 
no  fopra  akuni  mezaci .  Da  vna  parte  vi  e  la  cucina ,  e  luoghi  per  maflare3e  dall'aitra  i luoghi  per 
feruitori. 


LA  SOTTOPOSTA 


54  £  IB   R   O    ? 

LA  SOTTO  POST  A  fabrkae  del  ClarifllmoCaualierilSignor  Leonardo  Moccnic^ad 
vna  Villa  detta  Marocco,che  fi  ritroua  andando  da  Venetia  a Treuigi.Le  Cantine  fono  in  terreno/ 
e  fopra  hanno  da  vna  parte  i  granari ,  edall'altralecommodita  perlafamigliax  fopra  queftiluo*. 
ghi  vi  fono  le  ftanze  del  padrone,diuife  in  quattro  appartamenti,Ie  maggiori  hanno  i  volti  alti  pie: 
di  ventiuno ,  e  fono  farti  di  canne,accioche  fiano  leggieri :  le mediocri  hanno i  uohi  alti  quanto  le 
maggiori :  le  minori,  cioe  i  camerini  hanno  i  loro  volti  alti  piedi  diecifette3  e  fono  fatti  a  crociera; 
La  loggia  di  fotto  e  di  ordine  Ionico;Nella  Sala  terrena  fono  quattro  colonne,accioche  fia  propori 
tionata  l'ahezza  alia  larghezza .  La  loggia  di  fopra  e  di  ordine  Corinthio,&  ha  il  poggio  alto  due 
piedi,e  tre  quarti .  Le  fcale  fono  pofte  nel  mezo,e  diuidono  la  fala  dalla  Ioggia,e  c3minano  vna  al 
contrario  deH'altra:onde e  dalla  deftra ,  e dalla  finiftra  fi  puo  afcendere ,  e  difcendere ,  e  riefconcj 
molto  commode,e  belle,e  fono  lucide  a  futficienza .  Ha  quefta  fabrica  da  i  fianchi  i  luoghi  da  fare 
iuini,ieftallejiportici,&altrecommoditaairvfodella  Villa  appartenenti. 


A  FANZQLO 


.  ; 


S  E  C  O  N  D  O. 


55 


A  FANZOLO  Villa  del  Triuigianodifcofta  da  Caftelfrancotremiglia,e  IaTottopofta  fa- 
brica  del  Magnifico  Signor  Leonardo  Emo  .  Le  Cantine,  i  Granari,  le  Stalle  ,  e  gli  altri  luoghi  di 
Villafonodairuna3eraltra parte dellacafadominicale,eneire{tremita  loro  vi  fonoduecolom* 
bare,  che  apportano  vcile  al  padrone,  &  ornamento  al  luogo ,  e  per  tutto  fi  pud  andare  al  coperto : 
ikhe  e  vna  delle  principal  cofe,  che  fi  ricercano  ad  vna  cafa  di  Villa,  come  e  ftato  auertito  di  fopra . 
Dietro  a  quefta  fabrica  e  vn  giardino  quadro  di  ottanta  campi  Triuigiani :  per  mezo  il  quale  corre 
vn  fiumicello ,  che  rende  il  fi'to  molto  bello ,  e  diletteuole .  E'  ftata  ornata  di  pitture  da  M.  Batti- 
fta  Veneciano. 


DE  f 


$&  I    IB    R    O 

DE  I  DISEGNI   DELLE  CASE  DI 
Gentilliuomini  di  Terra  Ferma . 


VILLA 
Cap. 


DI-ALCVNI 

XV. 


DVN  luogo  del  Vicentino  detto  il  FI N  AL  E,  e  la  feguente  fabrica  del 
Signor  Biagio  Sarraceno :  il  piano  delle  ftanze  i'alza  da  terra  cinque  piedi :  1  e 
ftanze  maggiori  fono  lunghe  vn  quad ro,e  cinque ottaui,&  alte  quanto  larghc: 
e  1  ono  in  iolaro .  Continua  quefta  altezza  ancho  nella  Sala  :  i  camenni  ap- 
prcflb  la  loggia  fono  in  volto:  la  altezza  de*  void  al  pari  di  quella  delle  ftanze : 
di  fotto  vi  fono  le  Cantine,  e  di  fopra  il  Granaro :  ilquale  occupa  lutto  il corpo 
della  cafa .  Le  cucine  fono  fuori  di  quella:  ma  pero  congiunte  in  modo  che  ne- 

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fcono  commode .  Dall*  una,e  l'altra  parte  vi  fono  i  luoghi  all'ufo  di  Villa  necefTarii . 


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I  DISEGNI 


SECON'DO.  $7 

I  DISEGNI,  che feguono fono della fabrica del Signor Girolamo Ragoha  Gentil' huo- 
rao  Vicenrino  fattada  lui  alle  Ghizzole  fua  Villa .  Haquefta  fabrica  la  commodita  ricordata  di 
fopra,cioe  che  per  tutto  fi  pud  andare  al  coperto :  il  pauimento  delle  ftanze  per  vfo  del  padrone 
.  e  alto  da  terra  dodici  piedi:  fotto  quelle  ftanze  ui  fono  le  commodita  per  la  famiglia,  edi  fopra 
altre  ftanze ,  che  ponno  feruire  per  granari,&  ancho  per  luoghi  da  habitarui,venedo  l'occafione: 
le  Scale  principal!  fono  nella  facciata  dauati  della  cafa,  erifpondono  fotto  i  porticidelcortile. 


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HH        IN    POGLIANA 


5S  L  I   B   R   O 

INPOGLIANA  Villa  del  Vicentino  ela  fottopofla  Fabrics  del  CaualierPogliana.-lc  Tue 
tfanze  lono  itate  ornare  di  pitrure,e  flucchi  belliflimi  da  MelTer  Bernardino  India,  &  MelTer  An- 
felmoCanerapittoriVeronefi,  c  da  MelTer  Bartolomco  Rodolfi  Sculrore  Veronefe  :  lcflanze 
grandi  Tono  lunghe  vn  quadro,e  due  terzi,e  Tono  in  volto.-le  quadre  hanno  le  lunette  nc  gli  aneo= 
li: fopra  1  camermi  vi  Tono  mezati;  la  altezza  della  Sala  e la  meta  piii  della  larghezza ,  ew'ene  ad 

e(TeiealparJdeiraltezzadeIlaloggia:laralaeinuokataaTafcia,elaloggiaacrociera:ropratut= 
ti  quefti  luoghi  e  il  Granaro,e  Totto  le  Cantine,  e  la  cucina:  percioche  il  piano  delle  ftanze  li  alza 
cinque  pscdi  da  terra:  Da  vn  lato  ha  il  cortile,&  altri  luoghi  per  le  cole  di  Villa3dall'altr6  vn  eiar 
dino.chc  cornfponde  a  detto  Cortile,e  nella  parte  di  dietro  il  Bruolo,  &  vna  Pefchiera,  di  modo 
che  qucfto gentil'huomo,  come  quello  che  e magnifico,  e di  nobilifsimo  animo,  non  ha mancato 
di  fare  turn  quegli  ornamenti,&tutte  quelle  commodita  che  Tono  poTsibili  per  rendere  quefto 
Tuo  luogo  bcllo,diIetteuole,  &  commodo .  * n 


A  LISIERA 


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S  E'  CO  N  D  O. 
A  1 1  s  i  e  r  a  luogo propinquo  a  Vicenza  e  la  feguente  fabrica  ediflcata  gia  dalla  fclice memo 
ria del  Signor  Gio.Francefco  Valmarana .  Le  loggie  lbno  di  ordine  Ionico,le  colonne  hanno  foe; 
to  vna  bafa  quadra .  che gira  intorno  a  tutta  la  cafa;  a  quefta  altezza  e il  piano  delle  loggie^e  delle 
ftanze ,  lequali  tutte  fono  in  folaro ;  ne gli  angoli  della  cafa  vi  fono  quatcro  torri ,  le  quali  fono  in 
volto :  la  lala  anco  e  inuoltara  a  fafcia .  Ha  quefta  fabrica  due  ccrtili3vno  dauant i  per  vfo  del  pa^ 
drone ,  e  Taltro  di  dierro ,  oue  ii  trebbia  il  grano,  &  ha  i  copertijne'  quali  fono  accommodati  tutti 
i  luoghi  perdnenci  ail'vfo  di  Villa . 


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LA   SEGVENTE 


Go  LIBRO 

LA  SEGVENTE  fabricafu,  cominciata  dalConteFrancefco,eCQnteLodouicp  fratcls 
ii  de'Triifini,  a  Meledo  Villa  del  Vicentino,  II  lico  e  belliflimo  :  percioche  e  fopra  uno 
colle.il  quale  e  bagnato  da  vn  piaceuole  fiumicello,  &  e  nel  mezo  di  vna  multo  fpaciofa  pianura, 
&  a  canto  ha  vna  aifai  frequente  flrada.Nella  fommita  del  colle  ha  da  eflerui  la  Sala  ritonda  r  cir* 
condata  dalle  ftanze>e  pero  tanto  alta  che  pigli  il  lume  fopra  di  quelle.  Sono  nella  Sala  alcune  me 
ze  colonnexhe  tolgono  fufo  un  poggiuolo,nel  quale  fi  entra  per  le  ftanze  difopra;  lequali  perche 
fono  aire  folo  fetre  piedi;  feruono  per  mezati.Sorto  il  piano  delle  prime  ftanze  ui  fono  le  cucine, 
itinelh,&alrri  luoghi.Erpercheciafcunafacciahabelliffime  uifte;  uiuannoquattrologgiedior 
dine  Corinthio- fopra  i  froncefpicii  delle quali  forge  la  cupola  della  Sala.Le  loggie,che  tendono 
alia  circonferenza  fanno  vn  gratiifimo  afpetto,p:£i  preflo al  piano  fono  i  fenilijle cantine,  le  ftal- 
le,i  granari,i  Iucghi  da  Gaftaldo,&  altre  ftanze  per  vfo  di  Villa  •,  le  colonne  di  quefti  portici  fono1 
di  ordine  Tofcano  5  fopra  il  fiume  ne  gli  angoh  del  cortile  vi  fono  due  colombare . 


LA   FABMCA 


SECONDO,  61   \ 

LA  FABRICA  fotropofta  e  in  Campiglia  luogo  del  Vicentino,  &  e  del  Signor  Mario  Re- 
peta,il  quale  ha  efequito  in  quelia  fabrica  1"  animo  della  felice  memoria  del  Signor  Fracefco  fuo 
padre. Le  colonne  de portici  lono  di  ordine  Dorico:gli  intercolunii  fono  quattro  diametri  di  cos 
lonna.  Ne  gli  eftremi  angoli  del  coperto,oue  fi  ueggono le  loggie  fuori  di  tutto il  corpo  della cas 
fa,ui  uanno due columbare,&  le loggie.Nel  fianco ricontro alle  ftalle ui fono  ftanze,  delle  quali 
altre  fono  dedicate  alia  Continenza,aItre  alia  Giuftitia ,  &  altre  ad  altre  Virtu,  con  gli  Elogii ,  e 
Picture,che  cid  dimoftrano,parte  delle  quali  e  opera  di  Meffer  Battifta  Maganza  Vicentino  Pitto 
re,e  Poeta  fingolare,ikhe  e  ftato  fatto  arfine  che  quefto  Gentil'  huomo,il  quale  riceue  molto  uo- 
lentieri  tutti  quelli.che  vanno  a  ritrouarlo;poffa  alloggiare  i  fuoi  foriftieri,&  amici  nella  camera 
di  quelia  Virtu,alJaquale  efligliparerannohauerpiu  indinatoranimo.Haquefta  fabrica  la  co- 
moditadi  potereandare  per  tutto  alcopertoj  e  perche  la  parte  per  l'habitatione  del  padrone, 
equelJaper^'ufodi  Villa  fono  divnoifteffo  ordine;  quanto  quelia  perdedi  grandezza  pernon 
effere  piii  eminente  di  qusefta;  tanto  quefta  di  Villa accrefce  del  fuo  debito ornamento,e dignita, 
facendofi  vguale  a  quella  del  Padrone  con  bellezza  di  tutta  1*  opera. 


* 


LA  SEGVENTE 


U  L  I  B  R  O 

LA  SEGVENTE  fabrica  e  del  Conte  Odoardo,&  Conte  Theodoro  fratelli  de'Thiem, 
inCigogna  fuaViHa,laqual  fabrica fuprincipiatadal Conte Francefcoloro padre.  LaSalae  nel 
mezo  dellacafa,&  ha  intornoalcunecolonneloniche,  fopra  lequali  e  vn  poggiuoloal  pari  del 
piano  delle  ftanze  di  fopra .  II  volro  diqueftafalagiugne  fino  fottoiltetto:leftanzegradi  hanno 
i  volri  a  fchiffo,e  ]e quadrate  a  mezo  cadmo,e  fi  aizano  I  modo,  che  fanno  quattro  torricelle  ne  gli 
angoltdella  fabrica:  icamerini  hanno  foprai  Ioro  mezati ,  le  porte  de'  quali  rifpondono  al  mezo 
delle  fcale.Sono  le  fcale  seza rnuro  nel  mezo,e  perche  la  fala per  riceuere  il  lume  di  fopra  e  lurni 
noiiifima,  elfe  ancora  hanno  lume  a  baftanza,  e  tanto  piu  che  efTendo  vacue  nel  mezo,  riceuono  il 
lume  anchodi  fopra; in  vno  de'  coperti,che  fono  per  fiancodel  cortile  vi  fono  le  caiine,e  igranari, 
eneli'alrro  Ieftallc,eiluoLhiperia  villa.  Quelle  due  !oggie,che  comebraccia,  efconofuordella 
fabrica,fono  fatte  per  vnir  la  cafa  del  padrone  co  quella  di  Villa,fono  apprefTo  quefta  fabrica  due 
cortili  di  fabrica  vecchia  co portici,l'uno $  lo  trebbiar  de*  grani,c  l'altro  £  la  famigliapiii  minuta. 


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LA  SEGVENTE 


SECONDO.  Cy 

LA  SEGVENTE  fabrica  e  del  Conce  Giacomo  Angarano  da  Iui  fabricatanclla  iua 
Villa di  Angarano  nel  Vicenrino.  Ne  i  fianchi  del  Corcile  vi  fonoCanunc.Granari  kioghi  da 
fare  i  viniduoghi  da  Gaftaldo:ftalle,colombara,  e  piii  ohre  da  vna  parte  il  cortile  per  le  cofe  di 
Villa,edairaltra  vn  giardino :  Lacafa  del  padrone  porta  nel  mezo  e  nella  parte  di  fotto  in  vol- 
to,&inquelladi  fopra  infolaro:icarnerinicofidi  fottocoraedifoprafonoamezati:  correap^ 
preffo  quefta fabrica  la  Brenta  Hume copiofo  di  buonifsimi  pefci .  Ex quefto  luogo  celebre  per  i 
preciofi  vinijcheviiifanno,  eperlifruttichevivengono,  e  moko  piu  per  la  cortefia  del  pa- 
drone . 


I  DISEGNI 


<;4  L  I  B   R   O 

1  DISEGNI,  che  feguono  fono  della  fabricadel  ConteOttauioThieneaQuintofua 
Villa.Fu  cominciata  dalla  feJice  memoria  del  Cote  Marc'Antonio  iuo  padre,e  dal  Gonte  Adria- 
no  fuo  Zio:il  fito  e  mol to  bello  per  hauer  da  vna  parte  la  Tefina3e  dall'  altra  vn  ramo  di  detto  fiu 
roe  aflai  grande:Ha  quefto  palagio  vna  loggia  dauanti  la  porta  di  ordine  Doricotjp  quefta  fi  pafs 
fa  in  vn' altra  loggia,e  di  quella  in  vn  cortilejil  quale  ha  ne  i  fianchi  due  loggietdall'vna,  e  1*  altra 
tefta  diquefteloggiefonogliappartamenti  delle  ftanze ,  delle  quali  alcune  fono  Mate  ornate 
dipitture  da  Meffer  Giouanni  Indemio  Vincentino  huomo  di  belliflimo  ingegno.Rincontro 
all'  entrata  fi  troua  vna  loggia  fimile  a  quell'a  deirentrata,dalla  quale  fi  entra  in  vn' Atria  di  quat 
tro  colonne}e  da  quello  nel  cortile ,il  quale  ha  i  portici  di  ordine  Dorico,e  ferue  per  1'vfo  di  Vil- 
la Nonui  e  alcuna  fcala  principale  corrifpondente  a  tutta  la  fabrica :  percioche  la  parte  di  fopra 
non  ha  da  feruire,fe  non  per  faluarobba,&  per  luoghi  da  feruitori. 


c  a  o\4v>   o  e 


IN  LONEDO 


SECOND    p..  65 

IN  LONEDO  luogodelVicentinoeJaieguentefabricadelSignorGiroIamode'Godipo. 
fta  fopra  vn  colle  di  belliisima  vifta>&  a  canto  vn  fiume,  che  ieiue  per  Pefchiera.  Per  rendere  quefto 
iito  commodo  per  fufo  di  Villa  vi  fono  itati  fatticortili, &  ftradeibpra  volti  con  non  picciola fpefa . 
J-a  fabrica  di  mezo  e  per  l'habitatione  del  padrone  >  &  della  famiglia .  Le  ftanze  del  padrone  hanno 
il  piano  loro  alto  da  terra  tredici  piedi,  e  fono  in  fo!aro> fopra  quefte  vi  fono  i  granari '» &  nella  parte 
di  fotto,cioe  nell'altezza  de  i  tredeci  piedi  vi  fono  difpofte  le  cantine9i  luoghi  da  far  e  i  vini>la  cucina, 
&  altri  luoghi  rimili.  La  Sala  giugne  con  la  fua  altezzafih  fotto  il  tetto ,  &  ha  due  ordini  di  feneftre . 
Dall'uno  e  l'altro  lato  di  quefto  corpo  di  fabrica  vi  lono  i  cortili  y  &  i  coperti  per  le  cofe  di  Villa  # 
fc'ftata quefta fabrica ornatadi  pitture  di bellifsima  inuentione  da Mefler Gualtiero  Padouano , da 
Mefler  Battifta  del  Moro  Veronefe ,  &  da  Mefler  Battifta  Venetiano  >  perche  quefto  Gentirhuomo» 
il  quale  egiudiciofifsimo>perredurla  aquellaecceilenza  &perfettiones  che  fia  pofsibilc*  non  ha 
guardato  a  Jpefa  akuna,  &  ha  fcelco  i  piu ungukui  >  &  eccelknti  Pittori  de'  noftri  tempi. 


II 


A  SANTA 


* 


_V6  L"   IB    R    O 

A  SANTA  Sofia  Iuogovicino  a  Verona  cinque  migliae  la  feguentefabricacklSignorContc 
Marc'Antonio  Sarcgo  pofta  in  vn  belhfsimo  fito,  cioe  fopra  vn  colic  di  afcela  facilifsima3che  difcuo- 
prc  parte  della  Citta,&  e  tra  due  Vallette:  tutti  i  colli  intorno  fono  amenifsimi,  e  copiofi  di  buonifsi- 
mc  acque ;  onde  queitafabrica  e  ornata  di  giardini,  &  di  fontane  marauigliofe.  Fu  quefto  iuogo  per 
la  fua  amenita  le  delicie  de  i  Signori  dalla  Scala,e  per  alcuni  veftigij5che  vi  (i  veggonodi  comprende 
che  ancho  al  tempo  de'  Romani  fu  tenuto  da  quegli  antichi  in  non  picciola  ltima.  La  parte  di  quefta 
fabrica,che  ferue  all'ufo  del  padrone,&  della  tamiglia,  ha  vn  cortile:  intorno  al  quale  fono  i  portici  j, 
le  eolonne  fono  di  ordine  lonico,fatte  dipietre  non  politejcome  pare  che  ricerchi  la  Villajalla  qua- 
le ii  conuengono  le  colepiu  tofto  fchiettejefemplici,che  delicate:  vanno  quelle  eolonne  a  tuor  fufo* 
la  eftrcma  cornice,che  fa  gorna,oue  piouono  l'acque  del  coperto,&  hanno  nella parte  di  dictrojcibe 
fotto  i  portici  alcuni  pilaftii ,  che  tolgono  fufo  il  pauimento  dellc  loggie  di  fopra ;  cioe  del  fecondo 
folaro.  In queiiofecondo folaro.vi iono duefale ? vna rincontro  all'altra :  la grandezza  d  die  quali e; 
moftrata  nel  difegno  della  pianta  con  le  linee,che id  interfecan63e  fono  tirate  da  gli  eftreml mini  del* 
la  fabr  ica  alle  eolonne.  A  canto  quefto  cortile  vi  e  quello  per  le  cole  di  V  illa,dali'una,e  i'alrra  par- 
te del  quale  vi  fono  i  coperti  per  quelle  commodita}che  neile  Ville  fi  ncercano. 


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LA   FARIBCA 
II 


S  £  C  O  N  D  O. 


67 


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T'Mri'i<fwftf1'6IWillliiiit*''ji'lliTfilMi'''t'i''iiliigl       "  ^ffllHVmi'i"|Wi,ii'|«"iyfl'|l|H«T.n.i-iimiwi!!wy  i2~Tj 

5 


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.<*"«  L  I  B  R  O 

Lt\  FABRIGAj  chefegue»edelSignorConte  Annibale  SaregoadvnluogodelColIo* 
gnefedetcolaMiga.  Fabafamentoatuttalafabricavnpiedeftilo  alto  quattro  pkdi,cmezo;& 
a  quelta  alcezza  e  j1  pauimento  delle prime  ftanze,fotto  le  quali  ui  fono  le  Cantme,le  Cucincs5& 
alcre  itanze  percinenti  ad  allogar  la  &miglia:le  dette  prime  ftanze  fono  in  uolto,  &  le  feconde  in 
folaro:appreifoqueitafabricaui,eilcomleperle  cofedi  Villa,con  tutti  quei  luochi  die  a  tal  ufo 
ficonuengono. 


DELIA 


SECOHDO. 


69 


DELLA  CASA   DI  VILLA  DE   GLI  ANTICHI.        Cap.XVL 

O  F I N  Q  V I  pofto  i  difegni  di  moltc  fabrichedi  villa  da  meordinaterrcfta 
ch'  io  ponga  ancho  il  difegno  della  cafa  di  Villa^che,  fccondoquello ,  che  ne 
dice  Vitruuio;  foleuano  fare  gli  Antichhperciocheineffofi  uederanno  tutti 
i  luoghi  appartinenti  all'  habitatione,  &  all'  vfo  di  Villa  collocati  alle  region 
ni  del  Cielo,che  a  loro  fi  couegono:  ne  mi  eftederd  in  referire  quello,che  ne 
dicePlinio:  perchehorailmio  principale  oggettoe  folamente  di  moftrare 
come  fi  debba  intendere  Vitruuio  in  quefta  parte.La  faccia  principale  e  uol- 
ta  a  Mezo  giorno ,  &  ha  vna  loggia ,  dalla  quale  per  vno  andito  fi  entra nella  cucina5la  quale  ri- 
ceue  il  lume  fopra  i  luoghi  a  lei  vicini,  &  ha  il  camino  nel  mezo .  Dalla  parte  finiftra  vi  fono  le 
italle  de  i  Buoi,le  cui  mangiatore  fono  riuolte  al  fuoco,&  all'Oriente :  dalla  medefima  parte  Co^ 
no  ancho  i  bagni :  i  quali  per  le  ftarize,che  effi  ricercano,  fi  allontanano  dalla  cucina  al  pari  della 
loggia  .Dalla  parte  deftra  vi  e  il  torchio,&  altri  luoghi  per  l'oglio  corrifpondenti  a  i  luoghi  de  i 
bagni ,  e  vengono  ad  hauerc  l'Oriente,Mezogiorno5  e  Poneute .  Di  dietro  vi  fono  le  cantine ,  le 
quali  vengono  a  pigliare  il  lume  da  5ettentrione,&  efler  lungi  dallo  ftrepito>e  dal  calor  del  Sole: 
fopra  le  cantine, vi  fono  i  granari ,  i  quali  hanno  anch'efli  il  lume  dalla  medefima  region  del  Cie- 
lo .  Dalla  deftra,e  finiftra  parte  del  Cortile  vi  fonole  ftalle  per  caualli,pecore,  &  altri  animali; 
&  i  fenili ,  e  i  luoghi  per  li  pagliari ,  &  i  piftrini :  tutti  i  quali  deono  effere  lontani  dal  fuoco.  Di 
dietro  vi  fi  vede  l'habitatione  del  padrone,la  faccia  principale.della  quale  e  oppofta  alia  facciata 
della  cafa  di  Villa  :Onde  in  quefte  cafe  fattefuori  della  Cittaveniuano  adefteregli  Atrii  nella 
parte  di  dietro .  In  eflafiofleruanotutte  quelle  confiderationi,  delle  quali  s'edcttodi  fopra, 
quando  fi  pofe  il  difegno  della  cafa  priuata  de  gli  Antichi :  c  pero  hora  habbiamo  folamente  cos 
fiderato  la  parte  della  Villa.  Io  ho  fatto  in  tutte  le  fabriche  di  Villa,  &  ancho  in  alcune  del- 
la Citta  il  Frotefpicio  nella  facciata  dinanti ;  nella  quale  fono  le  porte  principali:percioche  que- 
fti  tali  Frontefpici  accufano  l'entrata  della  cafa,&  feruono  molto  alia  grandezza,  e  magnificenza 
dell'opera ;  facendofi  in  quefto  modo  la  parte  dinanti  piii  eminente  dell'altre  parti:  oltra  che  rie- 
fcono  commodiffimi  per  le  Infegne ,  ouero  Armi  de  gli  Edificatori ,  lequali  fi  fogliono  collocarc 
nel  mezo  delle  facciate .  Glivfarono  ancho  gli  Antichi  nelle  loro  fabriche ,  come  fi  vede  nelle 
reliquie  de  i  Tempii ,  &  di  altri  publichi  Edificii ;  iquali ,  per  quello  c'ho  detto  nel  proemio  del 
primo  Iibro,e  molto  verifimile ,  che  pigliaftero  la  inuentioue,  &  le  ragioni  da  gli  edificii  priuati , 
cioc  dalle  cafe .  Vitruuio  nel  fuo  terzo  ljbro  al  cap.vltimoj  ci  infegna  come  fi  deuono  fare . 


DI ALCVNB 


t  J'lB.&.O 


I 


ia 


S  -E    C    O  ;N  ;P    O. 


7*. 


DIALCVNE  INVENTIONI  SECONDO   DIVERSI  SITI.    Cap.  XVII. 

1 A  INVENTIONE  era parlar folo di quelle  fabriche , le quali oucro  foflero 
compiute ,  ouero  cominciate  ,  e  ridotte  a  termine  che  prefto  fe  ne  potefle  fperare  il 
componimento :  ma  conofcendo  il  f>iu  delle  volte  auefMre  ,  che  fia  dibifogno  accom- 
modarfi  a  i  fiti,  perche  non  fempre  il  fabrica  in  luoghi  aperti ;  mi  ibno  poi  perlualb 
non  douer  effer  fuori  del  propofico  noftro ,  lo  aggiugnere  a  difcgni  pofti  di  fbpra  al- 
cunepoche  inuentioni  fatteda 

me  a  requifitione  di  diuerfi  Gentirhuomini ,  le 

quali  elsi  non  hanno  poi  efequito  per  quei  ri- 

fpetti  j  che  fogliono  auenire.  Petcioche  i  diffi- 

cili  fiti  loro,  &  il  modo  c'ho  tenuto  nell'accomo 

daf  iaquelli  le  ftanze,&  altri  luoghi  c'haueflero 

trafecorrifpondenza,  e  proportione  j  faranno 

(come  io  credo )  di  non  picciola  vtilita. 

11  fito  diquefta  prima  inuentione  e  piramida- 

le;  la  bafa  della  Piramide  viene ad  efTer  la  faccia-        B    ■*■, 

ta  princi  pale  della  cafa :  la  quale  ha  ere  ordini  di 

colonne,  cioe  il  Dorico,iI  Ionico,e'l  Corinthio: 

La  entrata  e  quadra,  &  ha  quattro  colonne;  le 

quali  tolgono  fufo  il  volto,  e  proportiano  la  al- 

tczza  alia  Jarghezza:daU'una,eraltra  partevi 

f  ono  due  ftanze  lunghe  vn  quadro ,  e  due  terzi ; 

alte  fecondo  il  pnmo  modo  dell'altezza  de* 

volti:  appreflo  ciafcuna  vi  e  vn  camerinoj  e  fcala 

d  a  falir  ne  i  mezati :  in  capo  dell'entrata  io  vi  fa- 

cea  due  ftanze  lunghe  vn  quadro  e  mezo ,  &ap- 

preilb  due  camerini  della  medefima  proportio- 

ne,  con  le  icale,  che  portaflero  ne  i  mezati:  e  piu 

oltra  la  Salalungavn  quadro  e  due  terzi  conco 

lonne  vguali  a  quelle  dell'entrata:  appreflo  vi  fa 

rebbe  ftata  vna  loggia ,  ne  i  cui  fianchi  farebbo* 

no  itate  le  fcale  di  forma  ouale ,  e  piu  auanti la 

corte ,  a  canto  la  quale  farebbono  itate  le  cuci- 

ne.  Le  feconde  ftanze,  cioe  quelle  del  fecondo 

ordine  haurebbonohauutodialtezzapieniven 

ti,e  quelle  del  terzoxviij.  Maraltezzadeli'una, 

e  l'altra  fala  farebbe  ftata  fino  lotto  il  copertq  j  e 

quefte  fale  haurebbono  hauuto  al  pari  del  pia- 
no delle  ftanze  fuperiorialcunipoggiuoii,c'ha» 

•  urebbono  feruito  ad  allogar  perfone  di  i  iipett© 
al  tempo  di  feftc,bancheui,eiimilifollazzi. 


FECI 


R    O 

FECI  pervnfitoinVenetiala  fottopoia 
inuentioneda  faccia  principale  ha  ire  ordircis 
di  colonne ,  il  primo  e  Ionico5  il  lecondo  Co- 
rinthio,&  il  terzo  Compofito.  La  eritrara  ef  ee 
alquanto  in  fuori :  haquattro  colonne  vguali, 
e  iimili  a  quelle  della  facciata.  Le  ftanze  3  c  be 
fono  da  i  fianchi  hanno  i  volti  alti  fecondo  il 
primo  modo  dell'altezza  de'  voki :  olrra  que- 
lle viiono  altre  ftanze  minori,e  came*  inis  e  le 
fcale  j  che  feruono  a  i  mezati .  Rincontroal- 
l'entrata  vi  e  vn'andito ,  per  il  quale  fi  entra  m 
vn*altraSalarninore,laqualedavna  parte  ha 
vna  cof  ticellaj  dalla  quale  prende  lunie,e  dal- 
l'altra  la  fcala  maggiore3  eprincipale  di  forma 
ouata  s  e  vacua  nel  mezo  > con  le  colonne  in- 
torn o 3  chetolgonofuforgradi:piiioltre  per 
vn'aliro  anditoii entra  in  vna  loggia  ?le  cui 
o'onne  fono  Ioniche  vguali  a  quelle  dcll'en- 
trata.  Kaquefta loggia vn'appanamenro  per 
banda3comequelli  dcU'entrata:  maqueilo, 
che  nella  parte  hniftra  viene  alquanto  cliim- 
ruito  per  ccrgion  del  lito :  apprelTo  vi  e  vna 
cone  con  colonne  intorno,  che  fannocorri- 
tore 3  il  quale ferue  alle camere  di  dierro ,  o ue 
ftarebbono  le  donne  5  e  vi  farebbono  le  cuci- 
re.  La  parte  di  fopra  cfimileitquelladi  lot- 
to 5eccetto  che  la  ia  la  5  chee  fopra  la  entrjra 
non  ha  colonnaje  giugne  con  la  fua  altezza  li- 
no fbtto  il  tetto ,  &  ha  vn  corritorc  j  6  poggi- 
uolo  al  piano  delle  terze  ftanze ,  che  fer  uirc  fa- 
be  ancho  alle fineftre  di  fopra :  perche  in  q ue- 
fta  Sala  ve  ne  farebbono  due  ordini .  L  a  Sala 
minore  haurebbe  la  trauatura  al  pari  de  i  volti 
dellefecondeftanzese  farebbono  queftivohi 
altiventitre  piedi  :le  ftanze  del  terzo  ordine 
farebbono  in  folaro  di  altezza  di  diceotto 
piedi.  Tutte  le  porte,e  fineftre  s'incontre- 
rebbono5e  farebbono  vna  fopra  l'altra  >  e  tutti 
imuri  haurebbono  la  lor  parte  di  carico:  le 
Cantine  9  i  luoghi  da  lauar  i  drappi ,  &  gli  al  tri 
magazini  farebbono  ftati  accommodati  lot- 
to terra. 


.  fo    i  ';:'7»rjrT"       ~        ^ 


FECI 


%  £  G  ON  D  O.  ^ 

F  EG  I  .git  richiefto dalCote Francefco,  & Conte Lodouico  fratelli de'Triflini\per  un  loro  fi; 
to  in  Vicenza  la  feguente  inuentione  :  fecondo  laquale  haurebbe  hauuto  la  cafa  un"  entrata  qua- 
dra,diuifa  in  tre  fpatij  da  colonne  di  ordine  Gorinthio ,  accioche  il  volto  fuo  hauefle  hauuto  for- 
tezza,eproportione.     Da  ifianchiui  farebbono  ftati  dueappartamentidifetteftanzepervno, 
computandouitremezati,  a  qualihaurebbonoferuito  lefcale,  chefonoa  canto  icamerini. 
U  altezza delle  ftanze maggiori  farebbe (lata  piedi  ventifette:  e  delle  tnediocri,e  minori  dicciot- 
to. Piii a dentro fi farebbe  ritrouata la  corte circondata  da Loggiedi ordine  lonico.     Le  colon; 
lie  del  primo  ordine  della  facciata  farebbono  ftate  Ioniche,&  uguali  a  quelle  della  corte,-  e  quella 
del  fecondo  Corinthie .  La  Sala  farebbe  ftata  tutta  libera ,  della  grandezza  dell'  entrata ,  &  alta 
fin  fotto  il  tetto:al  pari  del  piano  della  foffitta  haurebbe  hauuto  un  corritore :  Le  ftanze  maggiori 
farebbono  ftate  in  folaro;lemediocri,epicciole  in  uolto.     A  canto  la  corte  ui  farebbono  ftate 
flanze  per  le  donne,Cucina,&  akri  luoghijfotterra  poi  le  Cantine}i  luoghi  da  legne,  &  altre  com 
modiri. 


KK         LA  INVEN- 


L  .1  B<  &  O 


LA  INVENTIONE  qui 
pofta  fu  fins,  al  Conre  Giacomo  An- 
g  irano  per  un  fuo  fico  pur  nella  detta 
Citti;Le  colonne  della  facciatafono 
di  ordine  Compofito.  Le  ftanze  a  can 
to  l'emrata  fonolunghe  un  quadro , 
|  e  due  terzi :  appreflb  ui  e  un  cameri- 
no,  e  fopra  quello  vn  mezato.  Si  paf- 
fa  poi  in  una  corte  crrcondata  da  por  j 
tici :  Ic  colonne  fono  lunghc  piedi 
trentafei  j  &  hanno  dietro  alcunipi- 
!  laftri  da  Vitruuio  detti  Paraftatice , 
'  die  foftentano  il  pauimento  della  fe- 
ll conda  loggia :  fopra  la  quale  ue  nee 
{ vn'altra  difcoperca  al  pari  del  piano 
deirultimo  folaro  della  cafa ,  &  ha  i 
,■  poggiuoli  intorno .  Piu  oltre  fi  ritros 
r.ua  vn'altra  corte  circondata  fimilme- 
I  te  da  portici :  il  primo  ordine  delle 
f  colonne  e  Dorico,  il  fecondolonico; 
i  &  in  quefta  fi  ritrouano  le  Scale.  Nel 
Ma  parte bppofta  alle  Scale  uifonole 
Iftallc,  euifipotrebbonofarlecuci* 
ne,  &  i  luoghi  per  feruitori .Quanto 
alia  parte  di  fopra ;  la  Saia  farebbe 
fenza  colonne,&  il  fuo  folaro  giugnc 
rebbe  fin  fottoil  tetto :  le  ftanze  fa^ 
rebbono,  canto  alte  quanto  larghe ,  e 
ui  farebbono  cameririi ,  e  mezati  co= 
me  nella  parre  di  fotto .  Sopra  le  co* 
lonne  della  facciata  fi  potrebbe  fare 
un  poggiuolo :  il  quale  in  rrtolte  occa 
fioni  tornerebbe  coramodiflimo . 


S  E:  CO  ^N  p  0. 


J3-JL 


Kk    * 


IN  VERONA 


— * 


fi  LI    B    X    0 

1NVERONA  a' portoni detti volgarmcntc dellaBra , fito notabiliffirtto, il Ccnte Gio.Bat- 
tifla  dalla Torre  difegno  gia di  fare  la  fottopofta  fabrica:la  quale  haurebbe  hauuto>e  giardino,e  tut 
te  quelle  parti,che  fi  ricercano  a  luogo  commodo,e  diletteuole.Le  prime  ftanze  farebbono  ftate  in 
volco ,  e  fopra  tutte  le  picciolc  vi  farebbono  ftati  mezati ,  a*  quali  hauerebbono  feruito  le  Sale  pic- 
ciole.  Le  feconde  ftanze}cioe  quelle  di  fopra  farebbono  ftate  in  folaro.L'alrezza  della  Sala  farebbe 
aggiunta  fin  fotto  il  tetto,&  al  pari  del  piano  della  foffitta  ui  farebbe  ftato  vn  corrittore,  opoggiuo- 
lo,e  dalla  loggia,  e  dalle  fineftre  mefle  ne  i  fianchi  haurebbe  prefo  il  lume . 


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FECI 


SECOND  o; 


FECI  ancora  al  Caualie 
ro  Gio.  Battifta  Garzadore 
Gentil'huomo    Vicentino 
la  feguente  inucntione,neJ 
la  quale  fono  due  loggie , 
vnadauanri,  &vnadidie- 
tro  di  ordirte  Corinthio. 
.Quefte  Loggie  hanno  ifof 
fieri  ,  e  cofi  ancho  la  Sala 
terrenarlaqualee  nella  par 
te  piu  a  dentrodellacafa, 
.accioche  fia  frefca  nella  E- 
itate,  &  ha  due  ordini  di  fi  \ 
neftre  :  Le  quattro  colon- 
jie ,  che  fi  ueggono,  foften- 
:tano  il  foffitto ,  e  rendono 
ibrte,  eficuroil  pauimen- 
to  della  Sala  di  fopra :  la 
quale  e  quadra,e  fenzaco- 
lonne ,  e  ranto  al  a  quanto 
larga,  edi  piii  quanroela 
groflezza  della  Cornice . 
La  altezza  dei  voltidelle 
ftanze  maggiori  e  fecondo 
il  terzomodo  dell' altezza 
de'  volti:  i  volti  de  i  Ca^ 
merini  fono  alci  piedi  fedfc 
ci .  Le  ftanze  di  fopra  fono 
infolaro:  lecolonne  delle 
feconde  Loggie  fono  di  or- 
dinecompofito;  la  quinta 
parte  minori  di  quelle  di 
fotto  :  Hanno  quefte  log- 
gie iFrontefpicii:  i  quali 
(come  hodetto  di  fopra  ) 
dannonon  mediocre  gran* 
dezza  alia  fabrica,  facedo- 
la  piu  eleuata  nel  mezo  , 
che  ne  i  fianchi  ,.&  feruono 
a  collocare  le  infegne. 


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FECI  drequifitiohedelClariff:  CaualierilSig.LeonardoMocenicola  inuent!one,chefegue 
pervnfuoiito  fopra  la Brenta.  Quattro  loggie :  lequalicomebracciateftdono  alia  circonferenza; 
paiono  raccoglier quelli,che alia cafa fi approfsiraano ,  a caco a quefte  l&ggie ui  fono  le ftalle  dalla 
parte  dinanti,che  guarda  fopra  il  fiume$&  dalla  parte  di  dietro  le  cucine,&  1  luoghi  per  il  Fattore,  &t 
peril GaftaldoXa loggia che enel  mezo  della facciata,edi fpeffe.colonne , lequalipefche fonoalte 
xl.piedi;  han.no  di  dietro  a.lcuni  pilaftri  larghi  due  piedi,e  grosfi  vn  piede;&  vn  quarto*  cite  foftera- 
no  il  piano  della  feconda  loggia,epiii  a dentro  fl  trenail  cortile  circondar<5  da  loggie  di  ordine  Ioni 
co :  I  portici  fono  larghi  quanto e  la  lunghezza  delle  colonne,meno  un  diarrietro  di  colonna :  Delia 
iftefla  larghezza  fono  arteriole  loggie,  e  leftanze,  che  guardano  fopra  i  giardini :  accio  che'l  muro, 
che  diuide  un  membrodali'altro  fia  pofto  in  mezo  per  ioftentare  il  colmodel  coperto<Le  prime  ftan 
ze  farebbono  rriolto  commode  aimangiare^quando  ui  tnterueniffe  gran<juantita  di  perfone:  e  fono 
di  proportione doppia;  Quelle de  gli  angoli  fono quadre,&  hanno  i  uolti  a  fchiffo ,  aid  alia  impofla, 
quanto  e  larga  la  ftanza ;  &  hanno  di  freccia  il  terzo  della  larghezza .  La  Sala  e  lunga  due  quadri ,  c 
mezojle  colonrte  vi  fono  pofte  per  proportionare  la  lunghezza,  e  la  larghezza,airaltezza,  e  farebbo 
no  quefte  colonne  folonellaSalaterrena,  perchequclladi  fopra  farebbetutta libera.  Le  colonne 
delle  loggie  di  fopra  del  cortile,fono  la  quinta  parte^>iu  picciole  d«  quelle  di  fotto ,  e  fono  di  ordine 
Corinthio.  Leftanze  di  fopra  fono  tantoalte ,  quanto  larghe .  Le  Scalc-fonoiri  capo  del  cortile  >  8c 
afce.idono  una  al  contrario  dell'altra. 

T.    r<no\ 


BCO  N  qoefta  inuentione  fia  a  laude  di  D I O  pofto  fine  a  quefti  due  1  ibn\ne'  qnali  con  quel* 
labreuitache fi e porn t>mag^iore,mt  fono ingegnatodi porre  infieme, &  inregnare facilmenre con 
parol  g,eXofln>jre,tutte  quelle  cofe,chemi  fono  parfe  piu  neceflarie,  &  pin  imporranti  per  fabricar 
bene,&  fpecialmente  per  edificare  le  cafe priuate,che  in  fe  contengano bellezza3&  fiano  di  nome,& 
dicommodita  a  gli  edificatori . 

IL  FINE  DEL  SECONDO  LIBRO. 


\ 


AL   SERENISSIM  6  ■; 

E   MAGNANIMO    PRINCIPE 

EMANVEL     FILIBERTO 

Duca  di  Sauoia,  &c. 

ANDREA     PALLADIO. 

'"■'«. 
OVENDO  Io  fereniflimo  Principe ,  mandare  in  luce 

una  parte  dellamia  Architettura,  nellaqualehopofto  in 
difegno  moltedi  quelle  fuperbe,  e  marauigliofe  fabriche 
antiche,iueftigijdellequaliinuariepartidelMondo,ma 
piu  che  in  ogn'altroloco  fi  ricrouano  in  Roma  5  ho  prefo 
ardire  di  cofacrarla  all'Immortalita  del'chiaro,&  Illuftre 
nome  dell'A.  V.  come  di  quel  Principe,il  qual  folo  a  tempi  noftri  con  la 
Prudenza,  e  co'l  ualore  s'aflimiglia  a  quelli  antichi  Romani  HeroiJe  uir- 
tuoiiflime  operationi  de*  quali  fi  leggono  con  marauiglia  neirhiftorie,cx: 
parte  fi  ueggono  neli'antiche  ruine.Ne  da  ci6  m'ha  potuto  rimouere  Pha 
uerriguardato  all'humile  mia  fortuna,  &  alia  piccolezza  deldono  :  poi 
chelafomma,&incredibilehumanita,  perlaquale  TA.V^degnoinalzar- 
mi  conl'honorata  fua  teftimonianzafopra  i  meritimiei ,  all'hora,  che  da 
lei  fui  chiamato  in  Piamontes  mi  porge  ferma  fperanza^h'ellajeffercitan 
do  la  grandezza ,  c  uirtu  delnobilifsimo  animo  fuoj  nc  a  quella,ne  a  que- 
ftoriguardera:  maiblo  all'infinitaarTettione,  ediuotion  mia  uerfo  di  lei, 
con  la  quale  hora,  perdimoftrarle  in  qualche  parte  la  gratitudinedeirani 
mo  miojle  porgo  quefto  piccolo  dono:fperando  chefmerce  della  corte- 
liitima,  Schumanitlima  fuanaturajfenonle  farain  tuttocaro,almeno 
nonlo  fprezzera  :  anziqualhorail  trouera  manco  occupata da gli  im- 
portantilsimi  fuoi  arTari ,  fi  degnera  per  follazzo  leggerla  :  perche  in 
quella  uederai  difegni  di  molti  antichi  marauigliofi  Edificii,&  che  io  mi 
fonaflfaticatoaiTaiper  illuftrarl'Antichita  appreflbgli  amatori  di  quella, 
narrando  in  che  tempo ,  da  chi ,  &  a  quareffetto  fofTero  fabricatij  &  per 
render  utilita  alii  ftudiofi  deirArchitettura,moftrando  in  figura  le  pian- 
te,glialzati,iprofili,etuttiimembrilorojaggiognendouilemiruregiu- 
fte,eusre,  ficooiefono  ftati  dams  con  fommo  ftudio  mifurati  •  Dalle 
qu  al  co fe,e(Tendo  1' A.  V.  do  tata  delle  pi u  no  bili  ar ti,  e  fci  entie;  pigliera  n5 
pocacontentezza,  econfolationeconfiderandolc  fottili,e  belleinuentio 
ni  deglihuomini,  ela  uera  feienzadiqueft'arte,  da  lei  molto  beneinte- 

fa,e 


J9V 


la,cridottaa  arara,  eperfettaperfettioncjcomedimofh'anogliilluffri, 
c rcali cdificii fatti fare,  c che tutta  uia fi  fanno  indiuerfi luoghi  cteli'am1 
plifsimo,  c  felccifsimo  fuo  ftato .  Rcucrentemente  dunquela  pregio  co- 
me fuodeuoto,  &affettionatifsimo  feruitoreariceuer  conla  folitafcre- 
naiua  fronte  quefta  mia  parte  d'Architettura;  accio  ch'iocon  maggior 
prontezza  fotto  ilgloriofo  nome  di  cofidegno,  &  alto  fbggetto  mi  di- 
(pongaadarfuoriiIrimancntedeirincominciatafatica5  nelqualefitrat- 
tara  di  Theatri ,  d'Anflthcatri ,  c  d'altrc  antiche .  e  fuperbe  moli .  Ondc  il 
Mondoficomcriconofcedallarnagnanirnitajcdalaliberalit^edeirA.V. 

tutto  quello,  chedeiranticaRomanamilitiasJintcnde,esJciTcrcita,-  cofiri 
conofca  anco  dalla  fua natural  cortefia  quel  tanto  dilume,che  con  le fa- 
tiche  mic  fara  dato  alia  buona  antica  Architettura ,  &  a  lei  di  cio  obligato 
rimanga*  come  a  Tola,  cpotiiTIma  cagionedi  taleffctto. 
Di  Venecia  del  M.D.I,X£. 


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IL    T'EK.ZO    LIBRO 

DEL  LARCH ITETTVRA 

DI    ANDREA    PALLADIO 


Proemio  a  i  Lcttori . 


■• 


■■ 


A  v  h  n  d  o  io  trattato  a  pieno  de  gli  edificij  priuati ,  e  ricordato  tutti  quel- 
li piuneceffarijauertimeH  che  in  loro  fideuonohauere:&o!tt^ 
uendo  pofto  i  difcgni  di  moltedi  quelle  cafe,che  da  me fono  ftato  ordina 
te  dcntro.e  fuori  delle  Citca,  &  di  quelle,  che(come  ha  Vitruuio)faceua- 
n,o  gli  antichi:  e  molto  conueneuole  che  indrizzandq  ilparlar  mio  a  phi 
eccellenti ,  &  a  piumagnifichefabriche,pasfihora  a  gli  edificij  publichij 
tie'  quali ,  perche  di  maggior  grandezza  fifanno,e  con  pju  rari  ornametj, 
cheipriuati,  eferuono  a  ufo,  ccommodo  di  dafcund ;  hanno  i  Principr 
molto  ampio  campo  di  far  conofcere  al  mondo  la  grandezza  dell'animo  loro;  e  gli  Architteti 
bellifsima  oCcafioriedidimoftrarquanto  esfiuagliono  nelle belle,  &merauigliofeinuentio- 
ni.Perlaqual  cofa  in  quefto  libro,nel  quale  io  doprincipio  allemieantichita,&neglialtri,che 
piacendo  Iddio  feguiranno ;  defidero  che  tanto  maggior  ftudio  fia  pofto  nel  confiderar  quel 
poco,  chefi  diraj&idifegni,  chefiporranno:quanto  con  maggior  fatica,e  con  piulungheui- 
gilie  io  ho  redutto  quei  fragmenti ,  che  ne  fono  rimafi  de  gli  antichi  edificij ,  a  forma  tale ,  che 
gli  ofleruatori  dell'Antichita  ne  fiano(come  fpero)  per  pigliar  diletto;&  gli  ftudiofi  dell'Archi 
tetturapoflano  riceuerne  utilita  grandifsimateflendo  che  molto  piu  s'impari  daibuoni  eifem- 
pi  in  poco  tempo  co'lmifurarli,  eco'luederfopra  unapicciola  carta  gli  edificij  intieri ,  e  tutte 
le  parti  loro;  che  in  lungo  tempo  delle  parole :  per  lequali  folo  con  la  mente,e  con  qualche  dif- 
ficulta  pud  il  lettorc  uenir  in  ferma,e  certa  notitia  di  quel,  ch'egli  leggc,  e  con  molta  fatica  poi 
praticarlo.  Etaciafcuno,chenonfiadeltutto  priuodigiudiciojpuoeffer molto  manifefto 
quato  il  modo,che  teneuano  gli  antichi  nel  fabricar  fofl'e  buono :  quado  che  dopo  tato  fpacio 
di  tempo,  e  dopo  tante  mine ,  e  murationi  di  Imperij ,  ne  fiano  rimafi  in  Italia,  e  fuorii  ueftigii 
ditanti  lor  fuperbi  edificij,per  liquali  noi  ueniamo  in  certa  cognitione  della  uirtu.e  della gran- 
dezza Romana,  chealtrimenteforfe  non  farebbe  creduta .  Io  dunquein  quefto  TerzoLibro 
nel  porrei  difegni  di  quegli  edificij,  che  in  lui  fi  contengono  ;'leruar6  queft  ordme.  Porro  pri- 
ma quelli  delle  ftrade,e  de  i  pond, come  di  quella  parte  dell*  Architettura,laqual  appartiene  al- 
l'ornamento  delle  Citta,edelleProuincie,  e  ferue  alia  commodita  uniuerfale  di  tutti  gli  huo- 
mini.Percioche  fi  comeneHaltrc  fabriche,chefecero  gli  antichi;  fi  fcorge,che  efsi  non  hebbe 
ro  riguardo  ne  a  fpefa,  ne  a  opera  alcuna  per  ridurle  a  quel  termine  di  eccellenza,che  dalla  no 
ftraimperfettione  ci  e  conceflb:cofi  nell'ordinarle  uiepolero  grandifsima  cura,chefolTero  fat 
tein  modo ,  che  anco  in  quelle  li  conofceffe  la  grandezza,  e  la  magmficenza  dellanimD  loro . 
Ondeperfirlechefo(ferocommode,ebreui,foraronoimonti,feccaronolepaludi,econgi5- 
fero  con ponti,e  cofi  relero  facili,  epiane  quellcch'erano  6  dalle  ualli.6  da' torrenti abbalfate. 
Dipoi  trattero  delle piazze(fecodo  che  Vitruuio  ciinfegnachelefaceuanoiGreci,&iLatini) 
&  di  quei  luoghi ,  che  intorno  lepiazze  fi  deuono  fare :  e  perche  tra  quelli  e  di  molta  confide- 
ratione  degno  il  luoguo,doue  i  giudici  redono  ragione,chiamato  da  gli  antichi  Bafilicajfi  por- 
ra  di  lui  particolarmente  i  difegni .  Ma  perche  non  bafta  che  le  Region',  e  le  Citta  fiano  beni£ 
fimo  compartite,e  con  fantifsime  leggi  ordinate,&  habbiamo  i  magiftrati ,  che  delle  Ieggi  efe- 
cutori  tcngano  a  freno  i  Gttadini  ^  le  non  fi  fanno  anco  gli  huominiprudenti  con  le  doctrine, 

cfortij 


6  P    R    O    E    M    I    O. 

e  forti,e  gagliardi  co  l'eflercitio  del  corpo;per  porer  eflfer  poi  atti  a  gouernar  fe  mcdefimi,  e  gli 
altri;&  adirenderfidachi  uolefle  opprimerli:ilche  epotisfimacagione,chegli  habitatori  dial- 
cunaRegione,  eflendo  diiperfi  in  moke,  epiccioleparrijfi  unifcano  infieme,efacciano  le  Cic- 
tadi:  onde  fecero  gli  antichi  Greci  nelle  lor  Citta(comeracconta  Vitruuio)  alcuni  edificij,  chc 
chiamarono  Paleftre,e  Xifti,ne  quali  fi  riduceuano  i  Filofofi  a  difputar  dellefcienze,&  i  Gioua 
niognigiorno  fi  effercitauano ;  &  in  alcuni  tempi  determinatiuifiraunauailpopoloaueder 
combattere  gli  Athleti;  fi  porranno  anco  i  difegni  di  quefti  edificij  :ecofi  far  a  pofto  finea  que- 
fto  Terzo  Libro :  dictro  alquale  feguira  quel  de  Tempi  appartenenteallareligione,  fenzala- 
quale  e  impofsibile  che  fi  mantenga  alcuna  Ciuiiit£. 


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Qv  utA  lincaelamcta  delpiede  Viccntino,co'l  quale  fonoftatimifuratiifeguenti 

Edificij. 
Tvtto  ilpiedefidiuideindodicionciej&ognionciainquattrominuti. 


ifim  •■  ■ 

'  -  ■ 


T    E    R    Z    O.  j 

DELLE        VIE.  Cap.    Primo: 

EVONO  le vie effer curte ,  commode , ficure, diletteuoli , e belle: fi faranno curre,e . 
commode  fe  fi  tireranno  d iritte ,  &  fe  fi  faranno  ampie ,  onde  i  carri ,  &  i  giumenti  in- 
contrandofi  ,  nons'impedifcano  rvnl'altro  i  epero  fu  appreffo  gli  Antichi  per  leggc* 
ftatuito  ,  che  le  vie  non  foifero  meno  larghedi otto  piedijOueandauano  dirittejne 
meno  di  fedeci ,  doue andauano  piegate,  e  torte.-  faranno  oltra  di  cid commode  fefi  fa- 
ranno tuttevguali  j  cioeche  non  vifianoalcuniluoghi.ne'qualinonfi  poffafacilmenteandarcon-. 
glieferciti,&fenon  fu  innoimpeditedaacque,ouerda  fiumi  :ondefikgge»cheTraianoImperado- 
re,hauendorifpettoaquefteduequalita,chenecefiariamentefiriceic  nonelle  vie,quandoriftau- 
*"6la  celebratiffimavia  Appiailaqualeeraftatainmoltep;  rtiguafiadariempojafciueoilLioghipa- 
ludofi,abbafso  i  monti  jpareggio  lc  va!!i ,  &  facendodcuebifognaua,  pontijriduffel^Tndarper  efTa.* 
rnoko  facile  &  efpedito .  Saranno  ficure,  fe  fi  faranno  per  i  colli,  ouero  fe,  douendofi  far  per  i  campl, 
fecondoilcoftumeantico,  fi  fara  vn'argine,  foprailqualeiicamini;  &fenonhauerannoappreiTo 
Iuoghi,nequalicommodamenteiladri,  &  gli  inimxifipofononafcordere;  percioche  i  peregrini, 
&glieferciti intaliffradepoifonoguaidarfidarorno,efaciImeDtedifcopriie  fe  foffeloro  tcfaalcu- 
;  *nainfidia.  Quelle  vie  c'hannole  tie  giidettequaJita,fonoanconecerTariamenti.  belle,  &  diletteuoli 
a  i  viandanti .  Percioche  fuori  della  Citta  per  la  dritezza  ioto  ;  per  la  commodita ,  che  appot  tano  j  & 
I  per  il  poterfi  in  quelle  guardar  da  lungi ,  &  difcoprire  molto  paefe ;  fi  alJeggenife  graa  parte  dtlia  fa. 
'  tica,  etrouaranimonoftro  (hauendonoiauantigliocchi  femprenouoafpettodi paefe  )  n  -ltafo- 
i  disfuttione ,  e diletto  .  Et  nellc  Citta  rende  belliflima  vifta  vna  ftrada  duitta,ampia  e  polita  ,dali'- 
;  vna  ,  e  l'altra  parte  della  quale  fianomagnifichefabriche  ,  fatte  con  qitelli  ornamenti ,  che  fono 
|  Iftati  ricordati  ne'pafiati  libri .  Etficome  nelle  Citta  fi  aggiognebelkzzaalle  vie  con  le  belle  fabri- 
chej  cofidi  fuori  fiaccrefce  ornamento  a  quelle  con  gli  arbori  ,  iqualieflcndopiantatidallVna.,' 
e dall'altra parte  loro  ,  con  Iaverduraallegranogliamminoftri ,  econi'ombranefannocommodo 
grandiifimo .  Di  quefta  forte  di  viefuori  della  Cirtane  fonomoJtc  fu'l  Vketino,etra  Talrre  fonoce- 
lebri  quelle  ,  che  fon  a  Cigogna  Villa  del  Signor  Conte  Odoardo  Thiene  j  &a  Quinto  Villa  del  Si- 
gner Conte  Ottauio  dell'illefla  famiglia ,  lequali  ordinate  da  me,  fono  ftate  poi  abbellite,  &orna- 
te  dalla diligenza, &induftriade'dettjGentirhuomini.Queftecofi fatte vieapportanograndiffimo 
vtile,  percioche  per  la  loro  drittezza ,  e  per  effere  alquanto  emmenti  dal  nmantnte  de'eampi,  parlan- 
do  di  quelle , che  fono  fuori  della  Citta ,  a  tempo  di  guerra ,  fi  porTono^come  ho  detto ,  fcoprir  gi'  ini- 
mici  molto  da  lungi,  ftcofipigliarquellarifoiutionechealCapitanoparramigliore  i  oltra  che  in 
altri  tempi  3  perinegocij,  che  fon  folitioccorrereaglihuominiper  lalorobreuira,  &  commodita 
potrannofarinfinitibenificij  ,  Ma  perthe  le  ftrade,  6  fono  dentro  della  Citta  ,6  fuori.  Diro  prima 
particolarmente  lequalita,  che  deuonohauer  quelle  delle  Citta  >  e  poi  come  fideuono  far  quelle  di 
!  fuori .  E  conciofiache  altre  fiano,  che  fi  chiamano  militari,  lequali  paflano  per  mezo  le  Citta,  &  con- 
duconodavnaCittaad  vn'altra,&feruonoad  vniuerfale  vfode'viandanti ,  efonoquelle,  perle- 
iqualivannoglieferciti,  &ficonduconoicarriaggi.-  &  altre  non  militan;  lequali  dalle  militaripar- 
tendofi  ,  ouero  conducono  ad  vn'altraviamilitare  ,  ouero  fono  fatte  per  vfo  ,  ecommodoparti- 
colardi  qualche  Villa  ;  natteid  ne'feguenticapitoli  delle  militari  folamente  ,lafciandoda  parte  le 
non  militarhperche  quelle  iideuonoregolarfecondo  quelle,  e  quanto  faran  loro  piu  firriili,  tamo  fa- 
I  ranno  piu  commendabili. 

DEL      COMPARTIMENTO      DELLE       VIE 

dentro  deile  Citta .        Cap.     1 1 . 


ijs  EL  compartirle  vie  dentro  delle  Citta  B  deue  hauer  riguardo  alia  temperio 
g^j  dell'Aere,  &alh  RegionedelCicIo  ,  fotto laquale faranno fituatele Citta  .  Per- 
cioche  in  quelle  di  Aria  frig;da,  6  tempera ta  ,  fideurannofarleftrade  ampie  ,  e 
larghe  ,  conciofiache  dalla  loro  larghezzanefia  per  riufcir  la  Citta  piu  fana  ,  piu 
commoda  ,  epjiibella  :  eflendo  che  quanto  meno  fottile  ,  &  quanto  piu  aper- 
tovienl'Aere  >  taino  meno  offende  la  tefta  ;  per  il  che  quanto  piu  fara  la  Citta 

A  A  A     2  in 


$  L     1    B     R     Q 

in Iuogoffigido,&di aria  fottile  ,&fi  faranno  in  queltagliedifTcij  molto  alti3tanto  piu  fi  dou- 
ranno  far  le  ftrade  larghe,  ace ioche  pofTano  clTere  vifitatedal  Sole  in  ciafcuna  lor  parte  .  Quan- 
to  alia  commodity  non  edubbio  ,  chepotendofi  nelle  larghe  molto  meglio  che  nelle  ftrette  darfi 
luogoglihuomini,  i  giumenti  3  Sficarri  ,  nenfianoquelkmoltopiucommodediquefte  i  &e 
etiandio  manifesto  ,  cheperabondar  nelle    iaighemnggiorlume  ,  &  per efler ancora  Tvna  ban- 
da  dall'altra  fua  oppofita  roanco  occupata  ;  fi  pud  nelle  larghe  confiderar  lavaghezzade'Tem- 
pij,&de'palaggu  ondefenericeuernaggiorcontentcelaCittanediuiennepiuornata  .  Ma  ef- 
{endolaCittainregionecalda,  fi  deuono  far kfue  vie  ftrette,  &icafamentialti  :  acciochecoru 
1'ombraloro  ,  &conla  ftrettezzadelkvie  fi  contemperilacaliditidelfito  3  perlaqualcofanefe- 
guiterapiufanita:ilche  fi  conofce  conl'eiTempio  di  Roma  >  laquale  (comefikggeapprefioCor- 
nelio  Tacito  )  diuennepiucalda  ,  &men  fana  3  poi  cheNeroneperfarla  bella  ,  aljargok  ftrade' 
fue  .  Nondimenointalcafopernuggior  ornamemo  ,  e  commodo  della  Ottafideuefarla  ftra- 
da  piu  frequentata  dalle  principali  arti  > &  da  paflaggieri  fo reftieri 3  larga  3  &  ornata  di  magnitlche  , 
efuperbefabriche  ,  conciofiacheiforeftieri  ,  cheperquellapafieranno  ,  fidarannofacilmentea 
credere  3che  alia  larghezza  3  &bdkzzafuacorrifpondinoaneokaltieftradedellaCitta  ,  Levie 
principali  ,  chemilitarihauemonomate  ,  fi  deono  nelle  Citta  compartire?checamininodiritte  » 
evadino  dalle  porte  della  Cittaper  retta  linea  a  riferire  alia  piazzimaggiore  ,  &  principal  ,  & 
alcuna  voka  anco  (  eflendone  ad  dal  fito  concetto  )  conduchino  cofi  diritte  fino  alia  porta 
oppofita :  e  fecondo  la  grandezza  della  Citta  fi  faranno  per  la  medefima  linea  di  tali  ftrade  3  tra_. 
la  detta  piazza  prinripale,  &alcuna3qualfivogliadelleporte,-  vna,  opiupiazzealquanto  minori 
della decta  fua  principale  ,  L'altre  ftrade  ancor  eile  fi  deono  far  riferire  le  piu  nobili  non  folo 
alia  principal  piazza  ,  maancoraaipiudegniTempij,  palaggi,  portici,  &altre  public  he  fabriche. 
Ma  in  quefto  compartimento  delk  vie  fi  deue  con  fommi  diligenza  auertire,  che  (  comeciin- 
fegna  Vitruuio  al  cap.  Vl«del  piimo  Lib.)  non  riguardino  per  linea  retta  ad  alcun  vento  ♦•  accio- 
che  per  quelle  non  fifentino  i  Ventirurioli,evioknti!maconpiulanitadeglihabitatorivengano 
Tottijfoauijpurgatijeftancht  ;  nes'incorraneirinconuenicnte,nelquak  anticamenteincorfero 
quelli ,  che  nelllfoladiLesbo  j  compartironole  ftrade  diMetelino  3  dallaqual  Cittahoratutta- 
l'lfolahaprefoiinome  ,  Si deuono  le  vienella  Cictafalicare,efikggechenelconfolatodiMeflei: 
EmilioiCenforieominciarono  a  falicare  in  Roma  3  oue  fe  ne  veggono  ancora  alcuae  3  lequali 
fono  tutte  eguali  3  efonolaftricate  con  pietre  incerte  3  ilqualmododilaftricare  come  fi  faceifo 
fidirapiudifotto  .  Ma fefi  vonadiiudereilluogo peril caminardeglihuomini,  daquello  3  che 
ferueperi'vfode'earri »  &delkbeftie  ,  mi  piacera  che  le  ftrade  fiano  cofi diuife  ,  chedaH'vna,e 
dall'altra  parte  vi  fiano  fatti  i  portici  3  per  j  quali  al  coperto  poikno  i  cittadini  andarc  a  far  i  lor 
nt»otijfenzaeikroiTeii  dal  Sole,  dalle  pioggk  >  e  dalle  neui,  nel  qual  modo fono  quafi  tutte  lo 
ftrade  di  Padoa  Ci  tta  aniichnTima  3  e  cckbre  peril  ftudio  .  Ouero  non  facendofii  portici  3  (  nel 
qualcafok  ftrade  lieicono piii ampie 5  &piualkgre  )  fi  faranno  daH'vna3  edallaltrapartealcuni 
martini  falicat;  di  Mattoni  3  che  fono  pietre  cotte  piu  groffe  3  &  piu  ftrette  de'quadrelJi  ;  perche 
nel  caminate  ncn  effendono  runto  il  pitde  ••  &  la  parte  dimezoiilafciera  peri  earn*  3  eperigiu- 
meoti,e  fi  falkhera  di  felice  36dialtrapietradura  .  Deuono  efferk  ftrade  alquanto  concaue  nel 
mezo,  &pendent'j  acciochel'acque,  che  dalle  cafe  piouono  3  corronotuttoinvno  ,  &habbia- 
no  libero ,  &  efpedi to  il  lor  corfo  3 onde  lafcino  la  ftrada  nctta3  ne  fiano  cagione  di  cattiuo  aere3  come 
fono  quando  fi  atfei  mano  in  alcun  luogo3e  vi  fi  putrefanno , 

DELLE      VIE      FVORI      DELLA      CITTA1        Cap.    III.1 


- 


E  vie  fuori  della Ci^a  fi  deuono  far  ampie  3  commode  ,  8c  con  arbori  d'amen- 
due  le  parti  i  daqualii  viandanti  l'eftate  fiano  difefi  dall'ardor  del  Sole  ,  epren- 
dano  gli  occhi  loro  qualche  ricreatione  per  la  verdura  .  Molto  ftudio  pofero 
in  efie  gli  antichi  onde  accioche  fteftero  fempre  acconcie  crearono  i  prouedi~ 
tori  j  ecuratoridi  quelle  ;  e  molte  da  krone  furonofatte  ,  delle  quali  per  la  com- 
mcdita3  &perlabelkzzafua3  benche fiano ftate  guafte  dal  tempo;  fe  ne  fcerba^ 
ancora  memoria  .  Matra  tutte  famofiffime  fono  laFlaminia  &  l'Appia:la  prima  fatca  daFlami- 
nioraentreeraConfolo  3  dopo  la  vittoria  ch'egli  hebbe  de'Genoutfi  :  cominciaua  quefta  via  al- 
ia porta  Flumentana  3  hoggi  detta  del Popolo  3  epafiandoperlaTofcana  3  e  perl' Vmbria con- 

duceua 


t     E  '  R     Z     O.  p 

duceua  a  Rimini ;  dalla'qual  Citta  fu  poi  da  M.  Lepido  fuo  coilega  tnenatafino  a  Bologna,  & 
appreflb  le  radici  dell'  Aipc  per  giro  ailargandola  d'intorno  allepaludi  condottain  Aquileia : 
L*  Appia  prefe  il  norne  da  Appio  Claudio ,  dalquale  fu  con  molta  fpefa,  &  arte  fabricata, ondc 
perlafuamagnificenza,&mirabile  arrificiofudaPoeti  chiamataReginadellcuie.  HaUeua 
quefta  ftrada  il  fuo  principio  dal  Colif  eo ,  &c  per  la  porta  Capena  fi  diftendeua  fino  a  Brindifi : 
fu  da  Appio  condottafolamente  fino  a  Capua;  da  quello  ingiu  non  fi  ha  certezza  chi  nefo£ 
fe  auttore ,  &  e  opinione  di  alcuni  che  fofTe  Cefare:  percioche  fi  legge  appreflb  Plutarco ,  chc 
effendo  data  la  cura  di  quefta  uia  a  Cefare,  egli  ui  fpefe  gran  numero  di  danari:  Ella  fu  poi  ulti- 
mamenteriftauratadaTraianoImperadore,ilquale(comehodettodifbpra)a(ciugandoiluo 
ghi  paludofi,abbafifando  i  monti ,  pareggiando  lc  ualli,  facendo  i  ponti  doue  bifognaua  riduf- 
it  l'andar  per  efTa  fpedito ,  &  piaceuolifsimo .  Ev  anco  celebratifsima  la  uia  Aurelia ,  chiamata 
cbfidaAurelioCittadino Romano,  chelafece,  haueuailfuo  principio  dalla  porta  Aurelia 
hoggi  detta  di  S.  Pangratio,  ediftendendofi  peri  luoghimaritimidi  Tofcanaconduccuafino 
a  Pifa .  Furono  di  non  minor  nome  la  uia  NumentanaJa  Preneftina,elaLibicana ;  la  prima  co 
minciaua  dalla  porta  Viminale ,  hoggi  derta  di  S.  Agnefa,e  fi  diftendeua  fino  alia  Citta  di  Nu- 
mentodafeconda  haueua  principio  dallaporta  Efquilina,c  hora  fi  dicedi  S.L6renzo;  e  la  tcr- 
za  dalla  porra  Neuia,  cioe  da  porta  Maggiore,  e  conduceuano  quefte  due  uie  alia  citta  di  Pre 
nefte, hoggidettaPelleftrino, ScallaFamofa citta diLabicana.  Vi furono ancora moke altre 
uie  nominate,  &  celebrate  dalli  I crittori,cioe  la  Salara ,  la  Collatina ,  la  Latina,&  altre,  lequali 
tutteoda  coloro  cheleordinarono;  6  dallaporta,  dalla  quale  haueuanoprincipio;6  dalluo- 
go  doue  conduceuano,prefcro  il  nome.  Matratuttedoueuaeffer  difommabellezza.&com- 
moditala  uiaPortuenfe,  laqualdaRoma  conduceua  a  Hoftia;  percioche  (come  dice l'Alber- 
ti  di  hauer  ofle'ruato)  era  diuifa  in  due  ftrade ,  tra  Tuna,  ef  altra  dellequali  era  un  corfo  di pie- 
tre  un  piedepiualto  del  rimanente,  e  feruiuaper  diuifione :  per  unadi  quefte  uiefi  andaua ,  e 
per  Taltra  fi  tornaua,  fchifando  Toffefa  dell'intrarfi :  inuentione  molto  commoda  al  grandifsi- 
mo  concorfo  di  perfone  che  a  que  tempi  era  a  Roma  da  tutto  il  Mondo  .  Fecero  gli  antichi 
cjueftelor  uie  militariin  due  modi ,  cioe  6  laftrigandole  di  pietre ,  ouero  coprendole  tutte  di 
ghiara,e  di fabbia .  Le  uie  della  prima  maniera  (per  quanto  da  alcuni  ueftigi  s  e  potuto  coniet- 
turare)erano  diuifein  trefpacij:  per  quel  di  mezo.ilquale  era  piu  alto  de  gli  altri  due,  &  ilquale 
era  alquanto  colmo  nel  mezo,accio  racquepoteflero  fcorrere  &  non  ui  fi  affermafferojanda- 
uanoipcdoni,&  erafalicato  di  pietre  incerte,  cioe,  dilati,  ed'angolidifeguali:  nelqualmodo 
<li  falicare,come  e  ftato  detto  altroue,ufauano  una  fqurdra  di  piombo,  laquale  apriuano,  fer- 
riuano,come  andauano  i  lati,&  gl'angoli  delle  pietre,onde  le  commetteuano  benifsimo  infie 
me,  &  cio&ceuano  con  preftezza:  gli  altri  due  fpacij.ch'crano  dalle  bande;  fi  faceuano  alqua 
to  piu  basfi,eficopriuanodi  fabbia,  &dighiara  minuta,e  per  quelli  andauano  icaualli.Era 
ciafcuno  di  quefti  marginilargho  per  la  meta  della  larhhezza  delfpacio  di  mezo,dalquale  era 
no  diuifi  con  lafte  di  pietrapofte  in  coltello ;  &  ogni  tanto  fpacio  u'erano  pofte  alcune  pietre 
inpiedipiualte  delrimanente  della  ftrada  foprakqualifaliuano ,  quando  uoleuano  montare 
acauallo,conciofiachegrantichi  non  ufaflero  ftaffe.Oltra  di  quefte  pietre  pofte  per  l'ufo  det- 
to, u'erano  altre  pietre  molto  piualte,nellequalifitrouauafctitto  dimanoinmanolemiglia 
di  tutto  il  uiaggio,  e  furono  daGneo  Graco  mifurate  quefte  uie  e  conficatele  dette  pietre.  Le 
uie militaridellafecondamaniera,cioefattedi fabbia,  e  di ghiara,faceuano  glantichialquan 
to  colmenelmezo,perlaqual  cofa,  nonpotendoui  reftarl'acqua,&  effendo  elledi  materia  at 
taad  afciugarfiprefto,  eranod'ogni  tempo  polite,  cioefenzafango,  efenzapoluere.  Di  que- 
fta forte  fe  ne  uede  una  nel  Friuli,laquale  e  detta  da  gli  habitaton  di  quei  luoghi  la  Pofthuma, 
e  conduce  in  Ongheriat&un'altrauen'efu  quel  diPadoua,  laquale  cominciando  della  detta 
Citta,nelluogo,chefidicei'Argere;paffaperrnezo  Gigogna  Villa  del  ConteOdoardo,  edel 
Conte  Theodoro  fratelli  de  Thieni,e  conduce  all' Alpi.che  diuidono  L'ltalia  della  Germania. 
Delia  prima  maniera  di  uie  e  il  difegno ,  che  fegue,dal  quale  fi  puo  conofcer  come  doueua  ef- 
ferfattalauiaHoftienfe.  Delia  feconda  maniera  non  mieparlb  neceffarioilfarne  difegno  al- 
cuno,perchee  cofafacilifsima,  neui  ebifogno  dialcunainduftriapur  chefifacciano  colme 
nelmezo,  ondel'acquanon  uifipoffaaffermare. 

A,  E'il  fpacio  dimezo,  per  doue  andauano  ipedoni. 

B,  Sonolepietre,chefaruiuano  afalireacauallo. 

C,  Sono  i  margini  copertidi  Arena  c  di  ghiara,  per iquali  andauano  icaualli. 

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D  I    CLV  ELL  O,  CHEN  EL    F  ABRI  C  AR  E   I   PONTI 

ii  deue  offeruare,  e  del  fito  che fi  deue  eleggere. 
Cap,       IIII, 

Onciosiache  moki  fiumi  per  la  lor  Iarghezza,altezza,  &  uelocita  non  fi  pof- 
iano  paffare  aguaz,zo,fu prima penfato  alia  commoditade  ponti:  onde  fi  pud 
dire  che  esfi  fiano  parte  principal  della  uia,  &  che  altro  non  fiano,che  una  ftra 
da  fatta  fopra  deli'acqua.Queiti  deuono  hauer  quelle  iftefle  qualita,c'habbia- 
mo detto  richiederfi in  tutte lefabriche,  cioe che fiano  commodi, belli,  e du- 
rabiliperlungo  tempo. Saranno commodi, quando non fialzeranno  dalri- 
manence  della  uia,  &alzandofi  haranno  la  falita  lor  facile;  &  quando  fi  eleggera  quel  luogo 
perfabricarli,  che  fara  commodifsimo  atuttalaProuincia,ouero  atuttala  Citta,fecondo 
che  fi  fabricheranno  6  fuori,6  dentro  delle  mura:  epero  fi  fara  elettione  di  quel  luogo,alqua- 
Je  da  tutte  le  parti  faciimeiue fi  pofla  andare,  cioe  che fia  nel  mezo  della  Prouincia,  ouero  net 
mezo  della  Citta,comefeceNitocre  ReginadiBabilonia  nel  ponte  ch'ellaordino  fopra  l'Eu- 
frate*;e  non  in  unangolo,  oue  pofla  feruire  folamente  a  ufodepochi.  Saranno  belli,  &per 
.durar  lungamente ;  fe  fi  faranno  in  quei  modi ,  e  con  quelle  mifure,  che  fi  dira  particolarmen- 
xe'piu  di  fotto .  Ma  nelTelegger  il  fito  per  fabricarli,  fi  deue  auertire  di  eleggerlo  tale,che  fi  pof 
fa  fperare,  che  debba  efler  perpetuo  il  ponte  che  ui  fi  fabrichera ;  &  oue  fi  pofla  far  con  quella 
minor  fpefa,  che  fiapofsibile.  Onde  fi  eleggera  quelluogo,  nel  quale  il  fiume  fara  manco  pro- 
fondo,  &  hauera  il  fuo  letto  ,  6  fondo  uguale ,  e  perpetuo ,  cioe  6  di  faflb ,  6  di  tofo :  perche 
(come  disfi  nelprimo  Libro  quando  parlai  de'  luoghi  daponer  lefundamenta)il  faflb,&  ilto- 
ib  fono  fondamento  buonisfimo  nell'acque:  oltra  di  cio  fi  deuono  fchifarei  gorghi.ele  uora- 
gini,  &  quellaparte  dell'alueo,  6  letto  del  fiume,  che  fara  ghiarofa,  6  fabbionegna .  Percioche 
Jafabbia,&  la  ghiaraper  efler  dalle  piene  dell'acque  continuamente  mofla,uariail letto  del  fiu 
me:  &  eflendo  cauate  fotto  le fondamenta,  fi  cauferebbe  di  necesfita  la  ruina  dell'opera .  Ma 
quando  tutto  illetto  del  fiumefofle  di  ghiara,e  di  fabbia,  fi  faranno  le  fondamenta  come  fi  di- 
ra di  fotto  quando  trattero  de  pontidipietra.Sihauraetiandioriguardo  dieleggcr  quel  fito 
nelqualeil  fiume  habbiail  fuo  corfb  diritto.  Conciofiachelepiegature,  etortuofit  a  delle  ripe 
iiano  efpofte  a  efler  menate  uia  dall'acqua,onde  in  tal  cafo  uerrebbe  ilponte  a  reftar  fenza  fpa 
le,  &  in  lfola;&  ancho  perche  al  tempo  delle  inondationi  trahono  l'acque  in  dette  tortuofita , 
la  materia,  che  dalle  ripe,  e  dalli  campi  leuano;  laquale  non  potendo  andare  giu  al  diritto, ma 
fermandofi  piu  altre  cofe  ritarda,  &  auolgendofi  a i  pilaftri  rinchiude  l'aperture  de  gli  archi , 
onde  l'opera  ne  patifce  in  modo  che  dal  pefo  deli'acqua  uiene  co'l  tempo  tirata  a  ruina .  Si 
eleggera  dunque  il  luogoper  edificaruiiponti,  ilquale  fia  nel  mezzo  della  Regione,  ouero 
della  Citta,  e  cofi  commodo  a  tutti  gli  habitatori ;  &  oue  il  fiume  habbia  il  corf  o  diritto,  &  il 
letto  manco  pro  fondo,  uguale,  e  perpetuo.  Ma  conciofiachei  ponti  fifacciano  odi  legno,6 
di  pietra.io  diro  particolarmentcdell'una,&  dell'altra  maniera,e  neporro  alquantidifegni  co 

ii  d  Antichi,  come  di  Moderni . 

» 

DE    I    PONTI    DI    LEGNO,    ET    DI    Q.VELLI 

auertimenti,chenell'edificarlifi deuono hauere.        Cap.  V. 


|j||  I  fannoi  Ponti  di  legno,  ouero  perunaoccafionfola,  come  quelli,chefifanno 
per  tutti  quelli  accidenti ,  che  nelle  guerre  fogliono  auenire  :  della  qual  for- 
te celebratifsimo  e  quello  ,  che  ordino  Iulio  Cefare  fopra  il  Rheno  .  Oue- 
ro accio  che  continuamente  habbiano  a  feruire  a  commodo  di  ciafcuno  .  Di 
quefta  maniera  fi  legge  che  fu  edificato  da  Hercole  il  primo  ponte  che  fofle  giamai  fat- 
to  fopra  il  Teuere  nel  luogo  ,  douefu  poi  edificata  Roma  ,  quando  hauendo  egli  occifb 
Gerionemenaua  uittoriofo  il  fuo  Arm  ento  per  Italia,  e  fu  detto  Ponte  Sacro:  &erafituato 
in  quella  parte  del  Teuere,doue poi  fufattoil  Ponte  Sublicio  dal  Re  AncoMartio,  ilqua- 
le era  fimilmente  tutto  dilegname,  ele  fue  traui erano  con  tanto  artificio  congionte,  che  fi 

BBB     a      poteuanq 


i2  L    I    B    R    O 

poteuano  leuare,  eporrefecondo  il  bifogno,neui  eraferro,6  chiodo  alcuno ;  come  egli  folic 
fatto  non  fi  fa.fe  no  che  gli  fcrittori  dicono,  ch'era  fatto  fopra  legni  grofsi,che  fofleneuano  gli 
altri,daqualiegliprefeilnomediSublicio  ,  perchetai  legni  in  lingua  Volfcafi  chiamauano 
fublices.Quefto  fu  quelponte,che  con  tanto  beneficio  dellafuaPatria,  &  gloria  difefteflb,fu 
dif  efo  da  Oratio  Code .  Era  quefto  Ponte  uicino  a  Ripa,oue  fi  uedono  alcuni  ueftigi  in  mezo 
del  fiume ,  perche  fu  poi  facto  di  pietra  da  Emilio  Lcpido  Pretore ,  &  riftorato  da  Tiberio  Im- 
peradore ,  &  da  Antonino  Pio.  Si  deuono  fare  quefti  tai ponti ,  che  fiano  ben  fermi,&  incatc- 
nati  con  forti,c  grolfe  traui ,  di  modo  che  non  fia  pericolo  che  fi  rompano,  ne  per  la  frequen- 
za  delleperfone,e  de  gli  animali,ne  per  il  pefo  de'carriaggi,&  deirartig!iarie,che  paflera  lorfo- 
pra 5  nepoflano  efler  ruinati  dalle innondationi , &  dalle piene dellacque. E per  6 quelli,che fi 
f  anno  alle  porte  delle  Citta,  iquali  chiamiamo  ponti  leuatori ,  perche  fi  poffono  alzare,&  cal- 
lare  fecondo  il  uolere  di  quelii  di  dentro ,  fi  fuogliono  laftricare  di  uerghe,  elame  di  ferro,ac- 
cioche  dalle  ruote  de'  carri,&  da'  piedi  delle  beftie  non  fiano  rotti,e  guafti.Deuono  efler  le  tra 
ui,  cofi  quelle  che  uano  conficate  nell'acqua ,  come  quelle  che  fanno  la  larghezza  e  lunghez- 
za  del  ponte,  Iunghe,&  grofle  iecondo  die  riccrcheralaprofonditaja  larghezza,e  la  uelocita 
delfiume.  Ma  perche  iparticolari  fono  infiniti.non  fipuo  dar  diloro  certa,e  determinata  re- 
gola .  Ondeio  porro  alcuni  difegni,  e  diro  lelor  mifure;  da  quali  potra  cia/cuno  facilmente  » 
iecondo  chefe  gli  offeriraroccafione,eflercitandolacutezza  delfuo  ingegno;pigliarpartito  , 
&  far  opera  degnadi  efler  lodata.    ■ 

DEL  PONTE  ORDINATO  DA  CESARE 

fopra  il  Rheno .  Cap.  VI. 

Avendo  IulioCefare  (come  egli  dice  nel  quarto  Librode'  fuo  Commentarij) 
deliberato  di  paflar  il  Rheno ,  acrid  che  la  poflanza  Romana  foflefentita  anco 
dalla  Germania;&  giudicando  che  nonfofle  cola  molto  ficura,ne  degna  dilui, 
ne  del  Popolo  Romano,il  paflarlo  co  barchejordino  un  Pote ,  opera  mirabile, 
&  molto  difficile  per  la  larghezza,altezza,&velocitadelFiume.Ma  come  que 
fto  pontefofle  ordinato  ( benche  egli  lo  fcriua)  nondimeno  per  non  faperfi  la 
fbrzadialcuneparoleufatedaluineldefcriuerlo,  e  ftato  uariamente  pofto  in  difegno  fecon- 
do diuerfeinuentioni.  Onde  perche  ancorioui  ho  penfato  alquanto  fopra,  nonhouoluto 
laflar  quefta  occafione  di  porrequel  modo,  che  nella  miagiouentu,  quando  prima  lesfi  i  detti 
Commentarism'imagina^perchepermio  creder  molto  fi  confa  con  le  parole  di  Cefare;  &  per 
cheriefcemirabilmente,  come  s  e  ueduto  l'efletto  in  un  ponte  ordinato  dame  fubitofuori 
di  Vicenza  fopra  il  Bacchiglione.  Neemiaintentionedi  uolerincio  confutarle  altruiopi- 
nioni,  conciofia  che  tutte  fiano  di  dotifsimi  huomini ,  &  degni di fomme  lodi  per  hauernela- 
fciato  ne  lorofcritti,come  esfi  l'intefero,&in  quefto  modo  con  l'ingegno,&  faticheloro  mol 
to  ageuolato  l'intendimento  a  noi .  Ma  auanti  che  fi  uenga  a  i  difegni  porro  leparole  di  Cefa- 
re ,  iequali  fbno  quefte . 

Rationem  igitur  Pontis  hauc  inftituit .  Tigna  bina  fefquipedalia,  paululum  ab  imo  prseacu- 
ta,dimenfa  ad  alitudinem  fluminis  interuallo  pedum  duorum  inter  le  iungebat.  Rxc  cum  ma- 
chinationibusimmiflainflumine  defixerat,fiftucifque  adegerat,  nonfublica?  modo  dire&aad 
perpendiculum,fed  prona ,  ac  fafligiata,  ut  fecundum  naturam  fluminis  procumberent:his  ite 
contraria  duo  ad  eundem  modum  iun&a  interuallo  pedum  quadragenum  ab  inferiore  parte 
contra  uim  atqueimpetum  fluminis  conuerfaftatuebat.Hxc  utraqueinfuper  bipedalibus  tra- 
bibusimmifsis,  quantum  eorum  tignorumiun&uradiftabat,  binis  utrinquefibulisab  extre- 
ma  parte  diftinebantur.Quibus  difclufis,  atque in  contrariam  parte reuin<5tis,tanta  erat  operis; 
firmitudo,atque earerum natura,ut quo  maior  uis aqua? fe incitauiflet ,  hoc  ardtius illigata  te- 
nerentur  .Hascdiredainieda materia  contexebantur,  aclongurijs ,  cratibufq;  conftreneban- 
tur.Acnihilofecius  fublica?  ad  inferiorem  partem  fluminis  oblique  adiungebantur,  quae  pro 
Ariete  fubiedta?,  &  cum  omni  opere  coniun<fta?  uim  fluminis  exciperent.Et  alias  item  fupra  p5 
tern  mediocrifpacio ,  ut  fi  arborum  trunci ,  fiue  naues  deijciendi  operis  caufa  effent  a  Barbaris 
miflfc,  his  defenforibus  earum  rerum  uis  minueretur,  neu  Ponti  nocerent . 

Ufenfo 


T     E     R     Z     O.  13 

II  fcnfo  delle quali parole e,  chc  egli ordind  un  Pontcin quefta manicra.Giiigneua macule 
due rraui,  grofle  un  picde  e mezo  1'una,  diftanti duepiedi  tra fe,  acute alquanto  nellaparte  di 
Cotto,c  lunghe  fecondo  che  richiedeua  l'altezza  del  hume:&  hauendo  con  machine  ail'crmate 
queftetraunielfondo  delfiume,  leficcau a  in  quelio  co'l  battipalo  nondiritteapiombo,  ma 
inchinate,  di  modo  che  fteflero  pendenti  a  feconda  dell'acqua .  Ali'inconrro  di  quefte ,  nella 
parte  difottodt^fiumeperfpaciodi  quaranta  piedi,  nepiantaua  due  altre  gionte  infieme  nel- 
lifteffa  maniera,  picgate  contra  la  forza,  &l'impeto  delfiume.  Quefte  due  traui,  tnimeflcui 
altre  traui  grofle  duepiedi,  cioe  quanto  elle  erano  diftanti  tra  fe ;  erano  nell'eftremitd ioro  te- 
nute  dall'una,  e  daU'altra  parte  da  due  fibule,  lequali  aperte,  &  legate  al  contrario,tanto  gran- 
ge era  la  fermezzadeU'opcra,&  raleerala  naturaditaicofe,  chequanto  maggiorfofleftarala 
forza  dell'acqua,  tanto  piu  ftrettamente  legate  infieme  fi  teneflero.  Quefte  traui  erano  teflute 
con  altre  traui,  e  coperte  di  pertiche,  di  gradici.Oltra  di  cid  nella  parte  di  fotto  del  flume  fi  ag- 
giogneuano  palipiegati,  iquali  fottopofti  inluogo  di  Aricte,&  congionticon  tuttal'operare 
iifteffero  alia  forza  delfiume.  Etmedcfimamentene  aggiogneuano  altri  nella  parte  difbpra 
del  Ponte  Iafciatoui  mediocre  fpacio  racciochefetronchi  d'arbori,  ouero  uafcellifoffero  da 
Barbari  mandati  giu  per  il  fiume  per  ruinar  l'opera,con  quefti  ripari  fi  fcemaflela  lor  uiolenza , 
di  modo  che  nonnocefTeroalPonte  .  Cofi  defcriue  Cefare  il  Ponte  ordinato  daluifbprail 
Rheno>  allaqual  deicrittioneparmimolto  conforme  lainuentione  che  fegue,  tuttele  cui  par- 
ti ibno  contrafegnate  con  Iettere . 


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A,  Sono  le  due  traui  gionte  infieme,  grofle  un  piede  e  mezo,aIquanto  acute  di  fotto.fi- 

catenelfiume  nondiritte,  mapiegate  afeconda  dell'acqua:  &  diftanti  tra  fe  due 
piedi. 

B,  Sono  le  altre  due  traui  pofte  nella  parte  di  fotto  del  fiume  all'incontro  delle  giadet- 

te,  e  diftanti  da  quelle  per  fpacio  di  quaranta  piedi ,  &  piegate  contra  il  corfo  del- 
l'acqua . 
H,  Ex  la  forma  da  per  fe  di  una  delle  dette  traui . 

C,  Sono  le  traui  groffe  per  ogni  uerfo  due  piedi,  che  faceuano  la  larghezza  del  Ponte, 

laqual  era  quaranta  piedi. 
I,  Ev  unadelle  dette  traui . 

D,  Sono  Iefibule,  le  quali  aperte,  cioe  diuife  1'una  daU'altra,  &  legate  al  contrario,  cioe 

una  nella  parte  di  dentro ,  e  l'altra  neUa  parte  di  fuorijuna  fopra,e  l'altra  fotto  dell©*4" 
traui  grofle  due  piedi,  che  faceuano  la  iarghezza  del  pontejrendeuano  tanto  gran- 
de la fermezza  deU'opera,che  quanto  era maggiorela  uiolenza deU'acqua,e  quan- 
to piueracaricoiIponte,tantopiuella  fiuniua,efifermaua. 
M,  Ex  una  delle  fibule. 

E,  Sonoletraui,  chefiponeuanopcr  la  lunghezza  del  Ponte,  &ficopriuanodi  perti- 

che, &digradici. 

F,  Sonoipalipoftinella'partediibttodelfiume, iquali piegati,  econgionti  contutta 

f  opera refifteuano  alia  uiolenza  delfiume. 
G,  Sono  ipalipofti  nella  parte  di  fopradelPonte,racci61odifendeflero,fedagliinimi- 

cifoflero  mandati  giu  peril  fiume  tronchi  d'arbori,  ouernauiperruinarlo . 
K,  Sono  due  diqueUe  traui  che  infieme  congiontefi  cacciauano  nel  fiumenon  direttc 

mapiegate. 
L,  Ev  la  tefta  deUa  traue,che faceualalarghezza  delPonte. 


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DEL    PONTE    DEL    C  I  S  M  O  N  E.      Cap.  VII.  A 

L  Cifmone  e  un  fiume.ilquale  fcendcndo  da  i  Monti,che  diuidonoja  Italia  dal- 
Ia Germania entra nella  Brenta  alquanto fppra baffano ;  e perche  c°li  e uelo- 
cifsimo ,  eper  lui  i  montanari mandano  giu  grandirsima quantita di lecrpami 
fi prcfe  rifolutione di  farui un Ponte,  fenza portealtrimentipali  netl  aojua. 
Percioche  le  traui ,  che  ui  fi  rkcauano.,  erano  dalla  uelocita  del  corfo  del  fiu- 
me ,  e  dalle  percofle  de  i  fasfi,e  de  gli  arbori ,  che  da  quello  continuamente  ib- 
noportatiairingiu,moffe,&cauate:  Ondefaceuabifogno  alConteGiacomoAngaranno, 
ilqualeepatrone  del  Ponte,  rinouarloogn'anno.  Lainuentionediquefto  Ponteamiogiu- 

dicioenioltodegnadiauertimento,perchepptrareruheintutteleoccafioni,nellequaKiiha 
ueffero  le  dctte  difficulty  perche  i  Ponti  cofi  fatti  uengono  a  effer  forti,  belli,e  commodi:  for- 
ti perche tutte  Jeloro  parti fcambieuolmente fi  foftentano : belliperchc la tesfitura de' legna- 
xni  e  gratiofa;  &  commodi,  perche fono  piani,  e  fotto  una  ifteflalinea  co'l  rimanente  della  ftra 
da.  Ilfiumenelluogo  ouefiordino  queftoponte,e  largo  cento  piedi.  Si diuifequeftalarghez- 
xa in fci parti eguali, & oue el termine di  riafcuna partc(fiior che nelle ripe, lequali fi fortifr 
carono  con  due  pilaftri  di  pietra)fi  pofero  le  traui,  che  f anno  il  letto,  e  la  larghezza  delponte; 
fopra  lequali,  lafciatoui  unpoco  di  fpacio  neU'eftremitalorOjiipofero  altre  traui  peril  lun^o, 
lequali  fanno  lelponde :  fopra  quelle,  al  diritto  delleprime  fi  difpofero  dall'una,  el'altrapar- 
te,  i colonnelli  (cofi  chiamiamo  uclgarmente  quelle  traui,  chein  fimili  operefi  pon^ono di- 
rittein  piedi. )  Quefti  colonnelli  fi  incatenano  con  le  traui,  lequali  ho  detto ,  che  fanno  la  lar- 
ghezza delponte,  conferri,  chenominiamo  Arpici,fattipaflareper  un  buccofattoaqnefto 
effetto  nclletefte  delledette  traui,  in  quellaparte,cheauanzaoltrale  traui  chefanno  lefpon-' 
de.  Quefti  Arpici;  perche  fono  nella  parte  di  fopra  a  lungo  i  detti  colonnelli  diritti ,  e  piani,  e 
forati  in  piulochi,&  nella  parte  di  fotto  uicinoalledette  traui  grofsi,  econun  folforo  aflai 
grande;  furono  inchiodati  nel  cplonnellp ,  e  ferratipoidi fotto  con  ftanghettedifcrro  fatte- 
a  quefto  effetto,onde  rendonp  in  modo  unita  tutta  l'opera,che  le  traui,  chefanno  la  larghez- 
za, equelledellefponde  fono  come  diun  pezzoconicollonnellli,&  in  talmodo  uengono  i- 
colonnelli  a  foftentar  le  traui,  chefanno  la  larghezza  delponte ;  e  fono  poi  efsi  foften  tati  dal- 
le braccia,cheuannodeuncolonnelloairaltro:ondetuttelepartirunaperrak^^ 
no,  e  talc  uiene  a  effer  lalor  natura,  che  quanto  maggior  carico  e  fopra  il  ponte ,  tantp  piu  fi 
ftringono  infieme,  e  fanno  maggiorla  fermezza  dell  opera.Tutte  le  dette  braccia,e  l'altre  tra- 
ui,  chefanno  la  tesfitura  del  ponte  non  fono  larghe  piu  di  un  piede,  negroffepiu  ditrequar- 
ti.  Maquelletraui  chefanno ilietto  del  ponte,  cioe  che  fono  poftepexjllungho,  fono  mol- 
topiufottile. 


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A,  Evilfianco  del  ponte. 

B,  Ipilaftri,chefpnonelleripe. 

C,  LeteftedeUe  traui  che  fanno  la  larghezza. 

D,  Le  traui  che  fanno  le  fponde. 

E,  lcolonnelli. 

F,  Le  tefte  de  gli  arpefi  con le  ftanghette  di ferro , 

G,  Sono  le braecia ,  lequali  contraftando l'uno alfaltro  foftentano  tutta  1' opera . 
H,  E' la  Pianta  del  Ponte. 

I,  Sono  le  traui  chefanno  la  larghezza ,  &  auanzano  oltrak  fponde,  preflb  alleiqualifi 

fanno  i  buchi  per  gli  arpefi . 
K,  Sono  itrauicelh,  che  fanno  la  uia  del  Ponte. 

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DI  TRE  ALTRE  INVENTIONI  SECONDO  LE  QVALI  SI  PONNO 
fateipontidilegnofenzaporrealtrimentipalinelfiume.      Cap.  VIII. 

I  ponno  fare  i  ponti  dilegnofenzaporrepalinell'acqu  a,  comeefattoilPonte 
del  Cifmone,in  tre  altre  maniere,delle  quali,  perche  fono  di  bellifsima  inuen- 
tione;non  ho  uoluto  lafciar  di  porrei  difegni :  tanto  piu  che  facilmentefaran- 
no  intefe  da  ciafcuno ,  c'harra  apprefo  i  termini  ufati  nel  detto  ponte  del  Cif- 
mon,  perche  ancor  quefti  confiftono  di  traui  pofte  per  la  larghezza,  dicolon- 
nelli ,  di  braecia,  di  arpefi,  e  di  traui  pofte  peril  lungo ,  chefanno  le  fponde.  I 
ponti  adunque,fecondo  la  prima  inuentione  fi  faranno  in  quefto  modo .  Fortificateleripe  co 
pilaftri  fecondo  che  ricerchera  il  bifogno,  fi  porra  alquanto  difcofto  da  quelle  una  deile  traui, 
che  fanno  la  larghezza  del  Ponte,  epoifidifporranno  fopra  dileile  traui,  che  fanno  le  fpon- 
de, lequali  con  un  capo  loro  aggiongeranno  fopra  la  ripa,&  a  quellas'affermeranno:di  poi  fo- 
pra di  quefte,al  diritto  della  traue  pofta  per  la  larghezza,fi  porranno  i  colonnelli.iquali  flinca- 
jteneranno  alle  dette  traui  con  Arpefi  di  ferro,e  faranno  foftentati  dalle  braecia  affermatemol 
to  bene  ne  i  capi  del  ponte,  cioe  nelle  traui  che  fanno  le  fponde;  fbpra  la  ripa:  dapoi,  lafeiatoui 
tanto  fpacio,quanto  faraftatolafciatodalladetta  traue  della  larghezza,  alia  ripa;  fi  porra 
l'altra  trauedella  larghezza  e  medefimemente  s'incatenera  co  le  traui,  che  fopra  quelle  fi  por- 
rano  peril  lungo  del  p6te,&  conicolonnelU,  &icolonelhfarano  foftentati  dalle  lor  braecia: 
c  eofi  fi  andara  faeSdo  di  ordine  in  ordine  quato  fara  di  miftieri,offeruado  fempre  in  quefti  tai 
poti  che  nel  mezo  della  larghezza  del  fiumc  uega  un  col6nello,nelqual  le  braecia  di  mezo  s'in 
cotrino  :  e  fi  porrano  nella parte  di  fopra  de'  coionelli  altre  traui,lequali  giognendo  da  un  co- 
lonnello allaltro,  litenirannoinfiemeuniti,  e  faranno  con  le  braecia  pofte  ne  capi  del  ponte 
portione  di  cerchio  minor  del  mezo  circolo.  Et  in  quefto  modo  facendo  ogni  braccio  f  bften- 
ta  il  fuo  colonnello,&  ogni  colonnello  foftenta  la  traue  della  larghezza,  e  quelle,  chefanno  le 
fponde,  onde  ogni  partefente  il  fuo  carico .  Vengono  quefti  cofi  fatti  ponti  a  efler  larghi  ne  ca 
pi  loro,  efi  uanno  reftringendo  uerfoil  mezo  della  lor  lunghezza.  Di  quefta  maniera  non  ue 
n'e  alcuno  in  Italia,  ma  ragionandone  io  con  Meffer  Aleffanro  Picheroni  Mirandolefe ,  egli  mi 
difle  di  hauerne  ueduto  uno  in  Germania . 

A,  E'  1'alzato  del  fianco  del  Ponte . 

B,  Sonole  tefte  delle  traui  che  fanno  la  larghezza. 

C,  Sono  la  traui  pofteper  la  lunghezza . 

D,  Sono  i  colonnelli, 

E,  Sono  le  braccia,che  affermate  nelle  traui  della  lunghezza  foftentano  i  colonnelli . 

F,  Sono  le  traui  che  legano  un  colonnello  con  l'altro,  fanno  portione  di  cerchid. 

G,  E'flfondodelFiume.    

H,  Ev  La pianta del  detto  Ponte. 

I,  Sono  le  prime  traui,  lequali  da  un  capo  fono  foftentatedalla  ripa,  edall'altro  dalla 
prima  traue  della  larghenza. 

K.  Sono 


T    E    R    %    O.  17 

K,  Sonole fcconde  traui,  lequali  fono  foftencate dalla  prima,  c dalla feconda  tra- 

ue  delta  larghezza. 
L,  Sono  le  terzc  traui,  lequali  fon  foflentate  dalla  feconda,  e  dalia  terza  traue  del- 


la  larghezza. 


Sono  poi  quelle  traui  che  fanno  la  larghezza(come  ho  dccto)fofi:entate  da  colon- 
nelli,  a  iquali  fono  incatenate ;  &  i  colonnelli  dalle  braccia . 


f  ,  • 

Uinuenrionedel  ponte, ^^^^^^^^^^B^ 

to il carko; fatta di portione di cerch io minore del  mezo x.rcolo, & halebiaGcia,cheuanna 

'    da uo-colonnello  alFaltro^ofi  ordinate,  che nel  mezo  de  fpacn,  chefono  tra icolonnelM m- 

1    crocciano  Xe  traui,che  fanno  il  fuolo  del  Ponte,  fono  incatenate  a  icolonnelk  con  arpefoo- 

menelleinuentioni,  di  fopra.  Permaggiorfonezza  fipotrebbono  aggiogner due ^tram  per 

ognicapodelpontclequali  affermate  ne' pilaftn con un capo, con laltro  amuarterofottoi 

:    jmmieoionnelli,  perciochc  aiuterebbono  moltoafoftentarilcancodelpontc. 

A 


£CC       At  EJ 


it  I    I    B    R    O 

A,  E'ildiritto  del  Ponte  per  fianco. 

B,  Sonoletraui,  che  fannolefponde  del  ponte. 

C,  Sono  Ie  tefte  ddle  traui ,  che fanno  la  larghezza . 

D,  Sonoicolonnelli. 

E,  Sono  lebraccia,cioegliannamenti  del  ponte. 

F,  Sono lc traui ,  che pofte fottoil  ponte nei  capi aiutano  afoftentar  il carico . 

G,  Eilfuolo  del  ponte. 
H,  E'ilfondo  del  flume. 

Qve  st'vitima  inuentione  fi  potra  fare  con  piu,  e  con  manco  arco  di  quell  o.ch'e  difegna- 
to,  fecondo  chericerchera  la  qualita  de'  fiti,ela  grandezza  de'  fiumLLa  altezza  del  ponte,nel- 
la  qual  fono  gli  armamenti ,  o  uogliam  dir  lc  braccia,  che  uanno  da  un  colonnello  all'altro ,  fil 
fara  per  la  undecima  parte  della  larghezza  del  flume.  Tutti  i  cunci  che  fono  fatti  da  i  colonnel 
!i  rifponderano  al  centro,ilche  far  j  l'opcrafortifsima:  &  i  colonnelli  foftenteranno  le  traui  po 
fte  per  la  larghezza ,  e  per  la  lunghezza  del  ponte,  comene  fopradettiiponti  diqueftequat- 
tro  manierefi  potranno  farlunghi  quantorichiederailbifogno,facendo  maggioritutte  lepar 
ti  loro  aproportione. 


A,  E*  il  diritto  del  ponte  per  fianco • 

B,  Ev  il  fuolo  del  ponte . 

C,  Sono  i Colonnelli. 

D,  Sono  le braccia,che  armano,e fbftentano  i  colonnelli .' 

E,  Sono  le  tefte  dcllc  traui,  che  iannola  larghezza  del  pont€« 
F,  E'ilfondo  del  flume. 


T    £     ft    Z     O.  i9 

DEL    PONTE     DI    BASSANO.        Cap.  IX. 

Resso  aBaflano  terra  pofta  alleradici  deirAlpi,chefcparano  la  Italia  dalla  Ma 
gnadio  ordinato  il  Ponte dilcgname,che  fegue,fopra la  Brenta  fiume ueloci£ 
fimo,chemettecapo  in  mare  uicino  a  Venetia;efu  dagli  antichidetto  Medua 
co ,  alquale(come  racconta  Liuio  nella  fua  prima  Deca  )  Cleonimo  Spartano 
uenne  con  l'armata  auanti  la  guerraTroiana .  Ilfiume,  nelluogo  doue  eftato 
fatto  il  ponte,  e  largo  cento  e  ottantapiedi.  Queftalarghezzafidiuife  in  cin- 
que parti  eguali ;  percioche  fortificdte  molto  bene  tutte  due  le  ripe ,  cioe  i  capi  del  ponte  con 
traui di Rouere,  e  diLarice,  fi  fecero  nel  fiume  quattro  ordinidipali,diftantirunodall'altro 
trentaquattro  piedi,e  mezo.Ciafcuno  di  quefti  ordini  e  di  otto  traui  lunghe  trenta  piedi  grot 
fe  per  ogni  uerfo  un  piede  e  mezo ,  e  diftanti  l'una  dall'altra  due  piedi ;  onde  tutta  la  lunghez- 
za del  ponte  uenne  a  efferdiui  fa  in  cinque fpacij^  &lalarghezzafuadi  u en tifei  piedi. Soprai 
detri  ordini  fi  pofero  alcune  traui  lunghe  fecondo  la  detta  larghezza(quefta  forte  di  traui  cofi 
pofte  uolgarmetefichiamano  Correti)  lequaliinchiodate  alle  traui  fite  nel  fiume  letengo no 
tutte  infieme  congionte,  &  unite,  fopra  quefti  correnti  al  diritto  delle  dette  traui,  fi  difpofero 
otto  altre  traui,  lequali f  anno  la  lunghezza  del  ponte, e  giongono  da  un'ordine  all'altro:eper- 
chela  diftanzatradetti  ordini  e  molto  grande,  onde  con  difficultale  traui  pofte  perillungo 
haurebbono  potuto  reggere  il  carico,che  lor  fbfle  ftato  pofto  fopra,quando  foffeftato  molto; 
fi  pofero  tra  quelle  &i  correnti  alcune  traui,  che  feruono  per  modiglioni,  efbftentano  parte 
d  el  carico :  oltreaccio  fi  ordinarono  altre  traui,  lequali  aftermate  in  quelle,  ch'erano  fite  nel 
fiume ,  e  piegatel'una  uerfo  delPaltra  andaflfero  a  unirfi  con  un'altra  trauepofta  nel  mezo  del- 
1  a  detta  ■difta-nza  fbtto  ciafcuna  delle  traui  della lunghezza.  Quefte  traui  cofi  ordinate rendo- 
no  l'alpetto  di  im'arco,ilqualehabbiadifrezza  la  quarta  parte  del  fuodiametro;  &in  tal  mo- 
do  1  opera  riefce  bella  per  la  forma,  c  forte ,  per  uenir  le  traui,che  fanno  la  lunghezza  delPon- 
te ;  a  elfer  doppie  nel  mezo .  Sopra  quefte  fono  pofte  altre  traui  per  trauerfo ,  le  quali  fanno  il 
piano,  o  fuolo  jdelponte,  &  fportano  con  le  lor  tefte  alquanto  fuori  del  rimanente  dell'opera, 
epaiono  imodigUonidi  una  cornice.  Nell'una,  el'  altrafponda  del  ponte  fono  ordinate  leco- 
lonne,  chefoftengono  la  coperta,  e  feruono  per  loggia,e  fanno  tutta roperacommodisfima, 
e  bella. 

4*  EN  la linea  delle  fuperficiedell'acqua. 

A,  E'il  diritto  delfiancodelpontc. 

B,  Sono  gli  ordini  delle  traui  fitte  nel  fiume. 
J     C,  Sono  le  tefte  de' Correnti. 

D,  Sono  le  traui,  che  fanno  la  lunghezza  del  ponte,  fopralequalifiuedonolcteftedi 

quelle,  che  fanno  il  fuolo. 

E,  Sono  le  traui ,  che  pendenti  una  uerfo  l'altra,  uanno  a  unirfi  con  altre  traui  pofte  ne' 

mezo  della  diftanza,.ch'e  tra  gli  ordini  de'pali,  onde  nel  detto  luogo  uengonoi 

eflerle  traui  doppie. 
F,  Sono  le  colonn'e ,  che  foftentano  la  coperta . 
G,  Ex  il  diritto  di  uno  de  capi  del  ponte . 
H,  Evla  pianta  de  gli  ordini  de'  pali  con  i  fperoni ,  i  quali  nonlafciano ,  che  dettipali  fia- 

no  percosfi  da  i  legnami ,  che  uengono  giu  per  il  fiume . 
N      I,  E'lafcaladidieti piedi, con laquale  e  mifurata tutta l'opera. 

CCC    ^ 


L    I    B    R    O 


DE    I    PONTI    D  I    PIETRA, 

cheneU'edificarli  fi  deue  ofleruare. 


D  I    QJV  ELL 

Cap.  X. 


O 


Ecero  prima  gli huomini i  pontidi  legno,comequelli,  che  alia  lor  prefen- 
tenecesfita  attendeuano  folamente:  mapoiche  cominciaronoad  hauerri- 
guardo  aH'immortalitade'lornomi;  &chele  richczze  diedero  loro  anim/> , 
e  commodita  a  cofe  maggiori ,  cominciarono  a  farli  dj  pictra ,  iquali  fono  piu 
durabili;  di  maggiorfpe^,  edi  piu  gloria  a  gli  edificatori .  Inquefti,  quat- 
tro parti fideuonoconfiderare,  cioe,i  capi,  chenelleripe  fi  fanno  :  i  pila- 
ftri ,  che  nel  fiume  fi  fbndano :  gli  archi ,  che  fono  foftentati  da  detti  pilaftri :  &  il  Pauimento , 
ilqual  fi  fa  fbpra  gli  archi .  I  capi  de'  ponti  deuono  farfi  fermisfimi,  e  fodijconciofiache  non  io- 
lo  feruino  a ibftcneril carico  degli  archi,come gli altri pilaftri, ma  dipiu  tenghino  unito  tutto 
ilPonte,enonlafciano  che  gli  archi  fiaprano:  epero  fifarannooue  leripefiano  di  pietra, 

ouero 


T    E     R     Z     O.  .  2t 

ouero  aim  eno  di  terren  fbdo,  e  non  potendofi  hauer  cofi  fatte  ripe  per  lor  natura  fermifsime, 
fi  faranno  ferine,  e  forti  con  l'arte,  facendoui  altri  pilaftri,  &  akn  archi,  ondefele  ripefoffero 
dall'acqua  ruinate,  non rimaneffe  lauiaalponteinterrotta.I  pilaftri, che  fi  fanno  perlalar- 
ghezza  del  flume;  deuono  effer  di  numero  parijfi  perche  ueggiamo  che  la  natura  ha  prodotto 
di  quefto  numero  tutte  quelle  cofe,  che  effendo  piu  d  una,  hanno  da  ibftentar  qualche  carico, 
fi  comele  gambe  de  gli  huomini,  e  di  tutti  gli  altri  animalinefanno  fede :  come  anco  perche 
quefto  tal  compartimento  e  piu  uago  da  uedere,  &rendel'operapiuferma:perciocheilcor- 
io  del  flume  nel  mezo,  nelqualluogo  naturalmente  egliepiuueloce,  pereflerpiu  lontano 
dalleripe;  elibero,enonfadannoa  pilaftri  co'lcontinuopercoterli.  Deuono  i  pilaftri  cofi 
cnercompartiti,cheuengano  acadere  in  quella parte  delflume  ,  oueilcorfodeil'acque  fia 
meno  ueloce.  U  maggior  corfo  dell  acque  e  doue  fl  adunano  quelle  cole ,  che  fbpranotono , 
ilche  nel  crefcer  de  flumi  fi  conofce  facilisfimamente  .  Le  lor  fondamenta  fi  faranno  in  quel 
tempo  dell'anno,  che  I'acque  fono  piu  fecche ,  cioe  nell'  Autunno :  &  f  el  fondo  del  flume  fara 
di  faifo,6  di  tofo,ouero  di  lcaranto,ilquale(come  ho  detto  nel  primo  Libro)e  una  forte  di  teiv 
reno,  che  tiene  in  parte  della  pietra ;  fi  harranno  le  fondamenta  fenza  altrafatica  di  cauamcn- 
to;  perche  queftetai  forti  difondi  fono  buonifsimo fondemento  perfeftesfi.  Mafelfondo. 
delflume fara  ghiara,ouero  fabbia,fi  cauera  tanto  in  quello,che fi  troui  il fodo  terreno e  quart 
do  cio  folic  difficile,  fi  cauera  alquanto  nell'arena,  ouer  nella  ghiara,e  poi  ui  fifaranno  lepali- 
flcate  di  pali  di  rouere ,  iquali  con  le  punte  di  ferro ,  c.he  a  lor  ii  faranno ,  giongano  nel  fondo 
fodo,e  fermo.  Per  fondare  i  pilaftri  fi  deue  chiudere  una  parte  del  fiume  ioiamenre,&  in  quel- 
la fabricare ,  accioche  per  l'altra  parte  lafciata  aperta  l'impeto  dell'acqua  habbia  il  corfo;e  co~. 
fi  andar  facendo  di  parte  in  parte .  Non  deuono  effere  i  pilaftri  piu  fottili  dellafefta  parte  della 
larghezza  dell'arco ;  ne  ordinariamente piu  grofsi  deila  quarta .  Si  faranno  con  pietre  grandi, 
lequali  fi  congiogneranno  infieme  con  arpefi ,  e  con  chiodi  di  ferro ,  ouer  di  mettallo :  accio- 
che con  tali  incatenamenti  uengano  a  effer  come  tutti  di  un  pezzo .  Le  fronti  depilaftri  fi  fbr 
gliono  far  angulari,cioe chehabbiano  nell' eftremita lor o l'angulo  retto,  e  fi fanno  anco  alcu- 
na  uolta a  mezo  cerchio  5  accioche  fendino  l'acqua ,  e  facciano  che  quelle  cofe ,  le  quali fono 
dalfiumeconimpetoportateaH'ingiu,percotendo4n  loro  filontanino  da'  pilaftri,  epasfino 
per  mezo  dell'arco .  Gii  archi  fi  deuono  far  ben  fermi ,  e  forti,  &  con  pietre  grandi,lequali  fia- 
no  benifsimo  commefTe  infieme;  acciocheposfino  refiftere  al  continuo  paflar  de'  carri ,  ereg- 
gere  al  pefo ,  che  per  qualche  accidente  fara  condotto  lor  fopra .  Quelli  archi  fono  fortisfimi , 
che  fi  fanno  di  mezo  cerchio ;  perche  poiano  fopra  i  pilaftri ,  e  non  fi  urtano  l'un  l'altro:  ma  fe 
perlaqualkadelfito,eperladifpofitionde'  pilaftri,ilmezo  cerchio  intiero  per  la  troppoaltez 
za  offendefle,  facendo  la  falita  del  ponte  difficile;  fiferuiremo  del  diminuito,  facendo  gli  ar- 
chi c'habbiano  di  frezzail  terzo  del  lor  diametro,e  fifaranno  in  tal  cafole  fondamenta  nelleri 
pe  fortisfime.  II  pauimento  de'  ponti  fi  deuelaftricare,  in  quell'ifteflb  modo  che  fi  Iaftrxcano  le 
uie ,  dellequali  e  ftato  detto  di  fopra:  onde  effcndofi  ueduto  quanto  fi  deue  auertire  nell'edifi- 
carei  ponti  di  pietra,  e  tempo  chepasfiamo  a  difegni. 

DIAL  C  V  NI    PONTI    CELEB  R  I    EDIEICATI 
da  gli  Antichi,ede' difegni  del  ponte  diRimino.  Gap.  XI. 

-    •'  ' 

0?ti  pontifuronoediflcatidagliantichiindiuerfiluoghi;mainItalia,efpe- 

■cialmete  fopra  il  Teuere  affai  ne  ediflcarono,de  quali  alcuni  fi  uedono  intieri,e 
d'alcuni  altri  fono  rimafi  i  ueftigi  antichi  folamente .  Quelli,che  fi  uedono  an- 
cora  tutti  intieri  fopra  ilTeuere;fono  queldi  Caftel  Santo  Angelo,giachiama 
to  Helio  dal nome di  Helio  Adriano  Imperadore, ilquale  edified  quiui  la fua 
fepoltura .  11  Fabricio ,  edificato  daFabricio  ,  hoggi  detto  ponte  quattro  capi 
dalle quattro  teftedi  Giano,  ouerdiTermine,Iequalifonopoftea  man  finiftra  entrando  in 
effo  ponte  :  per  quefto  ponte  llfola  del  Teuere  ficongiogneallacitta.  II  Ceftio  hoggi  detto 

diSan 


2j  L    I    B     ft    O 

di  San  Bartolomeo ,  ilquale  dall'altra banda  dell'Ifola  pafla  in  Trartfteuere.  II  Ponte  cletto  So 
natorio  da  Senatori ,  &  Palatino,  dal  Monte  che  glie  uicino ,  fatto  d;  opera  ruftica ;  che  hora 
li  chiama  di  Santa  Maria .  Ma  quci  ponti ,  de'  quali  fi  uedono  nel  Teuere  i  ueftigi  antichi  fola-r 
mente,  fono,  ilSublicio,  detto  ancoLepido  da Emilio Lepido,  che  eflendo  prima  dilegnolo 
fece  dipietra,  &  era  uicino  a  Ripa :  II  trionfale ,  i  cui  pilaftri  fi  ueggono  rincontro  alia  Chiela 
di  Santo  Spirito  :  il  Ianiculenfe,  cofi  chiamato  per  efler  uicino  al  Monte  Ianiculo,  ilqualeper- 
che  eftatoriftauratodaPapa  Sifto  II II.  horafidimanda Ponte Sifto;&ilMiluiohoggi  det- 
to Ponte  Molle,poftonellauiaFlaminialontano  daRomapoco  menodi  due miglia,  ilquale 
non  ritiene  altro  di  anticho ,  che  li  fbndamenti,  e  dicono  chefu  edificato  al  tempo  di  Silla  da 
M.  Scauro  Cenfore.Si  uedono  anco  1c  ruine  di  un  ponte  edificato  da  Auguflo  Cefare  di  ope- 
ra ruftica  fopra la  Nera  fiume  uelocifsimoappreflbNarni .  EfoprailMetauroneli'Vmbriai 
Calgifene  uede  un'altro  di  opera  ruftica  fimilmenteconalcunicontrafortinelle  ripe,  chefo^ 
ftentanolaftrada,elofannofortisfimo.  Ma tratuttii  ponti  celebri,percofa  marauigliofa  e 
ricordato  quello,  che  fece  far  Caligola  da  Pozzolo  a  Baie  in  mezo  del  mare  di  lunghezza  po- 
co  meno  di  tre  miglia ,  nelquale  dicono  ch'egli  Ipefe  tutti  i  denari  dell  Imperio .  Grandifsimo 
anco,e  degno  dimerauiglia  fu  quello,cheperfoggiogarei  Barbari  edifico  Traiano  fopra  il  Da 
nubio  rincontro  alia  Tranfiluania,  nelquale fileggeuano  quefteparole. 

PROVIDENTIA  AVGVSTI  VERE  PONTI. FI- 
CIS  VIRTVS  ROMANA  QJV  ID  NON  DOMET? 
SVB    IVGq     ECCE     RAPIDVS     ET     DANVBIVS. 

Quefto ponte fupoiruinato  da  Adriano  acciochei Barbari  nonpoteflero  paflareadanni 
delleprouincicRomane,  eifuoipilaftrifi  uedono  ancorain  mezo  del fiume.  Maconciofia- 
che  di  quanti  ponti  io  habbia  ueduto ,  mi  pareil  piu  bello ,  &  il  piu  degno  di  confideratione  fi 
per  lafortezza,  come  per  il  fuo  compartimento,  quello ,  che  e  a  Rimino  Citta  della  Flaminia, 
fatto edificare , per  quel chio credo ;  da  Augufto Cefare;  ho pofto dilui i difegni , iqualifbno 
quelli,  chefeguono  .  Egli  e  diuifo  in  cinque  archi,  itre  di  mezo  fono  eguali,  di  larghezzadi 
uenticinque  piedi ;  &  i  due  a  canto  leripefono  minori ,  cioe  larghi  folo  uenti  piedi :  fono  tut- 
ti quefti  archi  di  mezo  circulo,  &  il  lor  modeno  e  per  la  decima  parte  della  luce  de'maggiori, 
e  per  l'ottaua  parte  della  luce  de'  minori.  I  Pilaftri  fono  grofsi  poco  meno  della  metta  d  ella  lu- 
ce degli  archi  maggiorLL'Angolo  de'  fperoni,  chetagliano  T  acqua,  eretto,  ileheho  oflerua- 
to  che  fecero  gli  antiehi  in  tutti  i  ponti ,  perche  egli  emolto  piu  forte  dell'acuto ,  epcro  man- 
co  efpofto  a  efler  ruinato  da  gli  arbori ,  ouer  da  altra  materia ,  che  uenifleportata  allingiudal 
fiume.  Aldiritto de  pilaftri ne i lati del pontefonoalcunitabernacoli, ne' quali anticamente 
doueuano  efler  ftatue :  fopra  quefti  tabernacoli  per  la  lunghezza  del  ponte  u  e  una  cornice^ 
laqualeancorachefiafchietta,  faperd  unbellifsimo  ornamento  atuttal'opera. 

A,  Ev  ladetta  cornice  che  e  fopra  i  tabernacoli  per  la  lunghezza  del  ponte. 

B,  EMafuperficiedellacqua. 

C,  E'ilfondo  del  fiume.  . 

P,  Sono  piedi  died,  con  i  quali  emifurato  quefto  ponte. 

o 

DEL 


T    E    K    %    O. 


*4 


DEL    PONTE    DI 
Bacchiglione. 


L    I    B    R    O 
VICENZA   ch'b: 

Cap.  XII. 


SOPRA    IL 


As  s  a  n o  per  Vicenza due fiumU'uno  de'quali  e detto il Bacchiglione,el'altro 
il Rerone.  IlRerone  nell'ufcirdella Citta entranel Bacchiglione, eperdefu- 
bito  nome.  Sopraqueftifiumifono  duepontiAntichi;diquello,ch'efopraiI 
Bacchiglione  fiucdonoipilaftri,&  un'arco ancora intiero  appreffo la chiefa 
di  S.  Maria  de  gli  angioli;  il  rimanente  c  tutto  opera  monderna.  Ex  quefto  pon 
tediuifo  in  tre  archi,  quel  di  mezo  edi  larghezza  ditrentapiedi;glialtriduc 
fono  larghifolo  pi'edi  uentidue ,  e  mezo ;  ilche fu  fatto  actio  che'l flume hauefle nel mezo piu 
libero  il  fuo  corfo .  IPilaftri  fono  grofsi  per  la  quinta  parte  della  luce  de'  uoki  minorii  e  per  la 
fefta  del  maggiore .  Gli  archi  hanno  di  frezza  la  terza parte  del  lor  diametro ;  il  lor  modeno  e 
groflo  per  la  nona  parte  de  i  uolti  piccioli;  e  per  la  duodecima  di  quel  di  mezo,  e  fono  lauorati 
afoggia  di  Architraue.Nell'eftreme  parti  della  lunghezza  de'  pilaftri,fotto  l'impoftede  gli  ar- 
chi, fportano in fuori  alcunepietre,  lequalinelfabncareilponte  feruiuano  per  foftenerle  tra- 
in', fopralequalififaceua  I'armamento  de' uolti :  &  in  quefto  modofi  fuggiuailpericolochc 
crefcendo  ilfiume  non  portafTe  uiaipaliconruinadell'opera,  iquaUfacendofialtrimenti,fa- 
rebbe  ftato  bifogno  ficcar  nel  flume,  per  far  il  dett  armamento . 


A,  W  Iafponda  delponteJ  , 

C,  Evil  modeno  de  gli  archi. 

D,  Sono  lepietre,  cheefcono  fuori  del  rimanente  de'pilaftri^eferuonoafarrar- 

mamentode>  uolti.  "  a 

E,  Sono  i  capi  del  ponte . 


DI    V.N    PONTE 
inuentione. 


T    E    R    Z    O. 
D  I    P 


25 


I  E  T  R  A     D  I 
Cap.     XIII. 


M  I  A 


Eliissima  a  mio  giudicio  e  la  inuentione  delPonte,  chefegue;  emolto 
accomodate. al  luogo,  oue  (I  doueuacdificare:ch'eraneimczo-d'unacitta 
laquale  e  delle  maggiori,  e  delle  piii  nobili  d'Italia;&  e  Mctropoli  di  moke  al- 
tre  Ckta ;  e  ui  (i  fanno  grandiisimi  rrafichi,  quail  di  tutre  le  parti  del  mondo. 
II  fiurne elarghiftimo, & il  Ponte ueniua  a  elfer  nel  luogo  aponto,  ouefiri- 
du.cono  i  mercanti a  trattarei  loro  negocii .  Pero per  ieruarla  grandezza,  e 
la  dignka  della  detta  Citta,  eper  accrefcerleanco  grosiis(ima  rendka,io  faceualopradelpon 
te,  perlalarghezza(ua;tre  (trade:  quelladimezo  ampia,ebella:eraltredue,  ch'eranouna 
perbanda;alquantominori.  Dall'una,  e  dall'altra  parte  di  quelle  (trade  iouiordinaua  delle 
botteghe:dimodocheuenefarebbono  ftatifeiordini.  Okre  accione'capidelPonte,enel 
mezo  cioe  fopraTarco  maggiore ,  uifaceua  le  loggie;  nellequaliii  (arebbono  ridottii  merca- 
tanti  a  negociar infieme ;  &  harebbono  apportato  commodka,e  bellezzza  grandifsima .  Al- 
le  loggie,  che  (bno  ne  campi,  (I  farebbe  falito  per  alquanti  gradi;&  al  piano  di  quelle  (arcbbe 
ftato  il  fuolo  o pauimeto  di  tutto  il rimanente  del  Pote.  Non  deue  parer  co(a  noua  che  f bpra 
Ponti  li  facciano  delle  loggie:  percioche  il  Ponte  Elio  in  Roma,  delquale  s'e  detto  a  (uo  luo- 
go; era  anticamete  ancor  egli  coperto  tutto  di  loggie  con  colonne  di  Bronzo,con  ftatue,e  c5 
altri  mirabili  ornamenti:  oltre  che  in  quefta  occalione ,  per  le  cagioni  dette  di  (bpra;  era  qua- 
il neceflario  il  farle .  Nelle  proportioni  de'  pilaftri ;  e  de  gli  archi  s'e  ofTeruato  quell  ifteffo  or 
dine,  e  quelle iiteflfe  regole,  che  fi  (bno  ofleruarene  ponti  poftidifopra;e  ciafcunodaperfe 
potra  facilmente  ritrouarle . 

Parti  della  Pianta. 

A,  E  la  ftrada  bella,  &  ampiafatta  nel  mezo della larghezza del  Ponte . 

B,  Sonoleftrademinon. 

C,  Sonolebotteghe.  ' 

D,  5  o  no  le  loggie  ne'ca  pi  del  Ponte. 

E ,  Sono  le fcale,  che  portano  fopra le  dette  loggie . 

F,  Sono  le  loggie  di  mezo  fatte&pralarco  maggiore  del  Ponte, 

Lb  parti;delI'^Izato  corrhpondono  a  quelle  della  pianta,  eperofenza  altradichiaratione 

fi  lafciano  facilmente  intendere . 

C,  EMI dkkto delle botteghenelleparte'difuori,cioeibprail  fiume:  enelTaltratauo- 
la,  ch'e  all'incontro;  appare  il  diritto  delle  ifteiTe  botteghe  foprale  (trade. 

G,  E'lalineadellafuperficicdellacqua. 


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L    I    B    R    O 


X>  I    V  N'A  L  T  R  O 
inuentione. 


P  O  N  T  E     D  I 

Cap.     XI  III. 


M  I  A 


Icercato  da alcuni gentil'huomini del parer mio circa un Ponte , ch'elsi di- 
fegnauanofardipietra,  fecilorolafottopofta  inuentione.  II  fiume  nelluo- 
go ,  oue  fi  doueua fare il Ponte;  e  largho  cento ,  e ottanta piedi .  Io diuideua 
tutta  queftalarghezza  in  treuani,efaceua  quel  di  mezo  largho  feffanta  piedi; 
&  gli  altri  due ,  quarantaotto  l'uno.I  pilaftri,  che  rcggeno  i  uokijueniuano  di 
groflezzadi  dodici  piedi;  ecofierano  grofsi  per  la  quinta  parte  deluanodi 
mezo,eper la  quartade'  uani  minori :  io  alteraua  in  loro  alquanto  le  mifure  ordinarie  facers 
doli  molto  grofsi,  e  che  ufciflero  fuori  del  uiuo  della  larghezza  del  Ponte ;  perche  meglio  po 
teflero  refiftere  aH'impeto  del  fiume ,  ilquale  e  uelocifsimo;  &  alle  pietre  &  a i legnami,che  da 
quello  fono  portati  au  ingiu .  I  uolti  farebbono  ftati  di  portione  di  cerchio  minore  del  mezo 
circolo;accio chelafalitadclpontefofle  ftata  facile,  epiana.  Iofaceuail  modeno de gli  ar- 
chiper  la  decimafettima  parte  della  luce  dellarco  dimezo,  e  per  la  quartadecima  della  luce 
de  gli  altri  due .  S'haurebbe  quefto  ponte  potuto  ornar  con  nicchi  al  diritto  de  pilafhi,  e  co  n 
ftatue,  c  ui  farebbe  ftata  bene  a  lungo  i  fuoi  lati  una  cornice ;  ilche  fi  uede  che  fecero  alcuna 
uolta anco  gli  Antichi ,  come  nel  ponte  di  Rimino  ordinato  da  Augufto  Cefare,  i  cui  difegni 
ibno  ftati  pofti  di  fbpra . 

A,  E'lafuperficiedell'acqua. 

B,  E'ilfondo  del  fiume. 

C  Sonolepietre,  chefportanoinfuoriperrufbfopradetto. 
P,  E"  la  fcaladidiece  piedi,  con  la  quale  emifurata  tutta  l'opera. 


T    E    R    Z     O. 


19 


L    I    B    R    O 


DEL    P  ON  T  E    D  I 
foprailRerone. 


I  C  E  N  Z  A, 

'    Cap.  XV. 


C  H"  Es 


'Altro  Ponte  Anticho,che,  come  ho  detto,  einVicenzafoprailRerone;fi 
chiamauolgarmentcil  ponte  dalle  Beccarie,perche  eglieappreffo  ilMacel- 
lo  maggiore  della  Citta.  Ev  quefto  ponte  tutto  intiero,&  e  poco  differenteda 
quel ,  ch'e  fopra  il  Bacchiglione ;  percioche  ancor  egli  e  diuifo  in  tre  archi ,  & 
hal'arcodi mezzo  maggior de gli  altri due. Sonotuttiquefli archi diportio- 
ne  di  cerchio  minore  del  mezo  circolo,e  non  hanno  lauoro  alcuno :  i  piccioli 
hanno  di  frezza  il  terzo  della  loro  Iarghezza ;  quel  di  mezo  e  un  poco  meno .  I  pilafhi  fono 
grolsiper  la  quinta  parte  del  diametro  de  gli  archi  minori :  &  hanno  neU'eftremita  loro,  lotto 
l'impofta  de  gli  archive  pietre,  chefportano  in  fuoriperlecagionifopradette.  Sonol'uno  ^ 
1'altro  di  quefti  ponti  fatti  di  pietra  da  Coftoza,laquale  epietra  tenera,e  fi  taglia  con  lafcga  co 
me  fi  fa  il  legno.DeH'ifrefle  proportioni  di  quefti  due  di  Vicenza  ue  ne  fono  quattro  inPado- 
ua,tre  de  quali  hanno  tre  archi  folamente ;  e  fono ,  il  Ponte  Altina ,  quello  di  San  Lorenzo ,  c 
quel  ch'e  detto  Ponte  Coruo ;  &  uno  ne  ha  cinque,  &  e  quel  ch'e  detto  Ponte  Molino:in  tut- 
ti  quefti  ponti  fi  uede  effer  ftata  ufata  unafomma  diligenza  nel  commettereinfiemele  pietre, 
jlche(comealtreuoltehoauertito)firicercafornmamenteintuttelefabriche. 


T    E    R    Z    O,  3, 

DELLE    PIAZZA     E    DE    GLI    E  D  I  F  I  C  M, 

che  intqmo  a  quelle  fifanno,  Cap.  XVI, 

Ltra  Ieftrade,  delle  qualieftatodettodifopra,  fa  di  miftieri  che  nclleCitta 
fecondo  la  lor  grandezza  fiano  comparrjtepiu ,  e  manco  piazze ,  nclle  quali  fi 
raunino  le  genti  a  cotrattar  dellc  col  e  neceflarie,  &  utili  a  i  bifogni  loro;&  fi  eo 
me  a  diuerh  ufi  fi  attribuifcono  ,  cofideuefi  a  ciafcunadar  proprioluogo,  c 
copueniente.X>ueftitailuoghiampij,cheperlcCit^afilaiciano;oltraladet- 
ta  commodka,  che  ui  fi  raunano  le  genti  a  pafleggiare ,  a  trattenkfi,  &  a  con- 
trattare ;  rendono  ancho  molto  ornamento ,  ritrouandofi  a  capo  di  una  ftrada  un  luogo  bel- 
lo ,  e  fpaciofo,  dalquale  fi  ueda  l'aipetto  di  qualchebella  fabricha,e  maisimamente  di  qualche 
Tempio.  Mafi  come  torna  bene  che  iianomolte  piazze  iparfe  per  la  Citta,  cofi  molto  piu  e 
neceilario,&hadelgrande,edeirhonoreuole,cheueneiiai)naprincipalifsima,  eche  uera-. 
mente  fipoflachiamarpublica.  Queitepiazzeprincipahdeono  farfi  della  grandezza,  che  ri- 
cerchera  la  moltkudine  de'  cittadini ,  accioche  non  fiano  picciole  al  commodo ,  &  all'ufo  lo- 
ro  ;ouero peril poco  numero  delle  perfonenon  paianodishabkatc.Neile  Citta  maritime  fi 
faranno  appreflb  il  porto :  e  nelle  citta,  che  fono  fra  terra,fi  faranno  nel  mezo  di  quelle;accio- 
che fiano  commode  a  tutte  leparti  dellaCitta.Si  ordineranno,come  fecero  gli  Antichi;ku:qr- 
noalle  piazze  iportichilarghiquantofara  la  lunghezza  delle  lor  colonne;l'u(ode  quali  e  per 
fuggir le pioggic ,  le neui ,  &  ogni  noia  della  grauezza dell'aere,  e del  Sole :  ma  tutti gli  edifi- 
cij,  che  intorno  alia  piazza  fifanno ;  non  deuono  efl'ere  (fecondo  i'Alberti)piu  alti  della  terza 
parte  della  larghezza  della  piazza ,  ne  meno  della  fefta  :&  a  i  Portichi  fi  falira  per  gradi ,  iquali 
li  faranno  alti  per  la  quinta  parte  della  lunghezza  delle  colonne.Grandifsimo  ornamento  dan 
no  alle  piazze  gli  archi,  che  fi  fanno  in  capo  delle  ftrade,cioe  nell'entrare  in  piazza,  iquali,co- 
me  fi  debbono  fare ,  &  perche  anticamente  fi  facefl'ero ,  c  d'onde  fi  chiamaflero  trionfali  fi  di- 
r  a  dift  ufamente  nel  mio  Libro  de  gli  archi ,  e  fi  porranno  i  difegni  di  molti :  onde  fi  dara  gran- 
difsimolumeaquelli,cheuoleireroanoftritempi,eperraueniredrizzargliarchiaPrincipi, 
a  Re ,  &  a  Imperatori .  Ma  ritoi  nando  alle  piazze  principali,  deuono  efler  a  quelle  congionti 
il  palazzo  del  Principe,  oucr  della  Signoria,  fecondo  che  farad  Principato ,  6  Republica :  la 
Zecca,  el  erario  publico ;  doue  fi  ripone il  Theforo ,  &  il  danaro  publico :  e  le  prigioni :  que- 
lle anticamente iifaccuanoditreforti,  I  una  per  quelli  ch'erano  fuiati,&immodefti,  chefi 
teniuano ,  accid  che  fuflero  ammaeftrati ,  laquale  hora  fi  da  a  i  pazzi :  1  altra  era  de  i  debitori, 
&  quefta  anco  fi  ufa  tra  noi :  la  terza  e  doueftanno  i  perfidi,  & rei huomini  6  gia  condennati, 
6  per  eirer  condennati :  lequai  tre  forti  baftano,  conciofia  che  i  falli  de  gli  huomini  nafcono  6 
daimmodeftia,  ouerda  contumacia,  ouero  da  peruerfita. Deuono  efler  la  Zecca,  ele  prigio- 
ni collocate  in  luoghi  ficurif  simi,&  prontifsimi,circondate  d  alte  mura  e  guardate  dalle  forze, 
e  dalle  infidiedeifeditiofi  Cittadini.  Deuono  farfile  pregioni  (ane,  e  commode:  per  che  fo- 
no ftatentrouatepercuftodia,e  nonper  fupplicioepenadei  fcelerati,6d'altrefortid'huo- 
mini  :pero  fi  faranno  leior  mura  nel  mezq  di  pietre  uiue  grandifsime  incatenate  infieme 
con  arpefi ,  e  con  chiodi  di  ferro  6  di  metallo;e  s'intonicheranno  poi  dall'una  e  dall'altra  par- 
te di  pietra  cotta:  perche  cofi  facendo  l'humidita  della  pietra  uiua  non  le  rendera  mal  lane,  ne 
perderanno  della  lor  ficurezza .  Si  deuono  anco  far  gli  andidi  lor  intorno ,  &  le  ftanze  de  i  cu- 
ftodi  appreflb ,  accio  che  fi  pofla  fentir  facilmente  salcuna  cofa  i  pregioni  machineranno.Ol- 
trarerario,  e  le  pregioni  deuecongiognerfi  alia  piazza,la  Curia  laquale  eilUiogo,douefi  rau- 
na  il  Senato  a  confuitar  delle  cofe  deilo  ftato .  Quefta  deue  farfi  di  quella  grandezza,  chepar- 
rarichiederladignita,emoltitudinede'  cittadini ;e sella faraquadrata,quantohaueradi lar- 
ghezza aggiogncndoiii la meta,  fifaral'altezza.  Mafe  lafua  formafarapiulunga,  chelarga, 
iiporrainiiemelaiunghezza,elalargezza,edituttalafummafipiglieralametta,  efidaraal- 
l'akezza  tin  forto  la  trauatura .  Al  mezo  dellaltezza  fi  deuono  far  cornicioni  intorno  a  i  muri 
iquali  fportino  in  fuori :  accioche  la  uoce  di  quelli,che  difputeranno ;  non  fi  dilati  nell'altezza 
4eila  Curia ,  ma  rcb uttata  in  dietro  meglio  per  uenga  all'orecchie  de  gli  audkori .  Nella  parte, 

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uolta  alia  piu  ealdaregione  del  Cielo  a  canto  la  piazza,  fifara  la  Bafilica,  cioeilluogodouefi 
rende  Giuititia ,  e  doue  concorre  gran  parte  del  popolo,  &  huomihi  da  facende;  dellaquale 
trattero  particolarmente,poi  c'hai  o  detto  come  i  Greci,&  come  i  Latini  faceuano  lelcr  piaz- 
z.e,  e  di  ciafcuna  haro  pofto  i  dilegni . 

DELLE    PIAZZE    D  E    I    GRECI        Cap.  XVII. 

GREci(comehaVitruuione!primocap.delVXib.)ordinauanonellelorCit- 
ta Iepiazze di forma quadrata,e faceuano  lor intorno  i  portichi  ampij,e dop- 
pij,&  di  (pefle  colonne,  cioe  diftanti  Tuna  dall'altra  un  diametro  e  mezo  di  co 
lonna;o  alpiu,due  diametri.Erand  quefti  portichi  larghi  quato  era  lalunghez 
zadelle colonne,  onde,pcrche  erano  doppijjilluogodapafleggiarcueniua 
a  efler  largo ,  quanto  erano  due  lunghezze  di  colonna,  e  cofi  molto  commo- 
do  ,  &  ampio « Sopra  le  prime  colonne ,  lequali  (hauendo  riguardo  al  luogo ,  oue  elle  erano) 
per  mio  giudicio  doueuano  efler  di  ordine  Corinthio ;  u  erano  altre  colonne ,  la  quarta  parte 
minori  delle  prime;quefte  haueuano  fotto  di  fe  il  poggio  dell'altezza  che  ricerca  la  commodi- 
ta :  perche  anco  quefti  portici  di  fopra  fi  faceuano  per  poterui  pafleggiar ,  e  trattenerfi ,  &  oue 
poteflero  ftar  commodamente  le  perfone  a  ueder  i  fpettacoli  che  neiia  piazza ,  6  per  diuotio- 
ne ,  6  per  diletto  fi  faceflero .  Doueano  efTer  tutti  quefti  portichi  ornati  di  Nicchi  con  ftatue : 
perciocheiGreci  molto  di  tali  ornamenti fi  dilettarono .  Vicino  a  quefte  piazze,  bencheVi- 
truuio  ,  quando  neinfegnacome  elle  fi  ordinauano. ;  nonfacciamentionedi  quefti luoghi:ui 
douca  efler  la  Bafilica  la  Curia ,  le  prigioni ,  e  tutti  gli  altri  luoghi ,  de  quali  s'e  detto  di  fopra , 
che  fi  congiongono  alle  piazze .  Gltra  di  cio  perche(come  egli  dice  al  cap.  VII.  del  primo  Li- 
bro)ufarono  gli antichidifareapprefl'o Iepiazze i  Tempij  confacratiaMercurio,  &  Ifide,eo- 
me  a  Dei  prefidenti  a  i  negotij ,  &  alle  mercantie;  &  in  Pola  Citta  dell'Iftria  fe  ne  ueggono  due 
Ibpra  la  piazza  >  l'uno  fimile  all'altro  di  forma ,  di  grandezza ,  &  di  ornamenti ;  io  gli  ho  figu- 
ratineldifegno  diquefte  piazze  a  canto  la  Bafilica :  lepiante, egli  alzatide  quali  con  tutti  i lor 
snembri  particolari  piu  cUftintamente  fi  uederanno  nel  mio  Libro  de  Tempij . 

A,  Piazza. 

B,  Portichi doppij. 

C,  Bafilica,  oue  iGiudki  haueuano  i  lor  tribunal!. 

D,  Tempiodilfide. 

E,  TempiodiMercurio. 

F,  Curia. 

G,  Portico,  ecorticellaauantilazeeca. 
H,  Portico, e co rricellaauantile prigioni. 

I,  Porta delTAtrio ,  dal  quale  fi  entra  nella  Cum . 

K,  Anditi  intorno  la  Curia ,  per  iquali  fi  uiene  a  i  portici  della  piazza  • 

L,  Huokar  dei  portici  bella  piazza. 

M,  11  uoltar  dei  portici  di  dentro . 

N,  Piantadeimurideicortili,  dei  Tempi], 

P,  Anditi  intorno  la  Zecca,ele  prigioni. 

VA  t  z  a  r  o,  Ch'edietrola  Pianta,edi  una  parte  della  piazza. 


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DELLE    P  I  A  Z  Z  E    D  E'    LATINI.      Cap.     XVIII. 

Romani,  & gli Italiani (come dice Vitruuio al Iuogo  fopradetto)partendo- 
fi  dall*  ufo  de'  Greci,faceuano  le  lor  piazzepiu  lunghe ,  che  larghe :  in  modo , 
che  partita  la  lunghezzaintreparti,diduefaceuano  la  larghezza:percioche 
dandofi in  quelle i  doni  a i  gladiatori,queftaforma riukiualor  piu  commoda 
della  quadrata:  &  per  quefta  caufa  anco  faceuano  gliintercollunnij  dc'porti- 
chi,  ch'eranointorno  allapiazza;diduediametri  dicolonna,  &un  quarto; 
ouero  ditrediametri:  accio  chela  uiftadelpopolo  nonfoffeimpeditadallafpeflezzadelleco 
lonne.  Erano  i  portichi  larghi,  quanto  erano  lunghe  lecolonne;&  haueuano  fbttolebotte- 
ghe  de'banchieri.Le  colonnedi  fopra  fi  faceuano  la  quarta  parte  meno  di  quelle  difbtto:per- 
chelecofeinferiori,rifpetto  alpefo,cheportano;deono  efler  piu  ferme  che  ledi  fopra,  come 
e  ftato  detto  nel  primo  Lib.Nella  parte  uolta  alia  piu  calda  regione  del  Cielo  fituauano  la  Ba- 
filicaja  quale  io  ho  figurataneldifegnodiquefte  piazze  di  lunghezza  diduequadrirenella 
parte  di  dentro  ui  fono  i  portichi  intornodarghi  per  il  terzo  dello  ipacio  di  mezo.Le  colonne 
loro  fono  lunghe  quanto  efsifono  larghi,  e  potriano  farfi  di  che  ordine  piu  piacefTe.Nella  par 
te  uolta  a  Settentrioneio  ho  poftala  Curia  di  lunghezza  di  un  quadro  e  mezo ;  la  fua  altezza 
e  per  la  meta  della  larghezza,  e  lunghezza  unite  infieme ;  era  quefto  il  luogo,  (come  ho  detto 
cfi  fopra)  oue  ii  raunauail  Senato  a  confukar  delle  cofc  dello  ftato . 

A,  Scala  a  lumaca  uacua  nel  mezo ,  che  porta  ne'  luoghi  di  fopra. 

B ,  Andito  per  il  quale  fi  entra  ne'portichi  della  piazza . 

C,  Portichi ,  e  corticella  a  canto  la  Bafilica . 

7?'    ^Luoghi  per i banchieri,  eperlepiu honoratcarti della Citta. 

F,  EN  i  luoghi  per  ifecretarij,  oue  firiponefleroledeliberationi  del  Senator 

G,  Leprigioni. 

H,  Eiluoltarde  portichi  della  piazza. 

1 ,   Entrata  nella  Bafilica  per fianco . 

K,  EN  il  uoltar  de'  Portichi,  che  fono  dclle  corticelle  a  canto  la  Bafilica. 

T  v  t  te  Le  dette  partifono  fatte  in  forma  maggiore,  c  contrafegnate  con  l'iftcflc  Iittcre . 

L'Alz ato  j  Che  fegueinforma  grande, edi  unapartcdCportichidcllapiazza. 


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DELLE    BASILICHE    ANTICHE      Cap.  XIX, 

I  chiamano  anticamcnte  Bafiliche  quei  luoghi,ne'qua!i  ftauano  i  Giudici  a  refl 
der  cagione  a  coperto,  &  oue  alcuna  uolta  fi  trattaua  di  grandi  e  d'importan- 
tinegotij:onde  leggiamo  chei  trib  uni  della  plebefeceroleuard  alia  Bafilica 
Portia,cherain  Roma  preffoal  Tern  pi  o  diRomolo,  eRemo,c'horaelaChie 
iadi  S.Cofmo,  e  Damiano ;  nella  qualrendeuano  giufhtia;  unacolonna,  che 
impcdiualorolefedie.DitutteleBalilicheantichefumokocelebre,etenuta 
fra  le  cofe  marauigliofe  ddia  citta ,  quella  di  Paulo  Emilio ,  ch'era  fra  ilTempio  di  Saturno,e 
quello  di Fauftina;  neiiaqual  egli  fpeie mille e  cinquecento  talenti donatigli da Cefare;  che fo 
no ,  per  quanto  fi  fa  conto;  circa  noucccnto  mila  fcudi .  Deono  farfi  congionte  alia  piazza,co 
me  fu  offeruato  nelle  fbpradettcch  erano  tutte  due  nel  Foro  Romanoje  riuoke  alia  piu  calda 
regione  del  Ciclo:  acciochei  negociatori,  &  ilitigati  al  tempo  del  uerno  fenza  moleftia  de'cat 
tiui  tempi  poflano  a  quelle  trasferirfi,  &  dimoraruicommodamenre.  Sideuonofarlarghe 
nonmenodellaterzaparte,nepiudellametadellalorlunghezza,  felanaturadelluogonon 
ci  impedira,  ouero  non  fi  sforzera  a  mutar  mifura  di  compartimento.Di  quefti  tali  ediricij  no 
cierimafbalcunueftigioantico:ondeio  fecondo  quel,  che  ciinfegna  Vitruuio  nelluogo  ri- 
cordato  di  fopra ,  ho  fatto  i  difegni,  che  feguono ;  fie'  quali  la  Bafilica  nel  ipacio  di  inezo,cioe 
dentro  dalle  colonne  5  e  lunga  due  quadri .  I  portichi ,  che  fono  da  lati ,  &  nella  parte,  oue  e 
l'entratata;  fonolarghi  per  la  terza  parte  del  fpaciodi  mezo .  Lelor  colonne  fono  tantolun- 
ghe ,  quanto  efsi  fono  larghi ,  e  fi  ponno  fare  di  che  ordine  fi  uuole .  Io  non  ho  fatto  portico 
nella  parte  rincontro  alia  entrata,perche  parmi  che  uiflia  molto  bene  vn  Nicchio  grandc;fat 
to  di  portion  di  cerchio  minoredel  mezo  circolo ,  nel  quale  fia  il  tribunale  delPrctore ,  oue- 
ro deiGiudicifefaranomolti&uiafcendapergradiacciohabbiamaggior  maefta,egrandez 
za :  non  nego  pero  che  non  fi  pofTano  far  anco  i  portichi  tutto  intorno ;  come  ho  fatto  nelle 
Bafiliche  figurate  ne'  difegni  delle  piazze .  Per  li  portici fi  entra alle  fchale,che  fono  da i  lati 
del  detto  nicchio ,  lequali  portano  nei  portichi  fuperiori.  Hanno  quefti  portichi  fuperiori  le 
colonnela  quarra  parte  mino  ri  di  quelle  difotto ;  il  poggio,  ouero  piedeftilo,  che  e  tra  le  co- 
lonne inferiori,  ele  difbprajfi  deuefar  alto  la  quarta  parte  meno  della  lunghezza  delle  colon, 
ne  di  fopra:  accio  che  quelli ,  che  caminano  ne'  portici  fuperiori;  non  fiano  ueduti  da  quelli,, 
che  negociano  nella  Bafilica.  Conaltricompartimentifu  ordinata  da  effo  Vitruuio  unaBa- 
iilica  in  Fano ,  laquale  per  le  mifure ,  che  al  detto  luogo  egli  ne  da ;  fi  comprende ,  che  doue- 
ua  effer  un  edificio  di  bellezza,  e  di  dignita  grandifsima;  io  ne  porrei  qui  i  difegni ,  fe  dal  Reue 
rendifsimo  Barbaro  nel  fuo  Vitruuio  non foffero  ftati  fatti  con  fomma  diligenza . 

DE'  difegni,  che  feguono;  il  primo  e  della  Pianta;  fecondo  e  di  parte  dell'Alzato . 
Parti  della Pianta. 

A,  E'l'entrata  nella  Bafilica. 

B,  EMlluogoperiltribunalerincontroall'entrata. 

C,  Sonoi  portici  intorno, 

D,  Sono  lefcale  che  portano  difbpra. 

E,  Sonoiluoghidelimmonditie. 

Parti  dell'Alzato. 

F,  ilprofilo  del  luogo  fatto  perporue  il  tribunale,  rincontro  all'entrata.^ 
G,  Sono  le  colonne  de'portichi  difotto. 

H,  Evil  poggio  alto  la  quarta  parte  meno  della  lunghezza  delle  colonne  de  portichi 
di  fopra. 

U  Sono  le  colonne  de'  detti  portichi  fuperiori . 

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DELLE    BASILICHE    D  E    NOSTRI    TEMPI, 
ede  difegni  diquelladiVicenza,  Cap.  XX. 

I  come  gli  Antichi  fecero  le  lor  Bafiliche,accio  che'I  uerno,  e la  ftate  gl'huomi- 
nihaueflero  oueraunarfi  a  trattar  commodamete  lelor  caufe,  &  ilor  negocij; 
cofi  a  tempi  noftri  ciafcuna  citta  dItalia,efuori  fifannoalgune  Sale  pubhche; 
lequalifipoflono  chiamar  meritamente  Bafiliche  :perciochelorpreffo  el'ha- 
bitationedelfupremomagiftrato,ondeuengonoae:flerpartediquella;epro- 
priamente  quefto  nome ,  Bafilica,  fignifica  cafa  regale :  &  anco  perche  ui  ftan- 
jio i  giudici  a  render  ragione  al  popolo .  Quefte  Baliliche  de'  noftri  tempi  fono  in  queito  dal- 
l'antichedifferenti ;  che  l'antiche  erano  in  terreno,  6  uogliam  dire  a  piepiano :  quefte  noftre 
fono  fopraiuoltijne'qualipoifi  ordinanolebottegheperdiuerfearti,  emercantiedellacit- 
ta;  cuifi  fanno  anco  le prigioni,& altri luoghi pertinenti a  i  bifogni  publichi.Oltre accio, quel- 
le haueano  i  portichi  nella  parte  di  dentro ,  come  s'e  ueduto  ne  difegni  difopra ;  e  quefte  per 
lo  contrariojO  non  hanno  portichi,  6  gli  hanno  nella  parte  di  fuori,fopra  la  piazza .  Di  quefte 
Sale  moderne  una  notabiHfsima  n  e  in  Padoua,  Citta  illuftre  per  l'antichita  fua,e  per  lo  ft  udio 
celebre  in  tutto  il  mondo;nella  quale  ogni  giorno  ft  raunano  i  gentil  huomini,eferueloro  per 
una  piazza  coperta.  Vn'altraper  grandezza,  e  per  ornamenti  mirabilenhafattonuouamen- 
te  la  Citta  di  Brefcia  magnifica  in  tutte  le  attion  fue .  Et  un'altra  ue  ne  in  Vicenza ,  della  quale 
folamente  ho  poftoi  difegni,  perche  i  portichi,  ch'ella  had'intorno;  fonodimiainuentione: 
e  perche  non  dubito  che  quefta  fabrica  non  pofla  cffer  comparata  a  gli  edificij  antichi ;  &  an- 
nouerata  tra  le  maggiori,c  le  pi  u  belle  fabriche,  che  fiano  ftate  fatte  da  gli  antichi  in  qua,fi  per 
la  grandezza,  e  per  gli  ornamenti  fuoi:  come  anco  per  la  materia,che  e  tutta  di  pietra  uiua  du- 
risfima;  efono  ftate  tutte  le  pietre  commeffe,  e  legate  infieme  con  fommadiligenza.  Non  oc- 
corre  ch'io  ponga  le  mifure  di  ciafcuna  fua  parte ,  perche  ne'  difegni  fono  tutte  notate  a  i  fuoi 
luoghi. 

Nfi  l  l  a  Prima  tauola  e  difegnata  la  pianta  e  l'alzato ,  con  lapianta  di  parte  de*  pilaftri  in  for- 
magrande. 

Nfi  1 1 a  Seconda  e  difegnata  unapartedelTalzato  in  maggior  forma. 


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DELLE     PALESTRE,     E    DE    I    XISTI 

de  Greci.  Cap.  XXI. 

O  i  che  s'e  trattato  delle  uie,de  i  ponti,e  delle  piazze ;  refta  che  fi  dica  di  quell* 
edificij ,  che  feccro  gli antichi  Greci ,  ne'  quail  gli  huomini  andauano  a cicrci- 
tarfi :  &  e  cofa molto  uerifimile,  the al  tempo ,  che le  Citta dclla Grecia fireg* 
geuanoa  Reupublica,  per  ogni  Citta  nefoflc  uno  diqucfti  tali  edificij:  oue  i 
giouant:tti,oltra  l'imparar  de.le  fcienze;elercitando  i  corpi  loro  nelle  cole 
pcitinentialla  militia,comea  conofcer  gl'ordini,  alanciar  ilpalo,a  giocar  alle 
braccia,  a  maneggiar  Farmer  natar  con  pefi  fopra  le lpalle; diuenitfero  atti  alie  fatiche,&  a  gli 
acciden  ti  della  guerra: onde  poternopoico'llorualorc, edilciplina  militate, eflendocfsipo 
chi,  uincer eflerciti  numerofilsimi .  A'  efempio  loro  hebbero i  Romania1  Campo  Martio,nel 
quale  publicamente  la  giouentu  fi  elfercitaua  nelle  dette  militari  attioni,dal  che  nafceuano  mi 
rabilieffetti,e  le uittorie delle giornate ;  Scriue  Cefare ne  fuoi Commentarij,  che  eflendo  egli 
all'improuifo  aflalito  da'  Nerui,e  uedendo  che  lafettima  legione,ela  duodecima  erano  di  ma- 
nierariftrette,  chenonpoteuano combattere;  commando chefiallargaflero,  efi  metteflero 
1'unaafianchi  dell'altra,acciochehauefrerocommoditadaadopetarrarme,&nonpotell"ero 
efler  da  nimici  circondate :  ilche  con  preftezza  fatto  da  foldati ,  diede  a  lui  la  uittoria,&  a  loro 
fama  c  nome  immortale  di  ualoroli  3  e  di  bene  difciplinati ;  conciofia  che  nell'ardor  della  bat- 
taglia,quando  le  cole  erano  in  pericolo,epiene  di  tumulro  faceflero  quello,che  a  molti  a  tem- 
pi noftripar  difficilifsimo  dafarfi,quando  anco  gli  nimici  fono  lontani,  8t  fi  ha  commodita  di 
tempo,  e  diluoco .  Di  quefti  tai  gloriofi  fatti  ne  fono  quafi piene  tutte  le  Greche  e  Latine  Hi- 
florie,enonedubbiochediloronon/ofrecagioneilcontinuoeflercitarfide'giouani.Daque 
fto  eflercitio  i  detti  luoghi ,  che(come  racconta  Vitruuio  al  cap.  XI.  del  V.Lib.)  fabricauano  i 
Greci,  furono  da  loro  chiamatiPaleftre,  e  Xifti:  elalor  dilpolitioneera  tale .  Prima  difegna- 
uano  la  piazza  quadratadi  giro  di  dueftadij,  cioe  di  ducento ,  cin quanta  paua;  &  in  tre  lati  di 
lei  f aceuano  i  portici  femphci ,  e  lotto  queli  alcune  lale ampie ,  nelle  quali  ftauano  gli  huomini 
litterati,comeFilofofi  ,  efimili;  adilputare,  edilcorrere.  Nel  quarto  lato  poi,  ilqualeera  uol- 
to  al  Meriggie ;  faceuano  iportichi  doppij :  acciochelepioggie  da  uentilpinte  nonentraflero 
nella  parte  piu  a  dentro ,  nel  uerno ;  &  1  eftate  il  Sole  fofle  piu  lontano .  Nel  mezo  di  quefto 
portico  era  una  lala  molto  grande  lunga  un  quadro,  e  mezo  oue  fi  ammacftrauano  gli  Adole- 
icenti.Daliadeftra  della  quale,era  illuogo,oue  fi  ammaeftrauano  le  Garzone:  e  dietro  a  quel- 
le illuogo,oues  impoluerauano  gli  Athlethepiu  oltralaftanzaperlafreddalauatione,cho- 
ra  chiamaresfimo  bagni  di  a  cqua  fredda;  laqual  uiene  a  efler  nel  uoltar  del  Portico.  Dalla  fini- 
flradelluogo  degliadoleicenti  erailluogo,  oues'ongeuanoicorpipereflerpiuforti;&  ap- 
preflb  la  ftanza  fredda,  ouefi/polgiauano  :epiuoltrelatepida,perdouefifiiceiufoco,  dalia 
quale  fientraua  nella  calda:haueuaqueftaftanza  da  una  parte  illaconico(era  quefto  illuogo, 
oue  fudauano)  edall'altra  la  ftanza  perlacaldalauatione .  Perciocheuollero  quei  prudenti 
huomini,  imitando  la  natura,laqual  da  un'eftremo  freddo  ad  un'eftremo  caldo  con  i  iuoi  me- 
zi  ci  conduce; che  no  fubito  dalla  ftazafredda  fi  entrafle  nella  calda,ma  co'l  mezo  della  tepida. 
Di  fuori  da  dettiluoghi  erano  tre  portichi,  uno  dal  lato,  doue  era  1  entrata,che  fi  farebbe  uer- 
fo  Leuante,  ouero  uerlb  Ponente.  Gli  altri  due  erano,  uno  dalla  deftra ,  l'altro  dalla finiftra , 
poftirunoaSettentrione,raItroaMezogiorno,Quello,  cheguardauaaSettentrione,eradop 
pio,  edilarghezzaquanro  erano  lunghelecolonne.  L'altro  riuolto  a  Mezogiornoerafem- 
plice,  ma  molto  piu  largo  di  ciafcuno  de'ibpradetti,  &  era  diuilb  in  quefto  modo:  che  lafcia- 
ti  dalla  parte  delle  colonne,  e  dalla  parte  del  muro  dieci  piedi,  ilqual  ipacio  da  Vitruuio  e  det- 
to  Margine ;  per  due  gmdilarghifei piedi  fi  difcendeua  in  un  piano  non  meno  largo  di  dodici 
piedi;  nel  quale  al  tempo  del  uerno  gli  Athletipoteuano  elercitarfiftandoal  copertojenza 
efler  impediti  da  qu elli ,  ch'erano  fotto  il  portico  a  uedere;  iquali  anco ,  per  la  detta  baflezza , 
ou' erano  gli  Athleti ;  uedeuano  meglio .  Quefto  portico  propriamente  fi  chiamaua  Xifto.  Li 
Xifti  fi  faceuano ,  che  tra  dueportici  ui  foflero  felue,  e piantationi ,  e leftrade  tra  gli  arbori,  la- 
ftricate  di  Mufaico .  Appreflb  il  Xifto,  &il  portico  doppio  fi  difegnauano  liluoghifcopertida 

caminare 


r   e    ii   z   o.  45 

caminare  dctti  da  Io  ro  Pcridromiderne'  qualiil  uerno,  quando  era  fererio  il  Cielo ;  gli  Athleti 
(ipoteuano  efercitare.LoScadioeraacanto  quefto  ediiicio,  &eraluogo,douelainoltitudi- 
ne  poteua  ftar  commodamente  a  ueder  eombacter  gli  Athleti . Da  quefU  forte  di  ediiicij  pre- 
fero l'efempio gli Imperatori Romani , chc ordinarono  le Terme per dilettare , e compiacerc 
al  popolcper  eflcrluoghi,  oueglihuomini  andauano  adiportarfi,  &  alauarfi :  deilequaiine* 
libri  che  feguiranno ,  piacendo  al  Signor  Iddio,  ne  ragionero . 

A,  Luogo,pues'ammaeftrauanoiGarzoni. 
.-,-  B,  Ludgooues'ammaeftrauanoleGarzone. 
■•>.      C,  LuogOjdoues'irnpoluerauano  gli  Athleti* 

D,  Bagnofreddo. 

E,  Luogo,  doue  s'ungeuaho  gli  Athleti. 

F,  Stanza  fredda.        :    w.  •  , 
G,  Stanza tepida per laqualefiuaal luogo dellafornace, 

H,  Stanza  calda,  dettafudatione  concamerata. 
I,  Laconico. 
K,  Bagnocaldo. 

L,  Portico  di  fuori  dauanti  l'entrata . 
M,  Portico  difuori  uef Co  Settentrione . 
N,  Portico  di  fuori  uerfo  Oftro ,  oue  al  tempo  del  uerno  fiefercitauano  gli  Athleti  det- 

toXiftos. 
O,  Lefeluetradueportichi. 
P,  Luoghifcopertidacaminar,  dettiPeridromide. 
q^  Stadio,doueftaualamoltitudinedellegenciauedercombattergli Athleti. 
4.,  Leuante. 
O,  Oftro. 
P,  Ponente. 
v,  Tramontana. 
i l  i  altri  luoghi fatti  nel  difegno  fono  efedre,  & fcole . 


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DELL'ARCHITETTVRA 
DI    ANDREA    PALLADIO. 


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IL   QVARTO  LIBRO 

DELLARCHITETTVRA 

PI   ANDREA   PALLADIQ* 


Proemioa  iLettori. 


E  I N  fabrica  alcuna  e  da  eiTer  pofta  opera,  &  induftria, 
accioche  ellacon  bellamifura,  eproportione  fiacom- 
partita,cio  fenzaalcundubbio  n*  deUefareneiTempij, 
ne'  quali  efTo  Fattore ,  e  Datore  di  tutte  le  cofe  D  I  O 
O,  M.  deue  efTere  da  noi  adorato ,  &  in  quel  modo,  die 
lefbrzenoftrepatiicono,lodato,  & ringratiato di  tanti  a  noi continua- 
mente  fatti  beneficii.  Per  il  chefeglihuomininelfabricarfileproprieha- 
bitationi  uianograndiflimacuraperritrouareeccellenti ,  eperiti  Archi- 
tetti,&  fbfficienti  artefici,(bno  certamenteobligati  ad  vfarla  moko  mag* 
giorenell'edirlcarle  ChiefejEt  fe  in  quelle  alia  commodita  principal- 
menteattendono :  inqucftealladignita,  &grandezza  di  chi  hadaetferui* 
inuocato,  &  adorato  deuono  riguardare  jilqualeefTendo  ilfbmmo  be- 
ne, e  la  fommaperfettione;  emolto  conueneuole,  chetuttelecofealui 
dedicate  inquellaperfettione  llano  ridotteche  per  noi  ii  poiTamaggio- 
re,  £  ueramenteconfiderandonoi  quefta  bella  machina  del  Mondo  di 
quanti  merauigliofi  ornamenti ella fia  ripiena } &c  come i  Cielico'l con- 
tinue lor  girareuadinoinlei  leftagioni  fecondo  il  natural  bifbgno  can- 
giando^&conlatbauiflimaarmonia  del  temperatolor  mouimentoic 
flefli conferuino non posframo  dubitare,  die douendo eiTer  flmili i pic* 
cioliTempii,che  noifacciamojaqueftograndiflimo  dallafuaimmeriia 
bontaconunafua  parolaperfettamentecompiuto,nonfiamotenutia 
fare  in  loro  tutti  quelli  ornamenti,che  per  noi  liano  poi!ibili;&  in  modo, 
econtalproportioneedificarli,  che  tutte  le  parti  infieme  una  foauear- 
monia  apportino  a  gli  occhi  de'  riguardanti,  &  ciafcuna  da  per  fe  all'ufb, 
alqualefaradeftinata  conueneuolmenteferua.  Perlaqualcofa,  benche 
di  molta lode fiano degni di  coloro,iquali daottimofpiritoguidati,han- 
nogiaalfommo  DIO  Chiefe,etempii  fabricati,  efabricanotuttauia. 

AAAA     2.         Nondi- 


4  P     R     O     E     M    I     O. 

Nondimenononpare  chefenzaqualche  pocodi  reprehenfionedebbia- 
nbrimanere,  fe  non  lianno  ancho  ftudiato  di  farli  con  quella  miglior  e 
piu  nobil  forma,  chelaconditionnoftra  comporti  Ondeperchegli  An- 
tichiGrecie  Romaninel  far  i  Tempii  a  i  lor  Dei  pofero  grandiflimo  ftu- 
dio,  6c  con  bellitfima  Architettura  li  compofero  .  accioche  efli  con  que' 
maggiori  ornam'enti,  &  con  quella  miglior  proportione  foflero  fatti,  che 
alio Dio,alqualeerano dedicated  conueniffejiofonperdimoftrarinque 
flolibrola forma,egli  ornament!  di  mold Tempii antichi,de quali  anco- 
rafi  ueggonoleruine,  efonoda  meftattiridottiindifegno:  accioche  fi 
p ofla  da  ciafcuno  conofcere  con  qua!  forma  debbano,&  con  quali  orna 
menti fabricar  le  Chiefe .  Et  benchedi  alcuni  diloro  fene  uegga  picciola 
parte  in  piedefopra  terra,  io  nondimeno  da  quella  picciola  parte,confi- 
derate  ancho  lefondamenta,  chef!  fbno  potuteuederesfonoandatocon 
ietturando  quali  doueflero  effere,quando  erano  intieri .  Et  in  quefto  mi 
eftato  di  grandiflimo  aiuto  Vitruuio:  perciocheincontrando  quello, 
ch'io  uedeua,con  quello,  ch'egli  ci  infegna,non  mi  e  ftato  molto  difficile 
uenire  in  cognitione, e  de  gli  afpetti  >  e  della  forme  loro .  Ma  quanto  a  gli 
ornamenti,cioe  bale,  colonne,capitelli ,  cornici,  e  cofe  fimili ,  non  ui  ho 
pofto  alcuna  cofa  del  mio,maforio  ftati  mifurati  da  me  con  fomma  con 
fiderationeda  diuerfi  fragmentiritrouatine  luoghi,oueerano  efli  Tem- 
pi]-E  non  dubito  che  coloro,  che  leggerannoqueftolibro,econfiderei  a 
,  jio  diligentementei  difegnijnon  fiano  per  jkendere  intelligenza  di  mol- 
tjluoghi,chein  Vitruuio  fbno  riputati  dirUciliflimi,&  perindrizzarl'in- 
telletto  al  conofcer  le  belle,&  proportionate  forme  de  Tempii,  &  per  ca- 
uarne  molto  nobilieuarieinuentioni,delle  quali  aluogo,  etempo  ferue 
dofi  poflfano  far  conofcere nelle  opereloro,come  (i  debba,  e  poffa  uaria 
refenzapartirfi  da,precettideirarte,&  quanto  fimil  uariationefialauda- 
bile,egratiofa.  Maauantf  che  fi  uengaa*  difegni,  io  breuentecome  fori 
folitojdirb quelle  auertenze,cheneiredifi care  i  Tempii  fi  deuono  oflcr- 
uare,hauendoletratteanch'ioda  Vitruuio  e  da  altrihuominieccelenti£ 
fimi,i  quali  di  fi  nobirarte  hanno  fcritto; 

DEL 


CL  V    A    R     T    O.  5 

DEL    SITO,    CHE     SI     DEVE    ELEGGERE 

per  edificarui  i  Tempij.  Cap.  Primo. 

A  To  s  ca  n  a  fu  non  fblo  la  prima  a  riceucre  comeforeftiera  I'Archketturain 
Italia ,  onde  1'ordine ,  che Tofcano  fi  chiama,  hebbe lefue  mifure ;  ma ancho 
quanto  alle  cofe  de  gli  Dei ,  che  la  maggior  parte  del  Mondo ,  in  cieco  errore 
uerfando ,  adoraua;  fu  maeftra  de'.Popoli  circonuicini,  e  dimoftro  qual  forte 
di  Tempij ,  &  in  qualluogo ,  &  con  quali  ornamenti  fecondo  la  qualita  de  gli 
Dii,fidoueffero  edificare :  lequali  offeruationi,tutto  che  in  mold  Tern  piifi 
ueda ,  che  non  fi  fono  hauute  in  cofideratione ;  io  nondimeno  raccontero  breuemente,  fi  co- 
me ci fono ftate dalli  fcrittori lafciateiaccioche  coloro,  che  delle  Antichita*  fi  dilettanojriman 
ganoinquefta  parte  fodisfatti;  &  accioche  fifuegli,  &  infiammi  1'animodiciafcunoaporre 
ogni  conueneuol  cura  nell'edificar  le  Chiefe :  percid  che  e  molto  brutta ,  &  biafimeuol  cofa, 
che  noi ,  iquali  il  uero  Culto  habbiamo  ;  fiamo  fuperati  in  cio  da  coloro ,  che  neflim  lume  ha- 
ueano  della  ueriti.Etperchei  luoghi,  ne'  quali  s'hanno  da  porreifacriTempii,  fono  la  prima 
cofa,  chefideue  confiderare,  io  neparlero  in  quefto  primo  capo .  Dico  adunque,  che  gli  an- 
tichiTofcani  ordinarono  che  a  Venere,  a  Marte,  &  a  Vulcan  o,fifaceffero  iTempii  fuori del- 
la  Citta ,  come  a  quelli,  che  fi  mouefTero  gl'animi  alle  lafciuie,  alleguerre,&  a  gli  incendii ;  & 
nella  Citta  a  quelli,  che  alia  Pudicitia,allal:>ace>&  alle  buoneartieiano  prepofli:&  che  a  quel- 
li Dei,  nellatutellade  quali  {pecialmentefoirepofta  la  Citta;  &a  Gioue,&  a  Giunone,  &a 
Minerua ,  iquali  teneuano  che  foffero  anche  esfi  difenfbri  delle  Citta,  fi  fabricafTero  Tempij  in 
luoghi altifsimi,  nelmezo  dellaterra,enelIarocca.  Et  aPallade,  aMercurio,&aIfide,per- 
cheagliartefici,  &allemercantieerano  prefidenti,  cdificaronoi Tempij  uicinoallePiazze, 
&.  alcuna  uol ta  fopra le  Piazze  ifteffe ;  ad  Appolline ,  &  a  Bacco  preflb  al  Theatro :  ad  Herco- 
le,uicinoalCirco,  &allo  Amfitheatro.AdEfculapio,  alia  Salute,  &  a  quelli  Iddii,  per  le  me- 
dicine de'  quali  credeuano  che  molti  huomini  fi  rifanaflfero,fabricarono  in  luoghi  fommamen 
tefani,&uicinoadacquefalubri,  accioche  co'lueniredall'aerecattiuo,  epeftilentealbuo- 
no ,  &  fano ,  &  co'l  bere  di  quelle  acque ,  gli  infermi  piu  prefto,  e  con  minor  difficulta  fi  fanaC 
fero,ondefiaccrefcefTe,ilzelodellareligione.  EcofialrimanentedeglialtriDeipenfarono 
conuenirfi  il  ritrouar  i  lu  oghi  da  fabricar  i  lor  Tempii ,  fecondo  le  proprieta,  che  a  quelli  attri- 
buirono,&  allemanierede'facrificiiloro.  Ma  noi ,  che  fiamo  per  la  gratia  fpecialdi  Dioda 
quelle  tenebre  liberati ,  hauendo  lafciata  la  lo  r  uana ,  e  falfa  fuperflitione ;  eleggeremo  quei  fi- 
tiperiTempii,chefarannonelIapiunobile,&  piu  eel ebre parte  della Citta,  lontanida  luo- 
ghi dishoncfti ,  e  fopra  belle ,  &  ornate  piazze,  nellequali  moke  ftrade  mettano  capo ;  onde 
ogni  parte  del  Tempio  pofla  effer  ueduta  con  f  ua  dignita  &  arrechi  diuotione,  &  merauiglia  a 
chiunque  lo  ucda  e  rimiri .  E  fe  nella  Citta  ui  faranno  colli,  fi  eleggera  la  piu  alta  parte  di  quel- 
li .  Ma  non  ui  effendo  luoghi  riuelati,  fi  alzera  il  piano  del  Tempio  dalrimanente  della  Citta, 
quanto  fara  conueniente ;  e  fi  afcendera  al  Tempio  per  gradi:  conciofia  che  il  falire  al  Tempio 
apportifeco  maggior  diuotione,  &Maefta .  Si  faranno  lefronti  de  Tempii,cheguardino  fo- 
pra grandisfima  parte  della  Citta ;  accioche  paia  la  Religione  effer  pofta  come  per  cuftode,& 
protetrice  de'  Cittadini .  Ma  fe  fi  fabricheranno  Tempii  fuori  della  Citta ,  all'hora  lefronti  lo- 
ro  fi  faranno ,  che  guardino  fopra  le  ftrade  publiche,  6  fopra  ifiumi,  feappreffo  quellififabri- 
chera: accioche  ipafTaggieripoffanouederli,  efare  le  lorfalutationi,  e riuerenze dinanzi  la 
fronte  del  Tempio .  '  %„ 

DELLE 


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%    I    B     R    O 


D  E   L  L  E      FORME      D   F     TEMPII, 

ET    DEL    DECOR  O,    CHE    IN    QVELLI 
SI     D  E  V  E     O  S  S  E  R  V  A  R  E.     Cap.  IE 


Te  m  p  i  i  fi  fanno  ritondi ;  quadrangular!;  di  fei,otto,  e  piu  cantoni,  iquali  tutti 
finifcano  nella  capacita  di  un  ccrchio ;  a  Croce,  &  di  moke  altre  forme,  e  figu- 
re, lecondoleuarie  inueutioni  deglihuomini:  lequali  ogniuoltache  fono 
con  belle  &  conueneuoliproportioni,  &  con  elegante,  &  ornata  Architettu- 
radiftinte;meritanodieflerlodate.  Male  piu  belle,  epiuregolate  forme,  e 
dalle  qualile  altre riceuono  le  mifure;  fono  la  Ritonda,  &  la  quadrangularc; 
epero  di  quefteduefolamenteparla  Vitruuio ,  &  ciinfegna  comefidebbano  compartire;  co- 
me fi  dira  quando  fi  trattera  del  compartimento  de  Tempij .  Ne'  Tempij,  che  ritondi  non  fo- 
no^ deue  ofTeruarediligentemente;  che  tutti  gli  angolifiano  uguali,  fia  ilTempio  di  quattro 
6  difei,  6  dipiu  angoli,  e  lati .  Hebbero  gli  Antichiriguardo  a  quello,  chefi  conuenifleacia- 
fcuno  de'loro  Deinonfolo  nell  eleggereiluoghi,  ne'  quali  fidouefferofabri  care  iTempij,co- 
me  e  ftato  detto  di  fopra,  ma  ancho  nell'elegger  la  forma :  onde  al  Sole,  &  alia  Luna ,  perche 
continuamenteintorno  al  Mondofi  girano,&con  queftolorgirareproducono  glieffettia 
ciafcuno  manifefti,feceroi  Tempij  di  forma  ritonda;  6  almeno  che  alia  rotonditafi  auicinaf- 
fero ,  &  cofi  ancho  a  Vefta ,  laqual  differo  effer  Dea  della  Terra ;  ilquale  Elemento  fappiama 
ch'etondo.  A"  Gioue,  come  patronedell'Aere,  &  delCielo,  fecero  i  Tempij  fcopertinel 
mezo  co'porticiintorno,  come  diro  piu  difotto.  Negliornamenti  an  cora  hebbero  grandif- 
fima  confideratione  a  qual  Dio  fabricaflfero ;  per  la  qual  cofa  a  Minerua  *  a  Marte^  &  ad  Her- 
coIefeceroiTempiidioperaDoricarperciocheatali  Dei  diccuano  conuenirfiper  la  militia, 
della  quale  erano  fatti  prefidenti ,  lefabriche  fenza  delicatezze,  e  tenerezze.  Ma  a  Venere,a 
Flora,  alle  Mufe ,  &  alle  Ninfe,  &  alle  piu  delicate  Dee,  diflero  douerfi  fare  i  Tempii ,  che  al- 
ia fiorita,etenera  eta  VirginaleficonfacelTero,  ondeaquelli  diedero  1'opraCorinthia:  pa- 
rendo  Ioro,chel'operefottili,efloride,  ornate difoglie,  &di  uolute  fi  conueniflefb  a  tale 
eta .  Ma  a  Giunone ,  a  Diana ,  a  Bacco ,  &  ad  altri  Dei,  a  i  quali ne  la  grauita  de  primi,ne  la  de- 
licatezzade"  fecondi,  pareuacheficonuenilfe;attribuironp  l'operelonichejlequalitraleDo- 
riche,  eleCorinthietengonoilluogo  di  mezo  .Cofi  leggiamo  che  gli  Antichinelledificarei 
Tempii  fi  ingegnarono  di  feruare  il  Decoro,nelquale  confifte  una  bellifsima  parte  dell' Archi- 
tettura.E  per6ancoranoi,chenonhabbiamo'iDei  falfi,perferuareil  Decoro  circa  la  for- 
ma de'  Tempii ,  eleggeremo  la  piu  perfetta,piu  eccelente ;  e  conciofia  che  la  Ritonda  fia  tale, 
perche folatra  tuttele  figure  efemplice,  uniforme,  eguale, forte,  ecapace,  faremo  i  Tempii 
ritondi;  a  quali  fi  conuienemafsimamente  queftafigura,  perche  efTendo  effadaun  folo  termi^ 
nerinchiufa,  nel  quale  nonfipuo  neprincipio ,  nefine  trouare,  nel'uno  dall'altro  diftingue- 
re ;  &  hauendo  le  fue  parti  fimili  tra  di  lorn,  e  che  tutte  participano  della  figura  del  tutto;  e  fi- 
nalmenteritrouandofiin  ognifua  parte  l'eftrcmo  egualmente  lontanodalmezo,  eattifsima 
a  dimoftrare  la  Vnita ,  la  infmita  Effenza ,  la  Vniformita ,  &  la  Giuftitia  di  D I O .  Oltra  di  do 
nonfipuonegare,chclafortezza,  eperpetuita  non  fi  ricerchipiu  ne' Tempii, chein tuttele 
altre  fabriche,  conciofia  che  efsi  fiano  dedicati  a  DlO  O.  M.  &ficohferuinoinloro  lepiii 
celebri ,  &  le  piu  degne  memorie  della  Citta ;  onde ,  &  per  quefta  ragione  ancora ,  fi  deue  di- 
re, che  la  figura  ritonda,  nella  quale  non  e  alcun'angolo ;  a i Tempii ibmmamentefi  conuen- 
ga.  Deuono  ancho  eflerei  Tempii  capacilsimi,  accio  chemoltagente  commodamenteui 
pofla /tare  aiDiuini  officii;  e  tra  tuttele  figure,  che  fono  terminate  daequalecirconferenza, 
niunae piu  capace  della  Ritonda.  Sono  ancomoltolaudabiliquelleChiefe,  chefonofatte 

in  for- 


Q_V    A    R    T    O.  7 

inforniadiCroce  , Iequalinella parte, cb e farebbe  ilpicdedclla  Crocc,  hanno  l'entrata;& 
all'incontro  l'ekar  maggiore  ,&  il  Choro :  &  nelli  due  rami ,  che  fi  eftendono  dalI'uno,&  I'al- 
tro  lato ,  come  braccia  ;  d ue altre  entrate,  ouero  due altri altari ;  perche effendo  figurate  con 
la  forma  della  Croce  rapprefentano  a  gli  occhi de  riguardanti  quellegno,dal quale ftetepen- 
dentelafalute  noftra.  Etdiquefta  forma  io  hofattolaChiefadiSan  Giorgio  Maggiorein 
Venetia. 

Deuono  hauere  i Tempij  i  portici  ampij ,  &  con  maggior  colonne  di  quello,  che  ricerchino 
le  altre  fabriche ,  &  fta  bene  che  esfi  fiano  grandi ,  e  Magnifici(ma  non  pero  maggiori  di  quel- 
lo ,  che  ricerchi  la  grandezza  della  Citta)  &  con  grandi ,  c  belle  proportioni  fabricati .  Impe- 
roche  al  Culto  Diuino ,  per  ilquale  esfi  fi  fanno ,  h"  richiede  ogni  magnificenza ,  e  grandezza . 
Deuono  efferfatticon  bellisfimi  ordini  di  colonne,  efideue  a  ciafcun'ordine dare ifuoipro- 
prij ,  e  conuenienti  ornamenti .  Si  faranno  di  materia  eccellentisfima,  &  della  piu  preciofa;  ac- 
•cioche  con  la  forma,  con  gli  ornamenti,  &  con  la  materia  lihonori  quantopiufipuolaDi- 
iiiniti:  efeposfibilfoffe,fidouerianofare,  c'haueflerotanto  di  bellezza,  chenonfipoteffe 
imaginare  cofa  piu  bella;  &  cofi  in  ogni loro  parte difpofli,  che  coloro  che  ui  entrano  fi  mera- 
nigliaffero  ,&ftefferocon  gli animi fofpefi  nelconfiacrarelagratia,euenuftaloro.  Tratutti 
i  colori  niuno  e ,  che  fi  conuenga  piu  a  i  Tempij ,  della  bianchezza :  conciofiachela  purita  del 
colore,  cdellauita  fia  fommamentegrataa  DIO  .  Mafefi  dipingeranno,non  uiftaranno 
bene  quelle  pitture,che  con  il  fignificato  loro  alienino  1  animo  dalla  contemplatione  delle  co 
fe  Diuine ;  percioche  non  fi  dobbiamo  ne  i  Tempii  partire  dalla  grau  ita,&  da  quelle  cofe ,  che 
uedute  da  noi  rendano  gli  animi  noftri  piu  infiammatti  al  Culto  Diuino  ,  &  al  bene 
operare. 


DE     GLI     ASPETTl     DE     I 

T  E  M  P  I  I.  C  A  P.    I  I  I. 

S  p  e  t  t  o  sintende  quella  prima  moftra ,  che  fa  il  Tempio  di  fe  a  chi  a  lui  fi  auict- 
na .  Sette fbno i piu regolati:e  meglio  intcfi  Afpetti  de i  Tempii ,  de'  qualimi e pa- 
ruto  tome  nec'effario,ilpor  qui  queltanto,  che  ne  dice  Vitruuioal  capo  primo 
del  primo  Libro ;  actio  che  quefta  parte ,  laquale  per  la  poca  offer  uanza  delle  An- 
tichita,  e  ftata  da  molti  riputata  difficile,  &  da  pochi  fin'hora  ben intefa ;  fi  renda facile,e  chia- 
raper  quello  cheio  nediro,&peridifegni,  che  feguiranno,iquali  faranno  effempio  diquan- 
to  egli  ci  infegna ;  &  ho  uoluto  ufare  ancho  i  nomi  de  quali  egli  fi  ferue  >  accioche  coloro,  che 
fiporrannoallaletturadieiTo  Vitruuio;  allaquale  effbrto  ciafcunojriconofcano  m  quello  i 
medefiminomi,enonpaia  loro  dilegger  cofediuerfe.Perueniredunquealpropoftto  noftro» 
i Tepii  fi  fanno,6  coni  portici, 6  fenza  po  rtici.Quelli,che  fenza  portici  fi  fanno;poffono  hauer 
tre  afpetti:l  uno  fi  nomina  in  Antis,cioefacciain  pilait,ri:percheAntefi  chiamano  ipilaftri,che 
iifanno  ne  gli  angoli,  ouero  cantoni  delle  fabriche  .  De  gli  altri  due  ,  uno  fi  dice Proftilos, 
cioe  faccia  in  colonne ;  e  l'altro  Amphiproftilos .  Quello ,  che  in  Antis  e  nominato ,  hauera 
duepilaftrinei  cantoni,  che  uoltano  ancho  da ilati del  Tempio, &  tradettipilaftri  nel  mezo 
della fronte due  colonne,  che fportino in fuori,efoftengano  il  frontefpicio ,  che  farafopra 
l'entrata .  Quell'altro,  cheProililos  e  detto,  hauera  dipiii  del  primo  ancho  ne  i  cantoni  le  co- 
lonne ricontro  a  i  pilaftri ,  &  dalladeftra ,  e  dalla  finiftra  nel  uoltar  de  cantoni  due  altre  colon- 
he  ,  cioe  una  per  banda .  Ha  fe  nella  parte  di  dietro  fi  feruara  lo  iftefso  modo  di  colonne,&  di 
frontefpicio,ne  rifultera  l'afpetto  detto  Amphiproftilos .  De'  dueprimi  afpetti  diTempii  a  no- 
ftri  giorni  non  fi  hareliquia  alcuna ;  e  pero  in  quefto  libro  non  uifaranno  gli  efempi .  Ne  mi  c 
paruto  bifogno  di  fame  idifegni,  efseada  di  cigfeuno  di  queili  afpetti  figurata  la  pianta,  e  1  fuo 

diritto 


8  L    I    B     R     O 

diritto  nel  Vitruuio  commentato  da  Monfignor  Reuerendifsitno  Barbaro.  Ma  fe a  i  Tempii  ft 
fanno  iportici,  all'hora,  6  fi fanno intorno  a  tutto  il Tempio,  6  nella fronte  folamentc.Quel- 
li  c'hanno  i  portici  folo  nella  facciata  dauanti,  fi  puo  dire  che  anch'esfi  habbiano  l'afpetto  det- 
to  Proftilos .  Ma  quelli,  chc  fi  fanno  con  i  portici  intorno ,  poflbno  farfi  di  quattro  afpctti; 
perciocheo  fi  fanno  con  fei  colonne  nella  facciata  dauanti,  &  in  quella  di  dietro  ;&  con  un- 
did colonnene'lati,  computandouileangulari;  equefto  Afpetto  fi  chiama  Peripteros,cioe" 
Alato  atorno :  e  uengono  i  portici  intorno  laCella  aefferlarghiquanto  un'intercolunnio.  Si 
uegono  Tempij  Antichi ,  c'hanno  fci  colonne  nella  facciata ,  e  non  hanno  pero  portici  intor- 
no ;  mane  muridellaCella ,  nella  parte  di  fuori,  uifono  meze  colonne,  che  accompagnano 
quelle  del  portico;&  hanno  i  mcdcfimi  ornamenti;come  a  Nimes  in  Prouenza:&  di  quefta  for 
te  fi  pud  dire  che  fiain  Roma  i!  Tempio  di  ordine  Ionico ;  che  hora  e  la  Chiefa  di  Santa  Maria 
Egittiaca.  Ilchefecero  quelli  Architetti  per  fare  piu  larga  la  Cella,eper  ifcemare  lafpefaj 
rimanedo  nondimeno  il  medefimo  afpetto  dell' Alato  a  torno  a  chi  uedeua  il  Tempio  perfian 
co.  Ouerofipongono  ai  Tempij  otto  colonneper fronte,  equindeci  dailati  conle  angu- 
lari:  quefti  uengono  ad  hauere  i  portici  intorno  doppij,e  pero  I  afpetto  loro  e  detto  Dipteros, 
cioe  Alato  doppio .  Ouero  fi  fanno  bene  i  Tempij ,  c  habbiano,  comeil  fcpradetto;  otto  co- 
lonne per  fronte ;  e  quindici  ne'  Iati ;  ma  i  portici  intorno  non  fi  fanno  doppij ,  perche  fi  toglie 
uia  un'ordinedi  colonne;onde  esfi  portici  uengono  ad  effcrelarghi  quanto  fono  due  interco- 
lunnij, &  una  groflczzadi  Colonna;  &  fichiamailloro  afpetto  Pfeudodipteros  ,  cioe  Fal* 
fo  alato  doppio. Quefto  Afpetto  fu  inuentionediHermogine  antichifsimo  Architetto;  ilqua 
lein  quefto  modo  fece  i  portici  intorno  al  Tempio  larghi ,  e  commodi  altggeri  la  fatica ,  &  la 
fpefa,enonleu6cofaalcunadall'afpetto  .  Ouero finalmentefi  fanno,  che  nell'ima  ,  &l'al- 
tra  facciata  ui  fiano  diece  colonne,&  iportici  intorno  doppii,comein  quelli,  channolafpet- 
to  Dipteros  .  QueftiTempii  nella  parte  didentro  haueuanoaltri  portici  condue  ordinidi 
colonne  uno  fopra  l'altro,&erano  quefte  colonne  minoridi  quelle  di  fuori;  il  coperto  ueni- 
ua  dalle  colonne  di  fuori  a  quelle  di  dentro  ;&  tutto  lo  fpatio  circondato  dalle  colonne  di 
dentro  era  fcoperto  :  onde  Fafpetto  di  quefti  Tempi  fi  dimandauaHipethros,  cioe  difco- 
perto  ;  Sidedicauano  quefti  Tempii  a  Gioue  cornea  Patrone  del  Cielo  ,  e  dell'Aere  :  & 
nelmezodelCortilefiponeual'Altare:  Di  quefta  forte  credo  chefofleil  Tempio,  delqua- 
lefi  ueggonoalcunipochiueftigi  in  Roma  fopra  Monte  Cauallo;  e  che  fofle  dedicato  a  Gio- 
ue Quirinale,&fabricato  da  gli  Imperatori :  perche  a  i  tempi  di  Vitruuio  (come  egli  dice) 
nonueneeraalcuno. 

D  I    C  I  N  QJT  E    S  P  E  C  I  E    D  I 

TEMPI    I.  C  A  P.    I  I  I  I. 

• 

Sarono  gli  antichi  (come  e  ftato  detto  di  fopra  )  di  fare  i  portici  a  i 
loro  Tempij  per  commodita  delpopolo  ;  accioche  eglihauefledouetratte- 
nerfi,  e  paffeggiare  fuori  della  Cella ;  nella  quale  fi  faceuano  ifacrificii:&  per 
dare  maggior  Maefta,  egrandezza  a  quelle  fabriche  .  Onde  perche  fipof- 
fon  fargliinterualli,  che  fontra  colonna,e  colonna,  di  cinque grandezze, 
fecondo  quelle  diftingue  Vitruuio  cinque  fpecie,6  maniere  diTempii :  del- 
!e  qualilono  i  nomi :  Picnoftilos ,  cioe difpefle  colonne :  Siftilos,piu  larghe : Diaftilos,  anco- 
rapiudiftanti.-Areoftilos,  oltra  quello,cheficonuienelontane:  &  Euftilos,  charagione- 
Uoli,&  conuenientiinterualli .  Pitutti  iquali  intercolunnij  come  fiano,  &qualproportio- 
•nedebbano  hauere  con  la  lunghezzadelle colonne,  e  ftato  detto  di  fopra  nel  primoLibro; 
&poftiidifegni  :  pero  non  mi  occorre  dir  quialtro  ;  fe  non,  che  lc  quattro  prime  maniere 
fono  difettoie.  Lc  duepnme;perchc  effendo  gli  intercolunnij  di  undjarnetro,  cmezo,6  didue 

"diametfi 


Q.   V    A    R    T    O.  5> 

diamccri  di  colonna ;  fono  molco  piccioli,e  ftrettijondenon  pcflbno  due  perfoneentrare  nei 
porcici  alpari^roa  bifogna  che  vadino  a  fiJa,una dietro  l'altra:&  Ieporte,&iloro  ornamenti  no 
ii poflbno uedcr  di ioncano:e  finaimcnte pcrcheperlailrettczzadcgli/pacije lmpedito  ll ca- 
mmare  d'intorno  al  Tempio.Sono  pero  quelle  due  maniere  tollerabili,quando  u  fanno  le  co- 
lonne grandijeome  fi  uede  in  quafituttii  Tempij  Antichi.  Laterza,perehepotendofiporretra 
le  colonne ,  tre  diametri  dl  colonna;uengono  ad  efiere  gliintercolunnij  molto  largbi;  onde  gli 
Architraui  per  la  grandezza  de  gli  fpacij  ii  fpezzano .  Ma  a  quefto  difetto  fi  pubprouederefa- 
cendo  fopra  I'Architraucnella  alcezza  del fregio,  Archi,ouer  Remenati,che fbnftentino  il  ca-  ; 
rico,elafcino  liberorArchkraue.Laquartamaniera,benchenonpatifcail difetto  dellafopra- 
detta,perchenonfi  ufanogliArchitrauidiPietra,  nediMarmoimafopralecolonnefipongo- 
no  le  traui  di  legnojfi  pub  nondimeno  dire  ancor  clla  difettoia ;  perche  e  bafla ,  larga,  &  humi- 
le,&  e  propria  dellordineTofcano.  Dimodo  che  la  piu  bella ,  &  elegante  maniera  di  terapij  e 
quella,  che  Euftilos  e  detta :  laquale  e  quando  gli  intercolunnij  fono  di  due  diametri  di  colon- 
na,& un  quarto  ;  percioche ferue ottimamente all'ufcalla bellezza,  &  allafermezzadoho  no- 
mmatolemanierede  Tempij  con  qucgliiftefsinomi  chemetteVitruuio,  comehofatto  an- 
cho  gli  afpetti;fi  per  la  -cauia  detta  difopra;fi  ancho  perche  tali  nomipaionogiaefferftatirice- 
uuticiallanoftralingua,edaciafcuno  s'intendono;cperb  mi  feruirb  ancho  di  loroneidifegni 
de  i  Tempij,  che  feguiranno. 

DEL  COMPARTIMENTO  DE  I  TEMPII.      Cap.  V. 

E  n  c  h  e  in  tutte  le  fabriche  firicerchi.che  le  parti  loro  infieme  corrifpondano, 
&  habbiano  talproportione,che  nefluna  fia,con  la  quale  no  fi  pofla  mifurare 
il  tutto,  &  le  altre  parti  ancora:  Quefto  nondimeno  con  eftrema  curafi  deue 
oiferuare  ne  i  Tempi),  percioche  alia  Diuinita  fono  confacrati,per  honore,& 
ofTeruanzadella quale  fi  deue  operarcquanto  fi  pub  di  bello,  e  diraro.Effen- 
do  adunquelepiuregolate  formede'  Tempi)  la  Ritonda,&  la  Quadrangula- 
re,io  diro  come  ciafcuna  di  quelle  fi  debbano  compartire;e  porro  ancho  alcune  cofe  apparti 
nenti  a  i  Tempij ,  che  noi  Chriftiani  ufiaino.I  Tempij  ritondi  fi  faceuano  anticamente  alcuna 
uolta  aperti,cioe  fenza  cella,co  colonne  chefofteneuano  la  cupola,come  quelli,che  fi  dedica 
uano  a  GiunoneLacinia,  nel  mezo  de' quali  fi  poneua laltare,e  fopra  quello  il  fuoco,  il  quale 
eraineftinguibile:  queftiintalmodo  fi  compartilcono .  Sidiuideil  diametro  di  tutto  lo  fpa- 
cio,chedeucoccupareil  Tempio  in  tre  parti  eguali:  unafenedaaigradi,cioe  allafalitafu'l 
piano  delTempio,e  duerimangono  al  Tempio,&  alle  colonne,  lequali  fi  pongono  fopra  pie 
deftili,e  fono  alte  con  bafe,ecapitello,quanto  e  il  diametro  del  minor  girodei  gradi,&grol- 
ie  per  la  decima  parte  della  loro  altezza.L'Architraue,ilFregio,  &glialtri  ornamenti  fi  fan- 
no  fecondo  eftato  detto  nelprimolibro,  cofiin  queftacomein  tutte  l'altre  forti  di  Tem- 
pij.Ma  quelli,che  fi  fanno  chiufi ,  cioe  con  la  cella ,  6  fi  fanno  con  le  ale  a  torno,ou ero  co  un 
portico  folamente  nella  fronte.Di  quelli  c  hanno  le  ale  a  torno  le  ragioni  fono  queftejprima 
a  tornoatornoli  fanno  due  gradi,c  fopra  fi  pongono  ipiedeftili>foprai  quali  fono  lecolon- 
nede  ale  fono  larghe  per  la  quinta  parte  del  diametro  del  Tempio;  pigliando  il  diametro  nel- 
la parte  di  dentro  dei  piedeftili.Le  colonne  fono  lunghe  quanto  e  larghala  cella,  e  fono  grot 
fe  la  decima  parte  della  longhezza.La  Tribuna,ouer  la  cupola  fi  fa  alta  fopra  1' Architraue,Fre 
gio,cCornice  delleale, perlametadituttal'opera:  cofi compartifle  Vitruuioi  Tempij  riton- 
di.Ma  perb  ne  Tempij  Antichi  non  fi  ueggono  Piedeftili,ma  le  colonne  cominciano  dal pia- 
no del  Tempio;ikhe  molto  piu  mi  piace ;  ii  perche  con  ipiedeftili  fiimpedifce  molto  l'entra- 
re  al  Tempiojfi  ancho  perche  le  colonnede  quali  da  terra  cominciano;rendono  maggior  gra 
dezza,emagnihccnza.Mafe  a  i  Tempij  ritondi  fiporrail  portico  folo  nella  front e,eghfifari 
lungo  quanto  la  iarghezza  della  cella ,  b  la  ottaua  parte  meno:fi  potra  fare  ancho  piu  corto , 
manon  perb  che  giamai  fia  meno  lungo  di  tre  quarti  della  Iarghezza  del  Tempio;enon  fi  fa- 
ra  piu  largo  deliaterza  parte  della  fua  Iunghezza.  NeiTempijquadrangulariiporticinelle 
fronti  fi  faranno  Ionghi  quanto  fara  la  Iarghezza  di  efsi  Tempij :  E  fe  faranno  della  maniera 
Euftilos,che  e  la  bella,&  elegantedn  tal  modo  fi  compartiranno,fei'afpetto  fi  faradi  quattro 
colonne,  fi  diuidera  tutta  lalacciata  del  Tern  pio,  (lafciatifuora  gli  fporti  delle  bafe  delleco- 
lonne,che  faranno  nelle  cantonate)in  undcci  parti  e  meza;  &  una  di  quelle  parti  fi  ehiamera 

BBBB        modulo, 


lo  L    I    B    R    O 

modulcdoe  mifura ,  con  la  quale  fi  mifureranno  le  altre  parti  ;  perdie  faeendofi  le  colonne 
groife  un  modulo ,  quatro  fe  nc  daranno  a  quelle ;  tre  all'intercolunnio  di  niezo;e  qu  attro  c 
liiezo  a  gU  altri  due  intercolunnij.cioe  due,&  un  quarto  per  uno:fe la fronte fara  di  fci  colon 
ne,  6  partira  in  diece  otto;fe  di  otto,in  uentiquattro  e  meza;  &  fe  di  diecein  trent' una:  dan- 
do  fempre  di  quelle  parti ,  una  alia  groffezza  delle  colonne,  tre  al  uanno  di  mezo,  6c  due,  & 
un  quarto  a  ciafcun  de  gli  altri  uaniX'altezza  delle  colonne  fi  fara  fecondo  che  faranno  6  Io- 
niche,6  Gorinthie.Come  fi  debbano  regolare  gli  afpetti  delle  altre  maniere  de'  Tempij,cioc 
della  Picnoftilos,  Siliftos,  Diaftilos,  &  Areoftilos  s'e  detto  a  pieno  nelprimo  libro ,  quando 
habbiamo  trattato  de  gli  intcrcolunnij:  Oltrail  portico  fi  troua l'Antitempio,e  dapoila Cel- 
la ;  Si  diuidela  larghezza  in  quattro  parti,e  per  otto  di  quelle  fi  fa  la  lunghezza  del  Tempio , 
&  di  quefte,cinque  fi  danno  alia  lunghezza  dcllaCella ,  includendoui  le  mura,nelle  quali  fo- 
no leporte;  ele  altre  tre  rimangono  aU\Antitempio;ilqualedaiIatihadueali  di  mura  conti- 
nuati alle  mura  della  cella ,  nel  fine  delle  quali  fi  fanno  due  anti,cioe  due  pilaftri  grofsi  quan- 
tole colonne delportico-.eperchepud eflere chetra quelle  aleuifia,epoco,  emolto  fpatio : 
ic  fara  la  larghezza  maggiore  diueti  piedi,  fi  douranno  porre  tra  i  detti  pilaftri,due  colonne, 
cpiu  ancora  fecondo  richiedera  il  bi!ogno,al  diritto  delle  colonne  del  portico  lofficio  delle 
quali  fara  fepararel'Antitempio  dalportico;  &  queitre,  opiu  uani,  cheiaranno  trali  pilaftri 
(i  ierreranno  con  tauole,6,parapetti  di  marmo:la{ciandoui  pero  le  apriture,per  le  quali  fi  pof 
ia  entrare  nell'Antitempio;  efe  la  larghezza  fara  maggiore  di  piedi  quarantabifogneraporre 
altre  colonne  dalla  parte  di  dentro  all'incontro  di  quelle;  chc  faranno  porte  tra  i  pilaftri,e  fi  fa 
ranno  dell'altezza  delle  efterioi  i,ma  alquato  piu  fottili;perche  l'aere  aperto  leuera  della  grof 
iezza  a  quelle  di  fuori:  &  il  rinchiufo  non  lafciera  difcernere  la  fottigliezza  di  quelle  di  detro, 
c-cofi  pareranno  eguali:E  bencheil  detto  compartimento  riefca  apuntoneiTempij  diquat 
mo  colonne,non  pero  uiene  la  medefimaproportione  ne  gli  altri  afpetti ,  e  maniere ,  perche 
iafogna  che  imuri  della  cella  fcontrino  con  le  colonne  di  fuori,  Sdlano  a  unafila,  ondele 
Celle  di  queiTempij  faranno  alquanto  maggiori  di  quello,  che  fi  e  detto .  Cofi  compartiro- 
nogli  Antichii  loro  Tempij,  comeciinfegna  Vitruuio ,  euolfero  chefi  faccefleroiportici, 
fotto  i  quali  ne  i  cattiui  tempi poteflero  gli  huomini  fchifar  il  Sole,la  pioggia,  la  grandine,ela 
neuci  ne i  giorni  folenni  tratenerfi  fin  che  ueniffe  l'hora  del  facrificio:ma  noi  lafciati  i  portici 
intorno,ecufichiamo  li  Tempij,che  fi  afsimigliano  molto  alle  Bafiliche,nelle  quali.come  e  fta 
to  detto ,  fi  faceuano  i portici  nella  parte  di  dentro,come  noi  facciamo  hora  nc  i  Tempij :  il- 
che  e  auuenuto  percheli  primi  chc  alia  noftra religion e  fi  diedero  dalla  ueritailluminati; era- 
no  fbliti  per  timor  deiGentili  raccoglicrfi  nelleBafilichedi huomini priuati.-onde ueden- 
dopoiche  quefta forma  riufciuamoltocommoda,perciochefiponcua  conmoltadignita 
l'altare  nel  luogo  delTribunale,&  il  Coro  ftaua  acconciamente  intorno  all'altare;  &  il  rima 
jienteeralibero  perilpopolo  j  non  fi  e  piu  mutata,  e  pero  nel  compartimento  delle  ale  che 
noi  facciamo  nei  Tempij  fi  auuertira  a  quello  ch'e  ftato  detto  quando  trattiamo  delle  Bafili- 
che.  Si  aggiugne  alle  noftrc  Chiefe  un  luogo  feparato  dal  rimanente  del  Tepio  che  chiamia- 
mo  Sacreftia,  doue  fi  feruano  le  uefti  facerdotali,  i  uafi,  &  i  libri  facri,&  l'altre  cofe  neceffarie 
al  culto  Diuino,&  doue  fi  apparono  i  facerdoti ;  &  appreffo  fi  fabricano  le  torri,  nelle  quali  fi 
appendono  le  campane  per  chiamare  il  popolo  a  i  diuini  ufficij ;  le  quali  non  fbno  ufate  da  al 
trijche  da  Chriftiani.  Appreffo  il  Tepio  fi  fanno  le  habitationi  per  li  facerdoti,le  quali  deono 
effer  comode  confpaciofi  chioftri,e  con  bei  giardini,efpecialmcntei  luoghi  perle  facre  Ver- 
gini  deono  eflere  ficuri,alti,e lontani  dalli  ftrepiti,e  dalla  ueduta  delle  genti .  E  tanto  bafti  ha- 
uer  detto  del  Decoro,de  gli  afpetti,delle  maniere,&  del  copartimeto  dei  Tepij:  Hora  io  por 
ro  li  difegni  di  molti  Tempij  Antichi ,  ne  i  quali  ofleruero  queff  ordine;prima  porro  i  difegni 
di  quei  Tempi;,  che  fono  in  Roma;  dapoi  di  quelli ,  che  fono  fuori  di  Roma,  e  per  la  Italia,  & 
ultimamcntediquelli,  chefbno  fuori  diItaha;E  per  piu  facile  intelligence  per  fuggir  la  lun- 
ghezza, e'l  tedio,  ilquale  potrei apportare a'  lettori ,  s'io  uolefsi  dire  minutamente  le  mifurc 
di  ciafcuna parte, le  bo  poftate  tuttc  con  numeri  nc  i  difegni . 

Ii  Piede  Vicentino , co'l quale  fonoftatimifuratituttiifeguentiTempij,enelSecon- 
do  Libro  a  numero  4. 

Jutt  0  il  piede  fi  partifee  in  oucie  dodici ,  e  ciafcun  oncia  in  quattro  minuti . 


Q    V    A     R     T     O.  n 

DE  I  DISEGNI   DI  ALCVNI   TEMPI  I  ANTI  CHI,  CHE  SONO 
iu  Roma,  e  prima  di  quello  della  Pace.         Cap.  VI. 

OMINCI EREMO  adunque con buono augurioda i difegni dt  1  Tempin gj;i de- 
dicatoalla  Pace,delqualefi  veggonoi  veftigijvicinoallaChieladi  Santa  Ma- 
ria Nuoua  ,  ndla  via  Sacra  ,  e  diccnogli  fcrittori  ,  th'eglienell'iittrV  luc  go, 
doue  prima  ft)  la  Ciiria  diRomolo  >  &Ho(rilia  ;  poilacafa  diMenic  .,  I,  Bafili- 
caPortia  ,  elacafadiCefare  ,  &  il  portico  ,  cheAugufto  gcttata  a  terra  la  det- 
ta  cafa  di  Cefire  parendogli  m^china  troppo  grandc,  e  fuperba  ,  fabric  o,  e 
chiamolodclnomedi  Liuia  Drufilla  fua  mogliera.  Quefto  Tempio  fucommcLto  da  Ciaudio 
Imperatore  ,  e  condottoafineda  Vejpefiano  ,  poi  ch'egli  rorno  vittoriofodallaGiudea  ,  nel 
qiuieegliconferuotintii  vafi  ,   &ornamenti  ,  chc  pono  nel  fuo  trionfo  del  Tempio  diGe- 
rufilem  •*  Si  legge,  che  quefto  Tempio  era  ilpiugrande,  ilpiiimagnifico  ,  &ilpiuricco  della 
Citta  ,  everamentcifuoivefligijcofi  rouinati,comefono,  rapprelentanotantagrandt?23,  chc 
troppo  bene  ii  pud  giudicare  quale egli  eraefiendointiero  .  Auantil'cntratav'cravna loggia 
ditrevani  ,  fattadipietracotta  ,  &il  reftoera  murocontinouoperquantoeralarga  lafaccia- 
ta  ;  ne  i  pilaftri  de  gli  archi  della  loggia  nella  parte  di  fuori  v'eranocolonnepotte  per  orna- 
mento  ,  rordinedellequalifeguiuaanconcl  minocontinouo    .'  fopra  quefta  pr'maloggiave 
neeravn'altrafcoperta  ,  co'l  fuo  poggio  ,  &aldirirtodiciafcunacolonna  vidoueaeflerpofta 
vnaftatua  .  NeJla  parte  didentro  del  Tempio  v'erano  otto  colonnedi  marmodiordine  Co- 
rinthiogrorTe cinque piedi  ,  e  quattro  oncie  ,  elunghecinquantatreconbafe  ,  ecapitello. 
L'Architraue,i]  Frcgio ,  e  la  Cornice  erauo dieci  pied i  e  mezo ,  e  folteneuano  il  volto  della  naue 
dimezo.    La  bafidiqueftecolonneerapiualtadellameradeldiametrodellacolonna  ,  &ba- 
ueua  rorlopiugroilo  della  terza  parte  della  luaaltezza  :  ilche  foi  fe  feu  ro  ,  parendoloro  ,  che 
cofi  poreffemeglioreggt  re  i!pei"o9  che  leandaua  potto  fopra  :  il  fuofportoeraperla  fefta  par- 
te del diametio della coJonna  .  Lo  Architraue  ,  ilFregio,  &laCorniceeranointagliaticonaf- 
faibellainuentione  ,  il  Cimacio  deU'Archittaue  e  degnodiauertimentopereiTerdiuerfooa_. 
glialrri  ,  e  fatto  moltogratiofumente  ;   La  Cornice  ha  i  Modiglioni  in  vecediGocciclatoio: 
LecalTedellerofe,  che  (ono  tra  i  Modiglioni  ,  fono  quadie  >  &'  cofi  fi  deuon  o  fare  ,  come  ho 
ofleruatointuttiglied/ficijantichi  .  Dicono  gli  fcritton,che quefto  Tempio  fibnggioal  tem- 
j3odiCommodoImperatore;ikhenon  veggocomepoila  eflervero  ,nonvi  effendopaiteaku- 
jiadilegname  ,  ma  potria  eflerefacilmente,ch'cghfofleftato  ru;naroperterremoto,d  per  al- 
tro  limiie  accidente  ,  &  poi  riitaurato  in  akro  tempo  che  le  cofe  dell'Archittettura  non  ii  inten- 
deuano  cofi  bene  ,  come  al  tempo  di  Vefpefiano  :  ilche  mi  fa  credere  ilvcdere,che  gli  intagli 
non  fono  cofi  ben  fatti  ,  &conqnella  diligenza  lauorati  ,  che  fi  veggono  quell  i  dtli'Aicodi 
Tito,  ed'aJtriedifici;  >  chefuronofattiaibuonitempi  >  imuridiquelto  Tempio  eranoorna- 
ti  di  Itatue  ,  e di pitture,  &  tutti  i  volti erano  fatti con  eompartimentc  di  ftucco  ,ne  viera  parte 
alcuna  chenonfoiTeornatiiTima  .     Di  quefto  Tempio  ho  fatto  tre  tauole. 

NELLA  Prima  vied ifegnata  la  Pianta. 

NELLA  Seconda  il  diritto  della  parte  di  fuori ,  e  di  dentro  della  facciata ,  &  della  parte  di  den- 

tro  del  fianco . 
NELLA  Terza  vi  fono  i  membri  particolari . 

A,  E'laBafa.  ? 

C,  Arim^utFregio.  f  dellecolonne,  che  foftengono  la  naue  dimezo. 
&  Cornice.  x 

D,  Compartimentodi  itucco fatto nei  volti . 


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DEL  TEMPIO  DI  MARTE  VENDICATORE.     €a>    ML 

P  p  it  i  $  $  o  la  Torre  de  Conti  fi  ueggono  le  niinedelTeinpio  cdificato  gia  da  Auga 
fto  a  Marte  Vendicatore,pel  voto  ch'egli  fece,  quando  infiemecon  M.  Antonio  e£ 
(endo  inFarfaglia  contra  diBruto,eCa{sioper far  vendetta della  uaortediCefarc 
fece  fatto  d'arme,&  uinfe .  Per  quelle  parti  che  To  no  rimafe  fi  comprendc,  cheque- 
fto  era  un'ornatifsimo,&  merauigliolb edincio,e  molto piu  mirabile lo  doueuarendere  il  £i> 
rocheglieradauanti,nel  quale,  filegge,  che  portauanoleinfegne della uittoria,&trionfo 
quelli,  che  uincitori,e  trionfanti  tornauano  nclla  Citti;  &  che  Augufto  nella  fuapiu  bella  par 
tepofe due  tauole,nelle  quali  era dipintoil  mododifarbattagUa,&  ditrionfare,  &duealtre 
tauoledi  mano  di  Apelle,in  una  dellc  quali  u'eraCaftore,  e  Polluce,  laDea  della  Vittoria,  & 
Aleflfandro  Magno;  nell'altra  una  rapprefentatione  di  battaglia,&  un'  Aleflandro.V'erano  due 
portici,ne  i  quali  eflb  Augufto  dedico  le  ftatue  di  tutti  coloro,che  trionfanti  erano  tornati  in 
Roma.  Hora  di  quefto  foro  non  fe  nc  uede  ueftigio  alcuno,fe  forfe  quelle  ale  di  muro,  che  fo- 
nodailatidel  Tempio  non  foflero  parte  di  eflb ,  il  che  e  molto  uerifimile  per  li  molti  luoghi 
da  ftatue,  che  ui  fonoX'afpetto  del  Tempio  e  lo  alato  a  torno,  il  quale  di  fopra  habbiamo  chia 
mato  col  nome  di  Vitruuio  Peripteros  ;  e  perche  la  larghczza  della  cella  eccede  uenti  piedi , 
e  ui  ibnopofte  le  colonne  tra  le  due  anti,  6  pilaftri  dellAntitempio  rincontro  a  quelle  del  por 
tico  come  e  ftato  detto  di  fopra  che  fi  deue  fare  in  fimil  cafo:  II  portico  non  continoua  intor* 
no  tutto  il  tempio:  Et  ancho  nelle  ale  dei  muri  aggiunti  dall'uno,e  dall  altro  lato,no  e  oflerua 
to  nella  parte  difuoriloiftefib  ordine,benchedidentrotuttele  parti  corrifpondano .  Ondc 
fi  comprende  che  di  dietro,&  a  canto  ui  douea  efferela  ftrada  publica,&  che  Augufto  fi  uolic 
accommodare  al  fito  non  difagiare,  ne  tuore  le  cafe  uicine  a i  padroni .  La  maniera  di  quefto 
Tempio  e  laPicnoftilos,i  porticifbno  larghi,  quanto  gliintercolunnij :  Nella  parte  di  dentro  , 
cioe  nella  cella  non  fi  uedeindicio  ne  ueftigio  aluno,ne  meno  fono  morfe  nelle  mura,  ondefi 
pofla  fermam ente dire,  che uifoflero ornamenti,&  tabernacoli; nondimeno  perchee mol- 
to uerifimile  che  ue  ne  foflero,  io  ne  hofatto  di  mia  inuentioncLe  colonne  de  i  portici  fono 
di  opera  Corinthia .  I  capitelli  fono  lau  orati  a  foglie  di  oliuo,hanno  FAbbaco  molto  maggio 
re  di  quello  che  fi  uegga  ne  gli  altri  di  tal  ordine,hauendo  rifpetto  alia  grandezza  di  tutto  il  ca 
pitello.Lc  prime  foglie  fi  ueggon  gonfiare  alquanto  prcflb  alloco  oue  nafcono,  il  che  da  loro 
grandilsimagratia:Hannoqueu^pordcibelufsimiioffiti,  6 uogliamdir lacunari,  c  perb  ho 
fatto  il  lor  profilo ,  &illoro  afpetto  in  piano:Intorno  a  quefto  Tepio  u'erano  muri  altiisimi  di 
Peperino,  i  quali  nella  parte  di  fuori  erano  di  opera  ruftica,&  in  quella  di  dentro  hauea- 
no  molti  tabernacoli,  &  luoghi  daporui  dclleftatuc:  Etaccibchefiueggaperfettimcnteil 
tutto ,  ne  ho  fatto  fette  tauole . 


,6  LIB    R    O 

N*  l  J-  a  Prima  ui  e  in  forma  picciola  turta  la  pianra,  e  tutto  il  diritto  di  quanto  fi  uede  di  que 
ftoedificio  cofi  nella  parte  difuori?comeinquelladidentro>  '    *.  ■."'•.,-..■    - 

Ne l l a  Secondau'eil  diritto delfiaqco del portico,e dellacella.  ~ 

Nella  Terzau'eil  diritto  dimeza  la  facciata,c6  parte  delle  mura,che  fono  dailatidelTepio. 

Ne  lla  Quartaueil  diritto  della parte  di  dentrodelporj;ico,&dellacella,coagliornai]nieii- 
ti,  ch'io  ui  ho  aggiumi* 

Ne  l  l  a  Quinta  ui  fono  gli  ornamenti  del  portico  * 
G,  E'  11  Capitello , 

H,  L' Architraue ,  il  Fregio ,  &  la  Cornice . 
I,    ILacunari  del  portico,  cioe  i  Soppalchi. 

Ne  i  j.  a  Sefta  e  difegnato  il  Soffitto  del  portico,  &  come  uolta  nelleanti,  opilaftri  dell'anti- 
tempio . 
M,  UfoffittodeU'Architrauetralecolonne. 

Ne  l  la  Settima  ui  fono  gli  altri  membri . 

A,  E'  la  bafa  delle  colonne  del  portico.la  quale  corinoua  ancho  nel  muro  intorno  al  tepio. 

B,  E"laCauriola,daliaqualecominciano  le diuifioni de i quadri  fatti per  onamentonel 
muro  forto  iportici . 

C,  E  la pianta delle colonnepofto per ornamento  de i tabernacoli nella cella. 

D,  EN  la  ilia  Bafa. 

E,  E'il  Capitello. 

I  quali  ornamenti  di  dentro  fono  ftati  aggiunti  da  me,prefi  da  alcunifragmenti  antichi  trouati 
uicino  a  quefto  tempio. 

F,  E"  la  Co mice  che  fi  uede  nelle  ale  delle  mura,che  fanno  piazza  da  i  lati  del  Tempio . 


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DEL  TEMPIO  DI  NERVA  TRAIANO.        Cap.  VIII. 

Pp  res  soil  detto  Tempio  ediflcatoda  Auguftofi  ueggono  iueftigijdel  Tempiodi 
Nerua  Traiano ,  l'afpetto  del  quale  e  il  Proftilos ,  la  fua  maniera  e  di  fpeffe  colonne. 
11  portico  infieme  con  la  Cella  e  lungo  poco  meno  di  due  quadri :  II  fuolo  di  quefto 
Tempios'alzada  terra  con  unbafamento,che  gira  intorno a  tuttala  fabrica,  efa 
iponda  a  i  gradi,  per  li  quali  fi  fale  al  portico ;  nelle  eflreme  parti  di  quefte  fponde  u'erano  due 
ftatue,  cioe  una  per  tefta  del  bafamento .  La  Bafa  delle  colonne  e  Attica ,  diuerfa  in  quefto 
da  quella  che  ci  infegna  Vitruuio,  &  che  io  ho  pofta  nel  primo  libro,che  in  lei  ui  fono  due  ton- 
dini  dipiu ,  uno  lotto  il  cauetto,  &  l'altro  lotto  la  CimbiaXe  lingue  del  capitello  ibno  intaglia- 
te  a  foglie  di  oliuo,e  fono  quefte  foglie  ordinatea  cinque  a  cinque,  come  fonole  dita  nelle 
mani  de  gli  huomini :  &  cofi  ho  offeruato ,  che  Ibno  fatti  tutti  i  capitelli  antichi  di  quefta  forte, 
e  riefcono  meglio,  &  con  piu  gratia  di  quelli,  ne  i  quali  fi  fanno  le  dette  foglie  a  quattro  a  quat-, 
tro .  Nell' Architraue  fono  bellifsimi  intagli  che  diuidono  una  fafcia  dall'altra ,  &  quefti  intagli, 
e  quefte  diuifionifono  dailati  del Tempio  fblamente :  perche  nella  facciata  T Architraue,  &ilN 
Fregio  furno  fatti  tutti  a  un  piano  per  poteruiporrecommodamentelainfcrittione,deila  qua- 
lefi  ueggono  ancora  queftepoche  lettere,  benchetroncheancorefle,&  guaftedaltempo . 

IMPERATOR  NERVA  CAESAR  AVG.  PONT.  MAX. 
TRIB.   POT.    II.    IMPERATOR    II.    PRO  COS. 

La  Cornice  e  molto  bene  intagliata,&  ha  bellifsimi,  emoltoconuenientifporti.Sono  1'  Archi- 
traue ,  il  Fregio,  &  la  Cornice  tutti  infieme  per  il  quarto  della  lunghezza  delle  colonne.  Le  mu 
ra  fono  fatte  di  Peperino,&erano  inueftite  di  marmo .  Nella  Cella  lungo  lemuraio  ho  pofto 
de  i  Tabernacol  i  con  ftatue ,  come  per  le  ruine  p are  che  ui  folfero .  Era  dauanti  a  quefto  Tem- 
pio vnapiazza,neImezo  della  quale  era  pofta  la  ftatuadidettoImperatore,edicono  gli  fcritto 
ri  che  tanti  erano,  &  cofi  merauigliofi  i  fuoi  ornamenti ,  che  porgeuano  ftupore  a  quelli,  che  li 
rimirauano  giudicandoli  fatturanondi  huomini,  ma  di  Giganti.  Onde  eflendo  uenuto  Co- 
ftanzo  Imperatore  aRomaprimafimerauigliodella  rara  ftrutturadi  quefto  edificio,poi  riuol- 
toadunfuoArchitettodi{Te,cheuoleuafareinCoftantinopoUun  Cauallo  fimilea  quellodi 
Nerua  in  memoria  fua,a  cui  rilpofe  Ormifida(cofi  hauea  nome  quell' Architetto)che  era  prima 
bifogno  farli  una  ftalla  fimile  moftrandoli  quefta  piazza .  Le  colonne  che  le  fono  intorno  non 
hanno  piedeftilo ,  ma  nafcono  da  terra ;  e  fu  molto  ragioneuole ,  che'l  Tempio  fuflfe  piu  emi- 
nente  dell'altreparti ;  fono  ancor  quefte  di  opera  Corinthia,  &  al  dirittoloro  foprala  Cornice 
u'erano  pilaftrelli ,  fopra  i  quali  doueano  efl'er  pofte  delle  ftatue ;  ne  fi  marauigliera  alcuno  che 
io  ponga  tanta  copia  di  ftatue  in  quefti  edificij,perche  fi  legge  che  tante  ne  erano  in  Roma,  che 
pareuano  un'altro  popolo .     Di  quefto  edificio  hof  atto  iei  Tauole. 

[Nella  Prima  u'e  la  meta  della  facciata  del  tempio.         T,  EMaentratacheglieperfianco. 

Nella  Secondau'el'alzato  nella  parte  di  dentro ,  &  appreflo  u'e  la  pianta  del  Tempio,e  del- 
la piazza  infieme.         S,  E'illuogooue  era  la  ftatua  di  Traiano. 

Ne  l  l  a  Terza  u'e  il  diritto  del  fianco  del  portico ,  &  per  gli  intercolunnij  fi  uede  lordine  delle 
colonne  che  erano  intorno  la  piazza. 

Nella  Quarta  u'e  la  meta  della  facciata  della  piazza  rincontro  al  Tempio . 

Nella  Quintaui  fono  gli  ornamenti  del  portico  del  Tempio.  A,  E'ilbafamentodi  tuttala 
fabrica.  B,  Flabafa.  C,  L' Architraue.  D,  II  Fregio.  E,  La  Cornice. 
F,  II  Soffitto  dell' Architraue  intra  le  colonne. 

Ne  l  La  Sefta  ui  fono  gli  oramenti  ch' erano  intorno  la  piazza .  G,  Ev  la  Bafa.  H,  Ev  1  Archi 
traue.  I,  UFregio,qualeeraintagliatoafiguredibaflbrilieuo.  K,  E"  la  Cornice. 
L,  I  pilaftrelli,  fopra  i  quali  erano  pofte  delle  ftatue .  M,  Gli  ornamenti  delleporte 

quadre,che  erano  nellafacciata  della  piazza  rincontro  al  portico  del  Tempio . 


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DEL  TEMPIO  D*ANTONINO,  E  DI  FAVSTIKA.        Cap.  IX. 

|I  C  IN  OalTempiodella Pace  potto  difoprafivedeil Tempio diAntonino,  e, 
diFauftina  ,onde  eopinionc  di  alcuni,che  Antonino  foffepoftodagli  Anti- 
chi nel  numero  de'loro  Dei  ,  pero  che  hebbe  il  Tempio  ,  hebbe  i  Sacerdoti  Sa* 
li  j  3  &  i  Sacerdoti  Antoniani .  La  facciata  di  quefto  Tempio e  fatta a colonnt-  v 
lamanierafua  ela  Picnoftilos  :  il  piano  ,  ofuolo  del  Tempio  s'alza  da  terra_. 
per  la  terza  parte  dell'altezzadeilecolonne  del  portico  ^ ,  &aquellofi  afcendo 
pergndi  >  aiqualifannofpondaduebafamenti  3  che  continuano  co'lloroordineintornotut- 
to  il  Tempio  »  La  Bafa  di  quefti  bafamenti  e  grotfa  piu  della  metta  della  Cimacia  ,  &  e  fatta  piii 
fchietta  ,  &  cofi  ho offeruato  che gli  antichifecerotuttii  bafamenti  fimili  ,  &ancone'piede- 
ltilijcbe.fi pongonofottolecolonne  ,  conmoltaragione  ,  conciofia che tuttele parti  delle  fa- 
brichequanto  fono  piuappreffo  terra  ,  tantodebbanoeflerpiufode  .  Nell'eftrema  parte  di  ef- 
fialdiritto  delle colonneangulari  del  portico  ,  v'eranoduettatue  ,  cioe  vna  per  tcfta  di  bafa^ 
memo.  La  Bafa  delle  colonnec  Attica  .  IlcapitelloeintagliatoafogliediOliuo^L'Architra.v 
tie  >  il  Fregio,  &  la  Cornice  fono  per  il  quarto ,  &  vn  terzo  di  detta  quarra  parte  dell'altem  dells 
colonae,  NellT^rchitrauefileggonoancora  quelle  parole, 

DIVO  ANTONINO  ET 
VIVJE  FAVSTIN^E  EX  S,C 

* 

Nel  Fregio  fono  intagliati  Grifoni,  i  quali  l'vno  all'akro  volgono  la  facda3e  pongono  la  zan 
pa dauantifopracandcllieri  della  forma  s  che  vfauanoneifacrificij  •  La  Cornice  non  ha  ilder 
telloincauato  ,  &efenzaraodiglioni  ••  matra  ildcntello  ,  &  il  Gocciolatoio  ha  vn'Ouolo  aft 
graade  .  Non  fivede,  che  ndla  parte  di  dentro  di  quefto  Tempio  virofieakunoornamento 
pure  mi  do  a  credere  confiderata  laMagnificenzadiqusgliImperatoii3che  ve  ne  doueiiero  e 
fere,  e  pero  vi  ho  pofto  delle  ftatue  .  Haueua  quefto  Tempio  vncortitedauanu  »  llqualeera 
fattodiPeperino  :  nella  fuaentratarincontroal  portico  del  Tempio  v'eranobelliliimi  archi  , 
pertuttod'intornov'cranocolonne  ,  &  molpi  ornamenti  ,  de'qualihoranonitnevedevel 
gioalcuno  :  &ione  vidieflendo in  Romadisrarevna parte  ,  cheancoraerainrftedi  .  Daila^ 
del  Tempio v'erano due  ahreentrateaperte  ,  cioe  fenza  archi  .  Nel mezodi quefto cortile 
v'era  la  ftatua  di  Bronzo  di  Antonino  a  cauallodaqualehora  e  nella  piazza  del  Campjdoglio. 

Di  quefto  Tempiohdfatto  cinque  tauole* 

NELLA  Prima  e  l'alzato  per  fianco  nella  parte  di  fuori :  per  gli  intercolunni  j  del  portico  11  ve 
de  l'ordine delle  colonne5&  gli  ornamenti3che  erano  intorno  il  cortile . 

NELLA  Seconda  vi  e  il  dirftto  di  meza  la  facciata  del  Tempio,&  del  voltarc  del  cortile. 

NELLA  Terza  e  l'alzato  del  portico,e  della  cella  nella  parte  di  dentro . 

B,  E'ilmuro,  che diuideil portico dalla cella  .  AcantoviedifegnatalapiantadelTerft. 

pio,e del  cortile. 
A>  E'illuogodoue  era  la  ftatua  di  Antonino; 
Q^  E'  1'entrata  per  fianco  del  Tempio . 
R,  L'entrata  ricontro  al  portico  del  Tempio . 

NELLA  Quarta  e  l'alzato  della  meta  dcll'entrata,  che  era  a  fronte  del  Tempio. 

NELLA  Quinta  fono  gli  ornamenti  delportico  del  Tempio . 

A,  L'jlbafamento. 

B,  LaBafe. 

C,  IlCapitello. 

D,  L'Ai  chitraue  dou'e  la  inferittione . 

E,  II  Fregio . 

F,  II  Dentello  non  intagliato . 

G,  E'vnaCorniciettapoftaneilati  del  Tempio  nella partedi  fuori. 


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DEI  TEMPII  DEL  SOLE,  E  DELLA  LVNA.  Cap.X. 

1 C I N  Q  aH'Arco  di  Tito  nell'orro  dj  Santa  Maria  Noua  fi  veggono due  Tempij 
di  vnamedefima  forma*  e  con  gli  iftefli  ornamenti  ,  l'vno  dequalipeioche? 
poftoa  Leuanteficre^e,chcfo0eilTempio  del  Sole  :  raltropeicheguardaver- 
foPonentedeHaLuna  ,  furnpedificatiquefti  Tempij  ,  &  dtdicatidaT,  Tatio 
Jiede'Romani  i  e  (i  auicinano  alia  forma  rtrpnd^perche  fono  cofj  larghj  corner 
lunghi  i  ilehefu  fatto  hauendorifpettoa!  viaggiodedetti  pianeti ,  ilqualeecir- 
colare intorno del. Cielo  ,  Le loggie,ch  erano aijanti Ventrata di qiiefti Tt.mpij fono  time ruina* 
te ,  ne  fi  veggono  altii ornamenti ,  che quelji  a  che  fono  ne  i  volti , i quali  hanrio  compartimenti 
di  ftucco  lauorati  molto  diligentemente ,  e  con  bella  inuentione  .  ]  muri  di  quefti  Tempij  fono 
grofliffimi  ;  &tra  1  VnTempio,el'altroperfiancodellecape]legrandi  >  kquali  fonrincontro 
airentrata  fiveosonoi  veftigijdialcunefcale  ,  chedpueanopqitarefu'Jtetto,  Io  ho  fatto  1? 
loo°ie  dauanti  ,  &  gli  ornamenti  di  dentro  come  mi  fono  imaginato  ,  chedoueflino  effere  ha- 
uwa^oniideratione  a  quello,  che  fi  vede  hora  fopra  terra,  &  a  quel  pocp  cheii  epotuto  vedere.  cje 
i  fondament  i.     Di  quefti  Tempij  io  ho  fatto  due  Tauole . 

N  E  L  L  A  Prima  vi  fpnole  piantedi  tuttidue,cpme  fpnpcpngiunti  infieme^efi  vede  doue  fo-, 
no  le  Scale ,  che  io  ho  dettpjcjie  pprtauano  fopra  il  tetto ,  Appreffp  quefte  piant?  vi  fono  §li 
aJzati  di  fuori,e  di  cfencro . 

NELL  A  Seconda  vi  fono  gli  ornamenti  ,c>equ.dli  dc  I  vplMiChcglialtri  fpnorpumati  ,spph 
fene  vede  veftigio,&gli.alzatidi  dentro  per  franco. 

A,  Sono  i  compartimenti  delle  capelle ,  che  fonq jicontrPalle  pPtte ,  e  fonQper cufc* 

fcunadodeci  quadri . 
C  EilprpfillOj&facomadidettiqyadri. 

B,  Sorjoi compartimenti delianauegfande.,^edij«ifeian0^^wad|:i5 

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DEL  TEMPIO  VVLGARMENTE  DETTO  LE  GALLVCE. 

Capitolo        XI* 


19 


Pp  re  s  s o  i Trofei  di  Mario  fi  ucdc il fegucnte  cdificio  di figura ritonda ,  il quale  do- 
po  la  machina  del  Pantheon ,  e  la  maggior  fabrica  di  Roma  di  Ritondita,  Quefto 
.luogo  uolgarmentc  chiamano  Ie  GallHce ,  onde  alcuni  hanno  detco ,  che  quiui  era 
"  la Bafilica di  Caio ,  &  diLucio ,  la  quale infieme  con  un  bel portico  fece  fare  Augu- 
fto  a  nome  di  Caio ,  &  di  Lucio  fuoi  nepoti ;  il  che  non  credo  efler  iiero,perchc  quefto  edificio 
non  Ha  alcuna  di  quelle  parti,  ehe  fi  ricercano  nelle  bafiliche,  lequali  come  fi  faceffero  ho  det- 
todifopranelterzolibro,quando  fecondo quello  che ne dice  Vitruuiodiuifaiiluoghi  dclle 
piarze;Eperoio  credo  ch'eglifufleunTempio.  E"  quefto  edificio  tuttodipietracotta,edo- 
ueua  efTereinueftitp  dimarmo,  ma  hora  e  tuttofpogliato.  La  Cella  di  mezo,laquale  e  ritonda 
perfetta,  e  diuifain  diecifaccie ,  &in  ciafcunafaccia  ha  una  capellacacciata  nella  grolfezzadc 
imiiri,fuorche  nella  faccia  oue  el'entrata.  Ledue  Celle,  chefono  dailatidoueuano  efTe- 
reornatifsime,percheuifiueggonomoltinicchi,&  e  uerifimilcchcuifufTero  colonne,  &al- 
triornamenti,iqualiaccompagnando  idetti  nicchldoueanofarebellifsimo  cftetto .  Quclli , 
che  ordinarono  a  San  Pietro  la  capella  dell'Imperatorc,  &  quella  del  Re  di  Francia,  le  quali  fo  . 
no  ftatepo.iruinate,preferorefempio  da  quefto  edificio,il quale hauendo  datuttelefue parti, 
membri,chefono  in  luogo  dicontraforti,  efortifsimo,  &  gia  tanto  tempo  e  ancora  inpicdi. 
Di  quefto  Tempio  perche(come  ho  detto)  non  ui  fi  uede  ornamento  alcuno ,  ho  fatto  una  ta- 
Molafola,  nella  quale  e  la  pianta,&l'alzato  didentros 


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L     T  E  M  P  I  O     D  I    G  I  O  V  E.      Cap.  XII. 


E  1.  Monte  Quirinale ,  hoggi  detto  Monte  Cauallo ,  dietro  le  cafe dei  Signori 
Colonna  fiueggonoi  ueltigidell'  edificio,  che  fegue,  il  quale  fidimanda  il 
Fronteipicio  di  N crone .  Vogliono  alcuni  che  quiiu  fufle  la  Torre  di  Mecena- 
te,  e  che  da  quefto  luago  Nerone  con  tanto  fuo  diletto  uedefle  abbrugiare  la 
Citta  di  Roma,  fopra  di  che  fi  ingannano  molto ,  percioche  la  Torre  di  Mece- 
nate  era  nel  Monte  Efquilino  no  molto  lontano  dalle  Tcrme  di  Dioclitiano . 
Sono  ftati  alcuni  altri ,  channo  detto ,  che  quiiii  furono  le  cafe  de  i  Cornelij .  Io  per  me  cre- 
do ,  che  quefto  fufle  un  Tempio  dedicato  a  Gioue :  percioche  ritrouandomi  in  Roma  uidi  ca- 
uare  doue  erail  corpo  del  Tempio ,  &  furno  trouati  alcuni  capitelli Ionichi ,  i  qualiferuiuano 
alia  parte  di  dentro  del  Tempio,  &eranoquellideglianguli  delle  loggie,perche  la  parte  di 
mezopermiaopinioneerafcoperta.Loafpettodi  quefto  Tempio  erail  falfo alato  detto  da 
Vitruuio  Pfeudodipteros .  La  maniera  fua  era  di  fpefle  colonne.Le  colonne  de  i  portici  di  fuo- 
ri  erano  diordineCorinthio.L'Architraue,il  Fregio,e  la  Cornice  erano  per  la  quarta  parte 
dell'altezzadelle  colonne.  L'Architrauehaueua  ilfuo  cimacio  di  molto  bella  inuentione.U 
fregio  ne  i  lati  era  intagliato  a  fogliami ,  ma  nella  fronte ,  la  quale  e  ruinata  ui  doucnano  efler 
lelcttere  dellainfcrittione .  La  Cornice  ha  i  modiglioniriquadrati ,  &  uno  di  efsi  uiene  al  dirk 
to  delmezodellacolonna.Imodiglioni,chefbno  nella  cornice  del  Fronteipicio  fonodiritti 
a  piombo ,  e  cofi  fi  deono  fare .  Nella  parte  di  dentro  del  Tempio  ui  doueuano  eflere  i  porti- 
ci, come  io  ho  difegnato,  Intorno  a  quefto  Tempio  u'eraun  Cortile  ornato  con  colonne,  c 
ftatue,  &  dauanti  u  erano  i  due  caualli ,  che  fi  ueggono  nella  uia  publica ,  da  quali  eflb  montc 
haprefoilnomediMonteCauallojfurnofattirunodaPrafitele,  el'altrodaFidia .  V  erano 
Scale  commodiisime ,  che  afcendeuano  al  Tempio ,  e  per  mia  opinione  quefto  doueua  eflere 
il  maggiore ,  &  piu.  ornato  Tempio ,  che  fuffe  in  Roma .    Io  ne  ho  fatto  lei  tauole . 

Kb  i  la  Prima u  e  lapianta  ditutto  ledificio  conlapartedi dietro  oue erano Iefcale,chefalen 
do  una  fopra  l'altra  portauano  ne  i  Cortili ,  che  erano  da  i  lati  del  T  empio .  L'alzato  di 
quefta  maniera  di  Scale  con  la  pianta  in  forma  maggiore  e  ftato  pofto  da  me  di  fopra  nel 
libro  primo  doue  io  tratto  delle  diuerfc  maniera  di  Scale  • 

Ne  l  la  Seconda  u'eilfiancadel  Tempio  difuori. 

Nella  Terzau'e  Iameta^eHafacciatadifuoriderTernpior 

Ne  l  l  a  Quarta  u'e  la  parte  di  dentro ;  &intutte  due  queftetauole  fi  uedeuna  particella.de 
gli  ornamenti  del  Cortile.  "  ■' > 

Nella  Quinta  u'olfiancodella  parted!  dentro. 

Ne  l  l  a  Sefta  ui  fbno  gli  ornamenti. 

A,  E 1'  Architraue^  il  Fregio,  e  la  Cornice* 

C,  E'laBafa. 

E,  II  Capitello  delle  colonne  del  portico  I 

D,  Labafadeipilaftri,  cherifpondono  ailc colonne. 

B,  La  Cornice  che  e  intorno  i  cortilli . 

F,  E  IaAcroteria. 


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DEL  TEMPIO  DELLA  FORTVNA  VIRILE,        Cap.  XII!. 

[PPRESSO  ilPonte  Scnatorio3hoggi  dettodi  Santa  Maria5fi  vedequafiintegroil 
Tempiojche  fegue,  &  e  la  Chiefa  di  Santa  Maria  Egitt iaca .  Non  fi  sa  certo  come 
antjeamente  fi  dimandafle.'  alcuni  dicono  ch*egli  era  il  Tempio  della  Fortuna  vi- 
rile3del  quale  fikgge  per  cofamarauigliofa3chebrucci3ndofi  con  tutto  quel  che- 
ra  dentro,fola  la  ftatua  di  legno  indorata ,  che  vi  era  Seruio  Tullo  fu  troua  ta ,  faL 
ua^e  da  neffuna  parte  guafta  dal  fuoco.Ma  perche  regolarmente  i  tempi;  alia  For- 
tuna fi  faccuano  ritondiiakuni  altri  hanno  detto,  ch'egli  non  era  tempio,ma la  Bafilica  di  C.Lu.. 
cioifondando  quefta  loro  opinione  in  alcune  lettere5che  vi  fono  ftate  ritrouate  jilche  per  mio  giu~ 
dicio  non  pud  effere>fi  perche  quefto  edificio  e  piccolo3&  le  Bafiliche  erano  edifici  j  grandi  necef. 
feriamente  per  la  quantita  delle  perfone ,  che  vi  negociauano  s  fi  anco  perche  nelle  Bafiliche  fi  fa- 
ceuano  i  portici  nella  parte  di  dentros&  in  quefto  tempio  non  vi  e  veftigio  alcuno  di  portico:ondfc 
io  credo  certo  eli^egli  foffe  vn  tempio  « IlfuoafpettoeilProftilos ,  &  ha  rneze  colonne  nei  muri 
della  cella  nella  parte  di  fuorhcheaccompagnano  con  quelle  del  portico,  &>  hanno  imedefimior- 
namenti  .*onde  a  quelli>che  lo  veggono  per  fianco  rende  Pafpetta  dello  alato  a  torno.  Gli  intercom 
lunnijfonodi  due  diametri,&vn  quarto,  fi  che  la  fua  manieraela  Siftilos  .11  pa ufmento  del  tem- 
pio s^alza  da  terra  {eipiedieme2o,  eviiiafcende  per  gradi  ,  aiqualifannopoggio  ibafamenti,. 
i  quali  foftentano  tutta  la  fabrica  .  Le  colonne  fono  di  ordine  Ionico .  La  bafa  e  Attica ,  con  tuu 
tochepaia,  chedoueffeeflereanch'ellalonica,  ficomeeilCapitello;  maperdnonfitrouaiiu 
alcuno  edificio  ,  chegliAntiehififeruifkrodellalonicadefcrittada  Vitruuio..  Lecolonnefo* 
no  canellate  a  &  hanno  ventiquanro  canali  .  Le  Volute  de'capuelli  fono  ouate,  &i  capitelli ,  che 
fono  negliangoli del  portico  ,  &del  tempio  ianno  fiontedadue  parti  i  ikhe  non  sdd'hauer 
vedutoaltroue  ,  e  perche  mi e  paruta  bella  >  egratiofainuentioneiomenefonferuitoinmoke 
fabriches  Sccomefifacciaapparera  nel  difegno  .  Gli  ornamenti  della  porta  del  tempio  lbno 
molto  belli  a  e  con  bella  proportione  .  Etutto quefto  tempio  e  fatto  di  Peperino  ,  &e  coper.- 
to  di  ftucco.    Io  ne  hofatto  tre  tauok * 

NELLA  Prima v*e la pianta con akuni ornamenti. 
H,  E'labafa,         j 

I,  11  Dado.  >  del  bafamentOiChe  foftiene  tut ?a  la  fabrica  « 

K,  LaCimacia.    'J  ]-fci 

L,  E'la  bafa  delle  colonne  fopra  il  bafamento  » 

F,  Gli  ornamenti  della  Porta. 

G,  LaCancllacudettaportainmaefta. 

NELLA  Seconda  tauola  ve  la  facciata  del  Tempio,. 
M,  EL'ArchuraueailFregioa& la  Cornice. 
O,  Lafronte.  ~t. 

p,  Lapianta.  f  del  Capitello . 

-  Q^U  fianco.  X. 

R,  llviuofenzalaVoluta..     JF 

N  EL  L  A  Terza  v'e  il  fianco  del  Tempio . 

M,  E'parte  del  Fregio,che  gira  con  tali  int3gli  intorno  tutto  il  Tempi© .  _ 

S,  E  la  pianta  de  i  capitelU  angulari  ,  per  la  cjuak  fi  conofce  facUrnente  come  efli  fi  fac- 
ciano. 


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DEL    TEMPIO    DI    VESTA. 


Cap.  XII II. 


«p|Ji|  Egvitando  lungolariuadel  Teuerc  appreflbildetto  Tempio  fitroua  un'al- 
tro  Tempio  ritondo ,  che  hoggifidimanda  Santo  Stefano.  Diconocheegli 
fu  edificato daNuma Pompiiio,& dedicato allaDea  Vefta,&lo.uoIfedifigu- 
ra  riconda  a  fimiglianza  dell'elemento  della  Terra,per  la  quale  fi  foftiene  la  ge- 
neratioae  humana,  &  della  quale  diceuano,  che  Vefta  era  Dea .  Quefto  Tem- 
pio e  di  ordine  Corinthio .  Gli  intercolunnij  fono  di  un  diametro  e  mezo.  Le 
colonnefono  lunghe  con  bafa,  e  capitello  undid  teite(tefta  s'intende ,  come  ho  detto  altroue, 
il  diametro  della  colonna  da piede.)Le  bafe fono  fenza  Zoccolo ,  ouer  Dado ,  ma il  grado  oue 
pofimo ,  ferae  per  quello :  ilche  fece  l'Architetto ,  che  I'ordino ;  accioche  l'entrata  nel  portico 
fuffe manco  impedita ,  eflendo  lamaniera  fuadiipeflecolonne.  Lacella  computandouian- 
cho  la  groflezza  de  i  muri  ha  tanto  di  diametro ,  quanto  fono  lunghe  le  colonne .  I  capitclli  fo- 
no intagliati  afogliedi  OlufQ.  La  cornice  nonuifiuede;  ma  eftata  aggiuntadame  nel  dife- 
gno.  Sotto  il  Sofhtto  del  portico  ui  fono  bellifsimi  lacunari.  La  porta,&  le  fineftre  hanno  mol- 
to  belli  ornamenti ,  &  fchietti .  Sotto  il  portico ,  &  nella  parte  di  dentro  del  Tempio  ui  fono  le 
cimacicchefoftengono le  fineftre,  &  girano  pertutto  intorno ,facendo  la/petto  di unbafa- 
mento, foprail quale fia fondato il muro, e fopra  il  quale  pofala  Tribuna,  E'queflo  muro 
nellapartedjfuorijcioefottoi  portici,  diftinto  a  quadridalla  detta  Cornice  final  fofiito  ,& 
nella  parte  di  dentro  epolito;  &  ha  una  cornice  al  pandiquella  de  i  portici,  che  foftentala 
Tribuna *    Di  quc/to  Tempio  ho  fatto  tre  tauole . 


clv  a  &  t  o: 

Neil  a  Prima,  cheerantepoftaedifegtnta  la  Pianta  . 

NEtt a  Seconla  l'AIzato cafi ddlaparcedifaoricomedi  quclla  di  dentro  • 

Nb  1 1  a  Terza  fono  i  membri  particolari . '~ 

A,  E  laBafadellecolorme . 

B,  E'ilCapkello. 

C,  L'Ai'chitraue,ilFregio,&  la  Cornice  J 

D,  Gli ornamenci  dellaporta . 

E,  G'tornamentidellefineilre. 

F,  LaCorniciectadifaoriintomoIacella,  dallaqualecomtiidano  i  quadri, 

G,  LaComieiettadideatroropralacjualeelaroglu  dellefineftre. 
H,  Ufoffitco  delportico . 


51 


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DEL  TEMPIO  DI  MARTE.         Cap.  XV. 

r^l  Ll a  piazza  clctta  uolgarmante  de  i  Preti ,  la  quale  fi  troua  andando  dalla  Ritonda 
alia  colonnadi  Antonino,fiueggonolereliquie  del  feguenteTempiojilqualefccon 
do  alcum  fu  edincato  da  Antonino  Imperatore,&dedicato  al  dio  Marte.Ilfuo  afpet 
to  e  lo  alato  a  torno.La  maniera  e  difpefle  colone.Gli  intercolunnij  fbno  un  diame- 
tro  e  mezo.  I  portici  intorno  fono  tanto  phi  larghi  d'uno  intercolunnio  quanto  di  piu  fporgo- 
no  fuora  Ic  rifalitc  delle  anti  del  rimanente  de  i  muri.  Le  colonne  fono  di  ordine  Corinthio.  La 
bafae  Attica;  &haun  baftoncino  jbtto  lacimbiadpUacolonna;  lacimbia,  6  liftello  e  fottile 
molto ,  e  cofiriefce  moko  gratiofaj  &  fifa  coil  fottile  ogniuoka,  chee  congiunta  con  un  ba- 
ftoncino  fopra  il  toro  della  bafa  detto  anch'ellb  baftone,perche  non  e  pericoio  che ii  fpezzi .  II 
capitello  e  intagliato  a  foglie  di  Oliuo ,  &  e  beniisimo  intefo . L ' Architraue in luogo  di intauo- 
lato  ha  un  mezo  ouolo ,  &  fopra  un  Cauetto ,  &il  Cauetto  ha  molto  belli  intagli ,  e  diuerfi  da 
quelli  del  Tepio  della  Pace,&  del  Tempio  che  habbiarao  detto>ch'era  nel  monte  Quirinale  de- 
dicato  a  Gioue.  Ilfregiopendein  fuori  una  delle  otto  parti  della  fua  altezza,&  egonfionel 
mezo .  La  cornice  ha  il  modiglioneriquadrato,  e  fopra  quello  il  Gocciolatoio ;  &  non  ha  den- 
tello  i  come  dice  Vitruuio,  che  fi  de  fare  ogni  uolta,  che  fi  pongono  i  modiglioni,  la  qualrego- 
laperofiuedcefrerftataofTeruatainpochiediricij  antichi.  Sopra  la  Cornice  ne  i  lata  del  Tem- 
pio,ui  e  unaCorniciettadaqualuiene  co'lfuo  uiuo,aluiuo  dei  Modiglioni,&  erafattaperpor 
nifopraleftatue,accib  li uedeflero tutte  intieramente,enonfurferoipiedi,ele  gambe  loro 
afcofi  dalla proiettura della  Cornice .  Nella  parte  di  dentro  delPortico  u'e  un' Architraue  del- 
1'altezzadi  quello  di  fuori ,  main  quefto  diuerfo ,  ch'egli  ha  tre  fafcie .  I  membri,che  diuidono 
l'unafafciadairaltra,fonointauolatipiccioli  intagliatiafogliette,  &archetti,&  lafafciamino- 
re  e  intagliata  a  foglie  ancor  effa ;  oltra  di  cio  in  luogo  di  intauolato,  quefto  ha  un  fufaiolo ,  fc- 
j>ra  una  goladirktalauorata  a  foglie  molto  delicatamente .  Quefto  Architraue  fbftieneiuol- 
ti  de  i  portici.  L' Architrane ,  il  Fregio ,  e  la  Cornice  fbno  per  una  delle  cinque  parti  e  meza  del- 
la lunghezza delle  colonne,  ebenche  fiano  meno  della quinta parte riefcono  nondimenomi- 
rabilmente,&  con  molta  gratia.  I  muri  nella  parte  di  fuori  fono  di  Peperino,&  dentro  del  Tem- 
pio ui  fbno  altri  muri  di  pietra  cotta,accib  foifero  piu  at  ti  a  foftenere  il  uolto,ilquale  era  fatto 
con belliisimi quadrilauorati diftucco .  Erano. qucfti muri ueftiti di marmo ,  &  ui erano nic- 
chi,  e  colonne  intorno  per  ornamento.  Si  uede  di  quefto  Tempio  quafi  tutto  un  fianco, 
nondimeno  mi  fono  sforzato  di  farlo  uedere  intiero  per  quello  c'ho  potuto  ritrare  dalle  file  ro 
nine,  &  da  quello  che  ciinfegna  Vitruuio.  Epe^one  h  o  fatto  cinque  Tauole. 


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Hie  t  l  a  Prima  che  e  la  antepofta  ui  ho  difegnato  la  pianta . 

Nje  l  l  a  Seconda  l'lmpiede  dclla  facciata  dauanti . 

Ne  t  l  a  Terza  una  parte  del  lato  di  fuori . 

Ne  l  l  a  Quarta  una  parte  del  lato  del  portico ,  &  Tempio  di  dentro  T 

Ne  l  l  a  Quinta  ui  fono  gli  ornamenti  delportico . 

A,  EMaBafa. 

B,  IlCapitello. 

C,  L'Architraue, 

D,  IlFregio. 

E,  La  cornice. 

F ,  La  cornicietta ,  che  fa  piede  alleftatue. 

G,  II  Soffitto  dell' Architraue  tra  le  colonne  .^ 

H,  L'Architraue  nella  parte  di  dentro  de  i  portici ,  che  fofliene  i  uolti. 


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DEL  BATTESMO  DI  COSTANTINO.   Op.  XVI. 

Diseosi,  chefeguono  fbno  dclBattcfimo  di  Coftantino,  il  quale  e  a  S.  Gio- 
uanni  Laterano .  Quclto  Tcmpio  per  mia  opinion'c  e  opera  nioderaa  fatf  a  dcl- 
le fpoglic di edirlci;  antichi,  ma  perche  ebclla  inucntionc,  & hagli  ornamenti 
molto  bene  intagliati,  &  con  uariemaniered'intagli,  ondeie  ncpotral'Archi- 
tcttoferuirc  in  moke  occafioni;  mi  cparuto  come  neceflanoilporloinfieme 
con  gliantichi,&tanto piu,  che.datuttietenuto per antico.  Le  colonne  fo- 
no  di  porfido,&  di  ordinc  Compofito .  La  bafa  e  compofta  dell'  Attica ,  &  della  Ionica:ha  i  due 
baftoni  deli  Attica,&  i  due  Cauetti  della  lonica :  main  uece  di  due  Aftragali,  6  Tondini,  chc  fi 
fanno  tra  i  Cauetti  nella Ionica,quefta  ne ha  un  folo ,  il  quale  occupa  quello  fpacio ,  chc  occu- 
perebbono  tutti  due .  Tutti  qucftimembrifono  benifsimo  lauorati,  &  haijno  bellifsimi inta- 
gli .  Soprale  bafe  della  loggia  uiibno  foglie,  die  foftcngono  if iifti  dclle  colonne ;  il  chc  e  dc- 
gno  di  auertenza,&  e  dalodarc  il  giudicio  di  quellArchitcttoal  quale  li  feppe  cofi  bene  accom 
modarc ,  non  hauendo  i  fuftidellc  colonne  lunghi,quanto  faceua  bifbgno  ;  fenza  leuare  all'o- 
jpera  alcuna  parte  jdella fiia  bellezza ,  &  maefta .  Di  quefta  inucntione  mi  fon  feruito  ancor  io, 
nelle  colonne  cho  pofto  per  ornamento  alia  porta  della  Chiefa  di  S.Georgio  Maggiore  in  Ve- 
netia  :lequalinongiugneuano  con  la  loro  lunghezzafin  douefaceua  di  meftieri;&lbnodi 
cofi  bel  marmo ,  che  non  meritauano  di  efler  lafciate  fuori  di  opera.  ICapitelli  fono  compofti 
di  Ionico,  &  di  Corinthio ,  i  quali  come  fi  dcono  fore  e  ftato  detto  nelprimo  libro,  &c  hanno  le 
foglie  di  Acanto .  L'Architraue  e  benifsimo  intagliato ,  il  fuo  cimacio  ha  in  Iuogo  della  Gola  ri 
uerfa  unfufaiolo ,  &  fopra  un  mezo  auolo .  II  Fregio  e  fchietto .  La  cornice  ha  due  Gole  diritte 
una  fopra  l'altra,cofa  che  fi  uederade  uolte  efler  ftatafatta,  cioe  che  fiano  pofti  due  membridi 
unaiftefla  forte  l'uno  fopra  l'altro ,  fenza  qiial.che  altro  membro  di  mezo  oltra  il  liftello,6  gra- 
detto.Sopra quefte Gole u eilDentello, &poiilGoccioIatoio  conlmtauolato,&  ultimamen 
te  la  Gola  diritta ;  &  cofi  in  quefta  cornice  ofleruo  l'Architetto  di  non  faruimodiglioni,  facen- 
douiiDentclli.    Di  quello  Tempiohofattoductauole. 

Nella  Prima  ui  e  difegnato  la  pianta ,  &  l'alzatq  cofi  della  parte  di  fuori,  come  di  quella 
didentro. 

Ne  l  t  a  S  econda  ui  fono  i  membri  particolari » 

A,  EMaBafa. 

B,  IlCapitello. 

C,  L'Architrauc,ilFrcgio,&IaCornicci  * 

D,  IlSofKtto dell'Architrauetraunacoloima, &faiiraj 

E,  llpiedediuifomdodicionck. 


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DEL  TEMPIO  DI  BRAMANTE.         Cap.  XVII. 

Oi  c  h  e  la  grandezza  dell'Imperio  Romano  comiricio  a  declinare  per  le  conti- 
nue inondationi  de  Barbari ;  lArchitettura ,  iicomcaU'hora  auenne  ancodi 
tutte  l'akre  Arti ,  &  S  cicnzc ;  laf  ciata  la  fua  primicra  bellezza ,  &  uenufti,ando 
femprepeggiorando  fin  che  non  eflendo  rimafa  notitia  alcuna  delle  belle  pro- 
portioni ,  &  della  ornata  maniera  di  fabricare,  fi  ridufle  a  tal  termine,che  a  peg 
giornon  poteua  peruenire.  Maperche,effendo  tutte  lecofe  humane  in  per- 
petuo moto,  auieneche horafalgano fin  alfommo della loro  perfettione,  &chehorafcenda- 
no  fin  alleftremo  della  loro  imperfettione;  TArchitettura  a' tempi  de  noftripadri,  &  aui,ufci- 
tadi quelle  tenebre,  nellequali  era  ftata  lungamentecome  fepolta;comincidalafciarliriue- 
derenella  luce  del  mondo.PerciochefottoilPontificatodiGiulio  II.  PontificeMafsimo,Bra- 
mantehuomo  cccellentifsimo  y  8c  ofleruatorede  gli  Edificij  Antichi,  fece  bellifsime  Fabriche 
in  Roma  j  &  dietro  a  lui  fcguirono  Michel' Angelo  Buonarruoti ,  Iacopo  Sanfbuino ,  Baldaflar 
da  Siena,  Antonio  da  San  Gallo,  Michel  da  San  Michele,  SebaftianSerlio,  Georgio  Vafari, 
Iacopo  Barozzio  da  Vignola,  &  il  Caualier  Lionejde'qualifiuedono  fabriche  marauigliofe 
in  Roma ,  in  Fiorenza,  in  Venetia,  in  Milano ,  &  in  altre  Citta  d'ltalia ;  oltra  cheil  piii  diloro 
fono  ftati  eccellentifsimi  Pittori,  Scultori ,  &  Scrittori  infieme;  &  di  quefti  ne  uiuehoggi  parte 
ancora,  infieme  con  alcuni  altri,  i  quali  per  non  effer  piu  lungo  hora  non  nomino .  Conciofia 
adunque  (  per  tornare  al  propofito  noftro  )  che  Bramante  fia  flato  il  primo  a  metter  in  luce  la 
buona ,  3c  bella  Architettura ,  che  da  gli  Antichi  fin'a  quel  tempo  era  ftata  nafcofa,  m'e  paruto 
con  ragione  douerfi  dar  luogo  fra  le  antiche  alle  opere  fue ;  &  pero  ho  pofto  in  quefto  libro  il 
feguente  Tempio ,  ordinato  da  lui  fopra  il  Monte  Ianiculo :  &  perche  fu  fatto  in  commemora- 
tione  di  San  Pictro  Apoftolo,ilqualefi  dice,  che  quiui  fu  crocirnTo ,  fi  nomina  S.PietroMon- 
torio .  Quefto  Tempio  e  di  opera  Dorica  cofi  di  dentro,  come  di  fuori.  Le  colonnefono  di  gra 
nito ,  le  bafe ,  &  i  capitelli  di  Marmo ,  il  rimanente  tutto  e  di  pietra  Tiburtina. 
Io  ne  ho  fatto  due  tauole. 

N 1 1  l a  Prima  u'e  la  Pianta. 

Kb  j,  l  a  Seconda  u'c  X  Alzato  della  parte  di  fuori ,  8c  di  quella  di  dentro. 


Q    V     A     R     T     O. 

DEL  TEMPIO  DI  GIOVE  5TATORE. 


67 


Cap.  XVIII. 


R  A  ilCampidoglio58dlPalatinoappreffojTForo  Romano  fiveggonotre  colon- 
ne di  ordine  Corinthio  ,  lcquali  fecondo alcuni  erano di  vn  fianco del  Tempio 
di  Vlcano,&  fecodo  alcuni  altri  del  Tempio  di  Romolo>non  manca  anco  chi  di- 
ca ,  ch  elle  erano  del  Tempio  di  Gioue  Statore ,  &  cofi  credo  che  fofle  votato  da 
Romolo ,  quando  i  Sabini  hauendo per tradimento  prefo  il  Campidoglio ,  &  la 
Rocca,  quafi  vittoriofi  s'erano  inuiati  verfo  il  Palazzo .  Altri  fono  ftati,  c'hanno 
de ttd ,  che  quefte colonne  infieme  con  quelle,  chc fono  fotto  il  Campidoglio,  erano  d'vn  ponte, 
chefecef  ar  Caligula  per  palfare  dal  Palatinoal  Campidoglio  :laqualeopinione  fi  conofceeflerc 
inturtolontanadallaveriti  ,  perchepergliornamentifivede,  che  quefte  colonne  erano  di  due 
diuerfiedificijj&perche  il  ponte,che  fece  far  Caligula  era  di  legno  ,&  paflauaa  trauerfoil  Foro 
Romano.  Ma  per  tornare  al  propofitonoftro,  forfero  quefte  colonne  di  qual  Tempio  fi  voglia,  io 
non  ho  veduto  opera  alcuna  meglio,&  piu  delicatamente  lauorata  i  tutti  i  membri  hanno  bellifli- 
ma  forma ,  &  fono  beniflimo  intefi  .Io  credo,  che  l'afpetto  di  quefto  Tempio  folfe  il  Peripteros, 
cioealato  a  torno,&  la  maniera  la  Picnoftilos.Haucua  otto  colonne  nelle  fronti,&  quindeci  nei 
latiannouerandouiquelledegliangoli.LeBafefonocompofte  dell'AtticaA'  dclla  Ionica.Ica- 
pitelli  fono  degni  di  confideratione  per  la  bella  inuentione  dc  gli  intagli  fatti  nelJ'Abaco .  L'Ar- 
chitraue ,  il  Fregio,  &  la  Cornice  fono  per  la  quarta  parte  della  lunghezza  delle  colonne.  La  cor- 
nice fola  e alta  poco  manco  dellJaichitraue,&  fregio  infieme,  cofa  che  in  altri  Teropij  non  ho  ve» 
duto.    Di  quefto  Tempio  ho  fatto  tre  tauole  • 

NELLA  Prima  v *e  l'AIzato  della  facciata. 


NELLA  Seconda  v  e  difegnata  la  pianta." 

NELLA  Terza  i  membri  particolari. 

A,  E'laBala. 

B,  IlCapicello. 


C,  L'Arch itraue,  il  Fregio,  &  la  Cornice. 

D,  E  parte  del  Soffitto  ddl'Architraue 
trait  colonne. 


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DEL  TEMPIO  DI  GIOVE  TONANTE»        Cap.  X3X. 

VEGONO  alk  radici  del  Campidoglio  aleuni  veftigi  del  feeuente  Tempfo ,  il. 
quale  dicono  aleuni,  che  eradi  GicueTonantCj&cheiuedificatoda  Affgufto 
per  il  pericolojch'egli  pafsoquando  nella  guerra  Canrabrica  in  vn  viaggio  ch'e- 
gli  faceua  di  notte»fu  la  Lettiga  doueeradePtro,percoflada  vna  faetta ,'  dalla- 
quale  fa  morto  vn  ietuo, che  v'era  auanti >  fenza  far  punto di  offefa  alia  perfona 
di  eflb  Augufto-Del  chciodubiro  alquantcperche  gli  ornamenti,  che  vi  fi  veg- 
gonofonolauoratidelicatiffimamenteconbelliffimiintaglij&ecofamanifefta  ,  chea  i  tempi 
di  Auguftoleoperefitaceuanopiu  fode,come  fi  vede  nel  Portico  di  Santa  Maria  Ritonda  edifi- 
Cato da M.Agrippa,cheemoJtofemplice>&inaltiiedificij  ancora  .  Vogliono alcuni cbele co- 
lonne^hefonOquiuijfofferodelpontejChefecefareCaligulajlaqualeopinionehdmoftraro, 
qui apreflo  come  e  del  tuttofalfa: Loafpettodiquefto  Tempio era qucllo,chefi dice  Dipreros, 
cioealaro  doppio  :  c  ben  vero  che  nella  parte  verfo  il  Campidoglio  non  vi  era  portico .  Ma  per 
qudlojc'hoolieruatainaltri  edificij  fabricati  vicinoa  imonti,mi  ddacredere3cheinqudta  par- 
te eglifoflefatto  come  dimoftra  la  PiantaJcioech'cgli  hauerTevnmuro  grafliffimo^ilqualechiu- 
defle  la  Cella,&  i  porcici>&  lafciatoui  alquato  di  fpacio  vn'altromuro  co contraforti,che entrafc 
fcro  nel  Mote.Percioche  in  tai  caii  faceuano  gli  Antichi  il  primo  muro  molto  groffo,accioche  T- 
humidicanon  penetraffe  nella  parredidentrodell'Edificioj&faceuano  Taltro  muroco  c6rr.;for- 
ti,  accioche  foffe  attoa  reggere  il  continuocaricodel  monte ;  &  lafua  uano  ildetto  lpacio  tra  l'v- 
no,& Taltro  deidemmuriipetxheracque,chedalrnontefcende(fcro  iuiraunatehaudleroiibe- 
ro  ileorfb  loro,&  in  tal  modonon  facelferoakundannoallafabrica.Lt  nuniera  di  quelto  Tem- 
pio eralaPicnoftilos.Lo  Archhraue,&  il  Fregio  nella  fronteeranoad  vn  piano,accio  potehe  ca 
pireHnwgliodell'inicrittionej&anLora  vi  ft  veggonoalcunelertcre.  L'ouolodella cornice fo- 
pra  il  fregio  ediuerib  da  quanti  io  ne  habbia  ancora  veduti ,  &  quefta  vai  iera ,  eiiendoui  m  quc- 
ila  cornice  due  mani  di  ouoli,e  facta  molto  giudicioianunte .  1  Modigiion  i  di  qutlta  cornice  io- 
nocofidifpoftijchealdirittodellecolonneviene  vneampo,  &non  vnm(  diglione>C(  mcanca 
inalcunealtrecornici:tuttocheregolarmentefidebbarare  jchcaldinttodel  mczo  dcllc  colon- 
ne  venga  vn  modiglione.Et  perche  per  li  diffegni  de  i  pafiati  Tempi]  ii  comprendono  i  diritti  an- 
co  di  quefto;io  ne  ho  fatto  folo  due  cauole • 

NELLA  Prima  v*e  la  Pianta. 

A»  E*lo  fpacio  traliduimuri. 

E>  Sonoicontraforti»  che  entranonel  Monte* 

C}  Sonoifpacijtraicontraforti. 

NELLA  Seconda  i  membri  particolari  del  portico, 

A,  ElaBafa. 

B,  IlCapitello. 

C,  L'Architraue,iI  Fregio,&  la  Cornice  I 
Dj  11  Soffit  to  ddl'Architraue  tra  le  colonne  - 


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DEL  PANTHEON  HOGGI  DETTO  LA  RITONDA.        Cap.  XX. 

R  A  .tutti  i  Tempi),  che  fi  veggono  in  Roma  niuno  e  piu  eelebre  del  Pantheon  hoggi 
dettola  Ritonda  ,nechefiarimafo  piuintiero3e0endoch'eglifi  vedaquafineli'efler 
di  prima  quanto  alia  fabrica ,  ma  Ipogliato  di  ftatue 0  &  d'altri  ornamenti .  Egli  fu 
edifieatoiecondoiaopinionedialeunida  M.  AgrippaeircaairannodiChrifto  xiiij. 
ma  jo  credoche  il  corpo  del  Tempio  fufle  fatto  al  tempo  della  Republica ,  e  che  M. 
Agrippa  vi  aggiungefie  folo  il  portico,;  il  che  ficomprende  dalli due  frontefpicij  che 
fono  nella  facciara .  Fu  quefto  Tempio chiamato  Pantheon  9 percioche dopo  Gioue  fu confecrato 
a  tutti  gli  JDei :  6  pures(  come  aim  vuole )  perche  egli  e  di  figura  del  Mondo  9  cioe  R  itonda  s  che  can- 
to e la fuaaltezza  del pauimento  finoairaprituraondeeglirieeueil  lume9  quanto e per diametro  la 
fua  larghezza  da  vn  muro  all'altro ;  e  come  hora  fi  fcende  al  fuo  Jo ,  ouer  pauimento ,  cofi  anticamen- 
te  vi  fi  faliua  per  alquanti  gradi .  Tra  le  cofe  piu  celebri ,  che  fi  kgge  \  ch'erano  dentro  del  Tempio 
v'eravnaftatuadiMineruadiAuoriofattada  Fidia,&  vn'altradiVenere5  laquale  haueaper  pen- 
dente diorecchia  la  meza  parte  diquella  perla»  che  Cleopatra  fi  beuue  invnacena  per  fuperarela 
liberalitadi  M.  Antonio:  QueftapartefoUdiqueftaperla,diconoch'ellafuftimata25o.miliadu- 
sati  d'oro,  Tutto  quefto  Tempio  ediordineConnthio cofi  nella  parte  di  fuon,come  inquelladi 
dentro .  Le  bafe  fono  compofte  dell'Attica ,  &  della  lonica .  I  Capitelli  fono  intagliati  a  toghe  di 
oliuo,  gliArchitrauj,  iFregijeleCornici  hanno  bdhfsimefacomevomodani,  e  fono  con  pochi 
intagli .  Per  la  groffezza  del  muro,  che  circondail  Tempio  vi  fono  alcuni  yacui  fatti  accioche  iter- 
remoti  meno  nuocano  a  quefta  fabrica ,  e  per  nfparmiare  della  f pefa ,  &  della  materia .  Ha  quefto 
Tempio  nella  parte  dauanti  vn  bellilsimo  portico ,  nel  fregio  del  quale  fi  leggono  quelle  parole. 

M,  AGRIPPA  U  F.  COS.  III.  FECIT. 

Sotto  le  quali ,  cioe  nelle  fafcie  dell'Architraue  in  lettere  piu  picciole  vi  fono  queft'altre,  che  mo- 
ftrano  come  Settimio  Seuero,  &  M.  Aurelio  Imperatori  lo  riftaurarono  confumato  dal  tempo. 

IMP.  CAES,  SEPTIMIVS  SEVERVS  PIVS  PERTINAX 
ARABICVS  PARTHICVS  PONTIF.  MAX.  TRIB.  POT. 
XI.  COS.  III.  P.  P.  PROCOS.  ET  LMP.  CAES.  MARCVS 
AVRELIVS  ANTONINVS  PIVS  FELIX  AVG.  T  R  I  B. 
POT.  V.  COS.  PROCOS.  PANTHEVM  VETVSTATE 
CVM  OMNI  CVLTV  RESTIT  VERVNT. 

Nella  parte  di  dentro  del  Tempio  vi  fono  nella  groffezza  del  muro  fette  capelle  connicchi,  nei 
quali  vi  doueuanoeflere  ftatue;  &travna  capella,  el'altravi  evntabernacolo,dimodo,cheven- 
eono  ad  eiferui  otto  tabernacoli ,  E  opinione  di  molci ,  che  la  capella  di  mezo ,  che  e  rincontro  al- 
Fentrata,  nonfiaantica,  perche  I'arcodiefTaviene  a  rompere  alcune colonne del  fecondo  ordine: 
macheal  tempo  diChriftiani  dopo  Bonifacio  Pontefice,il  quale  primodedicd  quefto  Tempio  al 
culro  Diuino,  elk  fia  ftata  accrefciuta  come  ficonuienea  itempijdichriftianidi  hauere  vn'altare 
principale  ,  e  maggiore  de  glialtri .  Ma  perche  io  veggo  che  ella  benifsimo  accompagna  con  tutto 
il  refto  dell'opera  ,  &  che  ha  tutti  i  fuoi  membri  benifsimo  lauorati ,  tengo  per  fermo  ch'ella  fufle  fat- 
ta  al  tempo  ,  che  fu  fatto  ancho  il  refto  di  quefto  editicio .  Ha  quefta  capella  due  colonne ,  cioe  vna 
per  banda ,  che  fanno  rifalita ,  &  fono  canellate ;  &  lo  fpacio  che  e  tra  vn  canale ,  e  l'altro  e  intagliato 
a  tondini  molto  puliramente.  E  perche  tutte  le  parti  di  quefto  tempio  fono  notabilifsime,  accid  che 
jutte  fi  veggano  j  io  ne  ho  fatto  dieci  tauole . 


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74  L    I    B    R    O 

NELL  A  Prima  v'e  la  Pianta.  Le  Scale,  che  fi  veggono  dall'una,  edall'altra  parte  dell'entrata 
portano  fopra  le  capelle  in  vna  viafegreta,che  va  per  tutto  intorno  il  Tempio ,  per  la  quale  ft  va 
fuori  a  i  gradi  per  falire  fino  alia  fommita  deU'edificio  per  alcune  Scale ,  che  vi  fono  intorno. 
Quella  parte  diedificio  che  fi  vededietro  delTempioa&efegnata  M,  e  parte  delleTherme  di 
Agrippa. 

Nella  Seconda  v'e  la meta  della  facciata  dauanti. 

Nella  Terza  vela  meta  della  facciata  fottoil  portico.  Come  fivede  in  quelle  duetauole,  quefto 
Tempio  ha  due  Frontefpicij  j  l'uno  del  portico ,  l'altro  nel  muro  del  Tempio. 
Doue  e  la  lettera  T , fono  alcune  pietre  che  efcono  alquanto  in  fuorijle  quali  non  mi  fo  imaginare 

a  che  feruiflero. 
Le  Traui  del  portico  fono  fatte  tutte  di  tauole  di  bronzo. 

Nella  Quarta  tauola ,  e  l'alzato  per  fianco  nella  parte  di  fuori . 

X,  EMa  cornice  feconda,  che  giratutto  intorno  il  tempio. 

Nella  Quinta  e  l'alzato  per  fianco  nella  parte  di  dentro. 

Nella  Sefta  vi  fono  gli  ornamenti  del  Portico. 
A,  E'laBafa. 
Bj   HCapitello. 

C ,  L'Architraue,  il  Fregio,  &  la  Cornice. 

D ,  E'  la  facoma  de  gli  ornamenti  fatti  fopra  le  colonne ,  e  i  pilaftri  nella  parte  di  dentro 

del  portico. 
T,  I  pilaftri  del  Portico ,  che  rifpondono  alle  colonne. 

V,  Gliauolgimentideicaulicolideicapitelh.  £ 

X,  II  foffitto  deli'Architraue  tra  vna  colonna,  e  l'altra. 

Nella  Settima  v'e  parte  dell'alzato  nella  parte  di  dentro  rincontroairentrata,oue  fi  vede  come  fiano 
difpofte,  &  con  quali  ornamenti  le  caj3elle,&  i  tabernacoli,e  come  fiano  compartiti  i  quadri  nel 
voko,  i  quali  e  molto  verifimile  che  foffero  ornati  di  lame  di  argento  per  alcuni  veftigi,  che  vi 
fono,perchefefiuTero  ftati  tali  ornamenti  di  bronzo5non  e  dubbio  che  farebbono  ftati  tolti  an- 
cho  quelli  bronzi,  che3  come  ho  detto,  fono  nel  portico. 

Nella  Ottaua  in  forma  alquanto  maggiore  vi  e  difegnatovnodeiTabernacoli  in  maeftacon  parte 
delle  capelle3  che  li  fono  da  i  lati. 

Nella  Nona  fono  gli  ornamenti  delle  colonne,  e  de  i  pilaftri  della  parte  di  dentro. 
L,  E'laBafa. 
M,  IlCapitello. 

N,  L'Architraue,  il  Fregio,e  la  cornice. 
O ,  Gli  auolgimenti  de  i  caulicoli  de  i  capitelli . 
P,  Leincanellaturedei Pilaftri. 

Nella  Decima  vi  fono  gli  ornamenti  de  i  Tabernacoli ,  che  fono  tra  le  capelle ;  ne  i  quali  e  da  auerti- 
reilbel  giudicio ,  c'hehbe  l'Architetto,  il  quale  nel  far  ricingerel'Architraue,  il  fregio,  &Ia 
cornice  diquefti Tabernacoli ,  noneflendo  i  pilaftri  delle  capelle  tanto  fuori  del  muro, che 
potefler  capire  tutta  la  proiettura  di  quella  cornice ,  fece  folamente  la  Gola  diritta ,  &  il  rima- 
nente  de  i  membri  conuerti  in  vna  fafcia.  ^ 

E ,  E'  la  faco  ma  de  gli  ornamenti  della  porta. 

F ,  II  difegno  de  i  f  eftoni ,  che  fono  da  vn  Iato ,  e  dall'altro  di  detta  porta. 

E  C  O  N  quefto  Tempio  fia  pofto  fine  a  i  difegni  de  i  Tempij  che  fono  in  Roma. 


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§5 


DE  I  DISEGNI  DI  A1CVNI  TEMPJI,  CHE  SONG  FVORI  DI  ROMA, 
e  per  Italian  prima  del  TcmpiodiBacco.  Cap.     XXI. 

VORI  cJeMa Porta  hoggi  detta  di  Sata  Agnefe,e da  gli antichi  chiamata  Vimina- 
le dal nornedcl  MotCjOiieella  epolta  fi  vedeaflai  intieroil  Tempio, chc  fegue,  il 
quale  e  dedicato  a  S.Agnefe.Io  crcdo3ch'egli  foffe  vna  fcpokura,percioclic  vi  fi  h 
tieiuto  vn  caffone  gradiflimo  di  Poifido  intagliato  molto  bene  di  vJti3e  di  faciul 
li.che  togliono  dell'vua:ilehe  ha  fatto  creder  ad  alcuni3che  e  s  IV  (it  il  icpio  di  Bac- 
co,e  perchequcftae  la  commune  opinione,&horaferue  per  Chicia,iorhdpofto 
infra i  tepij. Auati  il  fuo  portico  fi  veggono  i  veitigi  di  vn  cortile,informa ouata,iIqual  crtdo5che 
foffeornato  di  colone,&  negli  intercolunnij  rofleronicchi,nei  quali  doueano  eficre  le  fuc  fratub 


8£. 


L     I    B     R     O 


La  loggia  del  tempioj  per  quello,  che  fi  vede, era fatta a  pilaftri ,  &  era  di  tre  vani .  Nella  parte  di 
dentro  del  tempio  vi  erano  lecolonne  pofte  a  due,adue3che  foftsneuano  lacuba.Sono  cu  tre  qui- 
lie  colone  di  granito,8e  le  bafe,i  capicelli,e  le  cornici  di  marmo.  Le  bafe  fono  all'A  ttica,i  captrelli 
fonobelliflioiidiordine  Compofito,&hannoalcunefoolie,cheefcor»odal]a  Rofa,dallequali  par 
che  nafcano  le  Volute  molto  gratiofamente.L'Architrauejil  Fregio,&la  Cornice  non  fono  tro p . 
po  ben  lauoratijilche  mi  fa  credere,che  quefto  tempio  non  fia  ftaco  fattoa  i  buoni  tonpijma  al  te- 
po  degl'lmperatori  piu  proflirni anoi.Egli  e molto  ricco di lauori,&  di  compartimenti  varij,par- 
te  di  belle  pietre,e  parte  di  mufaigojcofinelpauimentoscomene  i  muri3  &  ne'volti .  Di  quefto 
tempio  hd  fatto  tre  tauole. 

NELLA  PrimaelaPianta; 
Nella  SecondarAlzato. 

Nella  Terzafi  vede  come  fono  ordinate  lecolonne  che  foflentano  gliarchi,  fcpra  ioualiclatri- 
buna.  r      l 

A,  E'laBafa. 

B,  IlCapitello. 

C,  L'Architrauejil  Fregioye  la  Cornice , 
D>  Ilprincipiodegli'archi. 

E,  H  piede  col  quale  foao  mifurati  i  detti  membru 


• 


Q     V     A     R    T     O. 


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E    I    B    R    Q 


PEL    TEMPIO  I  CVI   VESTiqi  SI    VEGGONO  VICINO  AIL 

ChiefadiSanjoSe^aftjanQfopralaviaAppia,        Cap,  XXI I, 

V  O  R  I  cklla  Porta  a  Santo  Sebaftiano.laquale  anticamente  fu  dettaA  ppiadalli 
farnofiffirru  via  cqn  jnirahile arte,e fpefa  fatta  da  Appio  Claudiodi  veg^ono  i  vej 
ftigi  del  fegqete  edificiQ  vicinoa  detta  Chiefa  di  San  Sebaftiano^Per  qucllo,ch] 
fi  pud,  comprend,ere  egli  era  tutto  di  pietra  cotta.  Del le loggie  che  fono intorno I 
cortile  e  vqapar^e  in  piedi  •  i,a  entracain  detto  cortiJe  haucua  le  loggie  doppiej 
da  vna  partem  daU'altra  di  detta  entrata  v^erano  ftanzc,  che  dcueyano  feruireau 
Mo  de  i  Sacerdoti  -il  ternpio  era  nelmezodel  cortile3  &  quella  parte  c'horafi  vede,  &  fi  alzad^ 
terra jfopra  la  quale  era  ilfuolodel  tenipioje opera  fodiflirnase  non  piglia  lumefe  non  dalle  porte 
e  da  fei  fincftrdleacbe  fono  ne  i :nicchi}e  pero  ealquanto  ofcuiojccrne  fono  quail  turti  i  tempijan 
tiehJ.Nelfa  parte  dauati  di  quefto  ternpio  rinedtro  all'entra  ta  nel  Cortjle  vi  fono  i  fodarnemi  de 
porticoarna  le colonne  fono  ftate  legate  viaiio  nondimeno  le  ho  pofte  della  grandt zza ,  &  diftaza 
che  per  li  de  tlj  fondamentj  fi  conoice  che  erano.E  pei  che  di  quefto  tempio  non  fi  vede  ornamecc' 
aicunpjio  ne  ho  frtto.  folo  vna  tauolas,nella  quale  e  difegnata  la  Pianra , 

A3    E3il  piano ,  6 fuolo  del  t$mpjo4&  del  portico ,  dalquale  doueuano  cominciare  ac 
alzarfilecolonne, 

P,     |.a  Pianpdel  ternpio3&  del  portico  nella  parte  fottocjettopiano« 

Ba    Sono  i  pilaftriangulari  deleorti.ie* 

Q,    Sprio  |ii  al^ri  pilaftri^he  fan.no  leloggie  iotomo* 


MM  MM 


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DEL    TEMPIO   DI   VESTA. 


Cap.    XXIII. 


TIVOLI  lunge  da  Roma  fediclmiglia  fopra  la  caduta  del  flume  Aniene,  hoggi 
dettoTeuerone , fi  vede il  feguente  Tempio  ritondo ,  il  quale  dicono gli  habitatori 
di  quei  luoghi  che  era  la  ftanza  della  Sibilla  Tiburrina ;  la  quale  opinione  e  fenza  al- 
cun  fondamento ,  pero  io  credo  per  le  ragioni  dette  di  fopra ,  ch'egli  fufTe  vn  tempio 
dedicate  alia  Dea  Vefta  *  Quefto  tempio  e  di  ordine  Corinthio .  Gliintercolunnij 
fono  di  due  diametri .  II  fuo  pauimento  fi  alza  da  terra  per  la  terza  parte  della  lun- 
ghezza  delle  colonne.  Le bafe non  hanno zoccolo, accioche  fuffe piii  efpedito ,  e  piu  ampio il  luo- 
go  da  pafleggiarfottoil  portico,  Le  colonne  fono  tanro  lunghe ,  quantoapunro  e  larga  lacella, 
&pendono  al  di  dentro  verfo  il  muro  della  cella,dimodoche'lviuodi  fopra  della  coionnabatte  a, 
piombo  fu'l  viuo  della  colonna  da  baflo  nella  parte  di  dentro,  1  Capitelli  fono  benifsimo  fatti,  e  fo- 
no lauoratiafoglie  di  oliuo,onde  credo  ch'egli  fuffe  edificato  a  i  buoni  tempi-  La  fua  porta,&le  fi, 
neftre  fono  piii  ftrette  nella  parte  di  fopra,che  in  quella  di  fotto,come  ci  infegna  Vitruuio  che  fi  d  eo™ 
nofarealCap.vj.del  iiij.  lib.  Tuttoquefto  tempio  e  di  pietraTiburtinacoperta  con  fottilifsimo 
ftucco,  onde  pare  tutto  fatto  di  marmo.    Ho  fatto  di  quefto  tempio  quattro  tauole, 

NELLA  Prima  e  difegnata  la  Pianta. 

Nella  Secondav'e  l'Alzato, 

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Nella  Terza  fono  imembri  del  portico, 

A ,  E  il  Bafamento  che  gira  tutto  intorno  il  Tempio, 

B,  La bafa delle  colonne. 

C,  UCapitello. 

P ,  L'Architraue,  il  Fregio,  e  la  Cornice, 

Nella  Quartafono  difegnati  gli  ornament!  della  porta,  &  delle  fineftre. 
""  A »  Sono  gli  ornamenti  della  porta. 
B  3  Gli  ornamenti  delle  fineftre  nella  parte  di  fuOr i.   ' 
C ,  Gli  ornamenti  delle  fineftre  nella  parte  di  dentro. 

Lefafciede  gli  ornamenti  della  porta,  e  delle  fineftre  fono  diuerfe  dall'altre  che  fi  fogljon  fare . 
Gli  Aftragali ,  che  fono  fotto  le  cimacie 3 auanzano  oltra  le  dette  cimacie ,  cofa  da  me  non  piu 
veduta  in  altri  ornamenti. 


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Q,V   ARTO, 


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Q^V.ARIO, 


Q^V    A    R    T    O. 


95 


DEL  TEMPIO  DI  CASTORE,  E  DI  POLLVCE;        Cap.  XXIIII.      ■ 

N  NAPOLI  in  vna  bellifsima  parte  della  citta  infra  la  piazza  del  caftello ,  &  la 
Vicaria  fi  vede  il  Portico  di  vn  Tempio  edificato ,  e  confecrato  a  Caftore ,  e  Pollu- 
ce  daTiberioGiulioTarfoj&da  Pelagonliberto  di  Augurkb,come  parenella  iua 
infcrittione  fatta  con  qucfte  lettere  Greche. 


TIBEPI02      IOTAIOS      TAP202AI02      KOTPOI2      KAI     T  H  I 
IJOAEI     TON     NAON     KAI     TA     EN     T  Q.  I     N  A  il  I 

nEAArriN    sebastot    aoeaetgepos    kai    EniTPonos 

2TNTEAE2A2     EK     T  n  N     IAIUN     KA0IEPO2EN,  doe  , 

TIBERIVS    IVLIVS  TARSVS  LOVIS    FILIIS,  ET    VRBI,  TEMPLVM, 
ET  Q.VAE  IN  TEMPLO. 

PELAGOM   AVGVSTI    LIBERTVS    ET    PROCVRATOR    PERFICIENS 
EX   PROPRIIS   CONSECRAVIT. 

Lequali  fignificano,cheTiberioGiulioTarfocomincid  a  fabricar  quefto tempio, e quelle cofe 
che  vi  fono  dentro  a  i  figliuoli  di  Gioue ,  ( cioe  a  Caftore ,  &  a  Polluce )  &  alia  citta :  &  che  Pelago'n 
Jiberto,  e  commeflario  di  Augufto  lo  fini  co  i  proprij  denari ,  &  lo  confacrd.  Quefto  portico  e  di  or- 
dine  Corinthio.  Gli  intercolunnij  fono  piu  di  vn  diametro  e  mezo ,  e  non  arriuano  a  due  diametri . 
Le bafe fono fatte  all' Attica.  I  capitelli  fono  intagliati  a  foglie di  oliuo ,  e  fono  lauorati  diligentifsi- 
mamente.  E'  moltobellalainuenti6nedeicaulicoli,chefonofottolarola,iquali  fi  leganoinfie- 
me,eparchenafcano  fuoridelle  foglie  che  veftononella  parte  di  fopra  gli  altri  caulicoli,i  quali 
foftengono  le  corna  del  Capitello :  Onde  cofi  da  quefto ,  come  da  molti  altri  efempi  fparfi  per  que- 
fto libro  fi  conofce  che  non  e  vietato  all'Architetto  partirfi  alcuna  volta  dall'ufo  commune ,  pur  che 
tal  variatione fia gratiofa ,  & habbia del  naturale .  Nel  Frontefpicio  e  fcolpito  vn  facrificio  di.baffo 
rilieuo ,  di  mano  di  eccellentifsimo  Scultore  e  Dicono  alcuni  che  quiui  erano  due  Tempij  vno  Ri- 
tondo ,  e  l'altro  Quadrangulare :  del  Ritohdo  non  fe  ne  vede  veftigio  alcuno ,  &  il  Quadrangulare 
per  opinion  mia  e  moderno ;  e  pero  lafciato  il  corpo  del  Tempio  ho  pofto  folamente  il  diritto  della 
facciatadel  porcico  nella  Prima  tauola,  &  Nella  Secondaifuoi  membri . 

A,  EMaBafa. 

B,  II  Capitello. 

C,  L'Architraue,ilFregk>,& la  Cornice. 

D ,  II  piede  diuifo  in  dodeci  oncie ,  co'l  quale  fono  mifurati  i  detti  membri. 


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DEL    TEMPIO     CH'E'SOTTO    TREVL        Cap.  XXV* 

R  A  Fuligno  je'Spoleti  fotto  Treui  ,fi  tro  ua  il  Tempietto  delquale  fonpi  difegnj  ? 
che  feguono .  II  bafamento  che  lo  fottiene e  a lro  otto  piedi 3e  mezo > a quefta  alrez- 
zafi  afcende  per  k  fcale  ppfte  da  i  lati  del  port  jco,lequali  mettono  capo  in  due  por- 
tici  picciolijche  efcono  fuori  del  rimanenre  del  Tcmpio.Lo  afpetto  di  quefto  Tem- 
pioeProftilos  .  La  fua  man iera  e  di  fpefle  colonne  ,  La  Capella  ch'e  rincontrp 
aU'entrata  nella  cella  ha  belliflimi  ornamenti^e  le  colonne  hanno  lecanejlaturetor- 
te,  e  cofiquefte,  come  quelle  de  jporticifonodiordine  Corinthiolauoratedelicatamenteeecon 
bella  varieta  d'intagli jonde  cofi  in  que  fto3come  in  tutti  gli  altri  Tempi j  {i  conofce apertamente  che 
e  vero  quello,c'hd  detto  nel  primo  libro  ,cioe  che  gli  Antichi  in  fimij  forte  di  edifjci  j ,  e  maifime  ne 
i  picciolijppferograndiflim^diligenza  nelpolireciafcuna  parte,  e  far  loro  tutti  quegliornarnenti, 
chefofteropoffibili  ,eche  fteffero  bene>mapellefabrichegralldicomeAnfitheatri,efimili,  poli- 
rono  folamente  alcune  particellejlafciando  il  rimanente  rozo  per  fchifare  la  fpefa,&il  tempo  che  vi 
farebbe  andato  a  volerle  polire  tutte  >  come  fi  vedera  nel  libro  de  gli  Anfitheatri  ,che  fperodoue£ 
mandar  tofto  fuori.    Hd  fatto  di  quefto  Tempietto  quattrp  tauole . 

NELLA  Prima  v*e  la  Pianta  doue  e  il  fuplo  del  Tempio ,  fegnata  A. 
B,  E'la  Pianta  del  portico  fottp  il  detto  piano . 

D   L   C'3?    '     H-delbafamento che  circonda  e  foftiene  tutto  i|  Tempio* 

E,  La  Bafa  delle  colonne  della  facciata  dauanti* 
F4  La  Bafa-         y 

g,  II  Capitellb,e  £  delle  colone  e  pijaftri  de'porticj  picciplijoue  mettono  f  apo  Jc  fcalf 
ja  Cornice,  -t 

Nella  Seconds  y 'e  il  diritto  di  mezo  la  facciata  nella  parte  di  fuorie 
H>  E  TArchitraue il  Fregio3e  la  Cornice, 

Nella  Terza  v'e  il  diritto  della  meta  della  parte  di  dentrOe 

L,  HCapitellodelporticOo 
Hella^uastaento^clta^ 


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103 


DEL    TEMPIO    DI     SCISl. 


Cap.    XXVI. 


L  TEMPIO,  che  fegue  e  fopra  la  piazza  di  Scifi  Citta  dell*  Vmbria,  &  e  di  ordine 
Corinthio .  Sono  in  quefto  Tempio  degni  di  auertenza  i  piedeftili  pofti  fotto  le  co- 
lonne  del  Portico ;  percioche  come  ho  detto  di  fopra ,  in  tutti  gli  alrri  tempij  antichi 
fi  veggono  lc  colonne  de  i  portici ,  che  arriuano  fino  in  terra  j  ne  io  ne  ho  veduto  al- 
cun'akro che habbia  i  piedeftili.  Infra  vnpiedeftilojel'altrovi  fono  i  gradi,  che 
afcendono  dalla  piazza  al  portico .  I  piedeftili  fono  alti ,  quanto  e  largo  l'interco- 
lunniodimezo3il  quale  e  due  oncie  piii  largo  de  glialtri.  Lamaniera  di  quefto  Tempio  e  quella 
che  VitruuiodimandaSiftilos,cioediduediametri.  L'Architraiie,  ilFregio,&la  Cornice  infie- 
me  fono  per  la  quinta  parte  dell'altezza  delle  colonne ,  &  qualche  cofa  di  piii .  La  Cornice ,  che  fa 
frontefpicio  in  Iuogo  de  modiglioni  ha  alcune  f  oglie ,  &  nel  rimanente  e  in  tutto  fimile  a  quella  che 
camina  diritta  fopra  le  colonne.  La  Cella  del  tempio  e  lunga  la  quarta  parte  piii  della  larghezza. 
Io  ne  ho  fatto  tre  tauole. 


NELLA  Prima  e  la  Pianta. 

Kella  Secondal'Alzato  della  facciata  dauanti. 

Nella  Terza  fono  gli  ornamenti. 

A ,  E  il  Ca  pitello,  l'Architraue,  il  Fregio,  &  la  Cornice . 

B ,  II  piedeftilo ,  &  la  bafa  delle  colonne. 

C,  La  cornice  che  fail  frontefpicio. 

D ,  llpiede  diuifo  in  dodeci  oncie. 


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DE  I   DlSEGNI  DI  ALCVNI  TEMPII,CHE   SONO  FVORI  D'lTALIA, 

&  prima  de'  due  Tempij  di  Pola .  Cap.    XXVII. 

pprp  N  POLA  dctadcirmria,oltraiITheatro;)«&Anfitheatro,&vn,Arcoedificijbel- 
B^l  Jiftiini,diciafcuno  de'qualiiidira,&fiponanno  i  difegniafuoluogojvifonofo- 
pra  la  Piazza  da  vnaiftefla  parte  due  Tempij  divna  medefima  grandezza,&conli 
medefimi  ornamenti  diftanti  l'uno dall'altro cinq uanta  otto piedi , e quattro  oncie ; 
de'qualifonoidifegni,chefeguono.  LoafpettoloroeilProftilos.  La  manierae 
quella,chefecondo  Vitruuio  hodifoprachiamataSiftilos,chehagliimercolunnij 
-di  due  diarnetri ;  &  lo  intercolunnio  di  mezo  e  di  due  diametri ,  &  vn  quarto .  Gira  intorno  a  quefti 
tempij  vn  bafamcnto  all'altezza  del  quale efsihanno  il  lor  fuolo,6  vogliamdir  pauimento,evifi 
afcendeper  gradi  pofti  nellafacciafa dauanti , comeli  e  vifto  in  molti  altri Tempij .  Le  bafe  delle 
colonne  fono  all' Attica,  &hanno  forlo groflo quanto e tutto  il  rimanentedella  bate.  ICapitelli 
fono  a  foglie  dioliuo  lauorati  molto  politamente,  lCaulicolifono  veftitidi  fogliediRouere,la 
qual  varieta  in  pochi  altrifi  vede,&  e  degna  di  auertenza.  Lo  Architrauee  diuerfoancor  egli  dalla 
maggior  parte  de gli altri,  percioche  la  fua  prima  fafcia  e  grande,  la  feconda  minore,  e  la  terza  fotto 
il  Cimacio  e  ancho  piu  picciola :  &  quelle  fafcie  faltano  in  fuori  nella  pane  infenore 3  il  che  fu  fatto 
accioche  I'Architraue veniffe  ad  hauerpoco  fporto,&coii  non  occupaflele  lettere,chefono  nel 
fregio  nella  fronte ,  le  quali  fono  quelle . 

ROMAE  ET  AVGVSTO  CAESARIS  INVI.  F.  PAT.  PATRIAE. 

£t  i  fogliami  fatti  nel  detto  fregio  intorno  le  altre  parti  del  Tempio.  La  Cornice  ha  pochi  membrij 
&  e  lauorata  con  gli  intagli  foliti .  Gli  ornamenti  della  Porta  non  fi  vedono ;  io  nondimeno  gli  ho 
fatti  in  quel  modo  chemieparfochedouerferoeflere.   LaCellaelunga  laquarta  parte  piu  della 
fualarghezza.  Tutto  il  tempio  comprefouiilporticoeccedeinlunghezzaduequadii. 
Di  quefti  tempij  ho  fatto  tre  tauole. 

NELLA  Prima  edifegnata  la  Pianta. 

B  >  E  il  piedcftilo  0  fopra  il  quale  e  la  bafa  delle  colonne. 

NellaSeconda  v^e  l'AIzato  della  facciata  dauanti. 

E ,  E'  I'Architraue,  il  Fregio ,  e  la  Cornice  fopra  le  colonne. 
P ,  Sono  gli  ornamenti  dellaportafatti  di  miainuentione. 

Nella  Terza  e  lo  Alzato  del  fianco. 

D  j  E'  la  campana  del  Capitello. 

F,  La  pianta  di  detto  Capitello. 


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DI    DVE    TEMPI  I    15  f    N  (  M  R  S,   E    PRIMA    DI    QVELLO, 
chedectolaMazonQuarcc  Cap.  XX VI II. 

N  MIMES  Citta  di  Prouenza ,  la  quale fu  Parn'a  di  Antonino  Pio Imperatore , fi 
veggonotra  moke  alee  c  belle  ancichita,i  due  Tempi; ,  chefeguono.  Quefto  primo 
echiamato  dagli  habitatori  di  qudla  cirra  la  Mazon  Quaiee,  perche  e  di  forma 
Qiiadrangulare,ediconocheeravnaBaiilica  (quai  fuflero  le  Bafiliche,achefer- 
uiffero ,  e  come  fi  faceflero ,  e  ftato  detro  nel  rerzo  libro ,  fecondo  quello ,  che  ne  di- 
ce Vitruuio)  onde perche  elleeranodiakra  forma, credo  ch'egh  fuffeveramente 
vn  Tempio .  Quale  fia  lo  afpetto,  &  maniera  fua  per  quello  che  fi  e  detto  in  ranti  altri  Tempij  e  aflat 
manifefio.  II  piano  del  Tempio  s'alza  da  terra  dieci  piedi,  e  cinque  oncie ;  gli  fa  bafamento  intorno 
vn  piedeftilo , fopra  la  cui  cimacia  fono  due  gradi ,  che  foftentano  la  bate  delle  colonne ,  e  potria  ef- 
ferefacilmentejcheditaigradiintendefTe  Vitruuio,quandoalfinedelii).cap.deliij.hb.difl[e,chefa- 
cendofi  il  poggio  intorno  del  tempio  /i  debbano  fare  fotto  le  bafe  delle  colonne  li  fcamili  imparl ,  i 
quali  rifpondmo  al  dritto  del  viuo  del  piede(Hlo,che  e  fotto  le  colonne,&  hano  a  liuello  fotto  la  ba- 
fa  della  colonna,  &  fopra  la  Cimacia  del  piedeftilo;  il  qual  luogo  ha  dato  da  confiderare  a  molti.  La 
bafa  di  quefto  bafamento  ha  manco  membri ,  &  e  piiigrofTa  della  cimacia ,  come  e  ftato  auertito  al- 
troue  che  fi  de  fare  ne'  piedeftili.  La  bafa  delle  colonne  e  Attica,  ma  ha  di  piu  alcuni  baftoncini ,  on- 
de fi  pud  dire  Compofita,  &conuenienteall*ordine  Corinthio.  Icapitellifonolauoratia  fo^liedi 
01iuo,&  hanno  l'abaco  intagliato.  II  fiore  pofto  nel  mezo  della  fronte  del  capitello  occupa  l'altezza 
dell'abaco ,  &  Forlo  della  campana ;  il  che  ho  auertito  che  e  ftato  offeruato  in  tutti  i  capitelli  antichi 
di  quefta  forte .  L'Architraue,  il  Fregio,  e  la  Cornice  fono  per  la  quarta  parte  della  lunghezza  delle 
colonne ,e  fono  tutti  iloro membri intagliati con bellifsima  inuentione.  Imodiglionifono  diuerfi 
da  quanti  io  ne  ho  veduti ,  e  quefta  loro  diuerfita  da  gli  ordinarij  e  molto  gratiofa;  &  benchei  capi- 
telli fiano  a  foglie  di  oliuo  5  efsi  nondimeno  fono  intagliati  a  fbglie  di  rouere,  Sopra  la  Gola  dirkta 
in  vece  di  orlo  v'e  l'ouolo  intagliato,il  che  fi  vede  in  rare  cornici.  11  Frontefpicio  e  f  atto  a  punto  co- 
me ne  infegna  Vitruuio  al  luogo  fopradetto.  Perche  delle  noue  parti  della  lunghezza  della  cornice 
vna  nee  mefla  in  altezza  del  frontefpicio  fotto  la  fua  cornice ,  Le  erte,6  pilaftrate  della  Porta  fono 
groffe  in  fronte  per  la  fefta  parte  della  larghezza  dellaluce.  Ha  q  uefta  porta  molto  begli  ornamenti, 
e  molto  bene  intagliati.  Sopra  la  fua  corniceal  diritto  delle  pilaftrate  vi  fono  due  pezzi  di  pietra  ia- 
uorati  a  guifa  di  Architraui,  i  quali  auanzano  fuori  di  detta  cornice ,  &  in  ciaicuno  di  loro  e  vn  buco 
quadro  largo  per  ogni  verfo  dieci  oncie,e  meza,  ne  i  quali  credo  che  poneffero  alcune  traui,le  qua- 
li arriuaffero  fino  in  terra ,  &  vi  fuffe  fatta  vna  porta  pofticcia  da  poter  leuare,e  porrej  la  quale  douea 
efferfattaagelofia,accio  ilpopoloftandodi  fuori  poteffe  vedere  quello,  che  iifaceua  nel  tempio 
fenza  dare  impedimento  a  1  Sacerdod.    5ono  di  quefto  Tempio  fei  tauole. 


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N  E  L  L  A  Prima  ch'e  la  prc- 
fenteedifegnatalaPianta . 

KcllaSeconda  il  diritto  deila 
iacciatadauanti. 


NellaTerzail  diritto  per  fian- 
co. 


Nclla  Quarta  v  e  parte  de  i 
membri. 

A,  F'labafadellecolonne. 

B,  Lacnnacia. )  delpiedefli 
C>  Laba(a.       3    lo. 

&  apprc  {To  vi  e  difegnata  la 
quai  ta  parte  dell'impie , 
&  ddla  piantadel  capi- 
tcllo. 


Nella  Quinta  v  e  l'Architraue, 
il  Fiegio3e  la  Cornice. 


Kella  Scfla  ft  no gli  ornamen- 
tidellapoua. 

E3  E:il  pezzodi  pietra  fbra- 
to  pofto  fopra  !a  cornice 
del  la  porta  al  dritto  dcl- 
kpilaftratejcheefcefuo 
ridiquella. 


1  fogliami  che  vi  fono  fo- 
pra ,  fbno  del  f'regio,  che 
gira  fopra  lecolrnnein- 
tornotuttoilTempio. 


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DEtr   AtTHC    TEMPIO    DI    NI'MES         Cap.  XIX. 

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MM  della 


J§|  DI  S  E G N I,  che feguono  fono dclPaltro  Tempio  di  NimesJIquale  dicr noquelli 
a  Citta  che  era  il  Tempio  di  Vefta,  ilche  per  mio  giiidicio  non  pud  efiei  c ,  ft  i 


per- 
**^f  che  a  Vefta  ii  fac-euano  i  Tcmpjj  ritondi  a  firnilitudinc  deft'elemcnto  della  7\  ria  del 
Ifttf  la  cjuak'diceuanoch'eJlaeta  Dca  :  SianCopcrcbequeftoTempiodatre  paitiha- 
H|  ueagiiandidiintornochiullconmuricontinoui  ,  neiqualierano  leporredai  lati 
~'^  della  Cclia,  &  la  portadi  efta  Cella  era  neila  fronte;  di  modo  ch'ella  non  poteua  ri- 
ceuer  lume  da  alcuna  parte  :  ne  fi  pud  adurre  alcuna  ragionechea  Vefta  fi  doueflero  tare  i  Tempij 
ofcuri  ; e per quefto io credo piu  tolto ch'egli  foife dedicato ad  alcunode i loro  Dei  infernali .  N Jla 
parte didentrcdiquefto tempio vi fono Tabernacoli, nc  iqualidoueanoefteredclleftatue.La  r.  c- 
ciatadi dentro  rihcoutro alia portaediuifa  in  tre  parti  i  iJ  fuolo,dpauimento  della  partedi  mezo @ 
ad  vn  piano  co'l  rimanentedel  Tempio  .Taltre  due  parti  h-annoil  loro  fuolo  alto  all'alKzza  dc  i  pie- 
deftilij&aquello  fia  fcende  per  due  Scale  che  comincia  no  ne  gli  andidi,.iqualijCome  ho  dcttOj  fono 
intornoqucfto  tempio  .  I  piedeftili  fono altipoco  piu  della  terzap^rtedella  lunghezzadelle  eo ton- 
ne. Lebafedi-liecolonnefonocompoltedeirAttica  ,  edella  ionica  ,  &hannobelJ:rTi;na  ficom.t. 
icapite.lli  fonoancorerlicompofti,e  lauorati  molto  poliramente .  L'Architraue3  il  Fregio,ela  Cor- 
nice fono  fcriz.a  intagli;&  fono  fimilmente fchietti  gli  Ornamcnti  pofti  ne  i  Tabernacoli, che  fono  in- 
tovno  la  Cella .  Dietrolecolonne,che  fonorinconrro  a]l'entrata,e  fanno,  parlandoa  noftro  modo^ 
■kicjpellagfande,vi  fonopibftri  quadri,  iquali  hannoancoreffi  i  capiccJh  compofti  ,madiucrfi  da 
quel iidellecolonne,e  fono  differentiancotradi  loro  ipercheicapitellidei  pihftri  che  fono  imme- 
diate appreffo  lecolonne  hanno  Jntagli  different!  dagD  altr;  dueima  hannotutti  cofi  bella,e  gratiofa 
forma }  e  fono  di  cofi  bclla  inuenrione  ,che non  fo di  hauer  vcduto  capitelli  di  tal  forte  megIio,e  piu. 
Jgiudjciofamcnte  fitti.Quefti  pilaftri  togliono  fufo  gli  Archirr:.ui  deilecapelle dalle  bande,a]fc  qua- 
h  ii  afcende  ,  come  ho  detto  per  le  fcale  di  gli  Andyd  i , e:  perd  f  >no  per  quella  via  piu  lai  ghi  di  quel 
cheiiano  grofle  le  colon ne3 ilche  edegno  di  auertenza  •  Le  eolonne  che  fonointorno  la  Cella  foften. 
tanoalcuni  arcli'i  fattidipietre quadrate,  e  da  vnodiquefti  archiall'altro  fonopoftelepietre,  che 
fanno  la  voltamaggiore  del  Tempio  .  Tutto  quefto  edificioefattodi  pietre  quadrate  .,&ecoperto 
di  lafte  di  pietra  pofte  in  modo  che  vna  andaua  fopral'alrra  ,ondela  piogga  non  poteua  penetrare. 
Io  ho  vfato  grand iftima  diligenza  in  qucfti  due  Ttinpjj,  pcrche  mi  ft  no  parft  ediheij degnidi  molta 
confideratione  5  e  da  quail  ft  conofce  che  hi  ccme  propno  di  quella  era  1 'intenderfi  in  ciafcun  iuogo 
il  buon  modo  di  fabricare  i     Di  quefto  Tempio  ho  fatto  cinque  tauole  . 

N  ELLA  Prima  edifegnata  la  Pianta. 

Nella  Seconda e  la  meta  della  facciaca  che  erincontro  alia Poita}nclIa  parte  di  dentro , 

Neh  Terza  v'e  il  diritcodi  parte  del  franco. 

Nella  Quarra  ,  &  Qainta,  vi  fono  gli  ornamcnti  dei  Tabernacoli  3  Jcile  eolonne  s&deifoffitti » 
iquals  tutti  fono  contrafegnan  con  lettere. 

A,  E'Architraue,il  Fregoio,e la  Cornice  fdpra lecolonne. 
-,  '•  B,  IlCapitellodelle  Colcnne. 

i  P>  La  fua  Pianta. 

D,  11  Capitellodeipilaftri,chefonoa  canto  lecolonne. 

E,  II  Capitellode  gli  altri  Pilaftri. 

E,  La  BafadelleColonne>& dei  Pilaftri. 

G,  E'i'l  Piedeftilo. 

H_>  Sono  gli  ornaments' dei  Tabernacoli,che  fono  intornoil  Tempio, 

S,  Sono  gli  ornamenti  che  fono  al  Tabernacolo  della  C3pella  grande. 

M,  R,  &03  Sono  icompartimenti  del  fofhtto della  detia  cape*     . 

La  Sacomadisegnata  appreftoil  Dado  del  Piedeftilo  cdeil'Arch it"--  i  edella^ 

Cornicietta  che  fono  fopraipilaftri,&^quella  the  neldi^ 


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DI     DVE    ALTRI    TEMPI!     DI    ROMA,   E    PRIMA     DI 
quellodejia  Concordia.        Cap,    XXX. 

L  T  R  A  i  Tempi)  pofti  di  fopra,quando  fi  trattodi  quelli }  che  fonoin  Roma :  fi  ve- 
donoallerad'ci  del  Campidoglio,vicinoairArcodiScm'mio,  oueeragiailprin- 
cipio  del  Foro  Romano  ,  le  Cojonne  del  portico  del  Tempio  ,  che  fegue:  ilqualo 
fupervotoedificatodaFCamiilo  }  &  dedicacofecondoalcuni alia  Concordia-.. 
In  quefto  Tempio  fpeile  volte  fi  trattauano  le  cure  ,  e  le  facende del  publico ,  dal 
cbeficomprendech'eglieraconfegrato  ;  perciochene'tempijeonfegrati  folamen- 
tepermctteuanoifacerdori  cbefipoteiTeraunareil  Senatoper  trattardelle  cofepubliche  ;  &  fob 
quelli  fi  confegrauano ,  cb'cranoedificati  con  augurio ,  onde  queiti  cofi  fatu  tempij  fichiamauano 
anco  Curie  ,  TramolteUatuedellequalieglieraoinatorannomentiooeiScrittondiquella  diLa- 
tona,  chehaueuainbraccioApolo3eDJanafuoifigliuoli,diquelladiEfculapio,ediHigiafuafi- 
gliuola,di quelle diMartejdiMineruaidiCerereiediMercuriOjcVdjquelladellaVittoria  ,  ch'cnL. 
nelFrontefpicio  del  Portico,  laqualeiunekonfolatodiM.Ma!Cello,ediM.  Valerio  percolTadal 
fulmine  ,  Per  quanto  ditnoftra  Ja  jpfcritticne  che  fi  vedeancora  nel  Fiegio  ,qutfto  Tempio  fu  t  ui- 
naic  dal  iuoco ,  e  dapoi  rifa tto  per  ordine  ^l\  Senato ,  e  del  popolo  Romano , onde  io  mi  do  a  a  cde- 
ie,ch*egli non  foile  ridotto alia btlle22a}& alJa perfcttiont di prima «  La iua  inicrittioneequefta. 

S.  P.  Q^R,    INCENDIO    CONSVNPTVM    RESTITVlT. 

Cioeil  Senato,  &  Popolo  Romano  ha  rifattoquefto  Tempio  confumato  dal  fuoco.  Gliln?er- 
colunnijfonomcnodidue  diametri ,  Lt  bafedeliecolonne  leno  tempi 'fie  dell*Attica  >edella  lo- 
nca  »  fonoalquantodiuerfeda  quelle  che  fi  foglioiio  fare  ordinariamcnte  a  maperofonofatrecon 
bclla  maniera  » I  Capifdli  fi  poflono dirantoi  efli  mefcolatidi  Dorico  ,  e  di  Jonico  ,  fonobeniffi 
iftoj.  uorati,  L*Architraue,&il  Fregionella  pat ttdifuoHdellafacciatafonotuttiavn  piano  >  ne 
viediitintionefraloro  s  ilthcfufattoperpoteiuimetterlainfciitrione  ;  Ma  nella  parte  didentro, 
cioefjttoil Portico,  fonodiuifij&hannogliintagli  jchefivedononellordifegno  .  Lacornicee 
fcbietta  ,  cioefrnza  intagli .  De  imuridellactllunonfivede  parte  alcunaanticaimafono  ftati  poi 
rifatu  non  uoppo  bene  ;  fi  canofcenandiraeno  comeelladaueuaeflere.  Diquefto  Tempio  io 
ho  fatto  tre  tauole . 

NELLA  Prima  edifegnata  la  Pianta . 

G>  ETArchitraue,il  Fregioache  fono  fotto  il  portico  . 

NELLA  Seconda  v'erAfeatodella  fronte  del  Tempio. 

NELLA  Terra  fonoiMembri. 

A,  E*il  bafamento,che  giraua  tutto  intorno  il  Tempio* 

B,  E'labafadellecolonne. 
C  E'la  frame. 

le  Volute. 
F  ,ETArchitra«ejil  Fregio,&  la  Cornice* 


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DEL  TEMPIO  D  NETTVNO.        Cap.  XXXI. 


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INCONTRO  al  Tcmpio  di  Marte  Vendicatore ,  delquale  fono  flat!  pofti  i  df- 
fegnidifopra:  nelluogo,  chefidiceinPantanojcheedrerroaMorfbrios  eraari- 
tieamente  jl  Tempio ,  che  fegue :  lecui  fondamenta  furono  fcopertc  cauandofi  per 
fabrkar  vna  cafa  ;  &  vi  fu  ritrouato  anco  vnaq^antitagranmfTimadiMarmila- 
uorati  tutti  eccelkntemente  .  Non  fi  fa  da  chi  cgli  foile  edificato  :  ncaqaal 
DiofoiTeconfecrato  .•  ma  perche  ne'fragmenti  della  Goladiritta  della  fu  a  corni- 
ce fivedonode'Delfmiintagliati  ,  &  inalcuniluoghitrarvn  Ddfinoel'altrovi  fono  de'Triden- 
ti  >  mi  ddacreder  che  eglifcfTe  dedicate  a  Nettuno  .  l/afpettofuoeral'Alatoatorno  ..  La  fua 
man iera  era  di  fpeffe  colonne  .  Gli  intercolunnij  erano  la  vndecima  parte  del  diametrodeile  co- 
lonnemenodivn  diametro  e  mezo  .*ikheiorepurodegnodiauertimento  ,  pernonhauervedutj 
intercolunnijcofipkcioliinalcun'akrotdificioantico  .  Dj  qutfto  Tempio  nonfivede  parte  alcu- 
na  in  piedi  -•  ma  dalle  reliquie  fiie  5  che  fono  moke ;  s*e  pctuto  venir  in  cogniticne  de  gli  vniuerfali, 
cioe  dt-lla  Pianta  ,&  deirAlzato;&  de'fuoi  membri  particolarijiquali  fono  tutti lauorati  con  mirabU 
Jeaitincio.  lonehofatto  cinque  tauole. 

NELLA  Prima,  c  la  Pianta. 

Nella  Seconda ,  e  TAJzato  della  meta  della  fronte,fuori  del  portico  • 

D,  E'il  modeno  della  porta . 

Nella  Terza  ,  eTAIzato  della  meta  della  fronee ,  fottoil  portico,  cioe  leuate  via  le  prime  colonne. 
A>  E>ilprofilode'pilaftri  che  fono  intorno  alia  Cella  dd  Tempio,  aH'incontro  delle  co- 
lonne dc'portici. 

E,  E'jiprohiodel  muro  della  Cella  nella  parte  di  fuori . 

Nella  Quarta  fono  i  Membri  partieolari,,  cioe  gli  ornamenti . 
A,  E'labafa. 
)  B,  E'il  Capitelkifopra  ilquale  fono  rArchitraue,il  Frcgio ,  e  la  Cornice. 

Nella  Quinta  fono  fcompartimenti,  &gliintaglide*foffittide'porticich'erano  intorno  alia  Cell* 

F,  E'ilprofilode'foffitti. 

G,  E'lpiedediuifoindodicioncie. 

H,  E'jI foflkso dellArchitraue tra vn capitelloje laltro » 


22. 

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